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Autore: byakunewgate    03/11/2015    0 recensioni
siamo in un mondo portetta da una cerchia di déi, a capo della quale sta Odino. la storia parla di un ragazzo, Raiser, che vive nel villaggio di Fullgod e il cui sogno è di poter, un giorno, combattere al fianco di Odino, ma per farlo, dovrà allenarsi parecchio. il suo sogno sarà spesso minacciato da molti avvenimenti nel corso della storia, ma il giovane Raiser è più determinato che mai a raggiungere il suo scopo. ce la farà?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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I due semidéi  si dirigevano spediti verso nord per raggiungere le terre del sole e incontrare questa misteriosa persona con cui Raiser doveva urgentemente parlare
“Proprio non vuoi dirmi nulla di quello che dobbiamo fare a nord?” chiese Jerard abbastanza curioso
“Scoprirai tutto a tempo debito. Non si tratta di una cosa che si può sbandierare ai quattro venti” rispose seccamente Raiser
“Che palle aspettare” disse Jerard, il quale, poi, voltandosi, vide qualcosa di strano
“Chi sono quelli?” chiese
“Non ne ho idea, ma ci conviene stare attenti. Girano voci sul fatto che al confine con le terre del sole girino molti gruppi di banditi. Voglio evitare uno scontro con dei mortali” rispose il semidio animale
“Ehi! Voi due! Chi siete?!” gridò un uomo in direzione dei due semidéi.
Era un uomo alto sul metro e settanta, robusto e corpulento. Aveva dei capelli corti castani e indossava normalissimi jeans accompagnati da un giubbotto di pelle e da degli stivali da motociclista entrambi neri.
“Siamo due turisti in visita alle terre del sole. Un mio amico ci attende, se permettete, ora andiamo” disse Raiser  incamminandosi per evitare lo scontro
“Eh no! Voi credete di poter passare del territorio di Adrian Loss, che sarei io, e passarla liscia?!”
Finita la frase, Adrian schioccò le dita e pressoché dal nulla sbucarono dieci uomini vestiti come fossero ninja in tuta nera
“Ninja, ALL’ATTACCO!”
I dieci ninja si diressero subito verso le due semidivinità, i quali non ci misero molto a reagire parando i primi colpi.
Jerard si trovò subito con cinque uomini addosso e iniziava a far fatica senza la possibilità di usare i poteri per evitare di ferire dei civili, mentre Raiser riuscì a non trovarsi nella stessa situazione del suo compare.
Il semidio caotico ebbe un colpo di genio per liberarsi della presa in cui era finito, si abbassò e si mise a girare su sé stesso  con una gamba tesa per fare lo sgambetto a tutti e uscire dalla mischia. Intanto, uno degli altri cinque ninja si diresse verso il semidio animale puntandogli addosso un coltello, ma questi gli bloccò il braccio armato e lo allontanò da sé con un calcio al ventre.
Lo scontro tra i due semidéi e i dieci ninja durò un buon quarto d’ora e i nemici parevano instancabili, nonostante le botte prese.
“Ancora non vi arrendete alla potenza dei miei guerrieri?!” gridò Adrian
“Ancora non hai capito che siamo ben più forti di loro?!” replicò il semidio caotico
“Inutile, perirete qui davanti ai miei occhi! Uomini, fuori l’artiglieria pesante!”
All’ordine del capo, i dieci nemici estrassero le loro spade da combattimento e, dopo essersi messi in cerchio attorno ai due ragazzi, si avvicinarono a questi con l’intento di uccidere, ma, subito prima che questi sferrassero i loro fendenti, i due semidéi scomparvero nel nulla e le spade dei ninja si scontrarono tra loro. Adrian fu così furibondo da lanciare un urlo che si sentì a centinaia di metri di distanza.
*
“Ma che diamine … dove sono finiti i ninja? E Adrian? E tutto il paesaggio di prima?” chiese Jerard totalmente confuso.
