Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: A_GleekOfHouseStark    08/11/2015    1 recensioni
AU ambientata in una Westeros dove il tiranno Aerys Targaryen ha deciso di adottare gli Hunger Games, basandosi sul modello della nazione di Panem, per punire la popolazione che quindici anni fa, seguendo Robert Baratheon, Jon Arryn e Ned Stark, si ribellò al suo potere. Ogni anno otto tributi vengono spediti in un'arena per combattere l'uno contro l'altro, ad uccidersi a vicenda sotto gli occhi delle famiglie impotenti che possono solo seguire le vicende dagli schermi nelle proprie case.
Otto tributi partono.
Uno solo però è destinato a tornare indietro.
Genere: Angst, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Joffrey Baratheon, Jon Snow, Shireen Baratheon, Un po' tutti, Ygritte
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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La Brama
Da quando Margaery era morta Loras sentiva di essere stato troppo presuntuoso poiché la sopravvivenza nell'arena era diventata ancora più difficile ora che non aveva nessuno a coprirgli le spalle. Inoltre lui non voleva neanche uscirne vivo, tirava avanti solo perché le aveva promesso che avrebbe ucciso la sua assassina, la ragazza dai capelli rossi.
L'intera situazione sembrava un brutto scherzo del destino.
La sera del quinto giorno stava provando ad accendere un fuoco: non gli interessava particolarmente il fatto che avrebbe potuto attirare dei nemici, voleva solo scaldarsi e cuocere ciò che aveva trovato nel bosco. Mangiò dei pezzi di coniglio, poi decise di spegnere le fiamme non appena finì il pasto. Mentre stava buttando dell'acqua del lago sui rimasugli, qualcosa, o non da escludere, qualcuno, lo spinse ed egli cadde in avanti sulle braci ancora incandescenti. Fu in grado di girarsi per deviare la caduta e riuscì a salvarsi da ustioni sulle mani e il volto, a scapito però del braccio destro che venne ugualmente a contatto con la materia bollente. Loras si concesse un solo urlo e in preda al dolore credette di vedere l’ombra che lo aveva aggredito camminare verso il bosco. Una volta calmatosi iniziò a controllare la ferita: strappò la camicia che copriva l'area ustionata e si rese conto che nonostante facesse davvero male, non era molto profonda. Si alzò e andò verso il lago per bagnarsi anche se non sapeva se fosse consigliato o meno.
Anche in questo caso però vinse l'istinto di sopravvivenza.
L'acqua era fredda e a lui sembrava che qualcuno avesse cercato di friggere il suo braccio.
Non c'era tempo per pensare, voleva solo fermare il dolore dunque immerse l’arto nell’acqua e, suo malgrado, non riuscì a trattenersi dal gridare una seconda volta perché la carne completamente esposta a contatto con la materia fredda faceva quasi più male dell’ustione in sé. Estrasse il braccio e lo fasciò con un pezzo di stoffa ricavato dai pantaloni di cotone, poi si addormentò pensando che doveva resistere ancora un po’, solo il tempo di dare giustizia a Margaery, poi tutto sarebbe finito.
 
