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Autore: MartinaIorio96    08/11/2015    0 recensioni
Veronica ha 25 anni, due lauree, un lavoro che ama tantissimo e il ragazzo dei tempi del liceo.
Sembra avere tutto ciò che ha sempre desiderato : soldi, un ampio loft tutto suo nella Città Eterna, amici e colleghi che l'adorano, una bella famiglia e finalmente una bella moto.
Ma cosa accadrà se per uno strano gioco del destino ottiene un colloquio nella sua lontana e magnifica Los Angeles?
Sarà disposta a cambiare vita proprio ora che ha ottenuto tutto ciò che vuole per seguire il sogno di sempre, ovvero vivere negli States e lavorare nel mondo della moda?
Riuscirà a lasciare tutto, abbandonando la sua vecchia vita per una nuova?
Mantenere una relazione a distanza è difficile, non le sono mai piaciute ed il destino non sembra aiutarla: si sa LA è la città dei surfisti e degli attori.
Sarà in grado di non cadere in tentazione del suo gentile e bel vicino, un surfista che di T-shirt non sa nemmeno l'esistenza, e dell'affascinante per quanto odioso "figlio del capo".
Questo viaggio la cambierà profondamente, scoprendo nuove sensazioni e aspetti. Deve solo capire chi amare e dove vivere, capendo l'importanza e il potere dei sogni.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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«Buonanotte amore» dice stampandomi un bacio sulle labbra, poi lentamente chiude gli occhi e si addormenta. Io non riesco a prendere sonno, così prendo il mio laptop dal comodino e lo adagio sulle gambe. Quando apro lo schermo noto che c’è una cartella aperta, vado per chiuderla e mi rendo conto che è quella con scritto “FOREVER”. Sono quasi tutte le foto di me e di quelle pazze che ho al posto delle amiche, in ogni occasione abbiamo una fotografia che immortali la nostra figura di merda o semplicemente quel momento. E in 8/9 fidatevi che ci sono stati tanti momenti da fotografare e altrettante figure da imprimere per sempre. Così vedo scorrere davanti a me le persone più importanti, ora mentre balliamo, ora con un cocktail in mano, poi a mare, in vacanza, in montagna, al bagno (beh si noi non siamo normali ci fotografiamo anche mentre siamo li sedute sulla tazza), in aeroporto, e mentre sfoglio così più di 200 foto all’improvviso appare la foto che rappresenta me e Nicolas. Non so cosa ci faccia in questa cartella, dato che lui era il mio fidanzato, prima che lo tradissi un anno fa con Gianmarco. Al pensiero di quell’anno ho ancora il mal di testa per tutte le cose che sono successe. Premetto che era il momento più stressante di tutti , l’ultimo anno per conseguire la laurea in economia. Lavoravo in un negozio di scarpe, pertanto mi spaccavo in due tra i turni, lo studio e le lezioni da seguire in più quello è stato anche l’anno in cui Gianmarco ha avuto la brillante idea di ubriacarsi in discoteca e di baciarsi con una ragazza, che tra l’altro era stata una sua vecchia fiamma. Potete immaginare cosa si provi tornando dallo squallido bagno della discoteca e trovarsi davanti l’immagine del tuo ragazzo avvinghiato ad un’ altra che non sei tu. Gli insulti che ho detto in quel momento penso che una donna normale non riuscirebbe a ripeterli neanche durante una vita intera, però io non sono normale e neanche quella situazione lo era. Senza neanche pensarci ho preso il primo cocktail che ho trovato sul tavolino del nostro privè e , a malincuore per la bevanda, l’ho svuotato sui capelli di quella bravissima ragazza che non si è fatta nemmeno pagare per quel bacio, dato che sicuramente quello sarà stato, o ancora è il suo mestiere . La faccia di Gianmarco invece la porterò per sempre dentro al cuore, chiudo gli occhi e lo rivedo lì, con la mascella contratta che si apriva e richiudeva senza emettere alcun tipo di rumore, gli occhi sgranati, che dopo il primo momento di stupore cercavano di riprendersi per passare dall’incredulo e al cane bastonato. Ancora sento il prurito sulla mia mano destra, e me la immagino rossissima proprio come era stata quella sera dopo il forte schiaffo dato sulla guancia di quello che doveva essere il mio ragazzo. I primi giorni sono stati i peggiori, piangevo come una fontana ma non tanto per il fatto di averlo lasciato, io e lui ci eravamo già lasciati parecchie volte, il fatto è che non riuscivo ad accettare il gesto : c’è se davanti a me non si è fatto problemi a mettere la lingua nella bocca di un’altra ragazza, pensa