Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Ambrambru    10/11/2015    3 recensioni
Quello che mi stava accadendo era uno scherzo. Doveva esserlo, per forza.
Forse, a mia insaputa, ero appena diventata vittima di uno di quei programmi americani dediti alle candid camera.
L'unico intoppo in quell'ipotesi era che non riuscivo a vedere alcuna telecamera o microfono, nessun presentatore che venisse a stringermi la mano e a ridere insieme a me, assicurandomi che fosse tutto finto.
MA LASCIATE CHE VI RACCONTI OGNI COSA DAL PRINCIPIO.
Mi chiamo Lil-Anne Desmet, ho diciassette anni e questo non è un diario. Assolutamente, non sono il tipo. E'... un... una... una biografia, ecco, si. Una biografia che magari nel futuro verrà trovata da qualcuno, magari verrà pubblicata e magari diventerò famosa anche se sarò già morta. Il che accadrà a breve, temo.
Quindi, se qualcuno sta leggendo quello che ho scritto deve essere avvertito di una cosa: i seguenti fatti sono veri, io stessa ho bisogno di scriverli nero su bianco per rendermi effettivamente conto di cosa sta succedendo. Forse, a forza di rileggere il tutto, mi abituerò all'idea di essere diventata una Senz'Ombra.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

4. Militari E gatti



“Il nostro compagno di classe?” chiese Fianna che già strizzava gli occhi per controllare se c'era anche Vinnan.
“Le conosci, Hill?”
Il comandante, o almeno supponevo che lo fosse, si spostò finalmente dallo zerbino per avvicinarsi alla finestra.
“Si, Signore. Siamo nella stessa classe, Signore” rispose Reinhard scattando sull'attenti.
“Benissimo, allora hai il compito di fare aprire alle tue compagne quella dannata porta!” Sbraitò allontanandosi verso la Faro-vettura.
Reinhard si volse nuovamente verso di noi, la sua voce mi giungeva attutita dal vetro.
“Devi aprire Desmet, e anche velocemente. I tuoi genitori non sono in casa?”
Scossi la testa iniziando a sentirmi irritata.
“Devi aprire comunque o ti butteremo giù la porta.”
Strabuzzai gli occhi.
“Dico, siete forse impazziti? Quello che hai alle tue spalle non è il sole, è una Faro-vettura! Se non te ne fossi accorto è notte!”
“So benissimo in che momento della giornata ci troviamo, grazie della delucidazione -rispose seccato- ma non c'è più molto tempo, o ci fai entrare o entriamo comunque.”
Presi mentalmente nota: anche i ragazzi che all'apparenza sembravano seri, responsabili e più grandi di me erano solo degli emeriti idioti.
Fianna incrociò le braccia.
“Non potete andare a casa della brava gente e buttar giù la loro porta!” Urlò per farsi sentire meglio.
Che razza di situazione era mai quella? Possibile che il nuovo hobby del Dipartimento Anti Ombre fosse vedere quante porte riuscivano a rompere in una sola notte?
“Senti, -disse Hill lanciando occhiate nervose ai suoi compagni ed abbassando la voce- abbiamo motivo di credere che un' Ombra sia entrata in casa tua. Non avete tutto questo tempo per stare a discutere sull'aprirci o meno, siete in pericolo dentro casa quanto fuori.”
“Non è possibile! Ho chiuso tutto io stessa, ne sono certa!” ribattei mascherando il terrore, eppure sapevo che qualcosa mi sfuggiva.
“L'ho vista con i miei occhi” assicurò.
Fianna prese a tremare e il dito le corse all'interruttore della luce. Ci guardammo attorno con circospezione ma il salotto sembrava tranquillo, solo il mio gatto, Speedy, sonnecchiava sul tappeto...
“Merda! La gattaiola!” Esclamai. L'avevo dimenticata, era già successo ma papà faceva sempre un secondo giro di controllo quando chiudevo io.
In pigiama e a piedi nudi mi gettai ad aprire la mia casa, ormai pericolosa, ai militari che entrarono senza farselo ripetere due volte, le armi in una mano e le torce elettriche nell'altra.
In meno di un minuto tutta la mia abitazione era stata illuminata a giorno, le stanze erano state setacciate e la gattaiola sigillata, ma niente di niente era saltato fuori.
Io e Fianna sedevamo sul tappeto vicino a Speedy quando Vinnan e un uomo sulla trentina si avvicinarono per controllare se ci fossero movimenti sotto il divano.
“Sembra che vi siate sbagliati” disse Fianna, più per iniziare una conversazione che per rimproverarli, ma l'uomo emise un verso misto tra una risata e un colpo di tosse.
