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Autore: salamandergirl    07/11/2015    1 recensioni
[NDA: La storia sarà revisionata e conclusa! Consiglio di partire a rileggerla dal primo capitolo perché cambieranno alcune cose. Grazie a chi aspetta il continuo da anni e spero di migliorarla e concluderla.]
[CAPITOLI MODIFICATI 1/15]
[ACEXOC]
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"Quando gli chiesi a quel ragazzo di portarmi via con lui non mi aspettavo la vita meravigliosa a cui sarei andata incontro, a tutte le avventure che avrei affrontato e a tutte le persone che avrei conosciuto. A quei tempi ero solo una ragazzina orfana che aveva solo conosciuto odio e rancore ma che continuava a sperare, sperare in un qualcosa di meglio.
Grazie per aver preso la mia mano tremolante, grazie per avermi fatta diventare una figlia di Barbabianca, grazie per avermi amata.
Se è per te non mi importa essere considerata un demone da tutti, se è per te morirò con il sorriso sulle labbra. Morirei per te Ace."
Genere: Avventura, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marco, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Shanks il rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"capitolo 13"

 
Inutile dire che se anche i due protagonisti della festa erano andati via, essa continuò per tutta la notte.
Ace se ne andò portando con se Akane ormai svenuta per via dell’alcool che aveva assunto.
Se la caricò in spalle salutando tutti e si diresse alla maestosa Moby - Dick, a ogni passo la ragazza emetteva gridolini, pur dormendo, facendo sorridere Ace.
Si piegò sulle proprie gambe per darsi la spinta necessaria per poter salire, con un semplice salto, sul ponte della nave.
Ghignò appena i suoi piedi toccarono il legno dell’imbarcazione e facendo forza sui suoi muscoli si rimise facilmente in posizione eretta e incominciò a camminare verso gli alloggi.
L’unico rumore che sentiva erano i propri passi che rimbombavano lungo il corridoio girò la testa a destra e sinistra osservando le pareti spoglie dove ogni tanto una vecchia porta in legno scolorita faceva la sua comparsa.
E finalmente arrivò davanti alla porta della stanza di Akane, dove al centro spiccava un cartello dai colori arancioni con scritto “Akane & Felpato”.
L’aprì lentamente e sgusciò all’interno senza far alcun rumore rirovandosi davanti Felpato che scodinzolava osservandolo stranito.
-Shhhh! -
Disse Ace portandosi davanti alla bocca l’indice intimando al cucciolo di non fare alcun rumore, ma il cucciolo senza ascoltarlo iniziò ad abbaiare abbastanza forte, provocando il capitano della seconda flotta.
Akane mugugno qualcosa, con la voce impastata dal sonno per poi ritornare al suo mondo dei sogni.
-SHHHH!-
Ridisse Ace alzando il tono, allora Felpato si rintanò sotto il letto smettendo di abbaiare.
Sospirò sollevato e in poche falcate raggiunse il morbido letto della Rossa appoggiandola delicatamente a esso, il ragazzo si mise in ginocchio e la osservò spostandogli con estrema dolcezza una ciocca dal viso diafano di lei.
-Ace … -
Pronunciò in un soffio la ragazza aprendo gli occhi bianchi.
-Non ti volevo svegliare. -
Sussurrò Ace accarezzandole delicatamente una guancia.
-Adesso vado. -
Finì alzandosi, ma una piccola manina gli afferrò delicatamente il polso fermandolo.
-Aspetta … rimani ti prego.-
Il corvino si girò perdendosi in quegli occhi tanto misteriosi quanto belli e lentamente salì sul letto stendendosi su un fianco abbracciando stretta a se Akane.
-Non lasciarmi mai Ace … -
Ace affondò il viso tra i suoi capelli e li donò un tenero bacio.
-Mai.-
Sussurrò deciso al suo orecchio, e così si addormentarono.
*
*
*
“Sentivo il mio corpo galleggiare, non so per quale strano motivo dalle braccia di Ace ero stata catapultata qui.
