9)I hate to see your heart break
Leah
p.o.v
Il
fatto che Asia esca da sola dopo quello che è successo con
Jacky non mi piace.
Ho
imparato a conoscerla, fa tanto la dura, ma in realtà
è una ragazza fragile. Una
ragazza che si porta dietro l’eredità di non
essere stata amata abbastanza dai
suoi genitori, credo che entrambi la considerassero una sorta di peso.
Ed è per
questo che cerca amore nel suo prossimo, anche quando il prossimo non
è
raccomandabile e poi sono ancora un po’ scioccata da quello
che è successo con
Sofia l’anno scorso.
Non
credo mi dimenticherò facilmente la paura che ho provato
quando ho trovato il
su letto vuoto e Tony l’ha riportata al tourbus
sull’orlo del coma etilico.
Se
ci ripenso rabbrividisco ancora, spero che non succeda anche con Asia.
“Leah!
Leah, ci sei?”
Ronnie mi sventola una mano davanti agli occhi.
“Eh?
Sì, ci sono.”
“A
cosa pensavi?”
“Al fatto che spero caldamente che Asia non torni in coma
etilico o quasi, ho
già avuto un’esperienza del genere e non
è bello. Per niente.”
“Asia ha la testa sulle spalle, sono sicura che se la
caverà. Tra poco videochiamerò
Willow con Skype, vieni?”
“Sì, certo.”
Mi
alzo dal divano e raggiungo Ronnie nella zona dei bunk.
“Dopo
dobbiamo parlare.”
“Di
che cosa?”
“Della
nostra relazione, Leah.
Dobbiamo
prendere una decisione.”
“Sei sicuro? Non avevi detto che andava bene
così?”
“Sì,
l’ho detto. Adesso però sono cambiate alcune cose,
Leah.”
Io
sospiro.
Ho
sempre tenuto che arrivasse questo giorno, quello in cui avrei dovuto
decidere
sul serio di cosa fare della mia vita sentimentale, lo stesso non sono
pronta.
Il
mio ragazzo accende il computer e accede a Skype, poco dopo accende
anche
Crissy e lui sorride. È contento di vedere la sua bambina e
sono certa che
soffra per non poter essere più presente nella sua vita.
La
finestra della conversazione si apre e una ragazza appare con in
braccio una
bambina di due anni che ha gli stessi capelli neri di Ronnie egli occhi
scuri.
“Ciao,
papà!
Ciao, ia ea!”
“Ciao,
tesoro!”
Rispondiamo
in coro noi.
“Ragazzi,
vi lascio parlare con Willow per un’ora perché poi
deve andare a letto.”
Ci dice Crissy sorridendo, poi lascia la stanza.
Padre
e figlia iniziano a parlare e come sempre il sorriso di Ronnie in
queste
circostanze è davvero speciale, trabocca d’amore
per la sua creatura.
Si
informa di tutto quello che fa durante la giornata, dei suoi amichetti
e
amichette e lei è felice di raccontare le sue giornate al
suo papà. È anche
curiosa perché chiede a lui che cosa fa durante le sue di
giornate e a un certo
punto guarda me.
“Ia
Ea, hai atto pace con iuoi amici?”
Mi chiede, io sorrido.
“Sì,
tesoro. Abbiamo fatto pace.”
“Anche con uello che è uto al arco?”
Io
rimango in silenzio e abbasso gli occhi.
“No,
con lui no. La zia Leah si è comportata male con lui e lui
non vuole più
parlarle.”
“Hai
iesto cusa?”
“Sì,
gli ho chiesto scusa. A volte però ai grandi questo non
basta se sono davvero
arrabbiati.”
“Se è uo ico fate pace.”
“Hai ragione, piccola. Forse devo solo aspettare un altro
po’.”
Lei annuisce entusiasta e riprende a parlare di giornate al parco, the
presi
con le bambole e cartoni animati fino a che Crissy non arriva.
