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Autore: Fisifa    30/10/2015    1 recensioni
Charlie è una diciottenne con un carattere frizzante, solare e non ha peli sulla lingua. È simpatica e, insieme ai suoi migliori amici Josh e Lily, forma un trio mitico.
La vita di Charlie sembra perfetta. Appunto. Sembra.
Chissà che cosa potrà stravolgere le sua vita apparentemente perfetta.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Raggiungo la mia aula, che ovviamente è quella più lontana, e prendo posto in fondo all’aula, vicino al muro. Mi è sempre piaciuto quel posto, quello nell’angolino, dove sembra che nessuno ti veda, dove puoi tranquillamente appoggiarti al muro per schiacciare un pisolino mentre la prof interroga. Penso sia il posto perfetto. Ed è mio.

Pochi minuti dopo entrano alcune ragazze nell’aula. Sono cheerleader.

Le odio.

Vanno in giro per la scuola nelle loro odiose gonnelline anche quando non devono, si scopano tutta la squadra di football e giudicano chiunque si trovi nella loro visuale.

Vengono verso di me, in branco, perché ovviamente non hanno le palle per affrontarti da sole.

- È il mio posto – mi dice probabilmente la capa (???).

Bionda, faccia da schiaffi, sorriso falso come le sue tette… si, dovrebbero essere lei il boss.

- Okay – dico iniziando a svuotare la cartella e ad appoggiare le mie cose sul banco.

- Ho detto che quello è il mio posto – ribatte con una voce altamente irritante.

- Non sono sorda – dico tranquilla.

- Te ne devi andare – sbotta con una voce acuta ed estremamente molesta.

- E perché mai? –

- Perché è il mio posto – oh, è proprio convinta che le dia ascolto, POVERA ILLUSA.

Non ha capito che non mi sposto di mezzo banco neanche se arriva Brad Pitt in intimo a chiedermelo. Magari in quel caso sarei disposta a condividerlo, forse.

- Quindi? Non vedo il nesso – continuo.

- Alzati e vattene dal mio posto – dice cercando di essere minacciosa.

A me sembra solo ridicola con quella voce da paperella di gomma.

- Mi dispiace, declino l’offerta – dico aprendo il quaderno nello stesso momento in cui entra il professore in classe.

Charlie 1, Stronza 0.

 

La lezione trascorre tranquilla, senza intoppi, fino all’ora di pranzo. Il cibo della mensa, come previsto, sembra uscito dal deretano di una mucca.

Prendo la sbobba  dal colore e dalla forma indefiniti e mi siedo ad un tavolo vuoto e isolato.

Dopo neanche cinque minuti, ecco che arrivano le cheerleader e si avvicinano ad un tavolo. Fortunatamente non si tratta del mio, dato che al momento sono molto presa dall’analisi del “cibo” e non sarei abbastanza concentrata per litigare come si deve con le troiette rifatte.

Divento improvvisamente una vecchia pettegola e cerco di capire chi ci sia di tanto importante in quel tavolo. Sono i tipi di questa mattina, quelli che tutti rispettano. Bah. Secondo me sono simpatici anche se hanno una faccia che farebbe scappare anche l’animale più felice della terra (NdA andate a vedere qualche immagine del QUOKKA, è una specie di canguro piccino e ciccioso che sorride sempre).

Mi metto ad osservarli, rinunciando definitivamente all’identificazione del cibo.

Sono tutti alti e muscolosi. Una ha i capelli… VERDI?! Già, verdi. Ho visto bene.

Comunque stavo dicendo che ha i capelli verdi e gli occhi chiari. Carino dai.

Un altro ha una bandana in testa, tanti riccioli che sparano ovunque e gli occhi probabilmente sul verde. Passabile.

Il figaccione numero tre ha i capelli biondi tirati su in un ciuffo che sfida la legge di gravità e, a quanto pare, vince anche. Ha gli occhi azzurri e un piercing supersexy al labbro inferiore. Qualcuno vuole essere violentato.

