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Autore: TheGirlOfTheSand    03/11/2015    1 recensioni
Suna è una grande metropoli: all'avanguardia, fiorente ed economicamente stabile. Si è ripresa subito dopo una guerra che l'aveva quasi distrutta, tutta tranne un piccolo quartiere di periferia: Konoha. Il Quartiere è un luogo buio, povero e ricco di criminalità. E' qui che vive Sakura, con Naruto, Sasuke, Ino..e molti altri ragazzi,che come loro sono cresciuti troppo in fretta e in modo sbagliato. A Konoha ognuno ha la sua storia da raccontare, ma c'è qualcosa che accomuna tutto e tutti: un profondo senso di abbattimento e un'incolmabile mancanza di speranza.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano ormai le due di notte quando Gaara uscì di casa, incapace di prendere sonno a causa dei continui incubi che lo tormentavano.
A lui non interessava violentare le ragazze, andare in giro a far casino o derubare, semplicemente vagava a vuoto per la città e i suoi vicoli bui, per la maggior parte deserti.
Camminando era arrivato in uno dei parchetti principali di Konoha, dove ogni tanto si incontrava qualche tossico. 
Entrò e si guardò intorno:
i lampioni illuminavano debolmente il piccolo sentiero di ciottoli che si diramava attraverso i pochi alberi e il prato, le aiuole con i fiori che Ino aveva piantato da pochi giorni erano chiazze colorate sullo sfondo verde dell'erba. C'erano parecchi rifiuti per terra: bottiglie, sacchetti e fogli di carta che, mossi dal vento, svolazzavano nell'aria come spettri.
Constatando che il parco era deserto, si sedette su una panchina e accese una sigaretta. Aspirò il fumo, per poi aprire la bocca a forma di una piccola 'o' e buttarlo fuori sottoforma di cerhi.
Restò così per qualche minuto, con lo sguardo di quel colore azzurro/verde perso nel vuoto a fissare l'oscurità.
Gli piaceva la solitudine. Certo, aveva Sasori, Sakura e gli altri..ma sentiva dentro di lui come una strana presenza, con cui gli sembrava di comunicare meglio quando era da solo. 
A un certo punto però sentì un breve grido. Non era stato troppo forte, ma abbastanza perché lui potesse sentirlo.
Si alzó in fretta e buttò per terra la sigaretta ormai consumata, dirigendosi di corsa nella direzione dalla quale aveva sentito provenire la voce; uscì dal parco per poi svoltare a destra e infine in un piccolo vicolo sulla sinistra. 
Restó nell'ombra, cercando di capire la situazione:
c'erano due persone, una ragazzina dai capelli castani e un ragazzo dai capelli tinti di grigio, probabilmente più grande di lei, che si colpivano a vicenda violentemente.
Il ragazzo era nettamente più forte, ma lei rispondeva con grinta e tenendogli testa; ad un tratto però la ragazzina fu colpita in pieno volto da un gancio del ragazzo.
Le si girò la testa di lato, mentre il pugno aveva creato un orribile scricchiolio di sottofondo. Vide il sangue sgorgare copioso dal suo naso e dalle labbra e il corpo di lei si accasciò lentamente per terra, mentre il ragazzo le si avvicinava sorridendo, preparandosi a sferrarle un calcio in pieno stomaco.
Fu allora che decise finalmente di intervenire:
uscì dal suo nascondiglio avventandosi su di lui e gettandolo a terra, finendogli sopra. Gli piantò un pugno ben assestato sotto lo sterno mozzandogli il respiro e facendogli sputare del sague che andó a macchiargli la felpa.
Il tizio peró non si arrese, ribaltando la situazione e rialzandosi.
Gaara lo imitò per poi caricarlo di nuovo, tirandogli un calcio diretto verso il fianco che però venne parato.
Rimasero in una posizione di stallo per qualche istante, così che Gaara potè vedere il suo avversario:
i capelli grigi erano raccolti in una coda bassa, mentre si intravedevano gli occhi neri dietro un paio di occhiali rotondi. Era poco più alto di lui e abbastanza magro, ma comunque forte. Si accorse che anche lui lo stava fissando, per poi sorridere in un modo leggermente beffardo.
Dietro di lui, intravide la sagoma della ragazzina muoversi leggermente.
Saltò allora all'indietro e colpì il ragazzo con un calcio, ma questo gli sferrò un pugno sul viso, trascinandolo con sé a terra ed estraendo poi, con preoccupazione di Gaara, un coltello. Lo sconosciuto si dimenò, squarciandogli la felpa e provocandogli un taglio sul petto.
Il rosso notò poi altre due figure all'entrata opposta del vicolo, 'Devo andarmene' pensò 'e in fretta, contro tre non ho speranze'.
