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Autore: PaperHero    29/10/2015    2 recensioni
Nel camerino di Blaineley, quest’ultima era intenta a sistemarsi il trucco mentre ripensava in continuazione alle parole pronunciate poche ore prima dal produttore.
“ Tu e Chris siete stati scelti dalla produzione per girare un film che uscirà tra una settimana esatta. Lavorerete fianco a fianco per tutto il tempo richiesto. Inizierete da domani mattina”.
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Eccomi ritornata con una nuova opera. Spero che vi piaccia e se volete lasciate pure una piccola recensione perchè sono curiosa di conoscere la vostra opinione. Buona lettura.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaineley, Chef Hatchet, Chris McLean, Owen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Giorno 6 (3 parte) I due conduttori si lanciarono uno sguardo e Chef capi che doveva lasciarli da soli.                            
– Ehm, io vado- disse, prendendo Owen su una spalla.                                                                              
Mentre si allontanavano, i due sentirono quest’ultimo esclamare:- Cavoli, Chris ha un gancio veramente niente male-
 -Cosa diamine ti è preso?- sbottò la donna, guardandolo con aria truce. 
                                                 

-Allora, vuoi rispondere alla mia domanda? Cosa diamine ti è preso?- chiese di nuovo Blaineley, siccome il conduttore era rimasto in silenzio.
Era totalmente immerso nei suoi pensieri e solo quando l'altra ripeté la domanda, si riscosse. Con tono serio e deciso, replicò:- Non devo dare delle spiegazioni a te. Adesso, ritorniamo sul set che dobbiamo lavorare-.
Blaineley lo guardò allontanarsi e gli urlò dietro:-E la mia pausa?-                                                          
-Mi sembra che tu abbia fatto già abbastanza pause per oggi. Al lavoro- fu la risposta di Chris, mentre continuava ad allontanarsi.

Confuso, questo era il termine che racchiudeva alla perfezione il suo stato d’animo. Ancora non capiva cosa gli era preso pochi minuti quando aveva mollato un gancio destro in faccia a Owen: sapeva solo che, appena aveva visto quei due baciarsi, aveva sentito una specie di ansia e di rabbia percorrergli tutto il corpo e, prima che lo potesse fermare, quest’ultimo era scattato da solo.
Si fermò come colpito da un’improvvisa illuminazione: era forse geloso?                                                      
-Io geloso? No, figuriamoci! E’ proprio una follia- rifletté ad alta voce Chris, alzando le spalle e continuando a camminare.      

Nel giro di pochi minuti, tutti si ritrovarono sul set pronti a girare le ultime due scene.

Scena dodici: la morte del bambino                                                                                                                 
Erano passati nove mesi dal giorno in cui Elena aveva scoperto di essere incinta e la giovane era al settimo cielo quando nacque il piccolo Mark. Quel bambino fu come un raggio luminoso nella vita ormai ombrosa della giovane e in quella degli abitanti del castello. Tutti avevano adorato George per via del suo carattere buono, gentile e affabile e vedere quel bambino che sembrava la piccola fotocopia del padre, li riempiva di gioia. Solo una persona non era per nulla felice e meditava vendetta…
-Un figlio! Ha avuto un figlio da quello! Ancora non ci credo!- sbottò Alessandro, battendo un pugno sul bracciolo della sedia su cui era seduto.
 – Mi dispiace, signor. Vuole che faccia qualcosa?- chiese un uomo, avvolto in un mantello e nero che non lasciava intravedere nulla.
– Sì, voglio che uccida quel bambino. E che sia un lavoro pulito, senza sangue e prove- rispose Alessandro, congiungendo le mani e appoggiando il mento su di esse.                                              
– Ai suoi ordini, signore- replicò la figura, inchinandosi leggermente per poi scomparire.                                                           
Nel frattempo, rinchiusa nella camera, Elena tentava di calmare suo figlio. Aveva appena due settimane e non capiva perché quella sera era cosi irrequieto. Piangeva disperato e sembrava non voler lasciar andare sua madre da come stringeva forte la sua vestaglia da notte.
 – Calma, piccolo mio. La mamma è qui con te e non ti lascia da solo- mormorò la ragazza, cullandolo in maniera dolce.
Il bambino incominciò a calmarsi al suono della sua voce e, dopo poco, era profondamente addormentato. Facendo attenzione a non svegliarlo, Elena lo posò delicatamente nella sua culla e lo copri con la sua copertina. Era troppo freddo per un bambino cosi piccolo.
Elena lasciò un’ultima carezza sul volto di suo figlio e poi s’infilò sotto le coperte del suo letto.