“Tesoro,
dà la buonanotte a papà e a zia Leah. Dobbiamo
andare a letto, lo sai.”
Lei incrocia le braccia e gonfia le guance come un cricetino.
“Mamma!”
“Tesoro,
lo sai che devi andare a letto presto.”
Lei
sbuffa ancora e si volta verso la cam.
“Buonanotte,
papà.
Buonanotte,
ia Ea.”
Dà
un bacio al vetro e la conversazione finisce, Ronnie sospira.
“Ti
manca, vero?”
“Da
morire. A volte vorrei essere un padre con un lavoro normale e non una
rockstar
che passa la sua vita su tourbus in giro per il mondo, ma lontano da
lei.
Da
ragazzino non desideravo altro che questo, adesso le mie
priorità sono un po’
cambiate, immagino che gli anni passino per tutti.”
“Immagino di sì. Personalmente non mi manca la mia
adolescenza, è stata un
casino.”
“Ma ti ha reso la donna che sei adesso.”
“Già…”
Andiamo
nella zona relax ed è stranamente deserta.
“Ronnie,
hai detto a tutti che dovevamo parlare?”
“Sì,
volevo un po’ di privacy.”
“Okay.”
Mi
siedo sul divano e sospiro.
Il
momento fatidico è arrivato, forza Leah!
“Ti
ricordi cosa ci siano detti quando questa storia è
iniziata?”
“Sì.
Che era solo sesso, niente di più. Che non era una storia
seria.”
Lui annuisce.
“Sì,
ti ho detto questo, parola più parola meno. Ora
però le cose non stanno più
così, Leah.”
“Cosa
vuoi dire?”
“Che conoscendoti meglio e vedendo come interagivi con mia
figlia ho iniziato a
provare qualcosa di più della semplice amicizia per te. Tu
mi piaci e tanto,
Leah.
Vorrei
che questa relazione diventasse una cosa seria, io credo…
Ecco,
credo di amarti.”
Io abbasso gli occhi e sento che si stanno inumidendo, ma non
è il momento di
piangere come una bambina.
“Ronnie,
tu per me in questo anno sei stato un amico prezioso. Conoscendoti
meglio ho
iniziato ad apprezzare la tua personalità e come tratti
Willow. Mi piaci,
Ronnie, ma solo come amico.
Io…
Mi dispiace, vorrei poter ricambiare e portare questa relazione a un
livello
più alto, ma farlo sarebbe sbagliato. Baseremmo una
relazione su una bugia, io
amo ancora Mike.
Io…
Mi dispiace, mi dispiace davvero.
Non
era mia intenzione sfruttarti o farti del male, mi dispiace.”
Lui
mi rivolge un’espressione amara.
“In
fondo lo sapevo che sarebbe finita così, che per te esiste
solo Michael
Fuentes, ma ho voluto provarci lo stesso.”
“Ronnie,
mi dispiace davvero.”
Dico con le lacrime agli occhi.
“Non
piangere, Leah.
Lo
sai che odio le bugie e preferisco cento volte la verità
anche se fa male.
Possiamo
provare a rimanere amici o avere un rapporto civile.”
“Sei
sicuro di volermi ancora in questo tour dopo quello che è
successo?
Capirei
se volessi un altro medico.”
“No,
va bene così.
Ho
capito di averti perso da quando Michael ti ha confidato i suoi
sentimenti,
adesso scusami, ma vorrei andare a letto.”
“Va bene.”
lo guardo andare via con un passo ciondolante, chiedendomi se ho fatto
la cosa
giusta. Gli voglio bene, ma non come lui ne vuole a me, per quanto lo
voglia io
non lo amo, il cuore appartiene a un altro che probabilmente non si
farà mai
avanti.
Che
tristezza.
Sto
bevendo un the caldo e scrivendo il mio dannato studio al computer
quando
qualcuno bussa alla porta del pullman.