All’improvviso un fiore rosso con 5 petali scese leggiadro sopra di me e atterrò sopra il mio petto.”
-Un fiore? -
Si chiese stranita prendendolo in mano.
All’improvviso l’oscurità in cui galleggiava venne sostituita da una forte luce e il paesaggio cambiò, e si ritrovava in una piccola stanza.
Le pareti erano tinte di azzurro, e enormi finestre padroneggiavano  nella stanza innondando la stanza di luce.
-Nostro figlio … -
Una voce cristallina giunse alle sue orecchie incrinata da singhiozzi.
-Se è una femmina Ann … Se è un maschio Ace …. -
Akane Si girò per vedere da dove provenisse la voce, ma l’unica cosa che vide fu una sedia a dondolo dove posizionato sopra c’era il fiore di prima.
-Ma che cosa? -
SI avvicinò a passi lenti alla sedia a dondolo facendo scricchiolare le assi del pavimento.
-Così avrebbe voluto lui … -
Akane prese in mano il fiore e davanti a lei comparve una giovane donna.
-Ti prego, occupati di mio figlio Akane.-
Disse la donna sorridendo.
Akane notò subito le lentiggini che caratterizzavano il viso pallido della donna e un sorriso ingenuo sulle labbra.
-Ma lei è … ? -
Si avvicinò alla donna lasciando la frase a metà e le sfiorò un capello biondo rossiccio prima che sparisse e annegasse di nuovo nell’oscurità.
*
*
*
Akane si svegliò di soprasalto i polmoni bruciavano come se prendessero fuoco a causa della mancanza d’aria.
-Ohy Akane!-
La rossa si toccò il petto in un vano tentativo di metter a tacere quel dolore lancinante che a poco poco si affievolì tramite al rilascio di Aki procurando una caduta di Ace dal letto.
Un urlo straziato uscì dalle sue labbra prima di accasciarsi sul letto, inizio a prendere grandi boccate d’aria per riprendere a respirare correttamente, girò la testa lentamente trovando il moro per terra.
-Ace! -
Il ragazzo si toccò le meningi e si mise seduto sul pavimento osservando Akane-
-Sto bene, piuttosto tu? -
Chiese indirizzando il suo sguardo color onice verso Akane che prontamente schivò il contatto.
-Bene tranquillo. -
Il ragazzo rientrò nel letto avvicinando a se la ragazza.
-Un incubo?-
Chiese baciandole la fronte e iniziando a passarle dolcemente una mano sulla schiena.
-Si … almeno credo.-
Disse sospirando.
-Era tutto così reale che … non so mi ha messo addosso una paura.-
-Ora è tutto okay, ci sono io con te.-
Continuò a coccolarla e vigilare su di lei finché il respiro della sua ragazza non iniziò a essere regolare e quasi impercettibile per tutti, beh non per lui, e poi si addormentò anche lui.
*
*
*
Akane si girò di scatto schivando l’attacco a sorpresa di Marco e cercò di colpirlo con un pugno che  sfiorò il viso del ragazzo.
-Ragazzina non sei concentrata!-
Sbottò la fenice cercando di colpirla con un calcio ma la giovane saltò all’indietro atterrando verticalmente con le gambe ben stese in aria e le mani appoggiate sul legno sporco della nave, si diede un’altra spinta per fare una capriola in aria e ricadere in perfetto equilibrio.
Dalla sua manica destra uscì un uncino che fece roteare nel suo palmo per poi attaccare Marco e “ferendolo alla guancia”.
-Niente armi contenenti agalmatolite.-
La riprese il ragazzo toccandosi la guancia.
-Ma così riesco a capire se ti colpisco caro Marco.-
Disse sbeffeggiandolo di fronte hai suoi uomini.
Dalla bocca del ragazzo uscì un ringhio di frustrazione e riprese a colpire la ragazza con più forza, la rossa cercò di schivare ogni attaccò ma non poté evitare un colpo al ginocchio che la fece cadere facendo così terminare il combattimento.
