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Autore: HachiXHikaru    09/11/2015    1 recensioni
"L'uomo dai capelli castani fece cenno a qualcuno di entrare e la nuova arrivata varcò la porta della classe sotto lo sguardo curioso di tutti; Naruto sobbalzò nel lanciarle una breve occhiata. Quella...
-Piacere, io sono Haruno Sakura-" -Preso dal sesto capitolo-
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto Uzumaki si stava preparando per il primo giorno della quinta elementare; sospirò prendendo la cartella e uscendo di casa. Alzò gli occhi azzurri al cielo avvolto da una strana inquietudine; quel giorno aveva qualcosa che non quadrava a suo pensare. Prima di tutto si era svegliato in orario e non doveva fare le corse per raggiungere la classe. Mh... E poi, non sapeva per quale motivo, ma aveva una strana sensazione, come se qualcosa dovesse accadere quel giorno, qualcosa di davvero strano. Smise di camminare nel vedere un gruppetto di bambini che ce l'avevano con qualcosa; alzò un sopracciglio per poi avvicinarsi curioso e scoprire che quel qualcosa in realtà era un qualcuno.
-Devi pagarci un pedaggio!-
Sentì ordinare da uno dei bulletti.
-Cosa? E perchè?-
Chiese una voce confusa e allibita dalla richiesta; Naruto, intanto, non sapeva bene se intervenire o meno in aiuto della povera vittima. Aveva già salvato un bambino in difficoltà una volta e quello, invece di ringraziarlo, era scappato via spaventato dal biondo; sbuffò. Per chissà cosa, poi...
-Non ho niente, per voi! Lasciatemi andare!-
Il biondo continuò a fissare la scena, non riusciva bene a vedere chi stava parlando, perchè era circondato dai bulletti, ma capì dalla voce che doveva essere una bambina; si avvicinò di più, ma nessuno parve notarlo. Era ancora indeciso se dare il suo aiuto, però... Si morse il labbro. Non poteva di certo lasciar perdere, anche se non avesse ricevuto alcun ringraziamento!
-Ehi, c'è qualche problema, forse?-
Chiese sicuro di sé bloccando il braccio di uno dei bulletti che stava per colpire la malcapitata. Quelli, in un primo momento, si voltarono scocciati per poi rabbrividire nel riconoscere il viso dell'Uzumaki. Scapparono via farfugliando qualcosa e guardandolo in malo modo; lo temevano, eppure lui non aveva mai fatto niente. Sbuffò mentre li fissava andarsene e poi lanciò un'occhiata alla bambina; lo fissava sorridente e la cosa lo confuse non poco. Nessuno - a parte Jiraiya - gli aveva mai sorriso.
-Grazie! Grazie davvero!-
Sussultò al sentire quelle parole; che lo stesse prendendo in giro? La bambina dai lunghi capelli rosa raccolse la propria cartella da terra continuando a sorridere al biondo e a ringraziarlo; lui era ammutolito.
-Senti, tu...-
Cominciò a dire lei prima di bloccarsi a causa del suono dell'orologio; Naruto la vide sbiancare.
-Cavolo! Sono in ritardo! S... Scusami, ma devo scappare, ciao!-
E corse via, sventolando una mano in segno di saluto. Il biondo la fissò mentre correva, il braccio destro si era mosso come per risposta alla bambina, ma era sempre molto incerto; che strana tipa... Scosse la testa, come per ritornare alla realtà e si chiese come mai fosse scappata via in quel modo; sussultò guardando l'ora e corse anche lui diretto a scuola.

Quando il maestro Iruka entrò in classe trovò tutti i suoi studenti. Sorrise loro affettuosamente e si scusò per il breve ritardo; i convenevoli non si protrassero troppo, comunque. Quando fece sapere ai bambini che avrebbero avuto una nuova compagna si creò un brusio di fondo, gli unici che non sembravano interessati erano il biondo e il moro. Il primo, la testa poggiata sulle mani che stavano sul banco guardava un po' assonnato il maestro, chiedendosi quando sarebbe arrivata la pausa pranzo, ed il secondo, con il volto rivolto verso la finestra - come suo solito - guardava fuori, il braccio destro gli teneva la testa ed il gomito era poggiato sul banco. L'uomo dai capelli castani fece cenno a qualcuno di entrare e la nuova arrivata varcò la porta della classe sotto lo sguardo curioso di tutti; Naruto sobbalzò nel lanciarle una breve occhiata. Quella...
-Piacere, io sono Haruno Sakura-
Si presentò facendo un inchino la bambina dai lunghi capelli rosa e gli occhi verdi; il maestro le diede un foglio.
-Come ti ho già accennato prima io sono uno dei maestri di questa classe, gli altri nomi, assegnati alle rispettive materie, li ho scritti su quel foglio-
Lei ringraziò, per poi fissare la classe; la guardavano tutti come se fosse chissà cosa e ciò la infastidiva non poco, oltre che a innervosirla ancora di più. Solo dopo che ebbe incrociato gli occhi azzurri del suo salvatore potè tranquillizzarsi e sorridere; non pensava che lo avrebbe ritrovato lì.
Il maestro le fece sapere che poteva sedersi nel banco vuoto tra l'Uchiha e l'Uzumaki e lei si diresse al proprio posto contenta di poter stare vicino al biondo; gli altri bambini, intanto, la fissavano come se stesse andando alla forca. Certo, stare vicino a Sasuke era un privilegio, ma il fatto che ci fosse anche quello là non era cosa da stare tanto allegri. L'Haruno si sedette, sorridendo a Naruto e salutandolo a bassa voce; lui non riuscì a fare altro se non fissarla. Sasuke, invece, non le lanciò che un'occhiata di sufficienza, l'unico suo pensiero sulla nuova arrivata era che non si mettesse a fare la scema come le altre, cosa che - a detta dell'Uchiha - era impossibile.

