"Mi chiamo Kelly e sono una cellulare-dipendente.".
Una fiction divertente(speroXD,io a scriverla mi sono divertita)che gira tutta intorno al cellulare,raccontata da quattro diversi punti di vista.Leggete e commentate!:)
Genere: Generale, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
=spazio risposte alle recensioni=
-Per Noony e NessieBones:Grazie mille a tutte e due!
Anche a me ha ha fatto un po' tenerezza la prof..poveretta:)
In questo quarto e ultimo capitolo la voce narrante è di Kelly.Spero che vi piaccia,buona lettura!
Provenienza:
Dal diario mentale
di..
L'unica e inimitabile
cellulare-dipendente,che ha fatto nascere,crescere e ingrassare
questa fiction
Kelly.
Mi chiamo Kelly,sì.
Il nome è cacofonico in maniera impressionante,lo so.
Da piccola odiavo avere un nome così strano.Insomma,le altre
bambine si chiamavano Sara,Alessia,Martina..cose così.
Mia sorella si chiama Emma,che è pure abbastanza particolare,ma
non così insolito.
Non mi andava proprio giù.
E inoltre,all'asilo,facevo una fatica terribile a pronunciare la "Y" quando
mi chiedevano di fare lo spelling del mio nome.
Sapete,avevo i denti un po' sporgenti e la mia "S" suonava più come
una "SH",e il risultato era una "Ishpshilun".
Era molto seccante doverlo ripetere cinquanta volte.
Così,ho imparato molto presto a scrivere il mio nome,e,prima che le
maestre me lo chiedessero,le anticipavo e sbattevo tutta orgogliosa
sul mio minuscolo banco un foglietto su cui c'era scritto"Chelly".
Già.Mi ero concentrata così tanto sulla "Y" che non avevo preso in
considerazione la "K".
Avevo sei anni quando ho scoperto che avrei dovuto imparare
un'altra difficilissima lettera.
Oltre al fatto che,per tre anni,avevo continuato con impegno a farmi
chiamare dalle maestre(che poverette,cosa ne potevano sapere?)
"Shelly".
Loro credevano che la "CH" stesse per "SH",e io credevo che mi
chiamassero così perchè assomigliavo alla Barbie piccola.Cose che
capitano.
Alle elementari,invece,sono passata all'ideologia opposta,ed ero
orgogliosa di avere un nome diverso dagli altri.
C'erano ben quattro Francesche e due Anne nella mia classe,ma io
ero l'unica Kelly.Mi sembrava una cosa degna di nota.
Poi,alle medie,ho sviluppato una saggia indifferenza riguardo al mio
nome.
Perchè,non so se avete presente,ma alle medie si formano i
primi,innocenti soprannomi che vi perseguiteranno per il resto delle
vostre vite.
Mentre per i ragazzini si parte in genere dal
cognome(Gabu,Begno,Corra,..),fra le ragazzine si fa un uso
spropositato della Y finale.
Per questo,una normalissima Sofia viene trasformata in Sofy,mentre a
una più sfortunata Annalisa viene affibbiato il terribile Anny.E quando
è davvero sfortunata,un Lisy.
Per fortuna io,con un nome come Kelly,giocavo d'anticipo,e sono
riuscita ad attraversare le medie senza troppi danny.(Se ve lo state
chiedendo,no,la y di "danni" non è un errore di scrittura,ma un
semplice esempio che "Volere è Potere",e che qualsiasi cosa può
essere storpiata.Volendo.).
A Emma,comunque,sempre più fortunata di me in ogni caso,è stato
messo un carinissimo Emy.
E infine,le superiori.
Attualmente sono al primo anno e al secondo mese,e,visto che le
preoccupazioni per il nome sono cessate,venendo chiamata quasi
sempre e solo"Bissoli",ho deciso,un mese fa,di risolvere la
questione.
Sapendo che mia madre ha scelto il nome di Emma e mio padre il
mio,sono andata da lui e gli ho chiesto:"Perchè?".
La sua risposta,semplice e concisa,è stata:"Perchè è il nome di quella
cantante bellissima,la..la Kelly Minò!".
Kilie Minogue.
KILIE papà.NON KELLY.
Beh,credo che ci sia da ringraziare il pessimo inglese di mio padre per
questo.
D'altronde,poteva anche andarmi peggio con Kilie.
Avrei potuto finire per farmi chiamare Chili,come la salsa.Quindi è
stato meglio così,diciamo.
E poi,devo dire,che ormai a "Kelly" ci sono affezionata.Il mio nome è
cresciuto con me.
Da un profondo odio per "Chelly" a un profondo amore per "Kelly",da
una totale indifferenza per "kEl-lY <3" al rassicurante anonimato di
"Bissoli".
