"MOSCA
ROMPICOGLIONI, NON HAI ANCORA FINITO DI RONZARMI ATTORNO?!?"
Dal caps lock credo che abbiate
già
intuito di chi si trattasse.
"Ahahah MOSCA non mi aveva ancora chiamato nes...!!"
L'altro lo interruppe strattonandolo a sè, afferrandolo per
la larga canotta.
"SpAriSci..."
gli sussurrò digrignando i
denti come un cane dalle zanne ed il temperamento particolarmente
rognosi.
"Non vuoi nemmeno
sentire che ho da dirti, Yokubari...?" aggiunse Erai ammiccando,
sicuro di sè. Sapeva di
aver colto nel segno.
Il losco individuo lo
fissò per un momento, in silenzio.
Solo fruscio delle
foglie ed il rumore dell'acqua di un fiumiciattolo che si
trovava poco lontano accompagnavano quella strana
suspence, mentre un
leggero venticello si fece sentire d'un tratto, spettinando loro i capelli e
contornando le loro espressioni, differenti, ma entrambe molto risolute.
"Come sai il mio nome,
moscerino."
gli chiese
col tono che pareva più quello di un'amara constatazione.
"Mh... sono regredito
nella catena alimentare. Lunga storia comunque,
amico..." rispose appoggiandogli una mano sulla spalla.
SCELTA SBAGLIATA.
Yoku lo
ribaltò nel giro di due secondi, sollevando una nube di
terra che
nascose quei pochi riferimenti che avevano attorno a sé.
"OKOK SCUSA, TIME OUT,
TIME OUT, LASCIAMI PARLARE PERO' ORA..!!!!"
urlò il ragazzo mentre Yoku lo spingeva ancora di
più verso il terreno
polveroso con entrambe le mani, reggendo nel contempo la dannata
cassaforte che
gli impediva di essere sollevato con facilità.
"Q..quel ragazzo... il
bimbetto... Deve essere portato da Bora
Bora..!"
Yoku mollò
la presa.
Cosa...?
"Insomma...
Perchè non lo aiuti a tornare a casa...? Non vorrai mica
che..." puntualizzò vagamente alzandosi da terra.
Ora sì che
aveva toccato un tasto dolente.
Non ci poteva credere.
Il suggerimento dato
da quel vecchio pervertito di un alligatore aveva colto
nel segno. In realtà non sapeva cosa legasse quel tizio al
nome che aveva
appena pronunciato, ma il saggio rettile ne era di certo a conoscenza.
E doveva essere
qualcosa di particolarmente sconcertante per farlo reagire
così...
Alzò la
testa, aspettandosi di incrociare lo sguardo scioccato di Yoku dopo
tale rivelazione.
L'altro,
però, lo stava invece fissando con disprezzo, gli occhi
spalancati
come suo solito in un impeto d'ira.
Evidentemente il colpo
di scena non aveva funzionato come sperava.
"QUELLA DONNA...
NNNNGH."
....o forse
sì?
Yoku girò
subito i tacchi, allontanandosi da lui senza aggiungere altro. Anzi,
Erai notò che si era anche portato una mano alla bocca,
sbiancando
improvvisamente.
Ma che ha? Non si sente
bene...?
"Ehi, tutto
ok?" gridò, mentre l'altro si stava già perdendo
in
lontananza.
Non si
fermò, nè rispose.
Si limitò
ad aumentare il passo per trovare il posto migliore dove poter
rimettere di stomaco.
"SEI ANNI in mia compagnia, e ancora non ti ricordi che non posso muovermi...?" sentenziò l'impassibile gioco da spiaggia.
"Okok te lo metto, CHE PALLE!!"
Syu nel frattempo si era appisolato, seduto ai piedi dell'albero.
Il teporino del primo pomeriggio lo aveva cullato subito dopo che Erai se n'era andato.
Il vecchio coccodrillo, invece, si era messo a prendere un po' di sole.
A suo dire.
E lì immobile era rimasto finora, canticchiando ogni tanto, dando vita a quel corpo inanimato con l'unico mezzo che aveva a disposizione: la voce.
Il nostro protagonista, d'altro canto, stava continuando a raccapezzarsi sulla situazione. Su cosa ci fosse di vero, cosa di falso, se si potesse fidare o meno, e come avrebbe eventualmente fatto per tornare dalla madre. E così, nel ricapitolare il tutto, si era addormentato, sfinito per l'eccessivo sforzo mentale.
Ora si era ritrovato a stropicciare un po' gli occhi in dormiveglia, svegliato da un chiasso che, ormai, aveva imparato a conoscere fin troppo bene.
Il fatto che fosse qualcosa di familiare, in cuor suo, un po' lo rassicurava.
