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Autore: AmonAmarth    31/10/2015    3 recensioni
RACCOLTA DI OS
Piccoli missing moment di Amnesia (non collegati comunque alla storia) legati al rapporto molto fluff tra Darren e Brian.
Il nostro Brian è stato messo a dieta dal suo padroncino Chris, ma la nostra piccola mongolfiera di pelo non l'ha presa tanto bene ... vediamo come reagirà e cosa farà Darren per consolarlo ...
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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AL TOPO … AL TOPO

Chris sta scrivendo alacremente al computer. E' di nuovo in ritardo con la stesura del libro. La sua famiglia lo tiene molto occupato, ma a lui non importa. Anche se deve passare le notti sveglio davanti ad un computer per cercare di rimettersi in pari con il suo lavoro, la sua famiglia verrà sempre prima di ogni cosa.
Si strofina gli occhi che cominciano a bruciare per lo sforzo. Quella notte ha dormito poche ore e la stanchezza comincia a pesargli sugli occhi, ma deve finire prima che Darren e Dean tornino dal parco giochi e soprattutto prima che …
Il piccolo walkie-talkie sulla scrivania si accende e il pianto di un bimbo piccolo inonda la stanza.
 … Conner si svegli.
Spegne l'audio e si dirige verso la cameretta del loro secondo bambino, adottato praticamente pochi giorni dopo la sua nascita.
- Amore … che c'è … - Chris comincia a parlare con quella vocina stridula e infantile di solito usata con i bambini.
- Vuoi la pappa? - Lo scrittore prende in braccio il bambino e capisce subito, non appena sente il pannolino di Conner completamente bagnato, qual è il vero motivo del risveglio del suo piccolo.
Sospira. Ha ancora qualche problema a cambiare i pannolini, ha sempre paura di fare del male al suo piccolo, preferisce sempre che se ne occupi Darren. Ma non può lasciare il suo piccolo bagnato e sporco fino al suo ritorno. Così, si dirige verso la piccola nursery, stende Conner sul ripiano e comincia ad aprire il pannolino.
E' talmente concentrato nell'applicare la giusta pressione, nel pulire correttamente il suo bambino che non fa caso a quegli strani squittii, imputandoli a quegli adorabili versetti che il suo piccolo sta emettendo mentre succhia il pollice.
Dopo dieci estenuanti minuti, Chris ha finito.
- Ecco qui amore. Bello pulito e profumato. Alla facciaccia di papi ce l'abbiamo fatta lo stesso da soli. - Chris prende in braccio il bimbo e gli da un umido bacio, facendo schioccare rumorosamente le sue labbra sulle sue guanciotte.
Sta per uscire dalla nursery quando con la coda dell'occhio intravede qualcosa muoversi dietro l'armadietto dei prodotti.
Gli ci vuole qualche secondo per realizzare cosa sia.
Sbiancando e correndo velocemente verso la porta, chiude la nursery, isolandola dal resto della casa.
Afferra rapidamente il cellulare e fa partire la chiamata per suo marito.
- Ehi piccolo! Sentivi nostalgia dei tuoi uomini? -
- Dare! C'è un topo in casa! -
- Chris se bisbigli non sento nulla, alza la voce! No, amore shh sta buono è papà, ma non sento nulla. Chris? Se Conner dorme esci dalla stanza, così non ti sento! -
- Dare! C'E' UN TOPO IN CASA! -
Dall'altro lato del telefono tutto tace. Si susseguono diversi minuti di silenzio assoluto.
- Scherzi? -
- Dare, ti pare che potrei mai scherzare? E' nella nursery. Avevo appena cambiato il pannolino a Conner e … oddio Dare, credo stia rosicchiando la porta! -
- Chris, sta calmo è solo un topo! Abbiamo un giardino enorme, non è così assurdo. E poi abbiamo un gatto! -
- Scusami, mi sono perso. Da quando Brian entra nella categoria gatto? -
- La vuoi smettere di sottovalutarlo! Scommetto che Botolo lo acciufferà in un secondo! -
- Scommettiamo che correrà via a gambe levate? -
- Senti, tu manda Botolo alla caccia. Io e Dean adesso torniamo e scommetto stanotte che quando arriveremo, Botolo avrà già catturato il topo! -
Chris inarca un sopracciglio.
“Scommetto stanotte” è il loro nome in codice per scommettere favori da scambiarsi sotto le lenzuola senza che Dean sospettasse niente, quel bambino ha cinque anni ma è furbo come una volta. Ha già cominciato a chiedere ai suoi papà perché la notte il loro letto cigola. I mostri non esistono, allora cosa fa cigolare il loro letto?