quando lui andava da solo con i suoi amici! Pensavo che la fase in cui non mi fidavo di lui era finita dopo che eravamo tornati insieme da due anni, su insistenza sua dato che io stavo uscendo con uno del corso di Giurisprudenza. Le mie amiche mi sono state molto vicine e di aiuto, perché questa volta mi ero ripromessa di dargli un calcio nei fondelli non appena si fosse avvicinato di nuovo a me. Ripetevo continuamente nella mia testa, a mo' di jiingle " non sarei più tornata con Gianmarco Silla, non sarei più tornata con Gianmarco Silla" e piuttosto di vederlo continuamente (dato che abitava a tre minuti di macchina da casa mia),decisi che era il momento adatto per trasferirmi. E così più o meno è andata la storia! L'idea di trasferirmi a vivere da sola mi è sempre balenata per la testa ma non l'ho mai concretizzata per via della mia relazione tormentata con Gianmarco. Ma ora che mi aveva tradita, sembrava la cosa più ovvia e sensata da fare; così, fatto il colloquio presso “Zara”, una delle catene di abbigliamento più prestigiose (secondo me) mi assumero per il controllo dei pagamenti online ,posto garantitomi dalla laurea di Giurisprudenza in “Diritto e amministrazione pubblica”.* Ero al settimo cielo, io Veronica Bellitti potevo lavorare presso Zara, in via del corso! Era uno dei miei tanti sogni, (che come tale si realizzava solo nel momento in cui un altro si infrangeva), e dello stipendio non mi lamentavo! Pertanto dopo i primi due stipendi a tre zeri, decido di cercare casa per stare più vicino al lavoro e con la scusa anche di più all’università. Ho sempre avuto le idee chiare sul tipo di appartamento e sul tipo di arredamento :il mio sogno era quello di vivere in uno di quei attici ultra-lussuosi, con quella bellissima parete a vetro che ti permetteva di avere una vista mozzafiato (il panorama in questione poteva essere di qualunque città, con l'unica eccezione che questa fosse degli USA); o un bel loft! Così optai per il secondo, che doveva assumere delle caratteristiche ben precise: la grandezza era relativa, dato che ero da sola, doveva avere però un bello spazio per gli stand per i vestiti o meglio, un grande armadio; una cucina con almeno forno e microonde, e pregavo affinché le pareti fossero bianche, ma la cosa più importante era il prezzo, naturalmente! I miei all’inizio non erano favorevoli benché come saprete gli affitti a Roma sono alle stelle! Però quando hanno visto la mia determinazione mi hanno lasciata fare e così su internet avevo letto l’annuncio di un loft in zona Prenestina, vicino alla stazione Termini. Fissato un appuntamento con il proprietario, lo vado a visitare, per verificare che fosse come quello delle foto, e mi accompagnano Cristina e mio padre, che anche loro, come me, se ne innamorarono all’istante. Pareti tutte bianche, il loft era un enorme open space, solo il bagno era munito da una porta. C’erano delle scale che portavano al “piano superiore” dove c’era un bel letto matrimoniale, con qualcosa che si avvicinava ad un armadio. Il prezzo era un tantino eccessivo, pertanto contrattiamo con il padrone di casa che si mostra cordiale e ben disposto a scendere sul costo dell’affitto, cosicché io possa permettermi il loft potendo permettermi tutte le altre spese. Firmato il contratto, la casa dal giorno dopo era pronta per essere stata abitata, così quella sera stessa io e le mie amiche andammo a festeggiare in uno dei pub della nostra cittadina sul mare, con frequenti brindisi rivolti alla mia "nuova vita" e "alla fortuna di avere un appartamento a Roma, anche per loro" . Come tornammo a casa non saprei, quello che so per certo è che ho bevuto tutta la sera, così contenta per il mio futuro ed elettrizzata per ciò che mi aspettava. Sento qualcuno muoversi e allungare una mano, mano che mi riporta alla realtà dato che è finita sul mio computer urtandolo con poca delicatezza. Prima di ritrovarmi senza pc decido di spegnerlo e metterlo via anche perché la sveglia segnava oramai le 2 , e l'indomani avrei avuto il turno dalle 8 alle 15. Chiudo gli occhi a forza lasciando che Morfeo mi accolga nel suo mondo, raggiungendo così il ragazzo che ho di fianco. Note: Ecco qui il secondo capitolo, i primi capitoli serviranno da cornice e da introduzione alla vita della protagonista ma già dal terzo la sua vita quasi perfetta sembra prendere una brutta piega. Al prossimo capitolo! Baci
   
 
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