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Autore: namelessfedah    09/11/2015    1 recensioni
Harry Styles è solito essere spintonato e deriso dalla squadra di football della scuola, quindi non si aspetta niente dal nuovo arrivato, Louis Tomlinson, che sembra essere un atleta. Riuscirà Harry ad imparare che non tutti sono uguali, che chiunque ha dei segreti, e che a volte c'è molto di più in una persona di quello che l'occhio riesce a notare?
O dove Harry e Louis stanno attraversando entrambi situazioni estremamente difficili, ed imparano a farsi forza l'un l'altro.

Harry/Louis | Highschool!AU, Athlete!Louis | Note: Menzione di violenza fisica/verbale/psicologica e maltrattamenti strettamente legati al tema dell'omofobia | Conteggio parole: 79k
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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XVIII



 

Louis era adagiato sul suo letto d'ospedale, nascosto sotto le soffici coperte. La stanza era silenziosa, fatta eccezione per il continuo borbottio dei macchinari che riempiva l'ambiente. Dopo aver parlato con Anne, Louis le aveva chiesto di lasciarlo solo; per riordinare i propri pensieri.

Anne aveva esitato appena, ma poi aveva realizzato che Louis meritasse del tempo per se stesso. Non era rimasto mai solo da quando era stato rinchiuso in quell'ospedale.

Louis, d'altro canto, non riusciva ancora a capacitarsi del perché Anne continuasse a volerlo in casa loro, dopo tutto ciò che aveva fatto. Harry era stato ferito, a causa sua. Avrebbe avuto una cicatrice sul collo per il resto della sua vita, a ricordargli perennemente il mostro che gli aveva causato tutto quel dolore. Era anche la ragione per cui Harry era triste. Il riccio non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma Louis poteva vedere il dolore nei suoi occhi, dolore che non era nient'altro che causato dalla tristezza.

Ed era tutta colpa di Louis.

Percepì qualcosa di bagnato farsi strada sulla sua guancia, passò quindi una mano sul volto, asciugando con rabbia le lacrime.

Rabbia nei confronti di Jason.

Rabbia nei confronti di se stesso.

Rabbia per quell'intera situazione.

Ma più di tutto, era arrabbiato per il fatto che Harry vi fosse stato trascinato.

Il riccio era diventata l'unica luce nell'oscurità che occupava la sua mente, da quando suo padre lo aveva rifiutato a causa della sua sessualità. Oscurità intensificatasi con l'arrivo di Jason nella sua vita.

Da quando Louis aveva incontrato Harry per la prima volta in quel corridoio, si era sentito tirar via da quel buio. Harry non era stato proprio amichevole durante i primi giorni, ma Louis non aveva potuto fare a meno di perdersi per lui. In qualche modo aveva sempre saputo che Harry sarebbe stato fondamentale per star bene.

Ma ora Louis poteva vedere la luce all'interno dell'ragazzo affievolirsi. Stava cercando di essere forte, ma il castano sapeva che Harry fosse stato profondamente scosso dagli eventi accaduti almeno quanto lui. Harry era stato vicino all'eseguire le pretese di Jason.

No, non devo pensare a quello.

"Knock knock." Una voce morbida arrivò dalla porta.

Louis sollevò il capo dal cuscino e vide Harry camminare verso di lui con un sorriso luminoso a decorargli il volto.

"Vuoi un po' di compagnia?" Chiese addentrandosi ulteriormente nella stanza. Louis voleva davvero dire di no, dirgli che stava ancora cercando di dare voce alla marea di pensieri che gli vorticavano in testa, ma non avrebbe mai potuto mandar via Harry, quindi annuì ed il riccio si sedette sulla sedia accanto al letto.

Louis lo fissò, domandandosi il motivo del suo buon umore. Solo pochi momenti prima stava pensando a quanto triste Harry sembrasse ultimamente, a come la luce accecante dentro di lui si stava pian piano affievolendo. Ma ora il riccio sorrideva luminoso, gli occhi a brillare dalla felicità.

"Cos'hai da sorridere così tanto, Riccio?" Chiese, utilizzando lo speciale soprannome. La domanda fece allargare il sorriso dell'altro.

"Dopo che mia madre ha parlato con te, mi ha detto di cos'avete discusso." Spiegò.

Louis inclinò il capo di lato, non capendo ancora il motivo di tanta felicità.

"Lou, verrai a stare da noi."

Louis emise un piccolo "oh" e distolse lo sguardo da Harry.

Harry si accigliò. "Tu...tu non vuoi stare da noi?"

Louis non disse niente.

"È a causa di tua madre?"

Louis sussultò leggermente, ma rimase in silenzio.

