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Autore: Lady Moon    01/11/2015    2 recensioni
La protagonista si chiama Luna, una ragazzina come tante, solo con qualche divergenza.
Improvvisamente entrerá in un mondo particolare, una vita che sognava, nuova, ma che risulterà essere inizialmente difficile per lei perché priva di normalitá, o almeno su alcune cose. 
Incontrerá nuovi amici, fará nuove scoperte sia belle che 'mostruose'. Scoprirá, inoltre, di avere dei poteri che dovrá imparare a dominare, perché essere una strega non è per niente facile, e compiere una missione che salverá il suo adorato nuovo mondo, solo lei potrà.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10: La sparizione.


Giunse in cucina, dove aveva visto la luce accesa. Sarah stava risistemando alcune cose su di una mensola, aveva un'aria impassibile e i capelli ricci legati in uno chignon.


:"Sarah!" - urlò la sorella minore, ansante.


:"No, aspetta, fammi parlare. Tu sai tutto, vero? Mamma e papá te l'hanno detto? E anche Edmund sa tutto? Lasciamo perdere, spiegami come... perché... voi sapevate, no?" - 


:"Cos'è che dovremmo sapere?" - domandò ridendo Sarah. Luna inarcò le sopracciglia in risposta, non riuscendo a proferire alcun suono.


:"Su, ridi un po'! Questo viaggio nella foresta Solitaria, ammesso che si chiami così, ti ha per caso soppresso l'ironia? Sì. Sapevamo tutto, ci ha avvisato una donna, di mezza età, di nome Mia, e ci ha spiegato ogni cosa, di te, dei tuoi poteri... di un istituto dove potresti alloggiare, Rolix, se non erro" - riprese Sarah.


:"Devo dire che inizialmente fu uno shock, più per mamma che per papá, forse lui ancora non ci crede, nonostante mi sembrasse convinto. È eccezionale però... che tu sia una... strega" - 


:"Oh..." - disse Luna, ritrovando un po' di voce, ma dopo poco si rese conto di non saper con esattezza cosa dire.


:"Tranquilla. Noi confidiamo in te, sei stata scelta per una missione di vitale importanza, non per essere la leader di un gruppo di gente stramba che lancia incantesimi. Io sono sicura che farai bene la tua parte, Luna" - soggiunse Sarah, captando nell'espressione di Luna un tale disagio.


:"Io... Sarah, è successo tutto all'improvviso, e non posso, non posso abbandonare questo nuovo mondo. Devo aiutarli, aiutare i maghi e le streghe e salvare la foresta, se posso" - disse Luna, in tono flebile.
Pummy raggiunse le due sorelle alzando la coda, circumnavigò Luna e si ritrasse accanto alla porta della cucina.


:"Gli sei mancato, sai. Credo che lui sappia meglio di me a cosa sei destinata, ciò che farai quando sarai lontana da qui" - disse Sarah, ritornando ad assumere quell'aria impassibile di prima.


:"Sei stata in pensiero per me? E la mamma?" - domandò frettolosamente Luna, realizzando per la prima volta che i suoi genitori non erano in casa.


:"Certo che lo siamo stati! Per noi non maghi è... curioso: lo è che tu puoi fare incantesimi, è soprendente sì ma... bizzarra, come cosa. Nessuno di noi si immaginava di avere una streghetta in famiglia, è curioso davvero!" - 


:"Sì, lo è stato anche per me. Ma, Sarah, stare in pensiero per me non è giusto. Non voglio che vi preoccupate troppo, non voglio che ci rimaniate male se... affronto creature, o cerco di difendermi da esse" - disse Luna, cercando il più possibile d'avere un tono pacato.


:"Sei stata attaccata?! Oh, cielo! E stai bene, adesso, vero?" - ululò Sarah, improvvisamente spaventata.


:"Sì, sì, sì! Sto bene! Credimi! Io posso farcela e voglio ancora che voi confidiate in me! Voglio che mi appoggiate senza risentimenti! Voglio che tu continui a credere, e spero come lo faccia anche la mamma, che farò bene la mia parte" - rispose Luna, alzando un po' il tono di voce, ora non lo controllava più.


:"Hai ragione... scusami... ero preoccupata fino ad adesso e mi hai detto di questi cosi che potrebbero attaccarti... io non voglio che qualcuno o qualcosa ti faccia del male" -  


:"Non succederá, starò bene" - disse Luna sorridendo, e corse ad abbracciare la sorella, quasi in lacrime.


:"Amiche?" - esordì Luna.


