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Autore: nigatsu no yuki    05/11/2015    2 recensioni
Lo aveva incontrato allora e per la prima volta nella vita aveva sentito uno strappo nel suo animo: l'ombra si era divisa.
[...] improvvisamente Rogue aveva capito che la sua assenza non sarebbe stato qualcosa che avrebbe potuto sopportare.

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One shot | Angst | Stingue
(Sarà accennata la morte di alcuni dei personaggi principali)
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Frosch, Lector, Rogue Cheney, Sting Eucliffe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ombra



Era stata l'ombra a salvarlo.
Rogue non sapeva cos'era prima di incontrare Skiadrum.
Un bambino abbandonato come molti altri? Forse.
Quel poco che ricordava, prima della buia caverna e del bosco silenzioso era paura. Negli sguardi della gente, nei gesti di chi gli si avvicinava.
Così l'ombra era stata la sua famiglia.
Il drago aveva insegnato a Rogue tutto, compresa la magia del Dragon Slayer d'Ombra. Skiadrum era stato un padre per lui, era stato il primo essere vivente a cui avesse mai voluto bene.
Poi l'ombra era scomparsa, lui l'aveva uccisa per diventare più forte e dell'ombra ne erano rimasti solo gli insegnamenti.
Rogue si era ritrovato di nuovo solo, aveva viaggiato a lungo, aveva conservato gelosamente l'eredità di suo padre e aveva trovato qualcuno a cui badare, un'altra creatura a cui avrebbe voluto bene.
L'ombra non aveva mai spaventato Frosch, l'exceed era diventato il suo primo compagno, probabilmente la sua unica famiglia.
Il Dragon Slayer aveva giurato di proteggere quel gattino verde, che era straordinariamente uscito dall'uovo che aveva trovato, proteggerlo anche a costo della vita. Era strano, l'ombra era sempre stata tutto per lui, ma quella stessa ombra sembrava essere meno presente quando il bambino stringeva a sé Frosch, addormentandocisi insieme. Il gatto non aveva paura dell'ombra perché questa tendeva a dissiparsi nel cuore di Rogue.
L'ombra si era fatta avanti più volte, ma questa volta per spingerlo al miglioramento.
Gli altri Dragon Slayer erano forti, erano un obbiettivo, Rogue era sicuro che superando Gajeel e Natsu avrebbe potuto trovare ciò che gli mancava. Ma Phantom era stata sciolta troppo presto e lui aveva imparato troppo poco.
Lo aveva incontrato allora e per la prima volta nella vita aveva sentito uno strappo nel suo animo: l'ombra si era divisa. La sua parte migliore che gli riportava alla mente il calore di Skiadrum, il sorriso di Frosch, gli allenamenti duri, ma gratificanti, che lo avevano fatto crescere, era venuta a galla.
L'altra, quella che rappresentava la paura della solitudine, la rabbia verso chi lo aveva messo in pericolo, verso se stesso per ciò che aveva fatto, veniva sopita, allontanata.
Sting era apparso nella sua vita come un raggio di luce a rischiarare le tenebre, improvvisamente Rogue aveva capito che la sua assenza non sarebbe stato qualcosa che avrebbe potuto sopportare.



-Li hai mai conosciuti Rogue? Gli altri Dragon Slayer?-
Sting era sempre stato curioso, solare e tremendamente sfacciato, amava fargli domande, probabilmente perché credeva che Rogue avesse una risposta a tutto.
-Ho conosciuto Gajeel-san, mentre di Natsu-san ne ho solo sentito parlare- non lo deluse neanche quella volta.
-Wow allora sai davvero tutto!- si complimentò Sting ridacchiando.
-So di sicuro più cose di te-
-Ehi idiota, non è affatto vero!-
-Ah Sting-kun perché vuoi sempre litigare?- si intromise Lector -Rogue-kun sa tutto, ma tu sei il più forte!-
-Non ci conterei così tanto- replicò Rogue.
-Lo pensa anche Frosch!- concluse l'altro exceed.
-Allora combatti Rogue!- esclamò Sting divertito, alla fine.
Perché le cose tra loro finivano sempre così, a suon di botte e magia, concludendosi con il sorriso ampio di Sting e quello più sottile e nascosto di Rogue.
-Se fossero ancora qui potremmo sfidare i draghi di Fairy Tail- aveva detto Sting, sdraiato sull'erba a fissare il cielo.
-Erano molto forti, dovremmo allenarci- replicò Rogue al suo fianco.
-Torneranno secondo te?-
-Chi lo sa! Noi però dobbiamo farci trovare pronti-
Sting si tirò su di scatto avvicinandosi all'amico -Ci alleneremo!- annunciò con enfasi, gli occhi azzurri che brillavano -entreremo in una gilda fortissima e li sconfiggeremo-
Rogue gli sorrise -Li sconfiggeremo-
Questo si promisero i draghi gemelli all'età di tredici anni, poco prima di entrare nella gilda di Sabertooth.



