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Autore: Jenny Ramone    05/11/2015    3 recensioni
Joan,Annie,Diana e Meg: quattro ragazze diverse, quattro storie, quattro amiche, una passione in comune:ognuna è innamorata di un componente dei Ramones.
Prima groupies, poi cover band dei loro idoli:li incontreranno e ne condivideranno l'amore,i successi,le gioie e i dolori.
Fino alla fine.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Qualche settimana dopo la morte di Johnny, Joan si era recata a New York con Diana per andare a trovare Annie e Meg: sentiva il bisogno delle sue tre amiche per affrontare quel difficile momento.
Le quattro si ritrovarono all’aeroporto JFK, come quando erano partite per l’Italia tanti anni prima e si corsero incontro, felici di riabbracciarsi.
Tutte si strinsero intorno a Joan, ancora scossa per quello che aveva affrontato nell'ultimo periodo: “Joan tesoro, poi quella sera sei andata via dopo il concerto e non ti ho nemmeno salutata!
Sei andata a parlare con Johnny? Capisco che tu non lo abbia mai dimenticato, deve essere stata dura per te in questi mesi.
Mi dispiace di non aver potuto essere più presente!”-si scusò Annie, mortificata.
“Non è colpa tua, sei stata presente con molte telefonate, è questo che conta.
Non mi avete abbandonata, vi siete dimostrate delle vere amiche e io non so come ringraziarvi”-sorrise la chitarrista.
Uscirono dall’aeroporto e si diressero a casa di Meg per depositare le valigie e in seguito trascorrere un po’ di tempo insieme…non avevano idea di quello che avrebbero trovato!
 *******
“Non ci credo…dai non può essere vero, se mia madre avesse davvero conosciuto i Ramones, se Suzy fosse la figlia di Dee Dee… noi non saremmo qua ma in  una villa a Hollywood, pieni di soldi, a divertirci.
Non si dicono le bugie Antoine! Lo dico a zia Meg!”-urlava Emily, agitata.
Isabelle invece stava cercando di razionalizzare la scoperta che avevano appena fatto, parlando al cugino con più calma.
“ Fammi leggere.
Qui c’è scritto che… le nostre madri avevano formato una band?
Oh mio Dio… e guarda questa lettere!
“Ciao Meg, mia amata drummer girl…. Poi continua con frasi sdolcinate e…firma: Marky Ramone!-la ragazzina declamò il contenuto della lettera come se stesse recitando.
“Credo di star per vomitare.
Adesso che ci penso…vi ricordate quando Suzy ci ha a fatto vedere la sua foto sulla carta di identità? Era venuta proprio male… però mi pare di ricordare che ci fosse scritto che si chiamava Susan Colvin!
Il vero cognome di Dee Dee Ramone era appunto Colvin!
Cosa ci stanno nascondendo? Cosa ci hanno tenuto segreto per questi anni?”-domandò Antoine, lanciando un’occhiata interrogativa e inquieta a Isabelle e Emily.
In quel momento la porta si aprì: i tre non fecero in tempo a mettere a posto le lettere che Meg e le amiche erano entrate nella sala.
Marguerite dopo un iniziale stupore realizzò di che cosa si trattava, corse da Antoine, gli strappò le lettere, per poi mollargli un sonoro ceffone e trascinarlo in un’altra stanza, imprecando in francese.
Annie cercò di mantenere la calma e chiese alle sue figlie dove avevano trovato quelle lettere e che cosa avevano scoperto mentre Joan e Diana si occupavano di cercare in giro e capire se avessero messo le mani anche sulla vecchia videocamera che a volte utilizzavano ancora: i video dell’epoca erano stati diffusi per i numerosi fans ma rimanevano gli originali che le sue figlie e i figli delle sue amiche non avrebbero mai dovuto vedere.
Fortunatamente la videocamera era in salvo: le ragazzine raccontarono il contenuto delle lettere e chiesero chiarimenti in merito.