Arrivò finalmente la pausa pranzo e i bambini tirarono un sospiro di sollievo, la rosa prese dalla propria borsa il bento preparato con cura a casa, poi si voltò verso Naruto per chiedergli se voleva pranzare assieme a lei. Però un gruppetto di tre bambine le impedì di farlo. Una di loro - quella che sembrava essere il capo - aveva dei corti capelli biondi e gli occhi azzurri, teneva tra i capelli delle mollette colorate. Chiamò la nuova arrivata per nome e le sorrise amichevolmente, facendole sapere che potevano mangiare insieme in giardino e parlare un po' di come funzionassero lì le cose. Sakura la guardò, incerta se accettare o meno, poi lanciò un'occhiata al biondo, ma proprio mentre stava per rispondere qualcosa di concreto alla bionda, questa la prese per un braccio conducendola fuori dall'aula.
L'Uzumaki aveva assistito alla scena in silenzio, conoscendo le intenzioni di Ino Yamanaka - così si chiamava la bionda - e sapendo bene cosa intendesse dire all'Haruno. Sospirò poggiando la fronte sul banco e rimase per un po' a fissare il legno in silenzio. E dire che, con l'arrivo della rosa, pensava che sarebbe cambiato qualcosa per lui, eppure doveva ben saperlo che sbagliava. Sbuffò ripensando alla strana sensazione che aveva avuto quella mattina e si decise a prendere il proprio pranzo mentre lanciava brevi occhiate al moro alla sua sinistra. Erano soli in classe, come sempre. Nessuno voleva pranzare dove c'era anche l'Uzumaki, quindi i bambini prediligevano uscire dall'aula; a Sasuke, però, la cosa importava poco e poi non aveva la benchè minima voglia di uscire. Naruto lo trovava strano, dato che fissava sempre fuori dalla finestra, ma non disse mai nulla.
-Le racconteranno tutto, eh?-
Commentò uno dei due guardando fuori le bambine che parlavano animatamente; la classe era al primo piano, quindi si potevano scorgere benissimo gli alunni che sostavano nel giardinetto. Il moro guardò stranito il compagno, chiedendosi come mai gli avesse rivolto la parola e poi riprese a mangiare.
-Ti aspettavi qualcosa di diverso, forse? Sai che le cose non potranno cambiare...-
Naruto abbassò gli occhi. In fondo Sasuke aveva ragione e nessuno poteva affermare il contrario; lui sarebbe sempre rimasto da solo.

In seguito, la bambina dai lunghi capelli rosa non rivolse più la parola al biondo. Quando tornò dalla pausa pranzo assieme alle altre teneva la testa bassa e aveva una strana espressione in volto. Naruto ci badò poco comunque, immaginandosi che fosse dovuto al fatto che anche lei ora lo considerasse come un mostro. Appena la campanella segnò la fine delle lezioni l'Uzumaki prese la propria cartella e uscì, avviandosi verso casa; poco prima di attraversare il cancello della scuola si sentì chiamare e si volse stupito. L'Haruno gli correva incontro con lo zaino sottobraccio, come se lo avesse preso velocemente per non perdere di vista il biondo; quando gli arrivò vicino si fermò e imbarazzata si grattò la guancia destra balbettando qualcosa che Naruto non capì. Intanto, anche gli altri bambini che stavano uscendo si erano fermati curiosi ad osservare la scena; perfino Sasuke Uchiha. Il biondo si guardò intorno, poi sbuffò guardandola; cosa poteva mai volere adesso? Deriderlo?
-Senti, io devo tornare a casa...-
Si voltò dandole le spalle.
-Quindi sparisci-
Lei allungò il braccio destro prendendolo per la manica e bloccandolo; lui sussultò voltandosi un poco, mentre tutti gli altri sgranavano gli occhi. La rosa fece incrociare i loro occhi, l'azzurro incontrò quel verde misterioso.
-Aspetta! Volevo solo chiederti una cosa...-
Fece ricadere lentamente il braccio che pian piano aveva allentato la presa sulla maglietta del bambino e abbassò un poco gli occhi mentre Naruto li socchiudeva; Sasuke - se possibile - fissava la scena perfino più allibito e curioso degli altri.
-Ho saputo che non abiti molto lontano dalla mia nuova casa, così mi chiedevo se potevamo fare la strada insieme, sai, non conosco ancora bene tutte le stradine e ho paura di perdermi-
Disse sorridendogli impacciata, lui rimase di stucco e Ino Yamanaka strinse i pugni guardandola irata. Possibile che dopo tutto quello che lei le aveva raccontato sull'Uzumaki lei gli parlasse? E possibile che di tutte le cose brutte che le aveva detto le fosse solo rimasto in testa che - cosa che aveva chiesto personalmente la rosa in mezzo al discorso - abitavano relativamente vicini? Che nervi! Naruto mosse le labbra come per dire qualcosa, ma in seguito si limitò ad annuire facendola sorridere ancora di più.
Così i due bambini camminarono uno accanto all'altra verso casa. Non badarono alle varie occhiate dei curiosi e fecero finta di non sentire gli acidi commenti delle persone che passavano. Si limitavano a parlare e scherzare, cosa che il piccolo Uzumaki non credeva possibile per lui. Quando salutò Sakura sulla porta di casa gli parve di essersi svegliato da una specie di sogno. La fissò allontanarsi e un sorriso comparve sul suo volto. Finalmente poteva dire di aver trovato un'amica.

  
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