-NON VALE!-
Urlò puntando un dito verso marco accusandolo.
-In amore e guerra tutto vale ragazzina.-
Disse con nonchalance ma Akane giurava che dentro lui era felice come una pasqua.
-Bastardo di un pennuto.-
Sibilo alzandosi e facendo di nuovo ruotare l’uncino incastrandolo nella manica in cuoio costruita apposta per quella piccola arma.
Erano passati 4 mesi da quella sera d’estate e ora anche se era in pieno inverno non si poteva negare le ariette calde che giungevano da Nord.
Certo nel punto d’oceano dove si trovavano l’inverno era soltanto un autunno e non faceva veramente freddo ma comunque questo periodo portava Akane a mettersi pantaloni lunghi e felpe più pesanti.
E questo periodo per Ace era estremamente fortunato perché Akane gli chiedeva di andare a dormire con lei, ignorando il fatto che Akane per il 70% delle volte glielo chiedeva solo perché quel bel ragazzo era una stufa umana.
A proposito di Ace, lui se ne stava bel bello in mezzo al pubblico a osservare il battibecco tra la sua ragazza e il suo migliore amico, facevano un bel accoppiamento comico non lo poteva negare.
Alla fine del dibattito Akane tornò sconsolata tra le braccia di Ace borbottando qualcosa su Marco che fece ridere di gusto il corvino.
-Dai rossa non fare così, l’hai ferito e non tutti riescono a ferire il grande marco.-
Provò a consolarla dandole un bacio a stampo.
-Bara lo so di certo.-
Finì lei abbandonandosi del tutto tra le braccia del suo uomo.
Ace adorava l’inverno.
*
*
*
Akane si svegliò mezza rintontita sentendo cadere qualcosa, mise una mano sugli occhi per massaggiarli per poi aprirli completamente verso il suolo dove un vaso pieno di girasoli se ne stava rotto in mille cocci per terra e i fiori sparsi per il pavimento.
Sapeva chi era stato così spostò gli occhi alla sua destra trovando un Ace dispiaciuto e lo vide vestito, ovvero si era rimesso i scarponi, e Akane curiosa chiese dove stava andando e lui rispose che il babbo aveva chiesto la sua presenza.
-Che ore sono?-
-E’ l’alba.-
Ace si alzò tendendo una mano ad Akane che accettò.
-Vieni con me?-
La ragazza annui e facendo girare di schiena Ace si cambio velocemente mettendosi  una salopette di jeans, dai pantaloncini corti, e per coprire il seno ci pensava una fascia bianca.
Anche se ormai stavano assieme da molti mesi si vergognava a cambiarsi di fronte a lui, non si sentiva abbastanza bella e di ciò se ne vergognava.
Ormai la bella stagione era tornata ed era il primo giorno di Giugno e l’aria estiva si faceva sentire prepotentemente.
Succesivamente radunò i propri capelli in una treccia e la legò con gli elastici argentati, chiamò Felpato che già scodinzolava tutto felice nel ricevere attenzioni dalla sua padroncina, ormai quel cagnolino non poteva essere più definitò tale ormai arrivava alla coscia della ragazza e si era allungato il pelo era diventato più folto.
-Andiamo?-
-E ti vesti così? -
Akane si lanciò uno sguardo allo specchio, cosa c’era che non andava?
-Si perché?-
Ace sbuffo e indico il petto.
-Sei troppo scoperta.-
La rossa non riuscì a trattenere una risata e lasciò scendere felpato per tenersi la pancia.
-Ace non fare il geloso … Ahahhahaha -
Continuò a ridere lei uscendo dalla stanza.
-Non sono geloso.-
Sbuffò il ragazzo di fuoco chiudendo la porta.
***
Pochi attimi dopo Ace e Akane si ritrovavano seduti sul letto del Grande Edward Newgate, l’uomo aveva accettato di buon grado che la ragazza rimanesse.
-Papà perché hai chiamato Ace?-
Chiese curiosa Akane.