Sorpresa,
vado ad aprire e mi trovo davanti Tony con in braccio Asia
completamente
ubriaca, lo sapevo che sarebbe successo.
Mai
permettere a un cuore infranto di sfogarsi con l’alcool, devo
ricordarmi di
metterlo nella mia ricerca, potrebbe essere utile.
“Cosa
è successo, Tony?”
“È
arrivata ubriaca al “Charmed”…”
Alzo un sopracciglio.
“Ok,
un locale dove fanno pop-punk live ed era già bella ubriaca,
poi ha bevuto
ancora un po’ e si è messa a ballare sui tavoli.
L’ho fermata all’ultimo
secondo o si sarebbe fatta un tizio conosciuto lì nei
bagni.”
Io
mi passo una mano davanti al viso gemendo.
“Non
ti fa niente depositarla nel suo letto?”
“No, figurati Ho fatto abbastanza pratica con Sofia
l’anno scorso.”
“Non mi sembra il caso di scherzarci, non è stato
divertente.”
Lo rimbecco.
“È
passato un anno e la mia ragazza non ha più fatto cose del
genere, stiamo
insieme da un anno più o meno.”
“Lo so, me lo ricordo. C’ero anche io.”
La
mia voce ha una punta di amarezza e rimpianto.
“Dov’è
la macchina?”
Gli
chiedo una volta sistemata la mia amica per la notte.
“Jaime
l’ha riportata qui.”
“Domani devo ringraziarlo, grazie a tutti e due per averle
evitato di fare una
cazzata.”
“Prego. Sappiamo che rischia già di essere
incinta.”
“Sì.”
Usciamo
insieme e noto che è una notte fredda e stellata di ottobre.
“Ti
va di fumare una sigaretta?”
“Sì, non c’è
problema.”
Ci accediamo entrambi una paglia e rimaniamo un attimo in silenzio.
“Cosa
c’è, Leah?”
“C’è che non va bene nulla, Tony.
Ronnie
si è dichiarato, voleva portare la nostra storia a un
livello più serio, ma io
gli ho detto di no.
Quello
stronzo di Michael non vuole uscire dalla mia testa e poi mi mancate.
Da
morire.
I
Falling in Reverse sono bravi ragazzi, ma voi eravate una sorta di
seconda
famiglia, vi conoscevo così bene che sapevo sempre cosa
fare. Adesso ho sempre
paura di fare qualche errore.
E
poi mi mancate e basta.”
“Anche
tu ci manchi, con Delilah non è la stessa cosa. Non ci
conosce come te”
Rimaniamo
un altro po’ in silenzio.
“Sai,
per Mike io credo che dovresti parlargli. Potrebbe non essere come
credi.”
“Lo
so. Mi ha confessato che gli piaccio, ma che non si è mai
fatto avanti perché
sono di famiglia nobile e se decidesse di respingermi
comunque?”
“Io
non credo che lo farebbe. Ho il sospetto che persino un disastro come
lui si
stia rendendo conto che non si sbriga potrebbe non trovarti
più, io penso che
sia per questo che ha mollato Alysha. Non è la prima volta
che lo tradisce e
lui ci è sempre passato sopra.
Lui
ha paura di Ronnie, teme che tu alla fine scelga lui.”
“Hai
parlato con lui?”
“Sì,
ho fatto una fatica boia a estrargli quello che gli ho detto e gli ho
consigliato di farsi avanti.”
“Grazie,
Tone. Ho paura che questo non mi aiuterà con il mio lavoro,
anche se Ronnie
sembra averla presa bene.”
Lui
annuisce.
“È
vera la cosa di Asia?
È
vero che potrebbe essere incinta.”
Io
annuisco piano.
“Lei
dice che non si ricorda se hanno usato il preservativo e non ho il
coraggio di
chiederlo a Jacky per non fargli sospettare qualcosa. Dopotutto sono
affari
suoi e di Asia e io non ho il diritto di impicciarmi così
tanto.”
“E se fosse incinta?”