Rogue amava la notte. Gli era sempre piaciuto girovagare per la gilda o per la città nelle ore buie, lo rilassava, gli permetteva di riordinare i pensieri. Ciò che però non gli piaceva erano i sogni che la notte portava.
Rogue, da che si ricordasse, aveva sempre fatto incubi. Non li ricordava una volta sveglio, ma sapeva che ad occhi chiusi vedeva immagini terribili.
Quasi ogni notte si svegliava di soprassalto trattenendo un grido, spesso svegliava Frosch, che rimaneva ogni volta terrorizzato; il Dragon Slayer si ritrovava allora a stringere a sé il piccolo exceed, aspettando che si calmasse e che si riaddormentasse.
Le ombre degli incubi non lo lasciarono neanche la notte del suo sedicesimo compleanno.
Rogue si era alzato di scatto soffocando un grido all'ultimo, riuscendo a non svegliare Frosch. Il Dragon Slayer d'Ombra cercò di calmare il respiro affannoso, di far sparire la paura.
Si alzò piano dal letto andando verso Frosch e sistemandogli la copertina che era scivolata di lato. Sentire il calore del gatto riusciva a tranquillizzarlo, quindi rimase inginocchiato vicino a lui finché non sentì l'ombra inghiottire di nuovo le sue paure, sicuro che molto presto sarebbero comunque tornate a galla.
Quando si rialzò per tornare a letto si accorse che nella stanza era entrato Sting che lo guardava sospettoso.
Rogue si vergognò immediatamente di tutto quello: della sua debolezza. Non poteva essere debole, lui era uno dei due Draghi Gemelli, orgoglio di Sabertooth, la migliore gilda di Fiore. Non poteva essere debole davanti a Sting.
-Mi hai svegliato- sbadigliò quello in un sussurro, piano per non svegliare Frosch.
Rogue era del tutto sicuro di non aver fatto così tanto rumore.
-Ho sentito che qualcosa non andava- spiegò Sting.
L'altro sospirò -Mi spiace- disse -non è nulla- l'istinto e il legame che avevano era forte, quando qualcosa preoccupava l'altro riuscivano a sentirlo.
-Non sembra vada tutto bene- insistette Sting guardandolo confuso.
-Va a dormire Sting che altrimenti domani mattina non ti svegli più- replicò Rogue tornando al suo letto.
Sting si indignò lanciandogli un'occhiataccia, ma ovviamente non si diede per vinto.
Colpa della sua testardaggine e del comportamento simile ad un bambino di cinque anni che in quei casi veniva fuori.
Si sedette sul bordo del suo letto a gambe incrociate -È colpa di un altro incubo?- chiese centrando subito il punto.
Rogue sospirò, odiando Sting, se stesso, la sua debolezza.
-È passato adesso- disse piano.
L'altro non era affatto convinto, si lasciò cadere al suo fianco le braccia dietro il capo per sorreggerlo.
-Ehi questo è il mio letto!- si lamentò Rogue iniziando a spingerlo via.
-Cosa vuoi, razza di cretino? Sono venuto qui a consolarti e tu mi spingi giù dal letto?-
-Nessuno ha bisogno di essere consolato qui!-
Finirono a litigare e spingersi a vicenda finché non sentirono un lamento provenire da Frosch e dovettero smetterla per paura di svegliare l'exceed.
Rogue sospirò sconfitto, mentre Sting tutto contento si infilava sotto le coperte e gli rubava il cuscino.
-Non siamo più dei mocciosi che dormono abbracciati Sting- cercò di rinfacciargli alla fine il drago d'ombra.
-Quante storie che fai- si lamentò l'altro -scommetto che se rimango qui non farai più incubi- ghignò alla fine.
Calò il silenzio tra i due, Rogue avrebbe mentito a se stesso negando che avere l'amico così vicino gli piacesse.
-Dimmi un po' Rogue, cosa ti spaventa tanto dei tuoi incubi?-
-Me stesso- avrebbe sussurrato Rogue, quasi del tutto addormentato e quindi senza sentire appieno come Sting gli avrebbe stretto la mano dopo quelle parole.