-Beh vedete vorrei affidare una missione a Ace dove parteciperà anche Satch e vorrei che tu Akane andassi con loro per fare esperienza.-
-Io penso più che altro per farli da Baby Sitter.-
Disse Akane provocando la grossa risata di Barbabianca, la rossa poté giurare di sentire un leggero tremolio non provocato dalle onde ma bensì dalla tuonante risata dell’imperatore.
-Per me non ci sono problemi babbo, ma non sarà troppo pericoloso?-
Chiese Ace indicando con la testa Akane.
-Figliolo capisco la tua preoccupazione ma vedi, dovrà fare esperienza e non ci sarà sempre la ciurma a proteggerla. -
Ace sospiro per poi salutare e trascinarsi dietro un’Akane felice, avrebbe passato dei giorni con Satch e Ace.
Certo non sarebbero stati una gita ma avrebbero visto una nuova isola e avrebbero navigato assieme, non vedeva l’ora.
Satch salutò i ragazzi appena li vide e si avvicinò a loro.
-Allora partiamo?-
-Coooooosa?! -
Ace e Satch la guardavano straniti.
-Ho già caricato le provviste che dureranno per due settimane, in teoria dovremmo fare solo due giorni di navigazione ma non si sa mai quanto mangerà questo elefante.-
Disse ridendo Satch provocando le risate della ragazza.
-Se vuoi poterti dietro qualche vestito sbrigati.-
La intimo Ace sorridendo per poi urlare dietro imprecazioni al povero Satch.
Non doveva paragonarlo ad un elefante.
La rossa mentre si dirigeva alla sua cabina si immagino Ace stile elefante, un enorme elefante arancione con i capelli neri … si mise a ridere da sola.
In pochi minuti mise in un borsone un paio di shorts e un corpetto e una maglia, gli sarebbero bastati al massimo aveva un buon pretesto per poter spendere soldi.
Riuscì dalla cabina sorridente e chiamo Felpato a se dirigendosi verso una piccola imbarcazione che era già in acqua , doveva essere per una massimo di due, tre persone.
Si sporse trovando un Ace sorridente a qualche metro di sotto, si sentì le gambe molli e la saliva che mancava in gola.
-TI PRENDO IO.-
urlò Ace allargando le braccia e così Akane prese coraggio salendo sulla ringhiera, girò lo sguardo per un ultimo saluto fugace a quelle poche persone sul ponte che ricambiarono sorridenti, e così la rossa saltò.
“Ma se sono imbecille” Penso mentre cadeva come un peso morto, cerco di raggomitolarsi e Ace la prese al volo come se fosse una palla.
Guardo dritta negli occhi Ace prima di scendere.
-Maledetto!-
Soffiò rilasciando dell’Aki che fu sufficiente a far muovere in modo anomalo la barca e facendo cadere  Satch.
-Cosa?-
Chiese Ace ritrovando l’equilibrio.
-Niente, e che mi fido troppo di te.-
-Ed è un male?-
-CERTO!-
Rispose Akane alzando leggermente la voce e girandosi verso la Moby-Dick dove un cucciolo saltava verso la sua padroncina che lo prese al volo.
-Viene anche quella palla di pelo?-
Chiese Ace prendendo il cane e guardandolo divertito mentre quest’ultimo scodinzolava.
-Certo!-
Rispose di rimando la ragazza sorridendo.
Satch intanto si era rialzato ed era andato verso il timone dove con maestria iniziò a guidare la nave, Akane se ne accorse quando ormai della Moby-Dick ne era rimasto un puntino all’orizzonte, si diresse da Satch per aiutarlo con qualcosa mentre Ace dava un’occhiata alle vele.
-Serve una mano?-
Chiese entrando nella stanza e sedendosi sopra una scatola di legno, probabilmente era una vecchia cassa della frutta, con felpato che si muoveva trotterellando per tutta la stanza.