Prima di entrare nell'arena Ygritte pensava di potercela fare anche da sola, ma la verità era che da quando si era separata da Jon Snow si sentiva vulnerabile come non mai. Aveva sottovalutato il potere di un’alleanza, avere qualcuno che ti copra le spalle e ti permetta di ottenere qualche minuto di tranquillità perché sai che lui sarà lì per proteggerti. Il problema però era che Jon Snow, il bastardo del Nord, uno degli avversari più temibili, era diventato più che un semplice alleato. Ygritte lo desiderava e la sua non era solo passione nuda e cruda, ma qualcosa che nemmeno lei riusciva ad identificare perché era decisamente presto per essere amore, ma d’altra parte non aveva ancora trovato una definizione propria. Le sarebbe piaciuto conoscerlo meglio ed era sicura che anche lui pensava lo stesso nonostante non condividesse alcune sue scelte o non gli piacessero determinati aspetti del suo carattere.
“Ha voluto che ci separassimo per rendere le cose più facili alla fine, per evitare di rimanere da soli qui dentro con l’unica alternativa di ucciderci a vicenda. Lui non ha sbagliato, sono le circostanze ad essere tremendamente sbagliate.” Pensò mentre cercava di scalfire una pietra per renderla appuntita. Da qualche ora infatti era completamente disarmata perché aveva terminato le frecce malgrado fosse stata oculata ad usarle, quindi stava cercando di costruirsi un’arma rudimentale con ciò che trovava. “Preferisco che muoia prima di dover affrontarmi piuttosto che doverlo uccidere io.” Continuò a riflettere mentre lavorava. Era un pensiero dannatamente egoista, lo sapeva bene, ma non teneva ancora abbastanza a Jon da sacrificarsi affinché egli potesse tornare a casa.
Avrebbe ucciso per lui, ma non si sarebbe mai uccisa per lui.
Ad un tratto sentì una voce diffondersi per tutta l'arena: erano senza dubbio i due conduttori ed Ygritte sapeva cosa aspettarsi da loro a quel punto della gara.
"Cari concorrenti!" Esordí Varys "Siete rimasti solo in quattro ormai e questo vuol dire una sola cosa."
"Che la fatica si fa sentire." Rincarò petyr Baelish.
"Pertanto" Continuò Varys "gli strateghi hanno deciso di allestire un festino affinché possiate trovare ciò di cui avete bisogno per arrivare alla fine della gara."
"E sappiamo che tutti voi avete bisogno di qualcosa, perciò siete attesi tra tre ore esatte alla cornucopia. Possa la fortuna essere sempre a vostro favore."
La voce si spense e Ygritte tornò a lavorare sulla sua freccia pensando che tra qualche ora, se la fortuna fosse stata davvero a suo favore, avrebbe vinto e sarebbe tornata a casa. Sapeva di essere l'unica ragazza in gara e che era ben lontana dall'essere favorita per la vittoria ma la sua brama di uscire da quell'inferno in miniatura era abbastanza potente da farle decidere di giocare il tutto per tutto e andare al festino piuttosto che aspettare che gli altri tre si uccidessero a vicenda. Inoltre le frecce le servivano davvero, dunque raccolse l’arco e il suo zaino e s’incamminò verso la pianura dove erano stati catapultati qualche giorno fa. Arrivò alla cornucopia prima del previsto, quindi non poté far altro che nascondersi fra gli arbusti bassi e aspettare che i conduttori annunciassero l’inizio del festino. Sperava di essere la prima a prendere ciò che le serviva e magari togliere dalla circolazione anche qualche avversario.
Quando la voce di Petyr Baelish risuonò in tutta l’arena, capì che anche gli altri tributi, i quali stavano pian piano uscendo dai loro nascondigli, avevano risposto al richiamo degli strateghi. Ygritte iniziò a correre più velocemente di quanto avesse mai fatto, ma purtroppo non fu abbastanza veloce.
Qualcosa la colpì la fece barcollare in avanti, ma riuscì a non cadere appoggiando le mani sul freddo acciaio della cornucopia. Si girò ancora con la testa che le doleva per il colpo e notò Loras Tyrell che brandiva una lancia nonostante avesse soltanto una mano utilizzabile. Cercò di scappare, spinta dal solo pensiero di voler scampare alla morte, ma di nuovo non fu abbastanza veloce.
 