Assicurandosi che la ragazza stesse dormendo profondamente, un’ombra entrò dalla finestra e si avvicinò alla culla del bambino. Era la stessa persona che poco prima aveva parlato con Alessandro.
Vide un cuscino a terra e pensò che fosse l’arma perfetta per ucciderlo. Un lavoro pulito.                   
Lo prese e lo avvicinò al visino angelico del piccolo. Premette con forza e poco dopo il cuore del piccolo cessava di battere.
– Addio, piccolo- sussurrò, prima di sparire nel nulla e avvolto dal buio della notte.                                                

– Stop! Bene, sotto con l’ultima scena e poi potremmo smontare tutto- comunicò Chris, suscitando la gioia degli attori che non vedevano l’ora di terminare le riprese.                                         

Scena tredici:. Il matrimonio                                                                                                                                
Pochi minuti dopo al terribile evento, Elena si svegliò, provando una terribile fitta al petto. Terrorizzata, si avvicinò alla culla e prese in braccio il neonato. Notò subito che qualcosa non andava: quest’ultimo non respirava.
Prese a scuoterlo ma niente: il bambino non riprendeva conoscenza.                                                                      
– No – mormorò, incominciò a piangere e strinse forte a sé il corpicino privo di vita del neonato.
Ma la rabbia prese presto il posto della tristezza e la ragazza si ritrovò a camminare per i bui corridoi del castello. Il suo obiettivo era uno solo ed era proprio nel salotto in cui aveva appena messo piede.
– Tu! Tu sei la persona più spregevole e crudele che conosca!- esclamò, puntando il dito contro Alessandro
-Cavolo, ma quanti bei complimenti escono da quella bocca. E cosa avrei fatto per meritarmeli cosi tanto?- sorrise l’uomo, guardandola dritta negli occhi.
 – Sai benissimo a cosa mi riferisco. Sei stato tu a uccidere George e a far uccidere mio figlio, il simbolo del nostro amore. Bè, sappi che me ne andrò e che non ci rivedremmo mai più perché provvederò a denunciarti - disse Elena, voltandosi verso la porta ma fu bloccata dalla risata di Alessandro.                                                                                                         
– Cosa c’è da ridere?- domandò lei, fermandosi.                                                                             
– Penso che non ti convenga farlo. Credi che con le mie conoscenze e con i miei mezzi io non possa corrompere la giustizia?- chiese Alessandro, avvicinandosi a lei con un ghigno sul volto.
In quel momento, Elena capi tutto: era sempre stato lui. C’era sempre stato lui dietro agli avvenimenti brutti che gli erano capitati.
– Sei sempre stato tu. C’eri sempre tu dietro alle morti che sono avvenute in questo periodo, Perché l’hai fatto?- lacrime di rabbia scendevano dai suoi occhi                                                                                                                                              
 – Perché l’ho fatto? Per l’eredità, ovviamente-                                                                                 
- Mi fai schifo! Ma penso che tu abbia in mente qualcosa, vero?- replicò la donna, incrociando le braccia al petto e guardandolo.
-Sei una ragazza intelligente. Elena. Hai ragione, ho in mente qualcosa. Voglio che tu mi sposi –
- Cosa? Dopotutto quello che mi hai fatto? Non ci penso neanche!-                                                                                       
-Dovrai rivedere la tua posizione, mia cara. Altrimenti, i tuoi amici ne pagheranno le conseguenze-
Elena strinse i pugni in preda alla rabbia ma, al pensiero dei suoi amici, si rilassò.                                             
– Va bene, ti sposerò- si arrese al suo triste destino la ragazza.                                                                      

E alla fine, i due si sposarono come previsto da Alessandro che, alla fine, venne fuori che era un figlio adottivo e quindi non il vero zio di Elena.

   
 
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