-Tranquilla la rotta è sempre dritta e penso che sarà semplice raggiungere l’isola.-
-Come si chiama quest’isola?-
-Lotus flower-
-Nome strano.-
Disse Akane passandosi tra le mani il medaglione, aveva appena notato che sul medaglione c’era inciso un fiore ma non sembrava un loto, e ormai aveva perso interesse della conversazione.
-Beh hai ragione. Ma vedi su quest’isola ci sono dei fiori di loto molto particolari a parte i loto.-
-Cioè?-
Chiese Akane riacquistando interesse per le parole di Satch.
-Hai mai sentito parlare dello Ylang-Ylang?-
-In un libro … è quel fiore che ricorda una stella giusto?-
Satch rise.
-Esatto, quest’isola è famosa per essere ricca di fiore di Loto e alcuni abitanti ci abitano, poiché alcuni fiori sono cresciuti in modo esponenziale da poter usufruirli come delle case, ma esiste anche un incrocio tra il fiore di loto e Ylang-Ylang, una cosa rarissima e cresce solo su quest’isola. -
Akane ormai aveva la bocca che formava una “O” di stupore, non ne aveva idea di questa cosa.
-La parola ilang, che significa regione selvaggia, o da ilang-ilan, ossia non comune, riferibile all'aroma molto particolare. Cioè in realtà si pronuncerebbe così ma abitualmente tutti lo chiamano Ylang-Ylang, è anche denominato il “il fiore di tutti i fiori”, 
l’ylang-ylang rappresenta una delle essenze maggiormente utilizzate nei profumi femminili: narcotica, dolce, con sottofondo “cremoso” e intensamente erotica.  -
Satch la guardò stranito.
-Tu non leggi i libri, tu li divori e va tutto al cervello.-
Akane si mise a ridere della faccia di Satch, era così buffo!
Ma cosa ci poteva fare lei se aveva letto e riletto quel libro sui fiori che aveva in camera sua?
Già la sua stanza … scosse velocemente la testa per scacciare quella malinconia che le assaliva ogni volta che pensava alla sua stanza, anche se in quella casa non si trovava bene e si sentiva una prigioniera quello era il posto in cui aveva vissuto sua mamma …
-Beh allora conoscerai anche il fiore di Akane.-
-Il fiore di Akane?-
-Hana no Akane, il fiore rosso, precisamente rosso brillante.-
Disse Satch.
-Si scrive con i tuoi stessi kanji.-
Precisò lui vedendo Akane sorridere.
-Non ne ho mai sentito parlare! E’ bello?? Rosso vero perché lo dice il nome! Devo vederlo assolutamente!-
-Calmati scricciolo.-
Disse ridendo il capitano della quarta flotta.
-E’ un meraviglioso fiore rosso ha la forma del fiore di loto ma ha le proprietà dello Ylang-Ylang.-
Disse spedito il castano guardando avanti a se.
-Quindi ... -
“ ha un effetto positivo sulle persone che soffrono di crisi di origine psicologica, può dare conforto in casi di stati depressivi lievi anche se premestruali oppure in stati d’ansia durante la menopausa. Da conforto anche in caso di sofferenze d'amore. Ed è un ottimo attenuante di rughe e per questo si chiama anche il “lifting senza scalpello”. Volendo ci si può coccolare ogni sera con un lieve massaggio sfruttando il gradevole profumo rilassante di questa essenza floreale.” Pensò Akane senza dar voce hai propri pensieri ma si limitò ad annuire.
*
*
*
Intanto su un’altra nave …
Un uomo stava seduto su una vecchia poltrona malconcia color tenebra, picchiettava una moneta d’oro con le sue dita ossute e piene di sfregi.
-Quella bastardina … -
Si ritrovò a dire lanciando con forza la moneta contro il mobiletto rompendolo.
-Bastardina … appena avrò messo le mani su di te rimpiangerai di essere nata!-
Alzo le mani osservandole, stava iniziando ad invecchiare; prese dal mobiletto una fialetta con all’interno un liquido argentato e lo bevette tutto facendo ritornare in carne le proprie dita e cancellando i sfregi lasciati dalla vecchiaia.