E ora a Kilie.
Beh.
Inutile dire che tutti questi fraintendimenti mi hanno portata a odiare
con passione sia Italiano che Inglese,come materie.
E,per estensione,la scuola in generale.
E,per estensione ancora maggiore,i professori.
E in questo momento in particolare,una professoressa.
Lei.
Quella che me lo ha ritirato.
Quella che lo tiene rinchiuso,chissà dove,da solo,al freddo.. Il mio
povero Pan.
Mia sorella e mia madre credono che io sia malata per aver dato un
nome al mio cellulare.E per averlo dato anche al computer(che,per
la cronaca,si chiama Sam).
Senti da che pulpito viene la predica.
La palma-bonsai di mia madre si chiama Gertrude,i bicipiti che mio
padre si ostina a credere ancora esistenti si chiamano
rispettivamente Rocky e Balboa,e il coniglio di pezza di Emma si
chiama Giona.
E sono cose che non fanno niente,terribilmente improduttive.
Perchè allora non dovrei dare un nome a delle cose che invece sono
VERAMENTE utili?Come il computer e,ancora di più,il cellulare?
Il cellulare.
E' uno strumento bellissimo,secondo me.
Puoi essere insieme alle persone a cui vuoi bene anche se non siete
insieme.Ti tiene compagnia quando sei da sola.Ti fa sentire più sicura
averlo in tasca,lì con te,a dirti che non sei da sola.
Mi manca.Ho bisogno di lui.
E' il mio migliore amico perchè contiene tutti i miei migliori amici.
Se avessi il cellulare,adesso,sarei appunto con i miei amici,anche se
virtualmente.
Anche se Emma non stesse facendo una noiosissima ricerca su
Internet sul Medioevo(che non è nemmeno per la scuola ma per
Interesse Personale),ci sarei,ma va beh.
Non conta.
Pan è insostituibile.
Mi dispiace Sam.
Se avessi il cellulare,adesso,non sarei annoiata e
demoralizzata.
Se avessi il cellulare,adesso,non mi sentirei sola.
Se avessi il cellulare,adesso,non starei contando tutti i maledetti passi
che mi avvicinano a quella maledetta porta.
Oddio.Sta per ritornare nelle mie mani.Finalmente.
In un momento al di là del tempo,vedo finalmente,sulla
cattera,Lui.
Di fianco a Lei.
Che insulto alla vista.
Una cosa così meravigliosa e una così disgustosa non dovrebbero
stare nella stessa stanza.Ma ora non ci penso.
Perchè,ora,la professoressa di greco più odiata nella storia
dell'umanità,mi sta restituendo il mio Pan.
Mi guarda,indecisa se darmelo davvero o no.Decide per il sì.
Mi tolgo la soddisfazione di lanciarle uno sguardo di fuoco,prima di
prenderlo.
E poi,l'universo ricominciò a girare,il sole ricominciò a splendere,e Pan
tornò da me.
(Connessione interrotta con il diario mentale di Kelly)
Lucia,la madre,osserva con un'aria a metà fra lo sconsolato e il
sollevato la figlia,Kelly,riprendere in mano quell'aggeggio infernale
che è il cellulare.
Sconsolata,perchè,beh,lo potete capire,ma anche
sollevata,perchè,anche se il motivo è al di là della sua
comprensione,la figlia è davvero contenta in questo momento.
E,anche se a volte potrebbe non sembrare,la adora.E adora sapere
che è felice.
La professoressa,Caterina,guarda la madre con pena.Si scambiano
uno sguardo di comprensione,alzando gli occhi al cielo.
Ma alla
fine,anche Caterina non riesce a trattenere un sorriso davanti all'aria
esultante di Kelly.
E Emma,a casa,sorride,pensando che quando Kelly tornerà,troverà
sul letto un regalo che le ha preso.
Un porta-cellulare con sopra una dedica molto speciale da parte
sua:"All'unica e inimitabile cellulare-dipendente:ti voglio bene:)".
Note:
Allora?Vi è piaciuto?Spero di sì:)
E così si conclude questa breve storia.Alla fine il capitolo di Kelly,che
pensavo fosse difficile,è stato quello che ho scritto più
facilmente.
Oggi pomeriggio mi è venuta l'ispirazione e..Fatto!:)
Comunque: RINGRAZIAMENTI:
-Alla mia amica che mi ha suggerito il titolo della fiction
-A tutti quelli che hanno recensito
-A Noony e Liliah che hanno aggiunto la mia storia ai preferiti
-E a quelli che hanno letto senza recensire
GRAZIE!:)