Chris chiude la chiamata.
Si dirige in sala dove poggia il piccolo Conner nel box per bambini.
- Amore, adesso stai un attimo qui buono mentre papà dimostra al tuo papi che in questa casa non esiste alcun gatto. -
Dopo aver lasciato il piccolo, Chris va in cerca di Brian. Il micio deve aver fiutato qualcosa, perché si è abilmente nascosto.
- Dove diamine si è andato a cacciare quella sottospecie di felino. - Chris cerca Brian per tutta la casa, ma del micio nemmeno l'ombra. Esce fuori in giardino, non vuole allontanarsi tanto e lasciare solo Conner. Ma fortunatamente la buona sorte è con lui … o la pigrizia di Brian. Il micio non si è allontanato molto, troppa fatica! E' acciambellato sulla sediolina fuxia del tavolino da giochi di Dean, intento a sonnecchiare ai raggi del sole.
- Brian! Eccoti finalemente! - Il micio spalanca un occhio pigramente, guardando in maniera molto annoiata il suo padroncino che ha osato interrompere il suo pisolino.
- Coraggio … vieni, ho bisogno di te! - Senza nemmeno attendere un accenno di risposta da parte del micio, Chris lo solleva e lo trascina in casa.
Brian non ne è molto contento, comincia a miagolare e dimenarsi come un ossesso.
- Coraggio, Brian! Fai il gatto della casa! C'è un topo … - Al nominare topo, Brian comincia a dimenarsi talmente tanto che Chris non lo riesce più a trattenere. Il gatto cade a terra sulle quattro zampe, qualcosa dei suoi antenati felini lo ha ereditato, il pelo dritto dritto come anche la coda. Scappa e va a nascondersi sotto il divano.
- Brian! Vieni fuori da lì! - Chria si accuccia e allungando la mano sotto il divano cerca di afferrare il micio, ma questi comincia a graffiargli le mani con forza.
- AHI! Brian vieni qui! -
Durante la lotta, Conner comincia a piangere. Chris gira il volto verso il box, il piccolo ha la faccia rossa e grossi lacrimoni gli cadono dagli occhi. Guarda un'ultima volta Brian.
- Al diavolo! - Si alza e prende in braccio il bambino, cominciando a cullarlo e ad asciugarli le lacrime dagli occhi.
- Su … su non è niente piccolo … non piangere … -
Il piccolo si tranquillizza poco a poco e Chris capisce che erano stati i miagoli di Brian a spaventarlo, così decide di lasciare la palla di pelo sotto il divano.
Sempre con Conner in braccio, Chris si dirige verso la nursery. Sente quel rumore di raschiamento aumentare. Oddio, quel topo sta rovinando il pregiato legno della porta. Afferra nuovamente il cellulare.
- Dove diavolo sei? -
- Chris, siamo al parco … -
-Siete ancora al parco? Dare qui c'è una situazione tragica! C'E' UN TOPO IN CASA! Ho un bambino piccolo di soli otto mesi in braccio! Quel topo potrebbe portare malattie a tuo figlio e tu te ne resti comodamente seduto su una panchina del parco? -
- Andiamo piccolo, ora non esagerare. Hai provato con Botolo? -
Chris sospira rumorosamente, è quasi convinto che il suo respiro sia giunto a Darren.
- Dare, vuoi sapere dov'è il tuo impavido Botolo? Sotto il divano! Mi ha graffiato le mani a sangue perché ha paura di un topo! Ora muovi il culo e torna a casa! -
Senza attendere ulteriore risposta, Chris chiude la comunicazione.
Va a sedersi sul divano, Conner sempre in braccio e attende pazientemente il ritorno di suo marito, suo figlio e il suo cane coraggioso.
Passano esattamente trentatrè minuti prima che senta il rumore delle chiavi che vengono girate nella toppa. Si alza da divano e corre verso l'ingresso, fiondandosi tra le braccia del marito ancora prima di farlo entrare in casa.
- Chris … cosa …? -
Darren non si aspettava di certo una reazione del genere da parte del marito.
- Papà hai paura dei topi? - Domanda Dean, anche lui non molto abituato a vedere il padre così. Chris non è tipo da aver paura di qualche animale, li ama tutti incondizionatamente, se potesse terrebbe anche una tigre in giardino!
