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Autore: Armand_    06/11/2015    4 recensioni
" Si decise a ingerire solo acqua per quella giornata e no, non si sarebbe dato pace finché non avesse ricordato cosa diavolo era successo la scorsa notte per ridurlo così."
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Harry si preparò con estrema cura quella sera. 


Il suo sguardo era assorto nella contemplazione della sua immagine allo specchio mentre si annodava la cravatta.C’era qualcosa di diverso in lui e non era semplicemente merito  di quell’avvolgente abito scuro. Nelle sue iridi verdi c’era determinazione, aspettativa. C’era una nuova consapevolezza di sé. Sistemò i capelli con un incantesimo e decise che gli occhiali sarebbero rimasti a casa per quella sera. Non aveva voglia di indossarli. Sarebbe stato divertente apparire diverso per una sera. Decisamente meno banale del solito, si disse.


Per un attimo si chiese se tutte quelle accortezze nella preparazione non fossero troppo ovvie. Voleva far colpo. Su chi, era tragicamente ovvio. Si trattava di qualcuno che ultimamente era ricomparso nella vita di Harry in maniera così improbabile ed inaspettata.. Qualcuno che inconsapevolmente l’aveva scosso a tal punto da far passare i suoi malesseri e le sue incertezze in secondo piano.


La verità era che aveva preso quella pausa dal lavoro per fare i conti con se stesso. Voleva cercare di capire cosa lo rendesse così infelice, cosa gli mancasse.. Ormai concentrarsi su un caso era diventato impossibile quando il pensiero che quella non fosse veramente la vita che voleva lo tormentava. Così aveva chiesto una settimana di permesso, con grande sorpresa dell’intero reparto. Inventare una scusa era stata un’impresa. 


Purtroppo le risposte che cercava non erano magicamente cadute dal cielo e quando quella sera aveva deciso di seguire il biondo le cose si era complicate ancora di più. Eppure, in qualche modo, si era sentito meglio. Nonostante qualche incidente piuttosto imbarazzante, Malfoy si era rivelato una compagnia quasi piacevole. Era strano conoscerlo da così tanto tempo e non sapere chi realmente fosse. A modo suo, il biondino lo incuriosiva e ad Harry la cosa sembrava essere reciproca..
Finì appena di agitare la bacchetta per sistemare il terribile disordine della sua stanza quando udì un rumore sordo al piano di sotto.


Qualcuno era nel suo salone. Stava per scendere le scale quando vide comparire nell’atrio Ron ed Hermione in ambito da sera, perfettamente coordinati. Per un attimo lo guardarono esterrefatti, prima che le loro espressioni tornassero le familiari di sempre. 
“Harry stasera sei impeccabile! Non dirmi che hai impiegato la settimana a rinnovare il tuo look ” disse allusiva Hermione. 
“Ormai mi sembra inutile nasconderlo” rispose il moro con tono colpevole. Rise.
“Amico, certo che ti sei tirato proprio a lucido stasera.. Qualcuno non ti riconoscerà!” disse Ron ridendosela. Ad Harry l’idea non dispiacque. 

 

*  

 

Quando arrivarono nella Sala Ufficiale dei Ricevimenti del Ministero molti degli invitati era già arrivati. Il loro ingresso fortunatamente passò relativamente inosservato. Ci furono degli sguardi indiscreti, alcuni sussurri tra le signore e decisamente qualche foto di troppo. Ma ciò non lo turbò più del necessario. Nel frattempo, le iridi verdi di Harry scandagliavano gli interni della Sala: del biondo non c’era traccia. Poco dopo, Harry e Ron decisero di prendere da bere mentre Hermione si tratteneva a chiacchierare con una sua collega, una donna bassa, dall’espressione pragmatica. Sembrava che fossero divenute molto amiche negli ultimi tempi.
Fu così che i due amici colsero l’occasione per defilarsi, prima che finissero per essere coinvolti in discorsi che non facevano proprio per loro. Non appena furono vicini al bar, Ron si avvicinò ad Harry e gli parlò a voce bassa, in modo che nessuno cogliesse ciò che gli stava dicendo.