-Avevi ragione, sono davvero tornati- gli occhi di Sting brillavano di luce febbrile ed eccitazione -quando li sconfiggeremo proveremo a tutti che siamo i più forti, che Sabertooth non può essere sconfitta-
I Grandi Giochi di Magia stavano per iniziare e i due draghi gemelli non vedevano l'ora di potersi misurare e sconfiggere i draghi di prima generazione.
-Sono sicuro che ce la faremo, dopo tutto il nostro allenamento- anche Rogue era fiducioso.
Sting ghignò -Sconfiggeremo Fairy Tail-



Da Fairy Tail invece vennero sconfitti, ma fu Fairy Tail a salvarli, a indicar loro la giusta via, a insegnargli il significato di gilda, di famiglia. Un significato che Rogue aveva dimenticato molto tempo prima.



-Come nuovo Master non me la sto cavando così male, non credi?-
-Tu sei sempre troppo sicuro di te Sting-
-Eh? Che hai detto? Abbi il coraggio di ripeterlo!-
Rogue gli diede un spallata facendolo cadere sull'erba e scoppiando a ridere.
Sting inveì ancora contro di lui per poi lasciarsi andare in una lunga risata.
Dopo il festival del Drago, dopo la chiusura di Eclipse tutto scorreva al meglio, la pace era tornata, la minaccia dei draghi sparita.
L'ombra anche, almeno così Rogue credeva, le sue notti erano sempre più serene, aveva di nuovo una famiglia, una gilda, dei compagni. Aveva Sting.



Alla gilda non era rimasto quasi più nessuno, Yukino l'aveva appena saluto avvisandolo che Sting era ancora immerso nei suoi conti e scartoffie. Rogue si lasciò cadere sul divano al suo fianco, appena arrivato al piano superiore dove c'era l'ufficio del master.
-Perché secondo te Orga deve distruggere tutto durante le missioni?- brontolò Sting, il volto stravolto schiacciato su una pila di fogli appoggiati sul tavolino di fronte a sé.
-Ma se facevi lo stesso anche tu- lo rimproverò Rogue.
L'altro fece una smorfia contrariato -Ora capisco cosa si prova a far quadrare tutte le spese per i danni alle proprietà- borbottò tirandosi su, un foglio ancora appiccicato alla guancia -Lector e Frosch?-
-Hanno inseguito Minerva continuando a chiedere che cucinasse loro qualcosa, credo alla fine l'abbiano convinta- spiegò.
Sting ridacchiò divertito rimettendo a posto il foglio -È una donna da sposare la nostra signora- commentò.
Rogue continuò a fissare davanti a sé, corrugando appena la fronte. Sentì lo stomaco stringersi.
Sting proseguì nel mettere ordine nelle sue carte e alla fine si lasciò cadere contro il comodo schienale del divano appoggiando la testa sulla spalla di Rogue, mentre lo stomaco gli brontolava.
-Hai fame?-
-Tu che dici? Hanno fatto bene Lector e Frosch ad andare con Minerva-
Calò il silenzio tra i due, Rogue si sentiva incredibilmente a disagio e si odiò per quello.
-Lei ti piace?- chiese in un sussurro alla fine.
-Ma chi?-
-Di chi stiamo parlando Sting?-
Lui rise -La signora? Perché dovresti pensarlo?-
Non lo stava negando.
-Parli sempre così bene di lei...- la sua voce suonava così insicura che aveva voglia di sotterrarsi, era contento che almeno Sting non stesse guardando la sua faccia.
-Che c'entra?- replicò lui -parlo sempre bene di Yukino anche, di Natsu-san e di Orga, anche se lo odio in questo momento, e anche di te- prese fiato -da dove ti esce questa storia ora?- si tirò su incontrando il suo sguardo.
-Beh che avessi un'inquietante fissa per Nastu-san lo sapevo già- cercò di cambiar discorso Rogue.
-Prova a ripeterlo!-
Anche perché Sting ci cascava sempre.
Si concesse un sorrisetto che fece arrabbiare solo di più l'altro incominciando a farli battibeccare.
Quel discorso che Rogue odiava e temeva fu un attimo accantonato.
-E a te Rogue?- chiese alla fine Sting, dopo averlo perdonato per le parole precedenti.
-Cosa?-
-A te chi piace?- chiese il master curioso avvicinandosi all'amico.
Rogue distolse lo sguardo intimandogli di tacere perché non erano affari suoi, cosa che fece incuriosire ancora di più Sting che lo infastidì per il resto della serata.
Dirgli la verità, si continuava a dire Rogue, non avrebbe cambiato nulla.



