Personaggio: Sarevok Anchev
Fandom: Baldur's Gate
Avvertimenti: sto diventando prolissa.
Ho messo un garofano rosso tra i capelli, perché devi avere occhi soltanto per me.
Guerrieri, chierici o potenti incantatori, siete tutti uguali quando cala la sera e deponete le armi ai miei piedi. Vi basta che il mio corpo assecondi ogni vostra carezza per credervi amanti degni di Sune dalla Chioma di Fuoco, e non sapete che ogni sospiro sfuggito alle mie labbra è solo l’ennesimo filo che vi farà danzare al ritmo della mia melodia.
Tu non sei diverso, Sarevok. Molto più piacevole di altri, lo concedo, con il corpo scolpito, le mani forti e i baci infuocati che farebbero girare la testa a qualsiasi donna. Ma io non sono qualsiasi donna. Non sono la piccola Tamoko che pigola disperata di coscienza e cautela. Io sono la donna che tu renderai regina quando reclamerai l’eredità del Signore dell’Omicidio, e ogni tuo pensiero deve appartenere soltanto a me.
Ho messo un garofano bianco tra i capelli, perché voglio pregarti di tornare da me.
Ne portavo uno anche il giorno che ci siamo incontrati, lo ricordi? Un regalo di mio fratello. Lo hai raccolto tu dalla polvere dopo l’agguato di quei Ladri Tenebrosi, e poi hai sorriso, e mi hai chiesto di insegnarti la mia parata speciale con la katana.
A quel tempo non avevamo bisogno di altro. Il tuo cuore era più leggero, e non c’erano i sussurri di Cythandria a tentarti di scegliere ciò che è facile invece di ciò che è giusto. A quel tempo, io ti bastavo per essere felice.
Ho messo un garofano bianco tra i capelli, perché credo di poterti ancora convincere con il mio amore invece che con la forza delle armi.