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Autore: Lila_88    24/02/2009    1 recensioni
Mi guardi.
E dal tuo sguardo capisco che non sarà facile.
Ma io ti amo e riuscirò a farmi perdonare.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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**Chiedo, per prima cosa, SCUSA a tutti quelli che aspettavano un seguito a breve!! Avevo smarrito l’ispirazione, così ho preferito dedicarmi ad altre storie, nel frattempo. Ma adesso, ho finalmente in mente come continuarla, così, in attesa di un altro aggiornamento che, al più tardi domani, giuro arriverà, intanto leggetevi questo capitolo!!! Ciao, un bacio!!!!**



Cap.4


Vegeta stava lì, senza ancora muoversi di un passo.

Aspettava una reazione da parte di lei.


Bulma non celò, né tentò di trattenere, la rabbia che aveva dentro, mentre faceva qualche passo verso di lui, prima di fermarsi nuovamente.


-    Tu...


Il sussurro divenne un crescendo di voce.


-    Tu... Tu ti presenti qui come se niente fosse... hai idea di quello che mi hai fatto passare?!? COME HAI POTUTO!!!


Lui rimase in silenzio ad ascoltare, senza reagire.


Lei si rifiutò di piangere, lui non meritava le sue lacrime.


-    Dì qualcosa, almeno!


Lui la guardò negli occhi, ma lei non vide il lieve accenno di colpa nello sguardo fiero del principe.


-    Naturalmente taci perché non hai niente da dire, no? Niente scuse, giusto? Anzi, fammi indovinare: sei qui perché vuoi riprendere i tuoi allenamenti nella camera gravitazionale e tornare ad essere servito e riverito come un tempo, eh?

Lui fece un passo in avanti, e lei uno indietro.
-    Non mi interessa niente della camera gravitazionale. Non combatterò. Mai più.

Lei rimase non poco sorpresa.


Vegeta non combatteva più?


-    E allora che sei tornato a fare? Perché tanto immagino che sia inutile sperare che tu lo abbia fatto, perlomeno, per tuo figlio...

-    Sono tornato perché è qui il mio posto. Con te e con il moccioso.

Lei spalancò ancor di più gli occhi.


Poteva sentire crescere il sollievo e la gioia, ma la rabbia prevalse comunque.


-    Ah si? Non ti credo. Tu ci avresti lasciato morire, quindi non te ne frega niente di noi!!

-    Se questo è quello che vuoi credere, sei libera di farlo. Ma sappi che non è così.
-    Ah no?!? Allora, spiegami, principe ottuso, come stanno realmente le cose??

Vegeta comprese dal suo sguardo che era sulla difensiva. Probabilmente, come aveva immaginato, lei non gli avrebbe creduto.


-    L’ho fatto perché era l’unica cosa che potessi fare in quel momento, se speravo di sconfiggerli.


Lei era confusa dalla risposta. Confusa e ancore tremendamente arrabbiata: che diavolo volevano dire quelle parole? Che sbarazzarsi di lei e del figlio era l’unica possibilità per poter combattere in santa pace?


-    Grazie!! Allora potevi farci fuori direttamente tu, se eravamo solo un inutile intralcio!!

-    Cos... Come al solito arrivi alle conclusioni senza sapere le cose! Intendevo dire che la mia era puramente una strategia di guerra. La prima cosa che mi è stata insegnata è quella di essere impenetrabile e glaciale al nemico. Se vi avessi salvato, avrei dimostrato di tenere a voi. E, oltre a farvi diventare, ancora di più, un facile bersaglio, avrei dato loro un punto debole, per colpirmi. E poi sapevo che i tuoi amici vi avrebbero salvato!

Tutto quel discorso era stato fatto da Vegeta con il suo solito tono non curante e Bulma non era riuscita a capire se quello che le stava dicendo fosse vero, o fosse solo una scusa accampata per farla cedere. Il suo cuore voleva dar retta a lui, ma la sua ragione era troppo sulla difensiva e non riusciva a fidarsi.


-    Capito, adesso?

-    NO!! Non credere che basti venire qui e dire queste cose per essere perdonato da me!!! Comunque tu la metta, mi hai ignorato per tutte queste settimane!! Non hai mai, neanche una volta, guardato da vicino il tuo bambino!!! Ti sei disinteressato di noi, come se fossimo solo due insetti da ignorare!!! E, finita la battaglia, non ti sei neanche fatto vedere fino ad adesso!!!!

Bulma, completamente presa dalla rabbia, si scagliò contro di lui. Cominciò a tempestarlo di pugni sul petto, senza fargli, ovviamente, neanche il solletico.


-    Donna...

-    Zitto, sta zitto!!! Ti odio, hai idea di quanto  mi hai fatto soffrire??????

Il bambino, svegliato dalle urla della madre, iniziò a strillare spaventato.


Bulma si avvicinò al lettino, mentre Vegeta, sentendo un’aura nota alle sue spalle, si voltò verso la vetrata. Non vide niente, ma sapeva perfettamente chi si stesse nascondendo alla sua vista.


-    Trunks! Vieni qui!!


Il ragazzo fece il suo ingresso.


-    Io... Io non volevo spiarvi, solo che... Stavate urlando un po' troppo, così non sapevo più che pensare e...

-    Si, si. Non m interessa! Prendi il moccioso e sparisci per un po'! E fallo smettere di piangere, per la miseria!

Il ragazzo fece come gli era stato chiesto, sotto gli occhi ancora irati della madre. Bulma lo lasciò fare, perché con Vegeta non aveva ancora finito.


Una volta che i due furono nuovamente soli, Bulma lo guardò negli occhi, ancora furiosa, e vi lesse determinazione.


-    Donna...

-    Non ricominciare!!!!!

Lei tornò verso di lui, probabilmente, per continuare a colpirlo invano, ma, questa volta, Vegeta
le bloccò i polsi in una stretta ferrea, ma non dolorosa, e la spinse contro un muro, per farsi ascoltare.


-    Non interrompermi più con le tue urla spacca timpani e ascoltami. Anche perché quello che ti dirò adesso, probabilmente, non lo sentirai mai più.






  
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