I due ragazzi si ritrovarono in qualche modo in mezzo a un’immensa prateria. Questa era colorata di un verde così lucido da riflettere i raggi solari e creare un arcobaleno al suo centro. Nessun’albero, nessuna casa, nessun oggetto osava rovinare questo paesaggio magnifico.
“Ci troviamo nelle terre del sole, uno dei paesaggi naturali più splendidi del mondo” disse una figura
“Owen! Sei tu!” esultò Raiser nel vedere una figura nota
“Allora sei stato tu con il tuo teletrasporto a portarci qui!” disse il Chaos con tono felice
“Certo, se avessi aspettato voi che scappavate senza usare i poteri non ne saremmo più venuti a capo” rispose Vanbohmel
“Aspettare? Ci stavi aspettando?” chiese il semidio caotico confuso
“Ecco Jerard, la persona che avrei dovuto incontrare qui è proprio Owen” spiegò il Jin
“Ora capisco, ma perché dovevi vederlo?”
“Sinceramente nemmeno io so il perché, è stato piuttosto vago” rispose Owen a Jerard
“Raiser, spiega”
“Certo Jerard, con calma. Ho voluto incontrare Owen semplicemente per delle informazioni”
“Di che tipo?” chiese Vanbohmel
“Vorrei che mi parlassi della mia famiglia. Beh, quella divina ovviamente”
“Come mai questa domanda?”
“Se voglio affrontare gli déi, dovrò pur conoscerli e poi sono curioso di saperne di più su mio padre”
“Capisco, siediti. Ora ti dirò tutto quello che so”
In questo modo, Owen iniziò il suo racconto.
“Tuo padre, Zeradias, non è sempre stato un Dio. Molto tempo fa, e si parla di parecchi millenni fa, era un mortale. Lui aveva un fratello ed entrambi coltivavano il sogno che avevi tu prima che tuo fratello ti rivelasse tutto: combattere al fianco degli déi come loro pari. Quello che so di suo fratello è che era mediamente alto con dei lunghi capelli neri, non ne conosco neanche il nome. Tornando al nostro discorso, all’età di 18 anni, i due fratelli decisero di intraprendere un viaggio alla ricerca della forza necessaria per sorprendere gli déi. Si unirono all’esercito militare delle terre del sole e, in poco tempo, il loro nome divenne famoso per via della loro estrema abilità nel combattimento; non esisteva armata che non potessero battere. Qualche anno dopo, finalmente gli si presentò davanti la più grande occasione della loro vita, o come il fratello di tuo padre amava dire, il loro ‘colpo da un milione di dollari’: la possibilità di dimostrare il loro valore a un dio in persona. Per questo compito, fu scelto il dio Rioma, padre di Jerard. I due fratelli, come ci si potesse ovviamente aspettare, non scalfirono minimamente il dio, come potevano due mortali competere con una forza divina? Ciò nonostante, Rioma rimase allibito di fronte alla loro abilità e decise di portarli con loro nel paradiso, la cui entrata rimane ancora leggendaria. Zeradias e il compare vennero portati dinnanzi alla cosiddetta ‘fontana della purezza’, una fontana dalla quale scorre l’acqua degli déi, la sola cosa in grado di trasformare un mortale in un essere divino. Entrambi bevettero quell’acqua, ricevendo immortalità e poteri divini; tuo padre non si era mai sentito meglio, ma suo fratello non ebbe la stessa reazione. La sua pelle iniziò a staccarsi dal corpo e quest’ultimo si scurì fino a prendere il colore della pece, poi scomparve e non ci fu più traccia di lui. Tuo padre era disperato, ma non demorse e portò avanti il suo sogno in onore di suo fratello. Con forte sorpresa di tutti gli déi, tuo padre, nel giro di un anno dalla sua proclamazione ufficiale a Dio, sviluppò una fama incredibile e una forza superiore a tutti gli altri déi, divenendone così il capo, la ‘promozione’ avvenne all’unanimità