"So che dev'essere difficile per te, non potendo stare con lei. Ma ti porteremo a visitarla ogni volta che vorrai, e non appena starà meglio potrà venire a vivere a casa nostra anche lei e..."

"Harry, smettila." Sussurrò Louis, interrompendo lo sproloquio del ragazzo.

Harry si bloccò e fissò Louis. il sorriso ormai scomparso.

"Come potete volermi dopo tutto ciò che ho causato?"

"Oh, Lou." Sobbalzò Harry, prendendo le mani del ragazzo nelle sue. "Ti ho già detto che nulla di ciò che è successo è colpa tua. Nessuno lo pensa."

"E se...se fossi io a pensarlo?" Chiese Louis, le sue parole suonavano distrutte.

"Non dovresti. L'unica persona da incolpare qui è rinchiusa in una cella."

"Ma ti ho trascinato in quella situazione. Se non fossi stato tanto stupido e..."

Harry posò un dito sulle labbra dell'altro per zittirlo. "No. Louis, lui ti ha ingannato. Era disturbato, e si è approfittato di te. Non è stata colpa tua."

Louis sollevò una mano per posarla delicatamente sulla guancia di Harry. "Grazie."

Harry sorrise. "Non devi mai ringraziarmi."

Louis percepì le sue stesse labbra curvarsi in un piccolo sorriso. "Non so come avrei fatto a sopravvivere se non fosse stato per te."

"Avresti trovato un modo. Sei più forte di quanto pensi."

Louis scosse la testa. "Ogni forza che posseggo è a causa tua, Harry. Sei la mia luce."

Harry sorrise ancora nel guardare il rossore espandersi sulle guance di Louis.

"Vuoi sapere una cosa, Louis?"

Louis annuì.

"Anche tu sei la mia luce." Harry osservò il volto del liscio diventare confuso. "Prima di incontrarti, scappavo da tutto. Ero spaventato da ciò che le persone pensavano di me, spaventato di avvicinarmi agli altri, semplicemente terrorizzato. Ma tu mi hai aiutato, Louis, tu mi rendi forte."

Louis continuò ad osservare gli occhi smeraldini di Harry. Il suo cuore batteva più forte del normale, e per una volta, non era a causa di un attacco di panico, o per un infortunio agli allenamenti di football. Era a causa delle parole appena pronunciate dal ragazzo di fronte a lui.

Io rendo Harry forte? Com'è anche solo possibile, se è lui l'unica cosa a dare forza a me?

"Non può essere possibile." Disse.

Harry inclinò la testa di lato. "E perché? È così sbagliato che tu mi renda forte? (Is it so wrong, that you make me strong?)"

Louis ridacchiò leggermente. "Hai fatto rima!"

Harry rise con lui. "Hey, che ti aspettavi? Sono un compositore, dopotutto."

"Vero, sei un compositore davvero, davvero bravo."

"Grazie, Lou. Magari la trasformerò in una canzone. Solo per te." Harry gli rivolse un occhiolino, facendolo arrossire ancora.

"Sono così toccato." Replicò posandosi teatralmente una mano sul cuore.

I due ragazzi condivisero altre risate, dimenticandosi per un po' tutte le cose brutte accadute. Stavano sorridendo; ridendo, e per un momento pensarono davvero di riuscire a superare tutto. D'altronde, si davano forza a vicenda.

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Fu solo poche ore dopo, che una giovane infermiera entrò silenziosamente nella stanza e li vide.

Louis era accoccolato tra le braccia di Harry con un sorriso sereno sulle labbra.

Erano entrambi profondamente addormentati.

Inclinò il capo confusa, non riuscendo a realizzare come avesse potuto il piccolo ragazzo, dopo aver affrontato tutto quello, permettere ad una persona di toccarlo in quel modo.

Lasciare che qualcuno stesse sul suo stesso letto e lo stringesse.

L'infermiera non aveva mai avuto l'occasione di incontrare Louis prima, occupandosi di altri pazienti, ma sapeva che il piccolo ragazzo non riuscisse nemmeno a parlare con le sue colleghe, sobbalzando ad ogni piccolo tocco dei dottori. Era anche a conoscenza dei frequenti incubi che tormentavano il suo sonno.

Ma il vederlo dormire pacificamente tra le braccia del ricciolino, la colpì profondamente.

Devono davvero avere un forte legame.

Devono essere anime gemelle.

 
~

Hey ya!

Fluff incondizionto! Per la gioia di tutti, aggiungerei. 
Non ho molto da dirvi, solo di godervi la storia e di passare dall'altra mia traduzione "Unbelievers"!!

 
Love you all soo much. 
-fedah
  
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