“Sbagliati? Cosa diamine vi insegnano in quella scuola, ragazzina? -Fianna divenne rossa sotto lo sguardo severo del militare- Le Ombre non hanno una forma fisica solida, possono raggiungere le dimensioni che desiderano. Potresti averne una nascosta nell'ombra del tuo naso e non accorgertene! E' inutile affannarsi ad accendere le luci, il sole tramonterà sempre e ci sarà sempre qualcosa che proietta un ombra nella quale possono ripararsi ed aspettare. Basterà il contatto con un'altra ombra qualsiasi per farle spostare e, anche sotto la luce più abbagliante, ucciderti.”
La mia amica riprese a tremare e tutto quello che riuscii a pensare fu che più gli uomini diventavano adulti e più peggioravano.
“Come fate a trovarle?” chiesi.
Vinnan ci sorrise gentile. “Abbiamo i nostri metodi...” ma non finì la frase perché dal bagno venne uno sfrigolio, come di olio bollette in una padella, e vi si gettò a capofitto seguito a ruota dal resto della squadra. Ci fu parecchio trambusto e persino odore di bruciato, che cosa stavano combinando al mio povero bagno? Fianna cercò di sdrammatizzare.
“Pensala così, non ti capiterà mai più di avere dieci militari muscolosi stipati nel bagno di casa tua.”
La fissai. “Non l'hai detto davvero..”
L'efficientissima squadra del D.A.O. aveva solo bruciato la tenda della doccia e staccato l'anta di un mobile per uccidere quell'Ombra, ma mi rassegnai pensando che c'era di peggio. Mio padre sarebbe stato quel peggio, se l'Ombra non mi aveva uccisa l'avrebbe fatto lui a mani nude, poco ma sicuro.
Il comandante ci salutò.
“Bene, dobbiamo continuare il giro di controllo. Buonanotte, signorine.”
Vinnan ci fece un cenno con la mano e mentre anche Reinhard si accingeva ad uscire seguendo il resto degli uomini sentimmo un altro sfrigolio, più forte questa volta, appena dietro di me.
I soldati misero mano alle loro strane pistole e il comandante li richiamò tutti di corsa dentro alla casa mentre Reinhard spingeva me e Fianna da un lato, frapponendosi fra noi e qualcosa di scuro e oleoso che strisciava di ombra in ombra verso la porta.
Vi furono diversi spari di luce azzurrina che mancarono il bersaglio, bruciacchiando il tappeto e le tende, un uomo cercò di proiettare la torcia sull'Ombra ma quella si muoveva troppo velocemente. Con la schiena di Reinhard davanti non riuscivo a vedere bene, ma mi accorsi che l'errore fu nostro: l'ultimo soldato che doveva rientrare in casa, mi sembrava si chiamasse Aleksandr, non si accorse di quanto quella creatura fosse vicina alla porta. Inconsapevolmente, le permise di sfruttare l'ombra proiettata dal proprio corpo, mentre entrava, come ponte per poter uscire e defilarsi nel buio della notte.
Se n'era andata.
“Erano due, -sbottai- com'è possibile che non ve ne siate accorti?”
Fianna mi stringeva il braccio talmente tanto che temevo mi si staccasse, ma la lasciai fare. Ero infuriata.
“Non è possibile infatti, ne è entrata solo una..” cominciò Reinhard.
“Non è possibile? L'hai vista benissimo anche tu!”
Il comandante si frappose tra di noi.
“Hill, sei sicuro di averne vista entrare solo una?”
“Si, Signore” annuì deciso il ragazzo.
“Capisco. Questo vuol dire che è entrata prima del nostro arrivo, oppure... che era già dentro.”
Sbuffai. Quello doveva essere un comandante? Non mi sorprendeva che la missione fosse stata un fallimento.
“Come poteva essere già dentro? Quello che dite non ha senso..”
Fianna strillò.
Mi voltai di scatto a guardarla pensando che un' Ombra l'avesse attaccata, ma lei era pietrificata, con le mani premute sulla bocca, e mi guardava terrorizzata.
“Fia? Che hai? Hai visto qualcosa? Ti senti male?”
Tremando, indicò il pavimento sotto i miei piedi e, in principio, non capii cosa ci fosse da spaventarla tanto, poi realizzai che il vero problema era ciò che non c'era.
La mia ombra era sparita.

 

Si, lo so cosa state pensando: perché di tutti i titoli che poteva dare a questo capitolo ha scelto “Militari E gatti”?
Non sono impazzita, lo giuro! Ha un senso! Ma bando alle ciance, finalmente siamo al punto di svolta :)
Sempre e comunque grazie a chi mi sta leggendo, in particolare a fioredaparete, cloveRavenclaw39, Hiddlesthug e Shayleene che hanno speso un po' del loro tempo anche per lasciare una recensione :)

A presto con il nuovo capitoloooo!
Alohaaa
Ambrambru

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Ambrambru