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Autore: Sputnik from outer space    08/11/2015    0 recensioni
Tre antiche reliquie che già una volta hanno dettato la fine di un'era del Regno dei Funghi sono state rintracciate e tocca ai nostri eroi Mario e Luigi fermare gli antagonisti con ogni mezzo che hanno per poter impedire che gli errori del passato si ripetano nuovamente.
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LTR02 Qualcuno bussò fragorosamente alla porta dell'ufficio di Bowser.
- Avanti, avanti! Non c'è nessun bisogno di sfondare la porta!
Un Chomp Bro, soldato delle armate dei Koopa, irruppe nel piccolo gabinetto.
- Signore, abbiamo notizie incredibili!
- Avanti, spara...- rispose Bowser con un tono quasi scocciato. Quando un soldato gli si rivolgeva in quel modo sapeva che poi avrebbe tirato fuori uno stupidissimo piano di conquista che neanche un bambino di due anni avrebbe potuto ideare.
- Ha chiamato il Capitano Basilisx, pensa di aver trovato i luoghi dove le Reliquie sono state nascoste!
A quelle parole gli occhi di Bowser s'illuminarono, pieni d'emozione; immediatamente saltò giù dal suo trono e rivolse queste secche parole al soldato: - Portami all'Olocomunicatore, voglio parlargli.
Bowser stava incedendo con passo pesante per il suo regale corridoio quando il suo figlio più piccolo, Bowser JR, lo interruppe.
- Papà, dove stai andando?
- Da nessuna parte figliolo.
Il piccolo rettile era abituato a questo genere di risposte, e per questo motivo aveva anche imparato a ribattere nel modo giusto. - Se stai camminando vuol dire che da qualche parte dovrai pur andare.
- Uhm, tesoro... Perché non vai un attimo a torturare qualche Toad?
- D’accordo... Dove hai messo le catene?
- Le ho lasciate sul comodino. I Koopa Maggiordomo te le hanno appena lucidate.
- Ottimo, così le macchie di sangue si vedranno meglio! Grazie papà!
- Bene, ed ora, se non ti dispiace...- detto questo il sovrano dei Koopa lo aggirò, mantenendo il suo portamento da “signore dei palloni gonfiati”, simpatico nomignolo affibbiatogli da Larry. In effetti era tutto qui, un pallone gonfiato... Ma pur sempre un re. Un re tutto fumo e niente arrosto.
Quanti anni erano che tentava di avere tutta per sé la dolce principessa Peach? Trenta. Un lunghissimo trentennio di fallimenti, piani inutili e sconfitte. Ma soprattutto lividi. Tanti lividi.
Quel Mario, quanto lo odiava; arrivava sempre al momento sbagliato, sempre in tempo per rovinare i suoi progetti. In fondo cos’è che Bowser chiedeva? Solo una madre per i suoi figli, e qualcuno da amare davvero. Però ovviamente no, Mario non lo poteva permettere! Chi era, a questo punto, più egoista? Difficile a dirsi.
Arrivò finalmente in fondo al corridoio, spalancò un grande portone di legno e si trovò dinnanzi ad una delle sale più spettacolari che una persona qualunque potesse mai vedere. Appunto, una persona qualunque, cosa che egli non era. Era abituato a vedere quelle mura in pietra cesellata, il lungo tappeto rosso vermiglio decorato con fili d’oro dai migliori artigiani del regno e l’incredibile moltitudine di file di computer, posseduti da Koopa indaffaratissimi.
Seguì il corso del tappeto fino a fermarsi davanti ad un complesso apparecchio metallico dalla forma esagonale, con vari prismi azzurri incastonati qua e là.
- Allora?- esordì il re – Accendete questa comunicazione!
Immediatamente dall’apparecchio venne proiettata un’enorme sagoma, azzurra proprio come i cristalli.
- Buonasera, sire.
- Taglia corto, Basilisx. Hai queste Reliquie sì o no?
Capitan Basilisx faceva parte dell’ordine dei Kooparmati, le guardie reali, di cui era il capo. Lo si poteva facilmente distinguere dagli altri in quanto possedeva un’armatura particolarmente scura, quasi sul nero e gli occhi erano di colore rosso scuro. Poteva liberare a suo piacimento dei lunghi artigli dalle zampe anteriori, i quali lo rendevano uno dei guerrieri più formidabili di sua maestà. Contrariamente a tutte le altre guardie reali, Basilisx era sempre stato il favorito di Bowser, nonostante non l’avesse mai visto in volto. Probabilmente era questo il motivo per cui era capitano.