Nella sua mente si proiettarono i suoi grandi occhi bianchi e puri come la neve sbarrati dallo spavento, quanto si eccitava a vedere addosso ad una donna quei occhi.
-Certo che li donavano … -
Disse ghignando sbaccando con la mano destra la provetta.
-CAPITANO!-
Un urlò cessò il monologo del capitano.
Un uomo dai capelli raccolti in una treccia entrò  nella cabina del capitano con il fiatone.
-Un uomo, ha chiesto di poter salire sulla nave …. -
-Non voglio ne anche vedere una pulce del genere, uccidetelo.-
-Ma signore … ha detto che sa qualcosa sulla ragazza dai cappelli rossi … -
Luomo si alzo di scatto e prese per il colletto della maglia il suo sottoposto.
-Allora cosa aspetti a portarlo al mio cospetto?-
Disse l’uomo per poi sbattere fuori dalla cabina il giovane.
-Che incompetenti che ho sulla mia nave.-
Continuò risedendosi sulla sedia e fissò la porta che poco dopo cigolò mostrando dei capelli crespi color notte e un sorriso abbastanza sdentato e giallastro.
-Io potrei esserle d’aiuto eccelenza.-
-Dimmi il tuo nome inutile essere umano, rivelamelo.-
-Teach.-
*
*
*
Akane fu sollevata quando vide all’orizzonte una macchia scura.
Tutta pimpante corse verso Satch avvertendolo dell’isola, si perché il nostro caro amico piuttosto che stare a sentire Ace che si lamentava per la fame e per la noia si nascose in una cabina, così la povera Akane per due giorni fu costretta a sorbirselo insieme, ovviamente, tutte le idee idiote che gli venivano in mente.
Il giorno della fionda umana, ieri, era stato il più tremendo.
Akane rabbrividì al ricordo, che idea era quella di lanciare lei e felpato con una fionda di fuoco … solo un demente ci penserebbe (ACE: *starnutisce*).
Satch arrivò con un binocolo e osservò l’isola e sorrise.
-Tombola.-
Disse passando il binocolo ad Akane.
-E’ quella l’isola.-
Akane fece incontrare il binocolo con il suo viso, e i suoi occhi si aprirono in un’espressione di puro stupore.
Un’enorme fiore di loto faceva la loro comparsa , sarà stato alto 50 Mt e largo quanto … non saprei dirvelo (^^”), Akane restò meravigliata da quel bellissimo rosa che caratterizzava l’enorme fiore e notò che era sorretto da un’enorme piattaforma verde, era una foglia … dove c’erano attaccate delle barche e piccoli omini camminava sopra per poi sparire nel fiore.
-E’ bellissimo Satch! Non ho parole.-
Disse ripassando all’uomo il binocolo per notare che l’isola si faceva sempre più vicina.
In pochi minuti attaccarono la nave a quella foglia, niente di più semplice: bastava toccare la foglia che questa dall’acqua faceva emergere un’alga che circondava la nave.
Satch e Ace saltarono e la rossa si buttò con Felpato in braccio e fu presa al volo da Ace.
-Avevi paura che non ti prendevo vero?-
-Avevo solo paura di non riuscire a castrarti s non mi prendevi.-
Rispose a tono accompagnando il tutto a una linguaccia e così la rossa si avvio verso il fiore dove non riusciva a capire dove entrare ma quando sfiorò un petalo questo si abbassò costringendola a indietreggiare e così si aprirono le porte della città.-
*
*
*
POV ACE


Rimasi ancora un’attimo a guardare Akane allontanarsi, non le avrebbe fatto male correre un po’ per la città. Anche perché dovevo chiedere a Satch di questa missione.
L’ho capito dal primo momento che in tutto ciò centra Akane, altrimenti il babbo non l’avrebbe mandata qui.
-Satch … perché siamo realmente qui?-
-Centrano quei fiori.-
Cosa voleva dire?
