Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: akirakirara    07/11/2015    0 recensioni
L’anno zero. L’anno del quale tutti si ricordano solo della nascita del bambino senza macchia. L’avvenimento importante è stato dimenticato, oscurato nella storia.
Gli esseri umani dimenticano.
Noi siamo stati dimenticati.
La prima cosa che ricordo della mia nascita è il buio. Sono sempre stata circondata dal buio fino a quando qualcuno non è arrivato. Mi ha teso la mano e mia ha tirato fuori mostrandomi la luce.
Credo fosse… Un angelo.
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Constatai quattro cose importanti entro l’inizio del nuovo ciclo: non sapevo dove andare, non avevo né acqua né cibo, faceva caldo, l’essere peloso sembrava morto. Faceva caldo.
Forse non sono solo quattro…
Sapevo di dovermi preoccupare per l’animale e lo avevo coperto per proteggerlo dal primo sole nascente, ma il caldo annientava ogni altra sensazione. E anche il mio cervello.
Il paesaggio assaliva i miei sensi confondendoli, sapevo che non c’era acqua ma la sabbia era di un azzurro limpido.
Il Deserto Dei Desideri mi mostrava come la mia tuta bagnata si attaccava alla gamba mentre le scarpe a ogni passo disperdevano piccoli banchi di pesci viola.
Avevo sentito tante storie su quel posto, secondo alcuni in realtà quello non era neppure un deserto ma solo un tappeto incantato.
Altri sostenevano fosse un canto perenne delle sirene che, non appena catturato, portavano il mal capitato nella sala della loro regina che aggiungeva alle proprie ali l’anima della vittima sotto forma di ciondolo.
Mi chiesi in un remoto recesso del cervello che cosa avrebbe rappresentato il mio.
Mentre arrancavo la moto diventava sempre più pesante, non sapevo se per la stanchezza oppure per l’acqua che si insinuava nelle ruote.
A ogni passo i muscoli delle braccia e i polpacci si contraevano dolorosamente. A ogni boccata l’aria mi bruciava i polmoni. La presa sul manubrio cedette e la mi o rovinò fragorosamente nell’acqua, mandando schizzi ovunque.
Mi piegai a raccoglierla ma la presa mi sfuggì di nuovo facendomi perdere l’equilibrio. L’essere ancora appeso al mio collo scivolo di peso morto immergendo il proprio pelo morbido nel liquido che si stava stranamente scurendo.
Lo sollevai in fretta issandomelo sulla spalla nella sua forma lunga. L’acqua continuava a cambiare. Presto mi ritrovai bloccata in una fanghiglia verdastra calda. Sulla superficie ribollivano bolle che scoppiando emanavano un gas bianco e senza odore.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: akirakirara