- No, signore, non sono ancora entrato in possesso delle Reliquie, ma suppongo di averne individuata una
Bowser, anche se visibilmente deluso, domandò al Kooparmato: - Sapresti dirmi di quale si tratta?
- Non ne sono certo, ma dalle antiche rune incise nella grotta in cui mi trovo sembra che parlino della Corona- rispose Basilisx.
Il sovrano dei Koopa si fermò un attimo a riflettere. Certo, la Corona gli avrebbe fatto decisamente comodo: avrebbe potuto finalmente sviluppare un piano infallibile, sotto tutti i punti di vista. Anche se desiderava ardentemente anche le altre due, si sarebbe momentaneamente accontentato.
- D’accordo, d’accordo. Hai tradotto tutte le rune?- riprese Bowser, dopo qualche secondo di silenzio.
- Purtroppo non ne sono in grado. Ho studiato a lungo le antiche lingue del nostro regno, ma non le parlo certamente come fossero la mia seconda lingua. Sono quasi sicuro però che sia una mappa, una mappa in grado di guidarci fino alla prima delle tre Reliquie.
- Dovete risolvere il problema in fretta, lo sai che ho poca pazienza- replicò minaccioso.
- Sissignore. Ho pensato subito al professor Goombastein, e speravo che lei mi desse il permesso per un’operazione a Fannullopoli.- disse Basilisx. Se non avesse avuto la visiera abbassata, come suo solito, si direbbe che stesse ghignando.
- Permesso accordato, vecchio mio. Va, e portami la corona.
- Naturalmente, mio sovrano. Non la deluderò- e detto questo si inchinò, terminando così l’olocomunicazione.
“Di sicuro hai bisogno di quella corona, stupido tartarugone. Sfortunatamente ho altri progetti.” pensò divertito Basilisx, mentre si allontanava dal piedistallo dell’Olocomunicatore.
Bowser non sapeva se essere soddisfatto o irritato. Il capitano dei Kooparmati gli aveva portato certamente buone notizie, ma nulla di concreto. Mentre tornava nelle sue stanze, incontrò due dei suoi sgherri, i quali bighellonavano per i corridoi.
- Ehi, voi due!- li interpellò.
- Dannazione, Hal! C’è il boss!- disse il Goomba.
- Cerca di darti un contegno Jeff! Petto in fuori, e fa un inchino!- rispose il Koopa.
- Hal, non ho il petto, e non posso chinarmi!
- Silenzio, voi due!- tuonò infine Bowser, stizzito – Cosa state facendo da queste parti?
- Non si ricorda, boss? Ci aveva chiesto di ripulire i suoi regali quadri...- ribatté Hal, prontamente.
- Le sue regali croste, vorrai dire!- bisbigliò Jeff, buscandosi un calcio dall’amico. Fortunatamente sembrava che il re dei Koopa non se ne fosse accorto.
- Mh, capisco. Ora però levatevi dai piedi- sbottò, poi riprese il suo cammino. Solo che tre metri più in là si fermò nuovamente e tornò a rivolgersi ai due.
- Fermi un attimo. Avrei una missione per voi.
- Oh, cavolo! Hal, hai sentito! Una missione! Erano sette anni che non ce ne dava una!- esclamò eccitato il primo.
- Maledizione, Jeff! Datti un contegno! Dica pure, mio signore.
Lentamente cominciò a ricordarsi il motivo per cui non affidava loro missioni da così tanto tempo.
- Andate al castello di Peach e tenetelo sotto controllo, ventiquattr’ore su ventiquattro. Ci siamo intesi?
- Certo, sire. Andiamo Jeff, datti una mossa!- disse il Koopa. In un attimo entrambi si erano dileguati.
- Sssssss... Dilettanti...- sbuffò Bowser.
Il ponte levatoio venne abbassato, così Hal e Jeff poterono liberamente uscire. Raggiungere la loro meta senza mezzi era alquanto complicato, contando anche il peso dei bagagli. Fortuna che Hal possedeva un’automobile, che li avrebbe decisamente aiutati nell’impresa.
- Spero che non te l’abbiano rimossa di nuovo per divieto di sosta...
- Tranquillo, le ho trovato un ottimo parcheggio.
Finito di caricare i bagagli, i due montarono in auto e Hal inserì le chiavi.
- Hal, senti- cominciò l’amico – mi sembrava che quest’auto non fosse decappottabile.
- In effetti non lo è. Mi si è staccato il tettuccio giusto ieri.