Nel frattempo Meg e suo figlio erano ritornati per cui la batterista decise con le sue amiche a raccontare parte della verità, omettendo importanti “dettagli”.
“Beh ragazzi… non dovrete raccontare a nessuno quello che stiamo per dirvi.
Non lo deve sapere nessuno, nemmeno i vostri padri e i vostri altri cugini, intesi?”-incominciò Joan, minacciosa.
Raccontò loro che anni prima avevano formato una band che era diventata famosa  e avevano incontrato i Ramones, era capitato che durante una festa ognuna fosse finita a letto con uno di loro e poi si erano lasciati, senza sentirsi più a parte qualche sporadica lettera.
Diana aveva aggiunto che quella sera era rimasta incinta e si, Suzy era figlia di Dee Dee ma che tra loro non c ‘era più stato nulla tranne alcuni incontri di Suzy con suo padre e i soldi che lui mandava periodicamente per mantenerla.
Punto.
Le ragazze non aggiunsero molto di quello che perfino i paparazzi già sapevano, senza parlare delle storie d’amore con i Ramones: Antoine, Emily e Isabelle erano soddisfatti dal racconto.
“Wow che grande opportunità che avete avuto: incontrare i Ramones!
State tranquille, non diremo nulla.
Volevamo solo sapere da Suzy il perché del suo cognome e il motivo per cui suona il basso, per cui tutti noi abbiamo ascoltato e amato i Ramones da quando eravamo piccoli: ora si spiega”-rise ingenuamente Antoine.
Meg cambiò discorso, accarezzando i capelli ricci di suo figlio:”Allora adesso smettila di chiedere e di investigare sul nostro passato ok?
Non c’è niente di che da sapere.
Cosa ne dite di una pizza e un film al cinema?
Ecco i soldi, andate a mangiare e tornate pure con calma finito il film”-sorrise la batterista.
I tre ringraziarono e uscirono di casa, dietro le raccomandazioni di Annie:”Antoine mi raccomando non cacciatevi nei guai e stai attento alle bambine, soprattutto nella metro!”-intimò.
 ********
Libertè!”-sospirò Meg, appena chiuse la porta.
Le altre le osservavano, serie.
“Meggy! Insomma! Devi stare attenta, c’è mancato poco che ci facessi scoprire…"-la rimproverarono.
La batterista assunse un’aria costernata a e abbassò gli occhi:”Ragazze mi dispiace… non ne avevo idea ve lo giuro.
Li ho lasciati da soli giusto il tempo di incontrarmi con Annie e andare in aeroporto, inizialmente Antoine doveva andare a fare i compiti dai miei nipoti, i figli di Charlotte, ma all’ultimo mia sorella ha chiamato dicendo che al più piccolo stava venendo la varicella probabilmente e allora ho chiesto a Annie se portava da me le bambine dato che non potevano stare a casa da sole.
Sapete com’è Antoine… come me.
Non si fa mai gli affari suoi”-si scusò.
“Beh alla fine abbiamo aggiustato la situazione. Mi auguro solo che non lo vadano a dire in giro ma non penso.
Andiamo a fare due passi?”-chiese Diana, sorridendo.
La strada era deserta e le ragazze procedevano tenendosi a braccetto: somigliavano alle protagoniste di “Piccole Donne”.
“Ahhhh ragazze… vi ricordate queste strade? Il Queens… sono già passati dieci anni, sembra incredibile.
Siamo arrivate al Cbgb’s, guardate!”-indicò Annie, eccitata come una bambina.
Entrarono e ordinarono delle birre:com’era cambiato quel luogo!
Parlarono con  il proprietario,Hilly, che confidò loro i problemi legali a cui stava andando incontro e l’affitto che ormai non si poteva più permettere di pagare: quel luogo magico, il tempio del punk stava per chiudere.