Insomma, facciamo due conti: era finito in un mondo parallelo, abitato da persone che avevano una specie di super poteri; aveva già incontrato gente strana, come un tizio che se ne andava in giro con una cassaforte volante neanche fosse un palloncino, un ragazzo in tenuta da spiaggia che correva come Flash ed un coccodrillo inanimato, ma parlante, che sapeva il fatto suo e a cui piaceva vestirsi da... donna...?
Ma c'era dell'altro...
Dell'altro...
Ah!!
Il ragazzino biondo che stava sull'albero!!
Si svegliò del tutto di soprassalto, e lanciò un'occhiata verso il punto in cui lo aveva visto l'ultima volta.
Non c'era più nessuno.
Possibile che nel trambusco se ne fosse andato...?
Non lo aveva nemmeno ringraziato per bene alla fine...
No aspetta.
Ringraziare di che?! Quel bambinetto mi ha lanciato addosso al pazzo schizzato..!!
"Davvero quella zozzona di Bora Bora gli fa la corte? E' proprio messo male allora, mi viene da compatirlo!"
La voce di Erai interruppe i suoi pensieri.
"Con Bora... intendete forse l'isola...? O il vento...?" disse rialzandosi mezzo intontito.
"Ha preso un colpo in testa mentre non c'ero, per caso?" fece il latin lover con aria interrogativa
"Ignorante di un sottoposto, sono cose terrestri quelle!!!" lo rimproverò l'alligatore per poi rivolgersi a Syu "No caro, Bora Bora è un'antithesiniana molto influente..."
"...e RACCHIA."
"ZITTO!!!! Sì, decisamente brutta, vecchia, grassa e... racchia. Il problema è la sua antitesi, ovvero quella di poter giocare con gli ormoni delle persone a proprio piacimento... capacità che usa per far cadere ai suoi piedi ogni uomo che la aggradi. Il resto lo lascio alla tua immaginazione, ragazzo..."
A Syu cascarono la mascella, le braccia e qualsiasi altra cosa possa cascare. Iniziò ad immaginare una sorta di Ursula de "La Sirenetta", con fior fiore di uomini ai suoi piedi, tenuti ad un guinzaglio come bestie da sadomaso.
E poi ne avrebbe abusato fino allo sfiniment...
"BASTA!!!!! MA DI COSE NORMALI NON NE AVETE QUI???" sbottò per evitare di continuare ad immaginare quella scena raccapricciante.
Non aveva fatto nemmeno in tempo a rilassarsi che già ricominciavano!
"Hai ragione... meglio evitare di riempirti di altre informazioni... soprattutto così oscene..." constatò l'alligatore disgustato "Pensiamo piuttosto ai nuovi vestiti da farti indossare per rimanere in incognito, e al tatuaggio che dovrai farti sulla mano..."
"T-TATUAGGIO????"
Gongteo, così chiamavano quella città silenziosa.
"Terra abbandonata".
Rimasta semidisabitata perchè il caso aveva deciso che molte persone di quella zona dovessero passare sulla Terra.
Mentre la maggioranza dei sopravvissuti si erano trasferiti pensando che la zona fosse legata ad una particolare negatività. Le solite sciocche superstizioni, insomma...
E quello in cui si trovava ora era forse il posto più silenzioso di tutti.
Sbuffò fuori un po' di fumo della sua sigaretta, pendente dal solito bocchino sofisticato, appoggiato con la schiena ad una roccia nei pressi di un piccolo albero, unica zona in ombra di tutta la radura.
L'erba aveva cominciato a crescere alta da quando quel posto non era più stato custodito da nessuno. Erano passati tanti anni ormai...
Un' altra boccata di fumo.
Che fare...?
Guardò quei segni familiari sulla corteccia dell'albero.
Forse c'era davvero qualcosa che lo legava a quel bamboccio... era il caso di accettare?
No di certo.
Ma qualcosa...
Il venticello leggero frusciava ancora tra le fronde.
Magari, ascoltandolo, avrebbe potuto dargli una risposta... magari gli avrebbe suggerito qualcosa tra i capelli, sussurrandogli la decisione giusta nell'orecchio, risvegliando lo spirito che si celava nel suo cuore e che l'avrebbe spinto a fare un gesto di misercordia...
"Duecento mila AUL.*"
"COSAAAA?????"
"ACCETTO."
"EEEEEEEH???? Mamamama vecchio di un rettile è una FOLLIA!!!! Doveva cedere alla nostra proposta GRATUITAMENTE, dove pensi di prendere tutti questi soldi per pagarlo????"
Lo sguardo fisso del coccodrillo si incrociò con quello di Yoku, ma fu come se si fosse spostato su quello di Erai.
"E me lo chiedi?"
*moneta antithesiniana