:"Amiche per sempre!" - rispose Sarah, scoppiando in un'aggraziata risata.
Pummy ritornò a fare le fusa alla padroncina, la quale si separò dalla sorella, accarezzò più volte il suo adorato gatto, e si tolse la borsetta blu che aveva tenuto con sé per tutto il viaggio.


:"Mamma e papá dove sono andati, Sarah?" - 


:"Oh, sono dalla nonna a Parigi. Staranno con lei un paio di settimane. Avrebbero voluto salutarti ma sei tornata un po' tardi... ma ho promesso loro che mi sarei presa io cura di te... - rispose Sarah. Luna la guardò penseriosa.


:"...per quando saresti stata qui, ovvio" - si affrettò ad aggiungere. Ora Luna le sorrise divertita.


:"Ma certo! Va bene! Forse è meglio che si distraggano! Così non penseranno a me..." - 


:"Massì invece che lo faranno!" - rimproverò Sarah.


:"Intendo dire solo che sarebbe meglio non si rabbuiassero troppo per me... lo so che mi sarete in ogni caso tutti vicino..." - specificò Luna, sbadigliando un attimo dopo.


:"Va' a riposare un po', sarai stanca e tra poco è ora di cena. Domani andrai a scuola, vero? La tua missione può aspettare fino alla fine delle lezioni? Prima che partisti, riuscisti a studiare?" - 


:"Oh, Sarah, una domanda per volta! Saprò cavarmela, tranquilla. Sprofonderò la testa sui libri per tutta la serata" - discorse Luna, fiacca.


:"No, no! Ti fará male! Cerca di riposare. Domani andrai a scuola, ma se non riuscirai a sbrigare tutti i compiti non vedo dove ci possa essere il problema, per una volta non fa nulla" - gemette Sarah, immaginandosi il peggio.


:"Quest'ansia te l'ho trasmessa per caso io? Preferisco sempre non rimanere indietro con le lezioni, e lo sai. Ora vado in stanza, quando morirò dalla fame mi vedrai qui in cucina a supplicarti di prepararmi qualcosa" - rassicurò Luna, che uscì trascinandosi i piedi.


:"Mi sa di sì. Di solito sei tu quella ansiosa in famiglia!" - gridò Sarah per farsi sentire.


Luna si chiuse la porta alle spalle. Era contenta di essere tornata a casa e di aver rivisto sua sorella e il suo gatto, nonostante ciò desiderava con tutta l'anima, anche solo per un momento, di rimanere sola, per quanto fosse svigorita. Pummy, che era entrato prima di lei, si riacciambellò sul suo letto e iniziò a squadrarla, riflessivo.


:"Vuoi dirmi qualcosa? Sono a pezzi... e domani ho scuola" - gli bisbigliò Luna, emanando un grande sbadiglio e subito dopo uno sguardo di disapprovazione. Si sedette, aprì il primo libro che le stava più vicino, avrebbe dovuto studiare da lì cinque o sei pagine, si ricordò in quel momento che avrebbe voluto farlo molto prima.


"Bene, iniziamo" - 


 
 
 
Giunsero le otto di sera. Tra sonori sbadigli, lacrime di stanchezza, palpebre cedevoli e tanta voglia di mangiare e di dormire, Luna terminò gli studi. I suoi occhi stavano categoricamente chiedendo pietà, e proprio nell'attimo in cui li chiuse sentì bussare alla sua porta.
 

:"Luna? È tutto okay? Vuoi che ti prepari qualcosa?" - domandò cordialmente Sarah.


:"Ah... oh... ehm... sì, penso, se... se non ti sc-scoccia..." - balbettò Luna ad occhi chiusi.


:"Non sei per niente sfinita, vero? Prima metterai giù qualcosa e più in fretta andrai a dormire!" - disse saggiamente Sarah, ridendo.



 
***
 

La mattina del giorno dopo susseguì, infatti, velocemente. Luna, senza alcuna ispirazione né forza, occupò il suo solito posto accanto a Susy, la sua compagna di banco, nonché una delle sue migliori amiche, o forse l'unica per lei da essere definita tale. Eppure lei sapeva di essere riconoscente anche ad altre amiche che l'avevano supportata, ma forse Susy era quella ad esserle più vicino, in qualche modo.
Quel giorno aveva i capelli raccolti in una coda e si lagnava per i troppi compiti che avrebbe dovuto svolgere per il giorno seguente. Appena vide Luna, essendo arrivata prima di lei, subodorò un istante.