in seguito a un avvenimento leggendario: sulla terra venne liberata, tuttora non si sa come, una bestia dalla potenza inimmaginabile e dalla furia sovrannaturale. Era così forte da riuscire a dare filo da torcere a Rioma, Atena e Dogma. Fu proprio l’intervento di Zeradias a fermare e sigillare questa feroce bestia il cui nome incute ancora timore ovunque lo si sente pronunciato: ‘Great Sage’. Passarono i secoli e la terra sotto il governo divino di tuo padre viveva in pace, finché un non avvenne il più grande disastro della storia divina. Dogma decise di ribellarsi agli déi dopo aver sviluppato in segreto un nuovo potere, superiore a ogni immaginazione, ma ciò non bastò a battere gli altri déi che, unendo le forze, lo sconfissero esiliandolo dal paradiso. Dogma , sprovvisto di un posto in cui vivere, decise di provvedere da solo, così creò gli inferi e andò a risiedere lì e, per non perdere i suoi poteri divini, fece un accordo con tuo padre il quale stipulò che Dogma potesse tenere le sue capacità sovraumane, a patto che non uscisse mai dagli inferi e governasse sulle anime dei morti; così tornò la pace. Qualche anno dopo, si presentò Odino al cospetto degli altri déi, a quanto ne so era un essere divino da molto prima di tuo padre, ma si era nascosto tra i mortali per avere un periodo di pace. Una volta tornato in paradiso, ancora non mi spiego come, riuscì a spodestare tuo padre dal trono divino su cui sedeva. Molti millenni dopo, agli déi fu ordinata una ‘ricognizione ravvicinata’, ovvero gli déi dovettero mischiarsi tra i mortali per verificare se la pace che vedevano dal paradiso fosse una vera pace o solo una mera illusione. L’ordine fu dato ovviamente da Odino, ma l’idea fu di Zeradias. In quel periodo, gli déi fecero ben più di ciò che gli era stato chiesto e così nasceste voi semidéi. Poi beh, il resto della storia la conosci. Questo è tutto quello che so.”
Il racconto del Vanbohmel fu chiaro e ascoltato fino all’ultima virgola da entrambi i semidéi, i quali rimasero allibiti di fronte alle rivelazioni che gli erano state fatte.
“Grazie Owen, mi sei stato molto d’aiuto. Ora dobbiamo muoverci, dobbiamo ancora trovare Mike e tornare da Crimson.” Rispose Raiser
“Di nulla, ora andate. Non vi tratterrò oltre”
I tre si salutarono e Owen si teletrasportò lontano dalle terre del sole lasciando i due semidéi da soli.
“Jerard”
“Dimmi Raiser”
“La nostra visita qui non è terminata, abbiamo ancora un posto da visitare”
“Di che si tratta?”
“Si tratta di un tempio dedicato a mio padre situato proprio in queste terre. Voglio parlare direttamente con lui”
“Bene, andiamo.”
I due si diressero al confine nord delle terre del sole e, in poco più di un’ora di cammino, raggiunsero il tempio: un colonnato in marmo di una bellezza unica, illuminato dalla riflessione dei raggi solari grazie all’erba del posto.
“Perfetto Raiser, ci siamo.” Disse il Jin
“Lo vedo” rispose
“Te la senti?” chiese ancora Jerard
“Certo, sono pronto a tutto. Entriamo”
I due semidéi erano a meno di un metro di distanza dall’ingresso del tempio e si prostravano ad entrare, quando furono travolti da una strana forza che li fece cadere indietro
“OWEN! COSA FAI?!” chiese Raiser scandalizzato.
“Ora basta. Non posso farvi entrare qui. Se volete passare, dovrete passare su di me!”
La frase del Vanbohmel lasciò i due ragazzi senza parole, tutto si aspettavano, meno che questo. Non gli restava che tentare il tutto per tutto e affrontare un avversario che molto probabilmente era al di fuori delle loro possibilità.
 
 
   
 
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