“Harry” disse Ron guardandosi appena intorno “dimmi la verità…E’ per quella ragazza, la bionda focosa” terminò di dire a poca distanza dal suo orecchio. 
Harry quasi rovesciò il drink sul bancone. Il liquido chiaro vacillò per un istante per fortuna senza rovesciarsi.

“Ma di che parli?” disse Harry giusto in tempo per riprendere il  pieno controllo di sé.

“Amico, ti conosco da una vita ormai.. Non ti saresti agghindato così senza una ragione” disse Ron col tono di chi la sa lunga.

“Ti assicuro che non c’entra. Ti stai sbagliando” disse Harry nel tentativo di apparire convincente.
Ron lo guardò per un secondo in modo strano,assottigliando gli occhi, poi si affrettò a parlare, come se d’improvviso fosse giunto ad un’importante conclusione.

“Non dirmi che è qui, stasera… Harry” continuò in tono grave “sono il tuo migliore amico! Pretendo che almeno tu me la presenti!” disse con gli occhi sbarrati.

“Vuoi smetterla? Ti assicuro che sei fuori strada” disse Harry dissimulando un leggero rossore sul proprio viso. Era determinato a fuorviarlo da quel discorso. Ron non ebbe la possibilità di ribattere perché Hermione ormai li aveva appena raggiunti.

“Ron, Harry, prima non ho fatto in tempo a presentarvi la mia collega e amica Amanda Carryes! Sicuramente saprete delle sue iniziative a favore delle creature magiche” disse raggiante.
Entrambi annuirono energicamente.

“Certamente” disse Harry con un sorriso, “E’ un piacere conoscerti” disse stringendole la mano. La giovane gli strinse la mano delicatamente e fu difficile non notare il rossore che le colorì improvvisamente le guance. Sembrò riprendersi quando Ron le strinse la mano a sua volta, complimentandosi con un sorriso a dir poco ebete.

Harry fece giusto in tempo a defilarsi con la scusa di dover salutare un vecchio collega prima che lo coinvolgessero nei loro discorsi. Ron lo guardò allontanarsi con occhi imploranti. Il messaggio sembrava essere più o meno: Ti prego non lasciarmi solo con loro. Harry gli fece segno che sarebbe tornato a salvarlo, prima o dopo.

Il moro si spostò ai margini della sala dove sapeva che sarebbe stato meno visibile. Si appoggiò ad una grossa colonna di marmo e rimase fermo a scrutare la folla.Poco dopo raccolse un altro drink e lo bevve annoiato. Man mano che la sala si gremiva di altri invitati, anche la voce della sua presenza all’evento si era sparsa e tutti sembravano morire dalla voglia di scambiare quattro chiacchiere con lui. Harry fu cortese con tutti ma cercò di evitare di intavolare discorsi che lo avrebbe trattenuto più del necessario. Stava per tornare da Ron ed Hermione quando una signora riccamente abbigliata lo fermò richiamandolo con la sua voce squillante.

“Signor Potter! Che piacere vederla.. Stasera la trovo elegantissimo.” disse agitando le dita ingioiellate della mano. 
Harry faticò a mantenere un’espressione neutra quando i suoi occhi si posarono sulle ridicole piume di pavone che spuntavano dal copricapo della donna.

“Salve signora Burns, la ringrazio. Come sta suo marito?” disse Harry cortese. 

“Si immagini..Da quando è andato in pensione è diventato un vero strazio! Credo che non sappia più come impegnare il proprio tempo! Del resto, il lavoro per lui è sempre stato tutto il suo mondo..” disse la signora quasi con amarezza.

“Capisco.. Ma ci sono molte altre cose a cui potrà dedicarsi d’ora in poi. Il Signor Burns ha fatto molto per il nostro reparto e per l’intero Ministero, se l’è meritato” 

“Oh, lei ha perfettamente ragione Signor Potter! Non faccio che ripeterglielo! Spero che si renda conto che la vita ha ancora molto da offrire” disse con un lieve sorriso.
Harry non fece in tempo a ricambiare il suo sorriso. La signora Burns proruppe in un altro squillante saluto.