“Mi auguro che lei non prenda decisioni affrettate o
impulsive e che lui sia
disposto a riconoscere il bambino. Spero saranno dei buoni
genitori.”
“Niente
ramanzina a entrambi, dottoressa?”
“Che
domanda sciocca! Se dovesse succedere sarà la prima cosa che
farò.
Come
mai in giro da solo, comunque?”
“Sofia e Viviana volevano avere una serata tra sorelle
così loro sono andate in
locale e io e Jaime in un altro.
Adesso
è meglio che vada o Sofia potrebbe iniziare a pensare male,
i complessi di
inferiorità non le sono ancora passati del tutto.”
Io sorrido, bella com’è Sofia si crede ancora un
brutto anatroccolo.
Torno
nel mio pullman e trovo Jacky seduto sul divano che si torce nervoso le
mani.
“È
vero quello che hai detto a Perry?”
“Cosa di preciso?”
“Che
Asia potrebbe essere incinta.”
Io
arrossisco, involontariamente ho creato un pasticcio.
“Perché
ci stavi ascoltando?”
“Non
l’ho fatto a posta, volevo uscire a fumarmi una sigaretta.
Sono sceso e vi ho
sentiti e adesso rispondimi per favore.”
“Sì, potrebbe essere. Lei non si ricorda se avete
preso delle precauzioni.”
“Sai una cosa?
Non
me lo ricordo nemmeno io.”
“Tombola.”
Mormoro funerea.
“Quindi
potrei diventare padre.”
“Ah
ah.”
“Merda!”
Si
prende la testa tra le mani.
“Mi
piace Asia, ma non so se sono pronto a fare il padre. È una
grande
responsabilità e che padre sarei poi?
Non
sarei mai a casa.”
“Faresti come Ronnie, in qualche modo se
l’è cavata e Willow gli vuole molto
bene.”
Lui sospira.
“Sono
il più grande coglione di questa terra.”
“Suppergiù
la definizione sia esatta, ma sei anche mio amico e sono sicura che
saprai
decidere per il meglio, ho fiducia in te. Potresti persino essere un
buon
padre.”
Lui mi rivolge un sorriso debole.
“Sì,
sempre in giro per il mondo. Uno che si perderà la sua prima
parola, i suoi
primi passi; uno che non riconoscerà quando
tornerà a casa.
E
poi non so nemmeno cosa farà Asia, magari vorrà
abortire.”
Io mi acciglio.
“Ah,
preferiresti che abortisse piuttosto che prenderti le tue
responsabilità, che
razza di uomo sei?”
“Me
lo chiedo anche io.”
Una terza voce ci fa sobbalzare: Ronnie.
“Ronnie,
cosa ci fai qui?”
“Non
riuscivo a dormire e ho sentito per caso la vostra conversazione.
Jacky
Vincent, sei il più grande coglione di questa
terra!”
“Lo so, scusa, Ronnie.”
“Non devi scusarti con me, ma con la tua futura creatura.
Se
Asia dovesse essere davvero incinta, tu devi prenderti le tue
responsabilità, mi
hai capito?
Il
figlio è anche tuo e non si deve abbandonare una creatura
che ha bisogno anche
di te durante la crescita.
Se
abbandonassi tuo figlio perderei ogni stima nei tuoi
confronti.”
“Ronnie,
ho paura, cazzo!
Ho
solo ventisei anni e non so un cazzo di bambini, so solo che urlano,
piangono e
producono armi batteriologiche con il loro culo.”
Ronnie
emette una breve risata sarcastica.
“Credi
che quando Crissy mi ha detto che era incinta di Willow io sapessi
più di te?
No,
non sapevo un cazzo di bambini, ho imparato sul campo, non mi sono
tirato
indietro.
E
sai perché?
Perché
mia madre mi ha abbandonato appena nato e, anche adesso che ho una
specie di
rapporto con lei, non riesco a perdonarla per averlo fatto!