L'ombra era tornata.
Strisciante e silente, stranamente questa volta era portata da una persona che ben conosceva.
-Gray fermati!- stava urlando Natsu-san, anche se sapeva che non sarebbe stato ascoltato -che diavolo ti prede?!-
-È troppo tardi Natsu e lo sai- ghignò lui aprendo la mano fino a poco prima stretta.
Rogue vide al rallentatore il corpo che cadeva, sentì distante il tonfo sul terreno gelato, percepì appena la risata vuota che riempì il silenzio.
Poi fu solo ombra. Ombra che gli offuscò i sensi che lo obbligò ad alzarsi e, urlando tutta la sua rabbia, a lanciare un ultimo disperato attacco. Non sentì l'urlo di Natsu-san, non vide Sting con lo sguardo perso nel vuoto e la bocca spalancata. Solo un singhiozzo da parte di Lector. Poi fu solo ombra.



Ombra nei sogni.
Portava rabbia, paura, follia. Urlava anche se dalla sua bocca non usciva alcun suono. E cadeva, sempre più, senza fermarsi mai.
L'odio divenne l'ombra, Rogue divenne ombra.
Quando riaprì gli occhi la luce li ferì con forza. Era nella sua stanza e nel suo letto, ma ogni cosa gli era estranea. Persino il ragazzo addormentato al suo fianco su una sedia, completamente ricoperto di bende, le ciocche di capelli bionde sparse sul lenzuolo.
Non riusciva a sentire nulla, si guardò le mani che erano state finemente medicate, fino a lasciar vagare lo sguardo ai piedi del letto. Lector dormiva stringendo a sé una tutina rosa.
I ricordi colpirono Rogue con un impeto inatteso, l'ombra si rischiarì solo per far venire alla luce la verità.
Senza riuscire a fermarsi si prese la testa tra le mani iniziando ad urlare.
Sentiva il volto bagnato dalle lacrime, sentiva la rabbia, vedeva l'ombra.
E percepiva appena Sting che lo stringeva a sé cercando di calmarlo e consolarlo, inutilmente.



L'ombra aveva deciso per lui, senza che vi si potesse opporre, senza che volesse farlo realmente. Doveva diventare più forte, doveva poter combattere Acnologia, per farlo aveva bisogno del potere dei draghi.
Era tutto pronto, non si era lasciato distrarre da nulla.
Potere, gli serviva potere per vincere.
In sette anni erano cambiate molte cose, il mondo non era più un posto per gli umani. I deboli soccombevano, era giusto così.
Ma Rogue non era più un debole.
Si era lasciato ogni cosa alle spalle, era diventato un'Ombra.
Era diventato quella parte di lui che un tempo lo spaventava, ora non riusciva a capire come avesse fatto ad essere così cieco.
Gilda, famiglia, compagni, a cosa servivano? A nulla.
Il mondo era in mano a chi era forte, il potere l'avrebbe ottenuto tornando indietro nel tempo, comandando i draghi del portale di Eclipse, una volta distrutto Acnologia sarebbe diventato lui il più forte di tutti.
Non aveva bisogno di altro.
-È il piano più idiota che abbia mai sentito!-
Sting si stava tirando su con le ultime forze rimanenti, lì in mezzo ai detriti, Lector poco più in là respirava a fatica.
-Credi che questo risolverà le cose, eh stupido?- urlò ancora, riuscendo a mettersi in ginocchio -il Rogue che conoscevo io non avrebbe mai architettato qualcosa di così idiota, senza pensare alle conseguenze-
Rogue era stanco di quelle parole e di quella battaglia totalmente impari ed inutile.
Sting prese un respiro, probabilmente per raccogliere le forze per il suo ultimo Ruggito del Drago Bianco, ma Rogue lo anticipò. Con un balzo gli fu addosso assestandogli un ultimo pugno sul volto, rispedendolo a terra, continuando a colpirlo.
-Non sono più quel Rogue!- urlò lui accompagnando un colpo con ogni parola -e non mi importa ciò che dirai, tu non puoi fermarmi!-
Sting sputò sangue sul terreno arido.