“Pensate che in questo posto è iniziato tutto quella sera…”-commentò Joan mentre uscivano”e ho litigato con la drummer girl appena l’ho vista: devo confessarti che in un primo momento non ti sopportavo”.
“Beh non sopportavi nessuno…volevi solo incontrare Johnny”-replicò Meg.
“Io quella sera invece mi sono ubriacata e mi sono trovata al Chelsea Hotel con Dee Dee, me lo ricorderò sempre.
Che momenti indimenticabili”-Diana si asciugò una lacrima di commozione mentre Annie aggiungeva:”Su tesoro, non essere triste.
Pensa a come mi sono sentita io quando ti ho dovuta trascinare per Bowery con  i tacchi spaccati, eri devastata, sragionavi e non ti reggevi nemmeno in piedi.
Perfortuna che c’era Meg e il divano killer di casa sua”.
“Su ragazze, cerchiamo di tirarci su, non abbattiamoci.
Sono ricordi che vivranno con noi per sempre ma siamo ancora giovani, abbiamo altro tempo per goderci la nostra amicizia.
Andiamo a casa mia forza”.
Le ragazze tornarono nel loft e Meg lanciò una proposta:”Ascoltate… domani è un altro giorno ma noi dobbiamo vivere questo momento e non lasciarci trascinare dalla tristezza.
Domani penseremo ai problemi, domani cresceremo… ma solo per questa sera…
Prendete i vostri strumenti sorelle, so che non andate mai in giro senza!”-sorrise, sedendosi dietro la batteria.
Le amiche capirono al volo; Diana raccolse tutta l’aria che aveva nei polmoni:”One, two, three, four!”-gridò.
I don't wanna grow up!”.


I wanna be your Girlfriend: Fine”.
 

E adesso?
Tommy Ramone muore l’11 luglio 2014, dopo essersi riconciliato con Meg.
Le ragazze sono sempre grandissime amiche e si vedono spesso, a volte suonano ancora insieme, così, per divertimento: le loro vite proseguono felici, se andate a New York, San Francisco e Los Angeles, andatele a trovare, mi raccomando! xD .

ANGOLO AUTRICE: Sto piangendo.
Davvero, sto piangendo come un’idiota. ;(
Avevo pensato alla frase con cui finire la storia un  anno fa, quando l’ho iniziata ma non mi sarei mai aspettata di provare un tale senso di vuoto alla conclusione.
E’ stata la mia prima long, credo di avere imparato davvero molto e forse di essere migliorata in questo periodo, dedicandomi anche a storie più complesse.
Le mie amatissime Girls mi hanno accompagnato in momenti davvero difficili, mi hanno aiutata a sfogarmi così come le recensioni che ho ricevuto mi hanno non solo aiutata a migliorarmi ma anche rincuorata parecchio.
Ringrazio di cuore Zazar90 per aver seguito questa storia(volendo ti manca la recensione di un capitolo Zazy ahah) beh a parte la recensione...la ringrazio perché mi ha incoraggiata a scrivere e ha creduto in me quando altri mi lasciavano recensioni neutre e non si sforzavano di capire che era la mia prima long e quindi non è che fosse un granchè( appena ho tempo infatti aggiusterò i primissimi capitoli), ti voglio bene Zazy, anche se non ci conosciamo direttamente <3.
Ringrazio immensamente anche chi ha recensito solo parte della storia,chi l’ha solo letta, chi l’ha inserita tra i preferiti, chi la leggerà in futuro.
Ultimo ringraziamento di cuore va ai Ramones, in particolare a Johnny, il mio amore che mi ha ispirato l’idea per questa storia ma ovviamente anche agli altri e alla grande musica che ci hanno regalato.
Bene…ascoltando Edith Piaf in sottofondo, vi lascio, confidando se vorrete che questo sia solo un “arrivederci, a presto”.
Un bacio grande! <3
Jenny Ramone

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