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Autore: Peanuts_e_Chocolate    02/11/2015    0 recensioni
[Spoiler per chi non avesse letto il quarto libro!]
Non me l’ero più sentita di restare, di vedere Lissa che si preoccupava per me, ma nei suoi pensieri ardeva di desiderio per usare il suo potere e quando lo faceva, anche solo per far migliorare la fioritura delle piante sul balcone o per guarire qualche ferita o per piccole cose, la mia testa esplodeva, il mio umore iniziava a variare da triste, ad arrabbiato senza un motivo.
Ma sentire le sue emozioni mi ha fatto riflettere molto, o meglio agire con il mio solito carattere irresponsabile.
E alla fine presi l’unica decisione che avrebbe permesso alle mie emozioni di sfogarsi senza far del male a nessuno e a lei di usare il suo potere. Scappare, di nuovo.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dimitri Belikov, Lissa Dragomir, Nuovo personaggio, Rose Hathaway
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Decisioni.


Sentii chiamare il mio nome, ma più che preoccupazione sembrava rimprovero, mentre una morsa stretta alla gola mi fece mancare il respiro.
 Il sapore del sangue mi schifava in bocca mentre la guancia mi faceva talmente male che ormai ero in confusione totale.
 I guardiani stavano tenendo testa ai due strigoi visto che loro erano quattro e  Dimitri si staccò da loro cercando di venire verso di me in mio aiuto, ma altri due strigoi che probabilmente non avevano visto nel bosco minuti prima si avventarono sugli altri tre guardiani e Dimitri fu costretto a tornare a battersi con loro.
*
 “La tua fine, sarò io.” Lo strigoi che mi aveva lacerato la guancia mi strinse la gola ancora di più e tentò di avvicinare le sue fauci a me. Il mio istinto di sopravvivenza superò il dolore ma solo per pochi secondi, mentre il mio udito fischiava ancora dove avevo ricevuto la botta.
  La mia vista era leggermente appannata e il viso lo avevo intorpidito e sentivo il caldo del sangue colarmi sul collo e sulla mano dello strigoi che lo guardava con bramosia e fu l’attimo che mi salvò, gli sferrai un calcio al pari dello sterno e con un grugnito si allontanò di colpo di almeno due metri e d’istinto indietreggiai appoggiandomi alla ringhiera di ferro del ponte.
 Affannai tentando di prendere aria per neanche due secondi mentre lo strigoi ritornò ad avventarsi su di me. Intrattenni un corpo a corpo per prendere tempo me non ci riuscii per molto perché un calcio al pari dello stinco mi fece perdere l’equilibrio e con monotonia mi riafferrò per la gola tirandomi su di qualche centimetro da terra.
 Per un attimo vidi nero e mentre i guardiani tenevano testa agli strigoi mi trovai a incrociare gli occhi di Dimitri e mi prese un nodo alla gola. Il suo sguardo era pieno di.. non sapevo decifrare quello sguardo, sembrava non sfociare emozioni se non per un piccolo luccichio di paura e le labbra tirate dall’ira.
 Il fiato caldo dello strigoi si avvicinava ad una piccola porzione di collo che avevo libera, in poco sentii due aghi appoggiarsi sulla mia pelle e un brivido mi percorse la dorsale. Sapevo cosa mi sarebbe aspettato e la sensazione di quell’ecstasy che poi mi avrebbe uccisa.
 No, non me lo sarei mai permessa.
“Ti sbagli, non morirò per mano tua.” Quasi lo sussurrai, mentre le mie mani afferrarono un suo polso e in una torsione veloce che nemmeno io pensai di riuscire a fare glielo spezzai.
 Il suo grido squarciò l’aria, facendo voltare anche gli altri strigoi e permettendo ai guardiani di avere un minimo di vantaggio.
*
 Guardai dietro di me, l’acqua del torrente scorreva impetuosa ma non avevo altro modo per fuggire, sia dagli strigoi sia dai guardiani e sia da Dimitri, che adesso stava avanzando verso di me per aiutarmi.
 “Tu, piccola bastarda!” Lo strigoi aveva ancora una mano su di me e stringeva e la mia fu una decisione azzardata, ma l’unica che mi permise di sfuggire a tutto.
  Presi lo strigoi e lo spinsi con forza verso di me, il suo peso fece sbattere le mie anche contro la bassa ringhiera del ponte ed entrambi, lui imprecando, perdemmo l’equilibrio ed io, non feci niente per reggermi.
*
 Mentre caddi e prima di impattare in acqua, vidi Dimitri sporgersi e le sue labbra, mi parve, sussurrarono un “Roza!”
Mi sfuggì un sorriso, mentre mentalmente mi davo dell’idiota perché il dolore mi faceva vedere cose che non sarebbero più successe.