-Quei, Hana no Akane?-
-Esatto.-
Disse facendo finta di applaudire, odio quando fa lo sbruffone.
-Beh secondo il Babbo su quest’isola Akane incontrerà qualcuno o qualcosa  che le spiegherà tutto.-
Finì lui.
-Capisco.-
Dissi ghignando.
-Ho fame.-
Mi lamentai facendolo ridere e quando guardai un’ultima volta la nostra piccola caravella vidi un certo dottore che scendeva dal suo sommergibile.
-Non ci credo.-
Dissi guardandolo, Satch non capì quindi gli indicai quella sottospecie di imbarcazione dietro di noi.
-Abbiamo una supernova?-
Chiese ghignando per poi incominciare ad entrere in città e io lo seguì.
-Sarà divertente questa missione.
*
*
*
POV AKANE
In un attimo mi precipitai in strada iniziando a correre seguita dal mio fedele cagnolino.
Era una cosa assurda, una città dentro un fiore cioè non l’avevo mai sentito parlarne anche nei libri!
le strade erano verdi dove ogni tanto trovavi la foglia rialzata dove stavo quasi per inciampare, le case erano dei fiori chiusi, sembravano peonie così come i negozi, ed erano colorate con colori allegri e brillanti.
E la mia persona come poteva resistere alla vista di tutti questi meravigliosi negozi? No non potevo.
Entrai in dieci negozi e mi scordai di essere venuta qui per una missione, di cui sinceramente non sapevo niente, e non coprai niente ma mi divertivo a provare i vestiti e far esasperare i commessi.
Camminai ancora per un po’ finché non vidi la cosa più bella di questo mondo.
Un orsetto bianco camminava in giro per le strade.
Un orsetto bianco … un orsetto bianco!
E cosa si fa quando si vede una cosa adorabile in giro?
Ovviamente si pedina che domande.
Iniziai a seguirlo senza farmi notare ma invano perché l’orsetto mi osservava certe volte con la coda dell’occhio e aumentava il passo, lo imitai e alla fine finimmo per correre per la città.
Lo sentivo sussultare ogni volta che girava lo sguardo per osservarmi e io mi scioglievo.
Insomma sembrava un orsetto di peluches!
Alla fine riuscì a prenderlo, aggrappandomi alla strana tuta che indossava,lui mi guardò preoccupato.
-Cosa vuole farmi signorina?-
Chiese, ma non mi stupì quando lo sentì parlare anzi … mi intenerosì ogni oltre limite.
-ODDIO CHE VOCE ADORABILE CHE HAI!-
Detto ciò lo abbracciai forte iniziandolo a coccolare.
-C..Come?-
Mi osservò stranito mentre lo coccolato e felpato ci girava attorno abbaiando.
-Signorina mi scusi.-
Lei lo guardò stranita.
-Perché ti dovrei scusare? Di essere così tenero?-
Chiesi sorridendo e sul viso dell’orsetto comparì un sorriso piccolo e timido.
-Adesso fatti abbracciare cosino troppo tenero.-
Continuai coccolandolo.
-Io mi chiamo Akane, piacere! E tu cosino tenero?-
L’orso stava per rispondere quando una voce profonda rispose al suo posto facendo tremare quella palla di pelo.
-Bepo, cosa stai facendo?-
*
*
*
La rossa girò lo sguardo incontrando due occhi marroni contornati da sfumature color miele; il ragazzo era alto almeno quanto Ace, forse qualche centimetro in più, quindi di sicuro 10 cm in più di lei, i suoi capelli neri erano nascosti da un cappello bianco maculato voluminoso.
I tratti del viso erano spigolosi e duri, ma gli donavano un aspetto sexy questo la rossa non lo poteva negare, indossava una felpa gialla dalle maniche nere con uno strano simbolo al petto e dei Jeans azzurri.
Ma in tutto ciò Akane era rimasta scioccata di una cosa, era terribilmente alto.
-Capitano!-
Rispose Bepo alzandosi e inchinandosi.