Devi liberarti di lui, mi ha sempre tenuto lontano, ti ha sempre costretto.
Il braccio destro del Master.
Il secondo dei draghi gemelli.

-Non esistono più i draghi gemelli- ringhiò Rogue all'ombra che gli parlava nella mente.
-Non puoi farcela Rogue- bisbigliò Sting al limite delle forze -non ce l'ha fatta nessuno, è un piano folle, neanche Fairy Tail...-
Il Drago d'Ombra portò le mani intorno al suo collo stringendo -Non osare dirmi cosa posso o non posso fare-

Uccidilo.

Rogue non riusciva a stringere abbastanza forte, il sangue sulle mani gli rendeva la presa scivolosa, la vista gli si era anche annebbiata.


Prendi il suo potere.

-Non voglio che per questo piano incredibilmente stupido tu muoia- sussurrò alla fine Sting, la voce troppo bassa -se cambiassi il passato, cosa succederà?-sembrava confuso, quasi avesse raggiunto un'idea distante, irrealizzabile -se riuscissi davvero, allora forse...-
Rogue si accorse che aveva lasciato la presa sul collo dell'altro ragazzo.
Sting alzò una mano posandola sul suo volto, tirando fuori da chissà dove un ultimo sorriso -Ma forse potresti davvero farcela Rogue, cambiare il passato, salvarci tutti, non perché te lo dice l'oscurità che hai dentro, ma perché è giusto così- iniziò -se prendessi il mio potere potresti farcela-

Avanti fallo!

-No!- urlò alla fine Rogue, la voce nella sua testa sparì per un secondo, un secondo fatale che gli fece vedere con chiarezza cosa stava succedendo in quel momento.
Sting gli afferrò una mano portandosela al petto, una luce soffusa avvolse le sue ferite ormai incurabili. Rogue cominciò a sentire tutto il potere magico che fluiva verso di lui abbandonando quello dell'amico.
-Va bene così idiota, non devi piangere adesso, torna indietro e promettimi che sconfiggerai Acnologia- concluse Sting, il sorriso stampato sulle labbra, mentre la luce si affievoliva.
Poi ci fu solo silenzio, anche il vento aveva smesso di spirare.
-Sting...- chiamò piano Rogue, le lacrime che non si fermavano, il potere che dentro di sé aumentava -... ti prego-
L'ombra tornò. Ogni sensazione sparì inghiottita dall'oscurità.
Rogue si alzò, il volto di nuovo inespressivo, abbandonò senza più uno sguardo il corpo del suo migliore amico, il piano andava avanti. Sarebbe tornato indietro nel passato, avrebbe portato a termine la missione.
Si bloccò ad un certo punto guardando indietro, la tristezza che di nuovo aumentava, la luce che piano gli rischiarava le idee.
Era tutto finito, era un mostro, cosa aveva fatto?

Tu sei mio Rogue, noi vinceremo.

Si rimise in cammino, inghiottito dall'ombra, diretto al passato.



Tutto era pronto.
Aveva facilmente aggirato la principessa di Fiore, adesso mancava solamente trovare Lucy e ucciderla.
Ghignò nel buio tirandosi sul volto il cappuccio scuro, il piano andava a gonfie vele. Nessun ripensamento, nessun intoppo... nessun sentimento.
Era stato difficile all'inizio, era in perenne bilico tra normalità e rimorso. La notte sognava eventi passati e felici, quando era ancora un moccioso debole. Si odiava per quello.
Perché allora si trovava proprio in quel luogo? La sua missione veniva prima di tutto quello, doveva andarsene.