- Non è del topo che ho paura, piccolo! Ma un topo può portare molte malattie … -
- Andiamo piccolino. Che malattie vuoi che porti … -
- Che malattie vuoi che porti? Dare! Sei impazzito! Furono i topi a portare la peste in Europa nel '600! -
- Hai detto bene, piccolo. Nel '600! Siamo nel 2020 adesso! -
- Siamo nel 2020 e la gente ancora … va in cielo per delle malattie! - Sbraita Chris non volendo comunque usare un linguaggio troppo duro per il suo piccolo scricciolo.
- Andiamo Chris … sono convinto che quello che c'è di là è un banalissimo topolino di campagna! -
- Come i topolini di Cenerentola, papi? - Dean trotterella in sala, buttandosi sul divano.
- Si, amore come loro, come Basil, Olivia, Topson. Papà invece pensa che lì dentro ci sia l'orribile Professor Rattigan! - Dean ride. Il suo papi è sempre il più buffo di tutti.
- Dov'è Botolo? - Esclama dopo un po'. Chris indica con il mento il sotto del divano.
- Botolo … ehi Bo … - Quando Darren vede Botolo capisce che quella sera gli toccheranno cose brutte. Brian trema come una foglia e sembra non avere la minima intenzione ad uscire da lì sotto.
- Dicevi? Ah si … Se ne occuperà Brian! - Darren si solleva, guardandosi attorno in cerca di qualcosa che possa essergli utile.
- Va bene … qui ci vuole una rieducazione felina! Dean, vai fuori a prendere la sediolina, io porto dentro il tavolino. -
Pochi minuti dopo, Darren ha posizionato il tavolino dei giochi di Dean al centro della sala, due sedioline, la lavagnetta poggiata su un treppiedi. Perfetto stile scolastico.
- Dai Botolo, vieni qui … - Con qualche difficoltà, e non senza qualche ferita da battaglia, Darren riesce a tirare fuori Brian dal suo nascondiglio e a posizionarlo sulla sediolina fuxia.
- Allora Botolo, qui urge una lezione di rieducazione. Iniziamo con il fatto che tu, caro mio, sei un gatto. - Con il pennarello, Darren comincia a disegnare sulla lavagnetta quello che, con moltissima immaginazione, sarebbe dovuto essere un gatto.
- Dare? Cosa dovrebbe essere quel coso? -
- Un gatto! Perché non si vede? - Sia Chris che Dean scoppiano a ridere, perché quella cosa sembra solo un enorme patata con due occhi, un naso, i baffi e quattro patatine più piccole che avrebbero dovuto rappresentare le zampette … ah si e una salsiccia al posto della coda!
- Ma papi! Quello è tutto fuorché un gatto! -
- Va bene, saputellino! Perché non vieni qui e mi mostri le tue grandi doti da Michelangelo! - Darren allunga il pennarello al figlio. Appena il bimbo lo prende, il moro incrocia le braccia al petto.
- Sbruffone come suo papà! - Borbotta mentre il bambino comincia a cancellare quella … cosa! Non poteva essere nemmeno definita la stilizzazione di un gatto!
Il bambino comincia a disegnare, la lingua tra i denti e la fronte corrugata per la concentrazione. Quando ha finito, il risultato non è molto diverso da quello di Darren, un filino migliore, ma ovviamente Chris non se la sente di contraddire il figlio.
- Ecco vedi Dare! Impara come si disegna un gatto! - Il piccolo Dean fa la linguaccia al suo papi, restituendogli il pennarello.
Il moro sorride e accetta la sconfitta.
- Allora Botolo, questo sei tu. Tu sei un gatto. Ripeti: “Io sono un gatto”. -
Chris spalanca gli occhi. Suo marito deve aver perso qualche rotella. Dean si volta e lo guarda.
- Coraggio, Botolo. Ripeti insieme a me:”io sono un gatto”. -
Dean si porta la mano davanti alla bocca, bisbigliando all'orecchio del papà, che sempre con Conner in braccio, si era seduto accanto a lui in modo da essere alla sua stessa altezza.
- Papi sembra Kronk de “Le follie dell'imperatore”! - Chris scoppia a ridere, incapace di trattenersi.
- Che avete da ridere voi due? -
- Niente … Kronk! - Darren inarca quelle buffe sopracciglia triangolari, guardando in cagnesco il marito.
- Chris stai attento … o stanotte potrei non rispettare il patto! - Il più piccolo lo guarda in cagnesco.
