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Autore: Fraywood_Granger    06/11/2015    2 recensioni
Ricordate la scena del Malfoy Manor de "I Doni della Morte", quando Draco finge di non riconoscere i nostri eroi? Cosa gli sarà passato per la testa in quei momenti? Nata come one-shot, penso che la dividerò in due-tre capitoli. Non sono del tutto convinta del titolo, in caso lo cambierò in seguito. L'ho scritta ascoltando "Writing's on the Wall" di Sam Smith, quindi se vi va provate ad ascoltarla mentre leggete. Mi farebbe piacere conoscere la vostra opinione, quindi se avete voglia e siete registrati recensite, ne sarei molto contenta! Baci a tutti!
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Pensieri di un Mangiamorte

Terza Parte


All'improvviso sento un familiare cigolio di porta che si apre. Sono girato verso la finestra e sto fissando il pavimento, ma sento comunque il ticchettio dei tacchi a spillo degli stivali, i passi rapidi e veloci, e so già di chi si tratta, prima ancora che la nuova arrivata apra bocca.

Mi chiedevo quanto ci avrebbe messo ad arrivare, in effetti.

“Cosa c'è? Che cos'è successo, Cissy?” chiede mia zia Bellatrix. Mi giro verso di lei; senza aspettare una risposta da parte di mia madre, inizia a camminare attorno al magnifico trio. Si ferma davanti a lei.

“Ma questa... è la ragazza Mezzosangue... la Granger?”

“Sì, sì, è la Granger!” esclama mio padre, esaltato fin quasi alla follia. “E quello vicino, pensiamo, è Potter! Potter e i suoi amici prigionieri, finalmente!”

“Potter?” lo strillo di Bella mi fa sobbalzare. “Sei sicuro? Il Signore Oscuro dev'essere immediatamente informato!” Si alza la manica sinistra della lunga tunica nera; la conosco, anche se è forse più malvagia di Voldemort stesso, e so che ora è eccitata, sta già pregustando gli onori di cui l'adornerà il padrone tanto amato...

“Stavo per chiamarlo io!” grida di getto mio padre, e non gli sono mai stato grato come in questo momento. So già che ora lui e Bellatrix inizieranno a discutere, e, almeno, questo darà ai prigionieri un po' di tempo in più. Per fare cosa, poi, non lo so. Per rimandare? Per fuggire? Per Schiantare e Obliviare tutti noi e poi scappare?

Io ho le mani legate, ho fatto finta di non essere sicuro delle identità di tutti loro, ho salvato persino Lenticchia, ma non posso fare di più. Non posso fare più niente.

“FERMO!” grida all'improvviso mia zia, riscuotendomi dai miei pensieri, e il suono della sua voce stridente mi perfora i timpani. È andato tutto come previsto: hanno litigato, si è anche immischiato Greyback, e, ora, che succede? Cosa sta passando per la mente di quella donna?

“Non toccarlo, moriremo tutti se il Signore Oscuro arriva adesso!” prosegue infervorata Bellatrix, rivolta a mio padre.

“Cos'è quella?” chiede poi, ansante. Non so quanta sia recita e quanta vera paura, in realtà, ma, se sta fingendo, ha sortito gli effetti desiderati. Cosa potrà mai spaventare a tal punto Bella Lestrange?

“Spada” risponde asciutto un Ghermidore.

“Dammela.”

“Non è sua, signorina, è mia, l'ho trovata io.”

Dalla punta della bacchetta della Mangiamorte prorompe un fascio di luce rossa che fa levitare per alcuni istanti il Ghermidore, che poi cade a terra inerme. Schiantato.

“A che gioco vuole giocare, donna?” grida inferocito Scabior, tirando fuori la bacchetta.

Oh, no.

Ma perché i Ghermidori sono sempre così scemi?

Stupeficium! Stupeficium!” scatta allora Bellatrix, e gli incantesimi volano attorno a lei, magnifici nella loro temibile beltà; è quasi un piacere vedere combattere mia zia, è come se l'aria stia prendendo vita, danzando in vortici colorati che, uno dopo l'altro, abbattono tutti gli avversari della Mangiamorte, tutti, tranne Fenrir Greyback – sempre lui, dannato licantropo – che, però, viene costretto in un'assurda posizione, in ginocchio e a braccia aperte, inerme. Mia zia è pallida, pallida come non mai, e ora si sta chinando minacciosa sull'ultimo Ghermidore.

“Dove hai preso questa spada?” la sento sussurrare all'orecchio del lupo mannaro.

“Come osi?” grida lui. Lei, impaziente, brandisce la spada davanti a lui e ripete la domanda. Inizia a percepirsi una nota isterica nella sua voce. “Piton l'ha rinchiusa nella mia camera blindata alla Gringott!” urla.

 

“Era nella loro tenda!” sbraita lui. Bella rimuove l'incantesimo – peccato – e lui, bestia feroce, si va a rincantucciare in un angolino, come farebbe una belva spaventata. Ma perché, poi, dico farebbe? Lui è una belva spaventata.

 

“Draco, porta fuori questa feccia, se non hai il coraggio di finirli, lasciali in cortile, ci penserò io” mi ringhia contro Bellatrix. Prima che possa prendere seriamente in considerazione l'idea di divertirmi un po' con Fenrir, almeno quanto lui, per tutto questo tempo, ha sempre fatto con le sue vittime, ma in modo meno disgustoso – che oscenità – mia madre interviene, per la prima volta dopo l'entrata in scena della sorella.

“Non osare parlare a Draco in quel-”

“Zitta! La situazione è più grave di quanto tu possa immaginare, Cissy! Abbiamo un problema molto serio!” Scruta con sguardo accorto e attento la spada, che ancora tiene in mano, borbottando qualcosa che non riesco a capire bene, su come non si debba ferire Potter per non interferire con i piani dell'Oscuro Signore, mi pare. Poi alza il viso, terribile nella sua sete di vendetta, e dispone perentoria: “Rinchiudete i prigionieri nel sotterraneo mentre rifletto sul da farsi!”

“Questa è casa mia, Bella, tu non dai ordini in casa-”

“Fai come ti dico!” urla allora lei, sempre più tremenda nella sua paura folle. Inizio a credere sul serio che non sia una finta: che sta succedendo?

Per il nervosismo, dalla punta della sua bacchetta fuoriesce una lama infuocata, che penetra a fondo nel bel tappeto persiano che copre tutto il pavimento della sala, provocando un buco annerito e fumante sui bordi.

Mia madre è interdetta, la vedo perplessa: persino per lei, che conosce tanto bene la sorella, un simile scatto di follia per una semplice spada deve essere qualche cosa di insolito. Alla fine, dopo aver fissato leggermente risentita il tappeto per qualche istante, mormora: “Porta questi prigionieri nel sotterraneo, Greyback.”

“Aspetta!” la interrompe Bella, e quel che dice poi mi provoca il terzo tuffo al cuore nel giro di un'ora.

Raggelo.

“Tutti tranne... tranne la Mezzosangue.”

Fine Terza Parte

  
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