Sei debole.

-Tsk!- grugnì insoddisfatto, poi fece un passo avanti affiancandosi al letto.
Sting dormiva nello stesso modo che ricordava, perché ricordava ogni cosa, anche se tutto era intrappolato nell'ombra.
Non aveva il coraggio di muoversi o avvicinarsi più di così. Quella non era la missione, quello lo avrebbe solo indebolito di più.
Sentì la porta della camera aprirsi e si appiattì contro il muro diventando un'ombra.
Aveva cercato di evitare il se stesso del passato, gli creava uno strano senso di disagio. Vederlo adesso di fronte a sé gli fece contorcere lo stomaco: rabbia e invidia soprattutto.
Rogue appoggiò sul suo letto, per poi coprirlo subito, Frosch.
Ecco perché Rogue del futuro aveva evitato se stesso: rivedere Frosch fu come una pugnalata dritta nel cuore.
L'exceed era addormentato e sereno, Rogue invece sembrava parecchio agitato.
Rogue del futuro cercò di riportare alla mente i Grandi Giochi di Magia, ma tutto era stato troppo imbevuto e corrotto dall'oscurità.
Rogue si avvicinò al letto di Sting guardandolo con aria contrariata, aveva sparso a terra tutte le lenzuola, sembrava che persino Lector avesse freddo. Il Drago d'Ombra raccolse il tutto coprendo l'altro e l'exceed.
Rogue del futuro vide un sorriso comparire sul volto del vecchio se stesso, strani e confusi sentimenti gli annebbiarono la mente, mentre Rogue si chinava a sfiorare la mano dell'amico.
L'ombra agì d'impulso si lanciò in avanti, come ombra si posò sul corpo di Rogue, ne sentì i pensieri, quei pensieri che gli catturarono l'animo stringendolo di nostalgia.

-Staremo insieme per sempre, vero Rogue?- chiese Sting sorridendo in modo spropositato, stringendo forte la manina dell'altro bambino.
Rogue arrossì -Non dire cose così imbarazzanti idiota- borbottò in risposta.
-Ah sì? Ti emozioni per così poco?- rise l'altro stringendogli un braccio intorno al collo e ridendo forte.
Rogue cercò inutilmente di far lasciare la presa all'altro, senza riuscirci.
Certo che staremo insieme per sempre, stupido” si ritrovò a pensare.

Rogue allontanò la sua mano da quella di Sting chiedendosi perché così improvvisamente gli tornasse in mente tutto quello.
Rogue del futuro abbandonò quel ricordo al se stesso del passato, sapendo che sarebbe stato custodito al meglio.
Poi, sempre come ombra, abbandonò la stanza.
Aveva perso fin troppo tempo.
Il piano andava avanti.



















- Angolino -

Primissima cosa: chiedo umilmente perdono!

Salve gente, prima volta sul fandom di Fairy Tail, giusto per non farci mai mancare nulla u_u
Ora veniamo alle cose serie: perché questa... cosa?
Sì il bello è che me lo sto chiedendo anche io, ci sarebbe da ringraziare una cara persona (che sa bene che tutto ciò è colpa sua e.e) ma dovete sapere che mi hanno assalito i feels angst post Lucca Comics. Prendetevela con loro se questa one shot vi è piaciuta dubito e se vi ha fatto diventare tristi!
Non sono soddisfatta, ma tanto non lo sono mai, l'ho davvero scritta in due pomeriggi, dato che ero tremendamente ispirata.
Amo questi due, se non fosse ovvio doveva essere ovvio e spero di aver reso loro giustizia :3
L'ispirazione è stata tratta dalla tag "Stingue" di tumblr e anche da una fanart, della sopraccitata cara persona, che potete trovare qui e che dovete assolutamente andare a vedere perché è bellissima *_*
Va bene va, io mi dileguo che è meglio, un grazie a tutti voi che siete sopravvissuti fino alla fine, e che avete letto il piccolo sclero qui sotto c:
Alla prossima!
   
 
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