La frase di Petyr Baelish mentre annunciava l’imminente festino continuava a rimbombare nelle orecchie di Jon Snow, che nel frattempo si chiedeva come potessero sapere che anche a lui serviva disperatamente qualcosa. Il suo non era un bisogno fisico, aveva cibo, acqua e un’arma, avrebbe potuto lasciare che i tre tributi restanti si uccidessero fra loro mentre lui rimaneva nell’ombra ad aspettare, ma fu il desiderio di vendetta a costringerlo a lasciare il suo rifugio e dirigersi verso la cornucopia, dove sapeva che avrebbe trovato Joffrey Baratheon poiché egli aveva bisogno di curare le ferite inflitte dal lupo di Arya.
Arya.
Era per lei che lo stava facendo.
Era stata la sua morte ad innescare nella sua testa qualche meccanismo che gli impediva di ragionare lucidamente.
Era per lei che stava rinunciando consapevolmente ad una parte di se stesso.
Ygritte gliel’aveva predetto.
Lei sapeva che quell’arena lo avrebbe cambiato perché la vista di quegli orrori mischiata al desiderio di voler tornare a casa modificano la tua identità e non c'è niente da fare per può evitarlo.
Quante cose sapeva Ygritte, quante cose ancora avrebbe potuto insegnargli...
Sperava vivamente di non rimanere solo con lei e aveva paura ad immaginare la fine di quell'ipotetico, tremendo scenario: era convinto di non avere la forza di volontà per ucciderla perché aveva sentito per lei ciò che di più simile all’amore avesse mai provato in tutta la sua vita. Non voleva che quello che c’era stato si tramutasse in sangue e morte e sperava che anche lei pensasse nello stesso modo.
 
Una volta che il festino ebbe inizio, Jon Snow individuò subito la sua preda: aveva ancora il volto solcato dai graffi e una spalla fasciata rudimentalmente, dunque sarebbe stato più facile raggiungere il suo obbiettivo. Tenne la spada nel fodero e si limitò a correre verso di lui per spingerlo ai limiti della pianura, dove poi lo avrebbe finito. Il biondo cadde a terra ma la sua resa non fu così facile come Jon si aspettava perché anche lui fu trascinato a terra. Rotolarono fra la polvere, scalciando e colpendosi a vicenda, fin quando il bastardo di Eddard Stark non riuscì ad avere la meglio. Ormai era sopra la sua preda e decise di estrarre il coltello dalla tuta.
“Era mia sorella.” Esclamò “L’hai uccisa davanti ai miei occhi nel più vile dei modi.”
“Dovevo farlo.” Sogghignò “Davvero credevi che quella ragazzina avrebbe potuto sopravvivere qui dentro?”  Concluse sputando del sangue sul terreno.
“Sei stato un vigliacco. Arya, Shireen... Erano due ragazze a cui non hai dato neanche il tempo di difendersi e non hai avuto nemmeno il coraggio di guardarle in faccia mentre le ammazzavi!”
“Sembra che tu invece abbia l’abitudine di veder morire i tuoi alleati.” Disse Joffrey con un sorriso maligno mentre guardava oltre la spalla del suo assalitore. Jon si voltò e vide Ygritte con una lancia conficcata all’altezza dello stomaco. Loras Tyrell era in piedi davanti a lei e sembrava quasi sollevato di averla uccisa.
“Che spettacolo terribile, non è così?” Continuò il biondo sarcasticamente.
“Spero brucerai all’inferno.” Rispose Jon con rabbia.
La lama del suo coltello disegnò un profondo solco nella gola del ragazzo, che morì con quel ghigno cinico impresso sul volto.


Note dell'Autrice :3
Ciao a tutti! Ci avviciniamo alla fine, infatti il prossimo sarà l'ultimo capitolo. Finalmente Joffrey è morto e ammetto che è stato una soddisfazione scriverlo, anche se ovviamente non tutto è rose e fiori (Ygritte, è una mazzata ogni volta che vedo la scena della 4x09, figuriamoci scrivere della sua morte...)
In ogni caso, vi ringrazio per aver letto e ci vediamo presto con il capitolo conclusivo.
Kisses -A_GleekOfHouseStark
   
 
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