-Mi scusi.-
La maschera di gesso che l’uomo portava sul viso ricordava molto quella di Marco, era glaciale e non faceva trapelare la più piccola emozione.
Il capitano ignorò l’orso, che andò vicino al moro, e si diresse dalla ragazza avvicinandosi più di quanto dovrebbe e osservò i suoi occhi bianchi, che pian piano prendevano sfumature turchesi.
Akane si alzò in un lampo e cercò di mettere più distanza possibile da quel strano ragazzo, come osava avvicinarsi tanto a una signorina? Non aveva mai letto un libro sul bon ton?
A quanto pare no visto che si riavvicinò alla ragazza e mettendole una mano al mento, per tenerla ferma, la osservò stirando le sue labbra in un sorriso.
-Occhi bianchi … interessante … -
Disse con voce monotona cercando di mascherare quell’interesse che stava provando verso quel gene tanto particolare che caratterizzava quei occhi.
-E cambiano lentamente colore … in azzurro … -
Continuò lui osservandola, Akane si sentiva a disagio mai qualcuno si era mai avvicinato così a lei, tranne Ace certo ma lui è un caso a parte, come si permetteva lui? Poco dopo felpato iniziò a ringhiare e morse la mano del ragazzo con il cappellino permettendo ad Akane di alzarsi e allontanarsi.
-MANIACO DEPRAVATO PROVACI UN’ALTRA VOLTA A TOCCARMI CHE TI RITROVI CASTRATO!-
Urlò infuriata correndo via e aggiungendo qualche imprecazione del proprio ragazzo.
“Ecco cosa succede andando in girò con i miei occhi … divento un fenomeno da baraccone!”
Intanto il moro osservava la propria mano, in particolare dove quel sacco di pulci l’aveva morso formando una ferita non molto profonda, per fortuna era solo un cucciolo e non aveva messo la giusta forza altrimenti il danno sarebbe stato peggiore.
-Capitano Law stà bene?-
Chiese l’orso guardando la ferita del capitano, Law continuando a osservare la strada che aveva preso la ragazza per scappare via da lui.
-Ho trovato il mio prossimo studio Bepo.-
“Quegli occhi … certamente non ho mai visto una cosa del genere devo assolutamente studiarla.”
*
*
*
Continuai a correre ancora per la folla schivando bambini e anziani e più volte mi scontrai contro donne e uomini e mi scusai un’infinità di volete   mentre   riprendevo la mia folle corsa.
Quell’uomo mi aveva spaventata e non poco!
Mi fermai imparte a un muro per riprendere fiato e feci aderire la mia schiena sula superfice irregolare e fredda, un brivido percorse la mia schiena a quel contatto ma non ci feci molto caso e mi sedetti a terra.
Chissà che voleva … risentivo quelle mani fredde sulla propria pelle il contrario di quelle di Ace che erano calde e estremamente gentili sulla sua pelle … ACE!
Ero scappata via trascinata dalla curiosità ed ora lo avevo perso di vista, ma avevo perso di vista un altro compagno, a parte Satch, Felpato.
-Felpato?-
Chiesi alzandomi e osservandomi intorno, perfetto ora ero rimasta del tutto sola.
Sarebbe stato facile trovare Ace, dovevo solo cercare nelle osterie e nei Bar.
I miei pensieri vennero placati da un’esplosione, fiamme gialle e rosse galleggiavano nel vento, erano lontane ma si potevano scorgere alla fine di quella schiera di “fiori viventi”.
-O basterà seguire la rissa.-
Dissi sospirando e iniziando a correre sperando di ritrovare tutti nello stesso punto.
 

angolo autrice

SCUSATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Sono una persona orribile! Scusate il mio immenso ritardo.
Ho terminato ora di scrivere questo capitolo e l'ho subito postato quindi scusate gli errori. Sono ben 14 pagine di world, il mio record.
T-T
Ora devo scappare, un grosso bacio a tutti by sala-chan

   
 
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