Si liberò così dal ragazzo scaraventandolo contro il muro e, ignorando il bruciore al petto, si avviò velocemente verso la ragazzina ormai quasi in piedi, prendendola in braccio e correndo dalla parte opposta.
"FERMATI BASTARDO!" sentì gridare dietro di lui, ma ormai aveva già svoltato la curva, mentre uno scalpiccio confuso lo seguiva.
Era rallentato dato che doveva portare la ragazza, ma le ore passate a camminare di notte gli avevano consentito di avere nella mente una mappa virtuale perfetta del quartiere; imboccò così alcune scorciatoie e, quando fu abbastanza lontano dai tre, si fermò a riprendere fiato e a controllare come stesse la giovane.
Aveva gli occhi scuri socchiusi e il labbro spaccato, mentre dal naso colava ancora un rivolo di sangue. I capelli erano spettinati, e aveva la guancia arrossata e leggermente deforme dov'era stata colpita dal pugno. Aveva diversi lividi anche sulle braccia.
Gli sembrò che volesse parlare e dirgli qualcosa ma, date le sue condizioni e accortosi poi che stesse stremando, non ci fece caso e la coprì con la sua felpa, ricominciando a correre verso casa.
Quando fu finalmente arrivato, spalancó la porta ed entrò.
"TEMARI! KANKURO!" urlò, avviandosi poi in soggiorno e adagiando la ragazza sul divano.
Non ottenne risposta dai fratelli, perciò urlò più forte, mentre controllava che la ragazza respirasse ancora.
"RAGAZZI, SVEGLIATEVI!"
Sentì un po' di trambusto di sopra, per poi veder comparire sua sorella assonnata in cima alle scale, con uno sguardo stanco e gli occhi mezzi chiusi.
"Che cazzo vuoi, Gaara?" gli rispose con una voce impastata dal sonno.
"Muoviti e scendi, c'è una ragazza. E non sta bene."
Temari spalancò gli occhi di colpo e corse giù per le scale, raggiungendolo.
"Ma che le é successo?!"
"L'ho vista mentre si menava con uno, non so altro. Puoi fare qualcosa?"
Temari lo guardò scettica, mentre Kankuro scendeva lentamente le scale.
"Non molto" gli rispose "muoviti e prendi una felpa. Andiamo da Tsunade, lei è la migliore" disse infine.
Gaara guardò i suoi fratelli prendere in braccio la ragazza per portarla in macchina. Aveva un'aria confusa, stanca e, nonostante gli occhi mezzi chiusi, riuscì ad incrociare il suo sguardo.
Uno sguardo che non aveva mai ricevuto: rassegnato, ma dolce carico di gratitudine.
Uno sguardo che non avrebbe mai dimenticato.
***
Temari guidava più veloce che poteva, cercando di non far sbandare troppo l'auto e dando qualche consiglio ai suoi fratelli per cercare di curare almeno un minimo la ragazza.
Probabilmente non era in pericolo di vita, ma questo sarebbe stata Tsunade a deciderlo.
"Respira?" chiese poi ansiosamente.
"Si. Ma ha il battito un po' debole" le rispose Kankuro, "Gaara che hai sul petto?!" lo sentì poi aggiungere.
Guardò nello specchietto retrovisore, per scorgere una macchia scarlatta intorno a uno squarcio sulla maglietta di suo fratello, al di sotto del quale si vedeva un brutto taglio.
"Un taglio, Kankuro, nulla di che. Controlla lei" disse facendo un cenno verso la ragazza, che adesso era priva di sensi.
"Ti faremo vedere da Sakura, visto che non sembra troppo grave" gli disse Temari "sta diventando anche lei un buon medico".
Premette ancora sull'accelleratore e percorse un lungo rettilineo, per poi svoltare sulla destra e fermarsi, con una rumorosa sgommata, davanti a una casa.
La luce della cucina era ancora accesa e Kankuro, sceso velocemente dalla vettura, era corso a bussare alla porta, mentre Gaara prendeva in braccio la ragazza con sguardo assente, portandola verso l'uscio.
Lei scese dalla macchina, avviandosi poi verso la casa al seguito dei suoi fratelli.
---
Salve a tutti, sono TheGirlOfTheSand.
Ecco il secondo capitolo, raccontato da uno dei miei personaggi preferiti, se non da quello che più mi piace, come si può intuire dal mio nickname.
Nulla da dire, spero di aver descritto decentemente la scena di 'lotta' e credo abbiate capito chi è la ragazzina dai capelli castani, non è poi difficile da immaginare ahah
Be' io ho finito..se vi va, fatemi sapere con una recensione ciò che ne pensate.
Al prossimo capitolo! 
   
 
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