:"Pronta per oggi? Ieri non ti sei fatta sentire per tutta la giornata. Hai per caso spento il cellulare?" - le esordì Susy.


:"Oh... no, semplicemente non l'ho guardato... e nemmeno stamane, me ne sono completamente dimenticata" - rispose Luna, riflettendo.


:"Ma è successo qualcosa...?" - domandò Susy ansiosa, ma Luna non fece in tempo per rispondere che suonò la campanella, la quale segnalò l'inizio delle lezioni. La docente di italiano giunse in classe e il discorso fu saltato.


Pervenne finalmente il pomeriggio. Era davvero insolito, così calmo, così silenzioso, o forse era stata insolita la sua precedente avventura. Anche a scuola Luna affibbiava sguardi assenti, meditativi, quando i professori spiegavano e poteva permetterselo. Non era triste per non essere stata ancora chiamata da Bonnie o gli altri, tuttavia percepiva fiocamente una sensazione di mancanza. 
Sentì un rumore di passi svelti, doveva essere la sorella che avrebbe voluto riferirle qualcosa. Stranamente i passi sembravano appartenere a più di una persona... potevano essere di... Bonnie, o Clara o Dean o addirittura Polluce!


:"C'è Susy. A dopo, io vado dalla zia, ci vediamo stasera ragazze. Fa' la brava, Luna!" - riferì Sarah, facendo l'occhiolino e si congedò, Susy era sulla soglia della stanza, immobile.


:"Vieni, entra!" - invitò Luna, gentilmente.


:"No. Tu devi dirmi cosa sta suc-succedendo o non entro" - rispose Susy, fredda.


:"Oh, avanti, non fare la bambina! Te ne avrei parlato... mi spiace se non ho potuto farlo prima ma adesso... ritengo io debba" - ponderò Luna.


:"Ah, sì? RITIENI? Oh... grazie mille per avermi offerto questo onore, amica" - fece Susy, con aria decisamente offesa. Poi sbuffò e si costrinse ad entrare in stanza.


:"Senti, non è una cosa che sentiresti dire tutti i giorni da qualcuno..." - iniziò Luna.


:"Allora non c'entra niente quel tipo? Sam? Nessuna novitá?" - domandò Susy, facendo una smorfia con la bocca nervosamente, come se stesse pensando a come risolvere un problema di matematica.


:"Assolutamente no!" - sbraitò Luna, quasi un po' dispiaciuta in parte di non accondiscendere.


:"Ah... e cosa, allora?" -


:"Sto cecando di dirtelo. Ascolta, sono stata chiamata da un paio di persone per salvare un mondo, un mondo che non conosci e non credo crederesti nell'esistenza. È magico, capisci? Ed è meraviglioso, lo sai che a me son sempre piaciute le avventure e tutto ciò che ha a che fare con la magia! Non è finzione, stavolta, è realtá! Davvero... io sono... come la prescelta, o una cosa simile. Non so bene ancora come salvarlo, né come salvare prima di tutto la foresta Solitaria. Essa è stata infestata, maledetta, ed è la causa di ogni male, della rovina del mondo magico. Non so chi sia il motivo originario, però, chi è la fonte della maledizione. Immagino che prima o poi mi toccherá affrontarlo...
Ad ogni modo, le creature maligne che ci vivono potrebbero conquistare e uccidere tutti una volta che saranno cresciute sufficientemente in potenza, ed ogni giorno lo fanno, per la volontá di qualcuno, e anche le persone senza poteri magici verranno coinvolte, si espanderanno ovunque. Io posso e devo fermare tutto ciò. Ecco dove sono stata ieri, lì, nella foresta... e non ho portato con me il cellulare perché capirai, non mi sarebbe servito a molto. Sicuramente non a sconfiggere un mostro che sputa incantesimi dalla bocca. E, al contrario ho avuto con me una bacchetta. Se non l'hai capito io sono... sono... una strega. La bacchetta mi è stata data da Mia, una maestra dei maghi. Esiste anche un luogo di ritrovo, una sorta di scuola, si chiama Rolix ma per il momento ancora non ci sono stata. Ho avuto la fortuna tuttavia di conoscere persone straordinarie, tra queste c'è Bonnie, una strega come me che mi ha portata nella foresta per la prima volta! È stata lei a spiegarmi ogni cosa, chi sono. È stato incredibile, quasi traumatico all'inizio, non volevo crederle. Dovresti conoscerla, dovresti conoscere tutti!" - disse Luna, straordinariamente tutto d'un fiato. Solo in alcuni punti troncava il suo discorso, ma nemmeno dopo un secondo ricominciava con entusiasmo, passione ed interesse ad aprir bocca.
Susy all'inizio assunse un'espressione patetica, smarrita, e mano a mano che Luna continuava a conferire la sua mimica facciale diventava sempre più sconvolta.
Luna la fissò, in attesa di risposta. Quella non verbale - in fin dei conti - l'aveva già avuta.