- Coraggio Botolo. Ce la puoi fare … io … - Darren allunga la mano, come se volesse incitare il micio. Brian guarda verso Darren, poi si gira verso Chris, non capendo esattamente cosa il suo padroncino voglia da lui. Miagola, è l'unica cosa che gli viene da fare.
- Bravissimo piccolo! Adesso … io sono un gatto! Ce la puoi fare! -
Brian continua a non capire cosa Darren voglia, ma gli pare di intuire che basta che lui miagoli e il riccio è contento. Così miagola di nuovo, più a lungo, così, per fare più scena!
- Bravissimo, Botolo! -
Darren si gira verso la lavagnetta di nuovo. Con concentrazione cerca di disegnare quello che dovrebbe essere un topo vicino al gatto di Dean. Anche questa volta il risultato non è dei migliori, ma sia Chris che Dean sono troppo scioccati dalla reazione di Brian per prestare attenzione alla scarse potenzialità del riccio come pittore.
Brian si è sollevato sulle quattro zampe, la coda più dritta di uno spaghetto crudo, il pelo ritto, le unghiette affilate che raschiano sulla plastica della sediolina.
Chris cerca di ricordare quando Brian può aver subito un qualche trauma con i topi, ma non gli viene in mente proprio nulla!
- Botolo … ripeti con me:” Io sono un gatto e i gatti acchiappano i topi!” -
Brian lancia un'occhiataccia a Darren che Chris è preoccupato di ritrovarsi vedovo entro la fine della serata.
Ma il moro o non se ne accorge o lo ignora, perché comincia a battere il pennarello sulla lavagnetta, impaziente che il gatto ripeta ciò che ha appena detto.
Il gatto miagola, ma Darren non sembra ancora convinto, così Brian stavolta miagola con un filino più di convinzione.
- Bene, Botolo. Adesso acchiapperai quel topo e libererai la casa dalla sua presenza! -
I miagolii di Brian diventano talmente forti e spaventati che Conner ricomincia a piangere tra le braccia del suo papà.
Darren prende in braccio il gattone, che agitandosi poteva ferire Dean.
- Coraggio Botolo, non lo affronterai da solo, ci sarò io con te. - Pian pianino, Darren comincia a carezzare il pelo morbido di Brain, facendo scorrere le sue dita lungo tutta la schiena del micio e lungo anche la coda.
Lentamente sente che Brian si calma, i suoi tremori diminuiscono fin quasi a sparire del tutto.
- Bravo, così. Dean, vai in cucina per favore e prendi un pezzetto di formaggio. - Il piccolo obbedisce al padre e si dilegua in cucina.
- Dare, non osare far entrare Dean in quella stanza! - Sbraita Chris che intanto cerca di tranquillizzare Conner tra le sue braccia.
- No, piccolo. Sta tranquillo! -
- Ma io voglio aiutare papi! - Esclama Dean appena entra e sente quello che i suoi due papà si stanno dicendo.
- No, scricciolo. Tu resti qui con papà. -
- No, papi! Io voglio aiutare. - Dean porta le mani dietro la schiena, impedendo così a Darren di prendere il pezzo di formaggio che gli aveva portato.
Chris guarda in cagnesco suo marito, come a volerlo sfidare a contraddirlo.
Dean intanto sfodera i suoi migliori occhioni da cucciolo, un'arma che entrambi i suoi papà gli hanno insegnato molto bene.
E quella è la fine di Darren. Da una parte Chris che gli sta lanciando occhiate velenose, dall'altra il suo piccolo scricciolo che lo guarda con occhioni acquosi e grandi.
Il riccio sa ormai che qualsiasi decisione prenderà, uno dei due si arrabbierà tantissimo. A quel punto deve solo decidere chi dei due è più facile poi da rabbonire. E la scelta è ardua perché Dean potrebbe essere perfettamente il figlio biologico di Chris per quanto sono due gocce d'acqua dal punto di vista caratteriale.
Sospira. Ha capito cosa deve fare, spera solo che suo figlio lo perdonerà.
- Va bene, Dean! Vieni con me. Ma farai quello che dico io, intesi? - Darren colpisce il nasino del bimbo con il suo indice, mentre Chris li guarda con un'espressione scandalizzata.
- Dare! -
- Piccolo, ti prometto che sto attento. Non succederà niente a Dean. Fidati di me, piccolino. - C'è qulcosa in quel fidati di me, piccolino che tranquillizza Chris.
Darren guarda Chris con quegli occhioni ambrati … e Darren sa bene che Chris non può resistere a quegli occhi.