Infine l’ultimo, ma non meno figo degli altri, il tipo che mi ha parlato stamattina: capelli castani, occhi scuri e tratti tipicamente asiatici. Probabilmente sarà di origine filippine o una cosa simile.

Comunque non sono tanto brutti. Sono carucci, ecco.

OKAY, SONO DEI FIGHI DELLA MADONNA CHE TI INCITANO A VIOLENTARLI, ma fa niente. Alla fine non cambia molto tra i due pareri.

 

Il pranzo trascorre tranquillo con le troiette che si spalmano sul tavolo dei bei tenebrosi.

Quando ricominciano le lezioni occupo lo stesso posto di prima: in fondo all’aula nell’angolino. Ma ovviamente neanche questa volta sono stata graziata, infatti qualcuno si avvicina al mio posto, di nuovo.

- Quello è il mio posto – dice una voce maschile.

- Non c’è scritto il tuo nome – ribatto senza alzare gli occhi.

Ho la testa appoggiata tra le braccia incrociate sul banco.

- Invece sì – ribatte.

Alzo la testa e mi ritrovo Mr. CapelliColorati che mi fissa con un sorrisetto. Insieme a tutto il resto della classe.

Sbuffo e tiro fuori l’astuccio dallo zaino sotto lo sguardo curioso di tante persone che vogliono fare le vecchie pettegole. Ne tiro fuori un pennarello indelebile fine e scrivo il mio nome sul bordo del banco, in modo che non si noti più di tanto.

- Adesso c’è anche il mio – dico con un sorriso soddisfatto sotto gli occhi spalancati della classe che mi fissa.

- Se volete farmi una foto, guardate che dura di più – dico stizzita.

Il pubblico si disperde in un tempo record mentre Mr. HoUnaLattugaInTesta continua a fissarmi.

- Che c’è? – chiedo scocciata.

- Io ti amo – dice con gli occhi che brillano.

Alzo un sopracciglio.

- Che problema ti affligge? – chiedo perplessa.

- Sei nuova? – chiede ignorando completamente la mia domanda.

- Si…? – rispondo perplessa e incerta.

Comincia a spaventarmi questo ragazzo.

- Ti spiego cosa è appena successo –

- Ti ascolto –

- Sono uno dei ragazzi più popolare della scuola, uno che si fa rispettare, uno che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno…-

- Poco modesto mi dicono – commento ironica.

- Ovvio. Comunque ogni volta che parlo con qualcuno, tutti sono impauriti, ma io non voglio questo! E tu mi hai appena reso felice come un unicorno tenendomi testa in quel modo - dice quasi commuovendosi.

-Ok – dico

- Dici solo ok?!- chiede sconvolto.

- Esatto. Complimenti hai superato la prova dell’udito – dico ironica.

Sorride.

Adesso lo ammazzo se non la smette.

- La smetti di sorridere? Sei inquietante –commento.

- Sono felicissimo – dice con un sorriso che va da orecchio a orecchio mentre si gira verso il prof che sta spiegando alla lavagna.

 

Al suono della campanella di fine lezione, dopo due ore di storia, tiro un sospiro di sollievo. Inizio a raccogliere le mie cose per tornare finalmente a casa, ma vengo interrotta da Mr. CapelliColorati.

- Comunque mi chiamo Michael – dice porgendomi la mano.

- Charlotte, ma chiamami Charlie – dico stringendo la sua mano con un sorriso abbastanza timido.

Prendo lo zaino in spalla ed esco dalla classe.

- Senti – dice raggiungendomi- questo pomeriggio esco con i miei amici, ma sono tutti con le loro  “fidanzate” cheerleader… non è che verresti con me? Come amica, chiaro…- si affretta ad aggiungere mettendo le mani davanti.

- Dipende- dico pensierosa- ci sarà da litigare? –

- Potrebbe anche darsi – dice incerto.

- Allora ci sono – dico con un occhiolino.