:"Okay. Vado e torno dal bagno. Credo di avere un problema di comprensione, forse ho qualcosa nelle orecchie, vado a controllare" - 


:"No! Ti prego, credimi!" - implorò Luna.


:"Non so se ho più bisogno io d'uno psicologo o tu. Ma stai esagerando, questo è poco ma sicuro. La storia sembra carina e ben dettagliata: scrivila. Ma non renderti la protagonista nella vita reale, per piacere... mi hai fatto impressionare... sembravi così convinta! Un'attrice coi fiocchi! Potresti recitarla a teatro se non ti va di scriverla!" - suggerì Susy, ridendo malinconica.


:"Lascia perdere, Susy, se non vuoi credermi. Ma non prendermi per una bimbetta senza arte né parte. Questo non te lo permetto, non sto scherzando e non mi inventerei delle frottole così particolari solo per prenderti in giro!" rispose Luna con un misto di rabbia e tristezza.


:"Luna ma tu.... io...." - balbettò Susy, che conosceva bene Luna. Aveva un tono ed un'espressione troppo seri per continuare a credere che blaterava e basta. Doveva accettare, seppure con riluttanza, che molto presumibilmente diceva il vero. 
La mente di Luna propagava speranza e rancore: sapeva che essere creduta sarebbe risultato inizialmente difficile, allo stesso tempo per niente al mondo avrebbe voluto essere fraintesa, e desiderava nel suo subconscio manifestare le sue emozioni e riflessioni di quell'avventura con qualcuno. 


:"D'accordo. Ti credo. Sei una strega... wow. Okay, tutto normale. Ma com'è successo tutto questo? Nel senso, chi sarebbero queste persone? E... insomma... "fai magie?" " - domandò frettolosamente Susy, improvvisamente illuminata.


:"Sì sì sì! Ehm... sì anche all'ultima domanda, faccio incantesimi, ma grazie alla mia bacchetta. Te l'ho spiegato, Bonnie mi ha portata nella foresta e mi ha spiegato chi sono e cosa fanno quelli come me, come funzionano le cose, insomma. Le altre persone sono miei amici, maghi come me, li ho conosciuti nella foresta!" - spiegò ancora Luna, rincuorata.


:"Oh... okay... io... ma in questa foresta ci ritornerai?" -


:"Credo proprio di sì. Non abbiamo ancora trovato il germoglio. È un fiore, come ben saprai, ma magico. Occorre per... in effetti non sappiamo ancora per che cosa, tuttavia la maestra Mia ci ha assegnato il compito di procurarcelo" - Il discorso di Luna venne interrotto da un rumore sinistro, sembrava lo scricchiolio di una sedia di legno, vecchia e consunta.


:"Hai qualcosa che schioppetta in stanza?" - chiese Susy, impressionata.


:"No..." - rispose Luna, guardandosi intorno. Tutto era normale, i pupazzi, i libri, oggetti vari. In quel momento Pummy miagolò fuori la porta, sia Luna che Susy sussultarono.


:"Oh, gatto gattino... non farti qui vicino... potrei strangolarti!" - abbaiò Susy.


:"Non starla a sentire, Pummy..."  - fece Luna. 
Un vapore si innalzò al centro della stanza, poi iniziò a vorticare ed ecco in fine apparire una persona in carne ed ossa, piccina di statura. Era Bonnie.



:"Oh, mamma! Sto provando a teletrasportarmi da due ore! Non mi riusciva. Ho combinato pasticci? Creato interferenze? Vedete, succede a volte se il teletrasporto non avviene nel migliore dei modi... oh... siete in due. Tu chi sei?" - esordì Bonnie, esausta, e poi guardando con vago interesse Susy, la quale ricambiò lo sguardo con incredulitá.


:"Ehm... io sono Susy!" - 


:"Piacere di conoscerti. Io sono Bonnie!" - 


:"Bene... il piacere è mio. Tu saresti quella che..." -


:"Sì è lei!" - soggiunse Luna, sorridendo.


:"Signorina Luna, è successa una cosa terribile! Oh cielo, come ho fatto a scordarlo?" - riprese Bonnie, spalancando gli occhi, sembrava una mentecatta.