“Signor Malfoy! Che piacere! Anche lei qui stasera” disse cercando di rendere la sua voce squillante meno acuta.
Il biondo si fece avanti, affiancandosi ad Harry, a dir poco splendente nel suo smoking nero. 

“Buonasera, Signora Burns” disse educatamente il biondo. La signora gli porse la mano e lui l’afferrò delicatamente. 

“Anche a lei, Signor Potter” continuò girandosi appena verso Harry.
Il moro rimase per un attimo senza fiato, la sua comparsa improvvisa era stata decisamente inaspettata. Non poté far altro che mandare al diavolo i propri ormoni e rispondere educatamente al saluto.

“Che piacere, alla mia età, trovarsi in compagnia di due bei giovanotti come voi!” disse portandosi le mani al petto. Harry non poté far altro che fissare lo sguardo su quelle strane piume svolazzanti sul suo copricapo.

La signora Burns si volse verso Draco “E ditemi, come sta vostra madre Signor Malfoy? Le ho scritto la scorsa settimana e mi ha detto che non stava ancora molto bene. Vorrei venirle a fare visita non appena sarà possibile”.

“Siete molto gentile a chiedere di lei. Ora sta meglio. Sono sicuro che le farà piacere sapere che le verrete a fare visita” disse Draco con cortesia. Harry, nel frattempo, ascoltava con curiosità. Non sapeva nulla della madre di Draco e quasi si sentiva in colpa a non avere avuto la minima idea che potesse star male. 

“Ne sono lieta. Ora purtroppo devo lasciarvi, è il caso che raggiunga mio marito prima che inizi il discorso del Ministro. E’ stato un piacere” disse la donna con un ampio sorriso prima di congedarsi.
Entrambi la salutarono. 

Rimasero così l’uno di fronte l’altra. Harry non capiva perché il cuore gli battesse così forte nel petto ma per quanto poté, cercò di ignorarlo. Poco prima di allontanarsi Draco gli rivolse un leggero cenno col capo. Harry rimase ad osservalo e capì che era diretto verso la balconata.Si assicurò che nessuno lo notasse e scivolò fuori. L’aria notturna lo fece rabbrividire. il biondo si girò verso di lui non appena lo avvertì.
Harry vide un mezzo sorriso comparirgli sulle labbra e non potè fare a meno di ricambiarlo. Gli si avvicinò.

“Hey..” disse appena Harry.

“Stasera c’è la luna piena” esordì il biondo, con lo sguardo rivolto al cielo.


Harry rimase per un attimo spiazzato. Osservò il profilo del biondo: era strano vederlo con i capelli acconciati all’indietro. In qualche modo gli ricordava il Draco di Hogwarts. Eppure, allo stesso tempo, la sua figura di adulto non aveva nulla a che fare con quel ricordo sbiadito. 

“Già, però c’è una bella atmosfera stasera” disse Harry semplicemente.

“Atmosfera?” chiese il biondo, alzando un sopracciglio. “Suona piuttosto romantico” continuò, con un sorriso sarcastico. “Comunque non amo particolarmente la luna, sopratutto in questa fase”.

“Nemmeno io” rispose Harry, affacciandosi alla balconata. 

Fu il biondo a spezzare il silenzio qualche istante dopo. 

“Ho sentito che ha raccolto molti consensi il tuo look di stasera. Tutto merito mio! Dovrebbero complimentarsi con me, ora che ci penso..” rimarcò con un sorriso ironico il biondo.

“Si, in effetti stavano pensando di conferirti un’onorificenza speciale solo per questo” disse Harry a sua volta ironico.

“Chissà. Nel frattempo dovrò accontentarmi della riconoscenza del Prescelto, suppongo” concluse malizioso il biondo.