- Sarà meglio per te che sia così! - Sibila il più piccolo, alzandosi dal divano e andando in cucina per dar da mangiare a Conner.
- Dean, devi giurarmi che farai tutto quello che dico io! Qui sto rischiando davvero brutto! -
- Ma papi, mi hai sempre detto che non bisogna giurare! -
- Stavolta ti tocca farlo se vuoi ancora avere due papà! -
- Va bene, papi. Giuro che farò tutto quello che mi dirai. -
Soddisfatto della risposta del figlio Darren comincia ad avviarsi, sempre con uno spaventato Brian in braccio, verso la nursery.
Più si avvicinano, più sentono quei deboli rumori di raschiamento infittirsi.
- Papi, e se lui fosse solo tanto spaventato? Sta cercando di uscire. -
- Lo so piccolo, noi non vogliamo fargli del male. -
- Ma papi, allora Brian cosa dovrebbe fare? Lo deve mangiare? -
Darren a quello non ha minimamente pensato. Guarda il micione che a sua volta guarda Dean e fa una smorfia con la lingua dimostrando tutto il suo disgusto.
- Ok! Si cambia piano! Dean vai da papà e fatti dare la gabbietta di Pavarotti. - Il bambino non si muove.
- Dean, vai da papà. -
- Vuoi solo farmi allontanare per poi andare dentro da solo. Sono grande papi, so riconoscere quando mi vuoi imbrogliare! -

E' Chris spiaccicato!

- No, scricciolo! Lo intrappoliamo nella gabbietta e poi lo liberiamo in giardino, lontano da casa. -
- Non entri senza di me, vero papi? -
- No, scricciolo! Lo giuro! -
Soddisfatto, Dean lascia il pezzetto di formaggio in mano al padre e corre via in cerca del papà.
Brian annusa il formaggio e comincia ad allungare le zampette per mangiarlo, ma Darren glielo allontana via costantemente.
- No, Botolo. Non è per te! E' per il topo! -
Brian lo guarda infastidito.
Adesso … persino un topo in quella casa merita più cibo di lui! La vita è così ingiusta.
- Ripeti la lezione intanto. Cosa sei tu? - Darren solleva il micio, in modo da poterlo guardare in faccia.
Il gatto non risponde, continua ad osservare quell'invitante pezzetto di formaggio.
- Rispondi, Botolo! Cosa sei tu? - Darren scuote il gatto e questo, svogliatamente, miagola in risposta.
- E cosa fanno i gatti coraggiosi e servizievoli? - Di nuovo, il gatto tace.
- Oh andiamo, Botolo. Hai mordicchiato più e più volte le chiappe di quel mostro di Will. Un topo dovrebbe essere una passeggiata! -
Al semplice nominare il nome di quel mostro che tanto aveva fatto soffrire il suo padroncino, gli occhi di Brian si accendono di un fuoco di determinazione e rabbia.
Stavolta miagola con talmente tanta convinzione che sembra quasi una tigre sul punto di scattare contro la sua preda.
Il riccio annuisce soddisfatto del risultato.
Proprio in quel momento, Dean arriva, seguito a ruota da Chris, con la gabbietta in mano.
- Si può sapere che dovete fare con la gabbia? -
- Cosa vuoi che facciamo Chris? Catturiamo il topo. Non avrai mica pensato che Brian lo mangiasse! - Chris emette un verso disgustato. No … non avrebbe fatto prendere al suo Brian strane e mortali malattie.
La trasformazione del micio è evidente. E' un felino pronto all'azione.
- Ok, scricciolo, stai indietro, stai vicino a papà. - Darren spinge Dean indietro, mentre Chris, poggiando le mani sulle spalle del bimbo, lo attira verso di sé.
Brian è scattante, pronto a balzare all'interno della stanza non appena Darren avesse aperto la porta.
Il riccio apre la porta molto lentamente, dopo aver posizionato il pezzetto di formaggio dentro la gabbia.
Darren e Chris si lanciano un'occhiata d'intesa, un'occhiata che fortunatamente Dean non afferra.
La porta si apre e velocemente Brian e Darren entrano dentro, chiudendosela rapidamente dietro.
Dean cerca di spingersi in avanti e entrare anche lui, ma Chris lo tiene fermamente per le spalle.
Dall'interno della nursery provengono rumori di una battaglia all'ultimo sangue!

Una volta che si è chiuso la porta alle proprie spalle, Darren osserva Brian scattare sotto il mobiletto.
Una figura bianca ne scappa fuori spaventata.