Perché da piccolo l’avrei voluta vicina quando mi
facevo male o anche solo per
leggermi le favole prima di andare a letto. Durante
l’adolescenza volevo una
donna che fosse orgogliosa del suo ragazzone e lo stesso quando gli
Escape The
Fate hanno fatto il colpo grosso. Volevo qualcuno che mi dicesse che
era
orgogliosa di avere cresciuto un bravo musicista.
E
guarda un po’?
Non
c’era! C’erano solo mio padre e Anthony e non nego
che loro siano stati
preziosi, ma credimi l’affetto e l’apprezzamento di
una madre sono un’altra
cosa.
Un
bambino ha bisogno di un padre e di una madre, anche se è
nato da una scopata
andata a male, chiaro?”
“Ronnie…”
“Allora Jacky, lo farai?”
“Io,
sì.”
Sento che devo dire qualcosa.
“Jacky,
non devi prenderti cura del figlio o figlia di Asia se non vuoi o solo
perché
ti senti obbligato da Ronnie. La creatura potrebbe capirlo e
crescerebbe
sentendosi in colpa.”
Jacky
mi guarda negli occhi.
“No,
Ronnie ha ragione. Se scappassi dimostrerei di essere solo un codardo e
non
voglio.
Mi
prenderò le mie responsabilità.
Adesso,
scusatemi, ma vado a letto.
Ho
la testa che mi scoppia.”
“Le aspirine sono nel primo cassetto del mobiletto basso del
bagno.”
Gli dico, lui annuisce e alza una mano in segno di saluto.
Rimaniamo
solo io e Ronnie in un silenzio imbarazzato.
“Penso
che andrò a letto anche io, è stata una giornata
dura.
Pare
che sia in arrivo il secondo figlio dei Falling in Reverse, Cristo.
Chi
se lo aspettava?”
“Nessuno, credo.”
“Già. Beh, buonanotte, Leah.”
Saluto anche lui e mi appunto mentalmente che nel mio studio
dovrò scrivere anche
di fare un discorso di educazione sessuale e su come sia consigliabile
di usare
sempre il preservativo anche quando si è ubriachi marci.
Tatuarglielo in fronte
potrebbe essere un’ottima soluzione, se non ricordasse troppo
i campi di
concentramento.
Prendo
una sigaretta ed esco a fumare in barba al mio mal di testa.
L’aria fredda
esterna è un toccasana, inizio a sentire un po’
della tensione scivolare via.
“Leah?”
Mi
gelo, la voce è quella di Mike.
“Sì,
sono io.
Ciao,
Mike. Sei venuto a sfogare un po’ la tensione con
me?”
“No,
non mi importava molto di Alysha. Non aspettavo che
l’occasione giusta per
cacciarla via.”
“Lei
non l’ha presa bene, mi ha minacciato.”
Lui rimane un attimo in silenzio e io non mi volto.
“È
una cogliona, ma ha le sue ragioni.
Alla
prossima data vorrei parlare con te, pensi sia possibile?”
Mi
volto di scatto e lo guardo negli occhi, sembra sincero e questo placa
un po’
la furia nei miei.
“Per
insultarmi?”
“No, ci sono altre cose che vorrei discutere con te, sempre
se vuoi.”
“Va bene, Michael.”
“Bene,
io allora andrei. Ho sonno, è stata una giornata stressante,
mi sono stati
tutti appiccicati come se temessero che dessi di matto.
Buonanotte,
Leah.”
“Buonanotte, Mike.”
Sussurro,
mentre il mio viso viene colpito da una folata di vento.
Cosa
dicevo della tensione che calava?
Dimenticatevelo,
sta risalendo a velocità paurosa.
E
chi dorme stanotte?
Angolo di Layla
Ho visto che ultimamente questa storia non riceve recensioni e se nemmeno questo capitolo ne riceverà la sospenderò fino a quando qualcuno la recensirà di nuovo.
Alla prossima.