- Non è molto tranquillizzante, lo sai questo?
- Sta zitto, la mia Taurus è più solida della roccia!- e per enfatizzare il concetto diede due pugnetti sullo sportello, poi la accese.
- Hal...- ricominciò il Goomba.
- Che diavolo c’è, Jeff?
- Alla tua auto solida come la roccia è appena caduto lo specchietto.
- Qualcuno oggi si sente molto spiritoso, eh? Vedrai che il viaggio filerà tutto liscio come l’olio!
Poteva anche essere così, se Hal avesse fatto il pieno di benzina prima di partire; pochi chilometri dopo la vecchia Koopord Taurus cominciò ad emettere dei borbottii sinistri, prima di fermarsi del tutto, lasciando i due appiedati. La prima cosa a cui pensarono era una stazione di servizio, ma purtroppo quelle si trovavano solo nella zona di Koopa City. L’unico modo per rimediarne un po’ era trovare una casa con un distributore, sperando ce ne fossero nelle vicinanze.
- Ohi Hal! Perché diavolo devo spingere io l’auto? Non ho neanche le braccia!
- Devo ancora ribadire il concetto? Io sono la mente e tu il braccio!
- Ma se ti ho appena detto che io non ce le ho le braccia!
- Adesso basta! Ugh, chissà perché sentivo la mancanza delle spedizioni...
Continuarono a litigare per un’altra buona mezz’ora, finché non avvistarono in lontananza un tubo ed una tanica.
- Che ti avevo detto? Ecco la nostra salvezza!- disse altezzosamente Hal. Ma mentre stava per prendere il contenitore qualcuno sbucò fuori dal tubo.
- Ciao ragazzi!
- Uff... ciao, Steve...- risposero in coro i due.
Steve era una Pianta Piranha amante dei fiori, che aveva torturato Hal il Koopa e Jeff il Goomba per tutto il corso della loro precedente avventura, sette anni prima. Avevano tentato in tutti i modi di liberarsi di lui, ma ogni tentativo era vano: dove c’è un tubo, c’è Steve.
- Che fate di bello?
- Spingiamo una macchina...
- Vorrai dire SPINGO una macchina, stupido!
- Dacci un taglio!- disse rivolgendosi all’amico, poi tornò a concentrarsi sulla tanica e chiese alla pianta: - Senti Steve, che ne dici di darci questa roba?
- Uh, no- rispose subito.
- Dai, fratello, non fare così. Tu ed io non abbiamo forse sempre condiviso tutto? Ti ricordi quando ti ho prestato la mia busta di plastica?- cominciò Hal, ricordando uno dei numerosi tentativi di soffocare la pianta senziente.
- Sì, mi ricordo, però quella serve per i miei fiori...
“Che diavolo ci fanno i fiori con della benzina?” pensò stranito Jeff.
- Ancora con questi fiori? Andiamo, di questo passo non riuscirai mai a diventare un vero cattivo, proprio come noi!- continuò Hal, con fare più convincente possibile. Se avesse detto quest’esatta frase, però al castello, avrebbe suscitato certamente una crisi di ridarella a tutte le truppe dell’esercito.
- Ma Hal, anche i fiori possono essere cattivi...- tentò Steve.
- Niente ma. Ora, fammi prendere la tanica.
- D’accordo...
Il Koopa riempì immediatamente il serbatoio e risalì in auto insieme a Jeff.
- Arrivederci ragazzi! È stato un piacere!- gridò Steve allegramente, troppo ingenuo per offendersi.
“Per noi un po’ di meno...” pensò tra sé e sé Hal. Provò a mettere in moto, ma la Taurus non ne voleva proprio sapere di partire. Cominciò a colpire violentemente il volante, finché non scattò l’airbag, colpendolo in pieno muso.
- Porca miseria, Steve! Che razza di benzina ci hai dato?
- Benzina? E chi ha mai parlato di benzina! Quella era l’acqua per i miei fiori!- rispose sorpreso Steve. – Pensavo che voleste bere un po’...

----- ANGOLO DELL’AUTORE -----
Ehilà, ragazzi! Era quasi da un anno che non mi dedicavo a questa storia, e da oggi ho intenzione di aggiornarla con un ritmo sostenuto. Spero che vi sia piaciuta, ci ho lavorato quasi per tutto il giorno.
Nel prossimo capitolo le cose si faranno decisamente più “vivaci”, non ve lo perdete. Saluti da Megalodonte2000.
   
 
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