Darren scatta all'inseguimento, ma capisce ben presto che correndosi uno dietro l'altro non risolveranno niente.
- Botolo! A rapporto! -
I Brarren si acquattano in un angolino della stanza.
- Allora Botolo. Io posiziono la gabbietta in una posizione strategica nella stanza. Tu devi fare in modo di attirare il topo dentro. Adesso, fammi vedere come chiudi la gabbietta! -
Ci vogliono un paio di tentativi, prima che Brian impari correttamente il meccanismo di chiusura della gabbietta, ma una volta riuscitoci, possono mettere in atto il loro piano.
Darren posiziona la gabbietta al centro della stanza, sistemando meglio il pezzettino di formaggio.
Si nasconde poi dietro la tenda, attendendo.
Adesso è tutto nelle mani di Brian.
Il micio comincia ad inseguire il topo, compiendo balzi che Darren non ha mai ritenuto possibili nemmeno per un banale felino, figuriamoci per uno pigro e sedentario come Botolo.
La lotta dura una decina di minuti, ma poi, finalmente, sente il click della gabbietta.
Esce dal suo nascondiglio e trova il topo dentro la gabbietta, spaventato e tremante.
- E URRA' PER BOTOLO! -
La porta della nursery si apre e un arrabbiato Dean e uno spaventato Chris entrano dentro.
- PAPI! - Dean urla verso il padre, ma comincia a sorridere non appena vede il piccolo topolino dentro la gabbietta.
- Papi è così carino. Possiamo tenerlo? - Lo sguardo di Darren è dolcissimo. Anche lui si è intenerito alla vista di quel piccolo topolino che trema dentro la gabbietta che fu di Pavarotti.
- Beeeeeeeeeeeeeeeeehhhhh … - Darren alza lo sguardo verso Chris. E' lui che bisogna convincere.
- Papà ti prego! Guarda quanto è carino. Lo portiamo dal dottore e controlliamo che non abbia nessuna malattia. Non possiamo abbandonarlo. -
Chris guarda quelle due biglie marroni che sono gli occhioni imploranti di Dean.
- Va bene! Ma lo portate tu e papi dal veterinario! -
- EVVAI! - Dean comincia a saltellare per tutta la stanza, felice e contento come non mai.
La festa viene interrotta da qualcuno che brama attenzioni.
Brian comincia a miagolare e a strusciarsi contro la gamba di Darren, come a volergli ricordare che se adesso il piccolo Dean ha un nuovo animaletto è tutto merito suo.
Il riccio poggia la gabbietta a terra e prende in braccio il micio.
- Signori e Signori, ecco a voi l'eroe della giornata: Botolo! -
Il gatto miagola e muove la zampetta come se fosse davanti ad una folla acclamante e cerca di azzittirla.
Chris si avvicina al micione e gli fa dei teneri grattini dietro le orecchie.
- Beh direi che allora qui qualcuno si è proprio meritato una porzione extra di croccantini stasera. -
Brian comincia a miagolare eccitato … forse fare tutta quella ginnastica e quel movimento alla fine paga!
Forse d'ora in poi acchiapperà topi più spesso.
Ma sorprendentemente, Darren sembra capire che pensieri passano nella mente del suo micione.
No, Botolone. Adesso devi disimparare tutto ciò che ti ho insegnato oggi. Ripeti dopo di me:” I topi sono i migliori amici dei gatti!” - Di nuovo Darren volta il gatto in modo da poterlo guardare in faccia.
- Coraggio, ripeti: “ I topi sono i migliori amici dei gatti!” -
No … decisamente al povero Brian non gliene va dritta una.
Se pure ha trovato il modo per avere cibo extra … lo deve già abbandonare.
Arriverà il giorno che il cibo gli pioverà mai dal cielo?
















Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
Ola gente,
vi avevo promesso che per festeggiare il mio anno di attività sarei tornata con una nuova Brarren.
Pensavate che avessi esaurito tutte le idee per loro due, vero? No, sono diminuite ma mai esaurite, poi come sempre sono aperta a tutte le vostre idee ;)
E niente ...
dedico questa OS (chissà se la leggerà mai) a Truppy.
BUON ANNIVERSARIO, AMICA MIA!!! TI VOGLIO BENE!
Spero vi sia piaciuto il ritorno in grande stile dei Brarren ;)
Un bacio e alla prossima

Pagina d'Autore: Truppappa&AmonAmarth

 


 
   
 
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