- Perfetto- dice con un sorriso smagliante.

- Posso chiederti una cosa? – chiedo ad un tratto guardandolo.

- Dimmi tutto-

- Come mai sono tutti così rispettosi nei vostri confronti? Sembrano quasi spaventati…- spiego dando voce ai miei dubbi.

- All’inizio eravamo degli studenti normalissimi. Poi io, Luke, Ashton e Calum abbiamo formato una band. Ci prendevano tutti un po’ in giro per questa iniziativa, e spesso eravamo le vittime perfette per qualsiasi tipologia di scherzo… questo fino a quando non abbiamo iniziato a guadagnare fama sul web. Da allora tutti sono molto rispettosi nei nostri confronti: hanno paura di una nostra possibile vendetta-

- Ma avete intenzione di vendicarvi sul serio? – chiedo curiosa.

- No, ma non facciamo niente per fargli credere il contrario, così continueranno a rispettarci. In realtà non abbiamo mai fatto niente che facesse pensare ad una vendetta, ma tutti lo danno per scontato. Stanno lontani da noi nel timore  di essere la vittima. Sei la prima che ci parla tranquillamente – spiega velocemente guardando per terra.

Una ciocca verde ciondola davanti agli occhi e non posso fare a meno di pensare che sia davvero sensAZIONALE COME QUEL COLORE SIA STRANO. GIÀ.

- Mi sento onorata – dico mettendomi una mano sul petto e facendo una faccia commossa, asciugandomi una lacrima inesistente.

Mike si mette a ridere e, di nuovo, penso che sia davvero belliCOSO. VERAMENTE UN TIPO VIOLENTO.

Chi prendo in giro. È fottutamente perfetto.

Mi schiaffeggio mentalmente per i miei stupidi pensieri prima di salutarlo e andare verso casa.

 

- SONO A CASAAA – grido quando entro in casa prima di ricordarmi che mamma è al locale.

Chiudo la porta alle mie spalle facendola sbattere leggermente e lancio con poca grazia lo zaino sul divano.

Dopo minuti sento vibrare il telefono.

Un messaggio.

 

Alle 16:00 davanti al bar accanto alla scuola.

Mike

 

COME FA AD AVERE IL MIO NUMERO?!

 

Come fai ad avere il mio numero? Sei uno stalker? Un maniaco?

 

Scrivo velocemente la risposta prima di andare in camera mia e scegliermi cosa mettere.

Oh, no, aspettate. Lo so già cosa mi metto.

La mia adorata tuta nera e la maglia dell’Hard Rock di New York, regalo di Lily.

Scrivo un messaggio a Lily dicendo che l’avrei chiamata nel pomeriggio quando appare una notifica.

 

Sapessi

 

È la risposta di Mike

 

Sappi che sei simpatico come una mano nel culo che saluta…

 

Come siamo dolci e delicate

 

Lo so, me lo dicono in molti

 

Non do a Mike il tempo di rispondermi perché lancio il telefono sul letto, che ovviamente rimbalza e cade per terra. Ignorando il tonfo vado a farmi una bella e rilassante doccia calda: devo affrontare un bellissimo pomeriggio con le cheerleader, dopotutto.

Dopo la doccia mi vesto al volo e mi accorgo che è ora di andare.

Pendo le chiavi di casa, il telefono e dieci euro e metto tutto a caso nelle tasche della tuta prima di uscire di casa, facendo sbattere la porta con la delicatezza di un carro armato.

 

CIAMBELLINEEE

Scusate il ritardo madornale, ma non sono proprio riuscita ad usare il computer in questo periodo, perdonate questa povera ragazza rincretinita dalle fanfiction.

Comunque spero che il capitolo vi piaccia e spero vivamente di riuscire ad aggiornre al piuù presto, magari entro la settimana

Eeee niente, se lasciate un commento mi rendete una persona felice come un pinguino.

Detto ciò, ADDIO.

FISIFA

   
 
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