:"Cosa? Di che stai parlando?" - domandò perplessa Luna.


:"Qualcuno ha rubato la mappa portatrice. Lo sai che io e i miei la custodiamo con cura e pazienza, figuriamoci se la mettavamo in esposizione a qualcuno. Ciò nondimeno stamattina, quando decisi di andare a prenderla per poi venire qui, non l'ho trovata. Di solito la teniamo in un armedietto magico chiuso a chiave, insieme ad altre pergamene di vitale importanza. Loro c'erano, a differenza della mappa" - chiarì Bonnie, desolata.


:"Ma è stranissimo! Sei sicura di averla riposta lì quando sei tornata a casa ieri? E hai controllato se per caso c'era in casa da qualche altra parte?" - rispose Luna, basita. Chi poteva mai aver rubato quella mappa e perché? Che senso avrebbe avuto? A chi serviva?


:"Certo. Sono stata tutto il tempo a cercare, poi ho deciso di teletrasportarmi senza. Ora, la perdita della mappa in sé per sé costituisce un grave problema... ma ancor più gravi sono le conseguenze" - disse Bonnie, calando lo sguardo al suolo.


:"Cosa diamine è questa mappa? Ehm..." - commentò Susy.


:"Conseguenza numero uno: i miei genitori non si fideranno più a lasciarmela usare se qualcuno la vuole per sé, ammesso che la ritrovassimo. La seconda è che non possiamo andare nella foresta" - concluse Bonnie, sommessa.


:"Miseriaccia, è vero! È un bel problema! Dobbiamo scoprire chi ha rubato la mappa e perché. Sempre se c'entra qualcuno... anche se, mi sembra ovvio dal momento che sei stata a cercare tutto il tempo e ci credo. Tu hai dei sospetti? Hai "nemici" in zona? Qualcuno a cui magari non vai molto a genio?" - domandò Luna, riflettendo con fervore.


:"No... cioè sì... ma sono non-maghi. Non sanno nemmeno dell'esistenza della mappa portatrice e anche se così fosse, essendo magico l'armadietto, non potrebbero neanche sfiorarlo" - rispose Bonnie, incurvando le sopracciglia.


:"Che? Mappa portatrice? Boh..." - continuò Susy, ormai disperata.


:"D'accordo. Pensiamo ad altro... oh! Aspetta!" - urlò Luna tutt'un tratto, aveva avuto praticamente un insight. Susy spalancò la bocca, confusa, estasiata.


:"Ricordi Polluce? Era perplessa quando nella foresta le chiedemmo quale creatura poteva essere quella che spariva e ricompariva come un razzo, senza che noi riuscissimo palesemente ad identificarla" - disse Luna, rigorosa.


:"Mmh... sì... hai ragione, ma perché dici questo?" - 


:"Pensi potrebbe c'entrare con la sparizione della mappa? Forse Polluce per non farci preoccupare non ci ha detto "qualcosa" " - palesò Luna, severamente.


:"Non lo so, Luna, fammici pensare... mmh... forse hai ragione" - infine disse Bonnie, esitante.


:"Che? Okay, ho capito, sono pazza. Approposito Luna, quel bracciale... l'avevi anche a scuola, dove l'hai preso?" - soggiunse Susy, indicando il bracciale di Luna, donato da Polluce affinché, quando ne avesse avuto bisogno, la chiamasse.


:"Oh... ne abbiamo uno ciascuno. Ce l'ha dato una nostra amica, quando premiamo la pietruzza sa che abbiamo bisogno di lei, rileva la nostra posizione e ci raggiunge" - spiegò in fretta e furia Bonnie.


:"Splendido! Ne posso avere uno anch'io?" - domandò Susy ad entrambe. Luna scoppiò a ridere, proprio lei che non voleva credere esistesse un mondo magico, e a cui non piaceva neanche così tanto immergersi nella fantasia, considerandola roba da bambini o ritardati, ora richiedeva un bracciale completamente stregato.


:"Ehm... non saprei... io..." - farfugliò Bonnie, lecitamente con perifrasi (non voleva risponderle con un 'no' spudorato, o con un 'sarebbe difficile' dal momento che lei non era una strega).


:"Ci aiuterai nella ricerca della mappa, se vorrai, e forse lo avrai se avremo fortuna e rivedremo la nostra amica, Polluce" - propose Luna, contenta. Bonnie accordò.


:"Oh sì, così magari ci capirò qualcosa in più di questa storia! Da dove iniziamo a cercare?" - rispose Susy.
   
 
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