“Non ti basta la mia immensa gratitudine?” disse Harry scuotendo la testa. 
Il biondo alzò un sopracciglio in una delle sue eloquenti espressioni sarcastiche. Harry però moriva dalla voglia di chiedergli un’altra cosa.

“Lo so che non sono affari miei ma volevo chiederti ..” 

“So cosa vuoi chiedermi. Riguarda mia madre. Ora sta meglio, ma ha passato un brutto periodo. Depressione e attacchi di panico” disse il biondo spostando nuovamente lo sguardo verso il cielo notturno.

“Capisco. Mi dispiace molto” disse Harry con sincero dispiacere. In qualche modo sentiva di poter capire cosa doveva provare. Draco rimase in silenzio. Harry non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, temeva che qualora l’avesse fatto quella vaga intimità che si era creata fra di loro si sarebbe spezzata. Fu nuovamente Draco ad interrompere il silenzio fra loro due ed Harry fu grato del cambio d'argomento.

“Come mai non porti gli occhiali stasera?” chiese con tono casuale il biondo appoggiandosi lievemente alla balconata, il volto rivolto verso quello di Harry.

“Ho pensato che non si abbinassero al mio abbigliamento” 

“Oh, davvero.. Non credevo avresti badato a certe finezze di stile..” lo canzonò il biondo.
Harry sorrise, in qualche modo quella frase lo lusingava.

“Volevi fare colpo su qualcuno, per caso?” continuò il biondo con sguardo curioso. 
Gli occhi verdi di Harry si fissarono in quelli di Draco ed entrambi sostennero lo sguardo dell'altro.

“Può darsi” disse Harry d’un tratto con un lieve sorriso ma si pentì subito di essersi lasciato scappare quell’allusione.

Draco invece sembrava piacevolmente divertito da quella frase.

“Interessante” disse con voce suadente. “Di chiunque si tratti, sono certo che ne sarà estremamente lusingato”.

Harry non seppe bene come interpretare quella frase e non ebbe il tempo di ribattere perché entrambi udirono calare il silenzio in sala, segno che il discorso del Ministro stava per cominciare.

“Dobbiamo rientrare” disse Draco distratto. “Và prima tu, io ti seguo fra qualche istante. Meglio che non ci vedano rientrare insieme”

Harry acconsentì e malvolentieri rientrò in sala. Si diresse verso Ron ed Hermione, sperando che fossero dove li aveva lasciati l’ultima volta. Fortunatamente furono loro a trovare prima lui.

“Harry! Ma dov’eri finito?” chiese Hermione allarmata.

“..Ero in giro” disse Harry con tono vago.
Hermione non sembrò convinta tuttavia afferrò Ron ed Harry e li trascinò dall’altra parte della sala verso i loro posti a sedere. Si accomodarono giusto in tempo per l’inizio del discorso.
Le luci si abbassarono ed il ministro fece la sua entrata. Decisamente plateale pensò Harry. 
Il discorso fortunatamente non fu molto lungo ed Harry del resto non ascoltò una singola parola. Non aveva alcun interesse. Piuttosto lasciò vagare il suo sguardo fra i tavoli nel tentativo di scorgere il biondo. Lo vide seduto ad un tavolo sulla destra, insieme alla signora che avevano salutato insieme ed altri che non conosceva. La sua espressione era indecifrabile mentre fissava gli occhi sul Ministro, fingendo di ascoltarlo con interesse. Era divertente immaginare cosa stesse davvero pensando il biondo.. Quanto disprezzo poteva nascondersi dietro quel suo perfetto contegno aristocratico?Nel frattempo che Harry si distraeva con i suoi pensieri e con l’immagine del biondo, l’intera sala proruppe in un applauso che riportò Harry alla realtà. Si affrettò ad applaudire e per un attimo credette che fosse finita lì.

“Dunque, è arrivato il momento tanto atteso! Ora avrò l’onore di proclamare i nomi del padrino e della madrina della serata! Due persone che si sono distinte per la loro generosità e dedizione alle cause per cui questa serata di beneficienza è stata organizzata” disse in tono solenne.
Harry rimase interdetto. Da dove usciva fuori quella novità? Guardò Ron con uno sguardo confuso e lui gli rivolse una semplice alzata di spalle.