 Vidi gli altri guardiani che raggiunsero Dimitri, ma nessuno di loro fece in tempo a fare niente.
Mentre cadevo lo strigoi si staccò da me e l’acqua mi avvolse. Non sapevo quanto fosse alta, sperai solo abbastanza da non farmi spezzare le ossa del collo in qualche masso, altrimenti ogni mio tentativo di fuga sarebbe stato vano.  
*
L’altezza dal ponte era discreta e quando la mia schiena batté contro l’acqua fu un impatto notevole. Avvertii come uno schiaffo e una volta in acqua mi sforzai di comandare i miei muscoli a nuotare verso la superficie la quale mi appariva oscura.
 Non fu facile ed ero sicura che se non fossi stata allenata non ce l’avrei mai fatta. O almeno non dopo quella terribile ferita che mi faceva male ad ogni movimento e appena riemersi presi la boccata d’aria più bella della mia vita.  Lo strigoi tentò di arrancare in superficie e mi malediceva ad ogni sguardo, la corrente era veloce e potente e non riuscivo a nuotare bene.
 Intravidi dei guardiani correre sulla sponda e mi sentii nuovamente in trappola. Intravidi Dimitri non era il momento di guardarlo.
*
L’acqua era veramente forte e nemmeno io avevo calcolato una corrente così veloce in un fiume che alla fine non era nemmeno tanto grande e mentre l’acqua mi trascinava più volte in giù facendomi bere iniziai a sentire la stanchezza farsi pesante come un masso di cemento, ricordai quei solchi sulla guancia che tutt’ora colavano di rosso per via dell’acqua che non permetteva al sangue di fermarsi.
 Sentii lo strigoi tossire parecchio forte e lo vidi andare giù. Se fosse risalito o meno non mi sarebbe importato affatto.
 Tentai di nuotare e mi sentii altamente stupida per quello che avevo fatto perché io stessa non riuscivo più a gestire la mia situazione.
 Un guardiano che era avanti agli altri mi urlò di resistere e di continuare a nuotare.
 La corrente aumento e notai che di li a poco c’erano varie cascate, erano basse, un metro e poco più, ma comunque non sarebbero state piacevoli anche perché da poco avevo iniziato a sfiorare con le punte alcuni massi ed avevo paura che l’acqua si stesse abbassando.
*
 Ero quasi ad un metro dalla riva e un guardiano fece per entrare in acqua quando ad un tratto la corrente mi risucchiò e capii di essere stata portata giù dalla cascata.
 Fu breve ma l’aria mi manco, l’acqua mi entro nei polmoni e non mi piacque per niente.
Riemersi tossendo talmente tanto che sentii graffiarmi la trachea.
 Lo sbattere della cascata mi aveva fatto fare una capriola ed era stata una delle sensazioni più sgradevoli che avessi mai provato, l’acqua mi aveva bruciato nelle narici e lo strusciare contro i sassi aveva fatto male.
  In quel momento, prima di essere trascinata in un’altra cascata, nel quale ero cerca non ne sarei rimasta illesa nemmeno io, mi avvicinai sempre di più alla riva e chiamai il guardiano, il suo sguardo si incrociò con il mio e lo vidi avvicinarsi alla riva come stavo facendo io e si immerse fino alle cosce allungando un braccio e facendosi aiutare da un altro guardiano per non essere portato via dalla corrente.
 “Afferra la mia mano!” Il guardiano si allungò ancora e facendo un piccolo scatto riuscii a prenderla.  “Tranquilla, ti ho presa!”
 Dietro di lui vidi l’altro guardiano tirare il compagno e pochi metri dietro Dimitri e un guardiano che riconobbi solo ora come donna avanzarono per dare una mano.
 “Attento, Albert!” La ragazza che aveva i capelli color del fuoco sgranò gli occhi, Dimitri imprecò in russo e in un ombra vidi lo strigoi riemergere e afferrarmi.
 “Tieniti!” Albert, così avevo capito che si chiamava, mi strinse di più ma l’acqua fece scivolare via la sua presa dalla mia.
 Lo vidi avanzare in acqua per riprendermi, ma il peso dello strigoi mi portò giù e ebbi solo la sensazione di aver sfiorato la sua mano in un vago tentativo di salvarmi.
Dopo, le forze mi abbandonarono e udii solo il mio nome gridato e l’acqua che mi invase.
*








N.d.a: Ed eccomi al secondo capitolo! Ringrazio tantissimo chi segue, legge e recensisce la mia fiction! Da adesso ogni lunedì, (se non ci sono impegni o problemi) pubblicherò un capitolo di questa saga! Sperando che interessi e piaccia! :)
Spero che troverete interessante questa fiction, un bacio e a presto! 
Peanuts! 
   
 
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