“Non ditemi che non lo sapevate” proruppe Hermione infastidita. Alzò gli occhi al cielo e rivolse nuovamente l’attenzione al palco dove una busta dorata lentamente svolazzava verso le mani del Ministro.

“Signori e signore, ho il piacere di nominare Madrina di questa serata la Signorina Amanda Carryes per l’impegno dimostrato nel raccogliere fondi destinati a preservare le condizioni di vita delle creature magiche più svantaggiate. Non dimentichiamo, inoltre, il suo straordinario impegno a favore della cooperazione internazionale fra maghi!” la platea proruppe in un fragoroso applauso mentre la suddetta si avviava verso il palco. Anche Hermione applaudiva entusiasta.
Il Ministro si fermò ad applaudire prima di continuare a leggere.

“Per la sua straordinaria generosità e per la solidarietà dimostrata verso la causa sostenuta il Padrino della serata è il Signor Draco Malfoy” disse il Ministro con un sorriso. Eppure il moro si accorse che non era più così entusiasta come voleva sembrare.
Harry si chiese che diavolo di cifra avesse donato Draco. E perché lo aveva fatto? 
La risposta sembrò arrivare da sola: per la sua immagine, ovviamente.
Draco si diresse verso il palco con aria seria. Ci fu decisamente meno clamore rispetto a poco prima. Il Ministro parlò ancora. 

“Signori e Signore un attimo di silenzio. Vorrei invitare il Signor Potter sul palco affinchè conferisca lui stesso i simboli di questa serata ai nostri due ospiti. Sono certo che nessuno detenga maggiore autorità di lui su temi importanti come la generosità e  la dedizione”
Tutti gli occhi furono improvvisamente puntati su di lui. Harry avrebbe voluto smaterializzarsi lontano. Possibile che dovessero sempre metterlo in mezzo?

“Harry, devi andare..” gli disse Hermione posandogli una mano sulla spalla.
Il moro si alzò e cercò di non far trasparire quanto la cosa lo scocciasse. In poche falcate fu sul palco e strinse a turno le mani di tutti presenti. Sentiva gli sguardi di tutti rimbalzare su di lui. Fu strano rivolgersi nuovamente a Draco come ad un estraneo. 
Gli vennero consegnate due spille dorate con delle particolare incisioni ed Harry dovette appuntarle ad entrambi. Non poté fare a meno di far scivolare il suo sguardo in quello di Draco mentre gli appuntava la spilla. Solo Harry riuscì a cogliere il bagliore nei suoi occhi grigi e il ghigno divertito appena accennato sulle sue labbra, giusto un istante prima che le luci delle macchine fotografiche lo accecassero.

Il Ministro concluse il tutto con le ultime frasi di rito ed infine con un ultimo applauso finalmente tutti poterono scendere dal palco. Una leggera musica ricominciò a diffondersi per la sala.
Hermione si affrettò a congratularsi con la collega e anche Ron si fece avanti per complimentarsi, ebbero a disposizione pochi attimi prima che i giornalisti corressero all’assalto.
Harry decise di defilarsi, non c’era possibilità di rimanere li senza finire nella rete di qualche giornalista. Attese Ron ed Hermione e insieme si allontanarono in senso opposto alla folla di ospiti che pure si faceva incontro per congratularsi con i neo eletti.
Il resto della serata trascorse placidamente. Harry se ne stette da parte e conversò con i suoi amici e con altri colleghi. Non sapeva spiegarselo ma si sentiva stranamente amareggiato dal decorso di quella serata. L’idea di andarsene improvvisamente gli sembrò la cosa migliore.

“Dai Harry rimani un altro pò! Non abbiamo nemmeno fatto un brindisi! Guarda ci sono anche Seamus e Neville che si uniscono a noi” disse agitando il braccio per richiamare  l’attenzione di quest’ultimi verso di loro.Il moro decise di non deludere le loro aspettative e rimase. I loro brindisi sembrarono moltiplicarsi mentre ridevano, rievocando vecchi ricordi di Hogwarts. 

 

 

Erano le due passate quando Harry fece ritorno a Grimmauld Place. A parte qualche piccolo inconveniente, la serata era andata bene. Si sentiva solo un po' spossato e deluso. Per qualche oscura ragione avrebbe voluto scambiare qualche altra parola col biondo prima che la serata terminasse. Ma la cosa era stata impossibile. Dalla fine della premiazione Draco era stato letteralmente assediato dai giornalisti.. Ed era stato strano per Harry notare con quanta sicurezza Draco si rivolgesse a quegli avvoltoi. Lui non ci sarebbe mai riuscito. Avrebbe detto poco o niente e si sarebbe congedato all’istante.Eppure non c’era nulla di strano in tutto ciò: lui e Draco, in fondo, erano molto diversi. Forse Harry non avrebbe dovuto lasciare che quella sorta di avvicinamento gli facesse travisare la realtà del rapporto che c’era fra loro due: erano amici? O  qualcosa di più? Il solo pensiero lo faceva arrossire fino alla punta dei capelli. Quello che c’era stato tra loro era stato frutto dell’alcool e della sconsideratezza di una serata, nulla di più. Il fatto che adesso avessero una sorta di rapporto amichevole non significava che Harry potesse intromettersi nella sua vita come e quando voleva. Ne dava il diritto ad Harry di aspettarsi determinate cose dal biondo. No, l’aspettativa era qualcosa di pericoloso. Qualcosa che rischiava di mettere il rapporto su tutt’altro piano e avrebbe portato, in ultimo, solo a inutili fraintendimenti. 

Col desiderio di non pensare più a nulla Harry si strappò di dosso la cravatta. Una bella dormita era quello che ci voleva per lasciar andare quei pensieri. L’indomani avrebbe affrontato il presente, così come gli si sarebbe presentato. Si compiacque di quella risoluzione mentre passava a sbottonarsi la camicia. Ma non arrivò nemmeno al terzo bottone quando udì qualcuno bussare ripetutamente alla porta. Spalancò gli occhi. Che fosse accaduto qualcosa?Si precipitò giù per le scale col cuore in gola e la bacchetta stretta saldamente nella mano destra. Si sentì mancare il fiato quando finalmente spalancò la porta.

Draco se ne stava lì, sull’uscio di casa sua, un braccio appoggiato allo stipite della porta e la testa pigramente poggiata su di esso mentre attendeva che Harry venisse alla porta. Aveva un’aria stravolta e i capelli leggermente arruffati. 
Harry riacquisì faticosamente il dono della parola:

“Cosa ti è …” arrivò a dire prima che il biondo con un gesto della mano lo interrompesse.

“Non volevo bussare così.. Credevo che non fossi nemmeno in casa” disse col suo tono strascicato. Harry lo osservò passarsi nervosamente una mano fra i capelli nel tentativo di ordinarli.

“Ora è meglio che vada, non avrei dovuto a quest’ora..” disse evitando lo sguardo del moro.

“Vieni dentro” disse Harry in un soffio, riponendo la bacchetta nei pantaloni e facendosi da parte per lasciarlo passare. Draco sembrò esitare prima di decidersi finalmente ad oltrepassare la porta.

-- NOTE CONCLUSIVE: Mi scuso per l'immenso ritardo ma ho avuto parecchie cose da fare ultimamente. Il capitolo era pronto già da un pò ma ero davvero indecisa se postarlo o meno. Non sapevo se proseguire o cancellare la storia per via degli impegni/sconforto di questo periodo. In ogni caso, mi auguro che voi lettori ve la stiate passando bene! Spero che trascorrete un buon weekend, io temo che sarò bloccata a casa a terminare dei lavori. Magari troverò anche del tempo per scrivere. Vedremo. Vi saluto :*
   
 
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