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Autore: cin75    10/11/2015    6 recensioni
Quando ormai Sam crede di aver perso definitivamente suo fratello, di averlo perso in quel "Vuoto" minacciatogli dalla Reaper, non ci pensa due volte a rischiare il tutto per tutto pur di riprendersi Dean.
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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“La sua anima….Sam. La sua anima è ancora qui….lui….” disse senza perdersi in troppi giri di parole.

“Che stai dicendo Cas!?..non è …non è possibile!!” replicò ancora sconvolto Sam. Sapeva del forte legame d’amicizia che legava Castiel a Dean e collegò quella reazione al fatto che l’angelo non voleva arrendersi.
Ma Castiel sembrava deciso, non sconvolto.
“Non dirlo a me. Ma è così, perciò…”
“Perciò cosa?!” chiese allora.
“Posso provare….posso provare a salvarlo!” fece sicuro di quello che diceva.
“Cosa???? Ma tu….la tua grazia…come…..” e a questo punto anche Sam, iniziò ad ignorare la sua disperazione e iniziò a sperare di nuovo.

“Non posso più riportare in vita coloro le cui anime sono state già prelevate, ma Dean…o meglio l’anima di Dean è ancora qui…..con lui e quindi…”
“Fallo…Cas.”  lo incoraggiò convinto il giovane Winchester. “Fallo prima che un mietitore …..”
Cas non lo lasciò nemmeno finire che impose le mani sul corpo dell’amico ma dopo alcuni momenti vacillò.
“Che c’è? Che succede?” fece allarmato Sam.
“Non sono ancora abbastanza forte. Mi serve più energia per poter fare questa cosa!” spiegò stringendo con furia i pugni, come per controllare la frustrazione che sentiva dentro.
“Come …come posso aiutarti!?” fece agitato l’altro.
Lo sguardo dell’angelo vagava veloce alla ricerca di una soluzione. Poi i suoi occhi si bloccarono sul minore dei Winchester.
“Anima per anima!” proferì.
“Che …vuoi dire?!” fece interdetto, confuso ancora dal dolore presente in lui.
“La tua anima Sam.”
“Ti serve la mia anima?!”
“No. Mi serve solo la sua energia.”
“Ok! Prenditela!” rispose risoluto Sam senza nemmeno pensarci.
“Farà male!” lo avvertì  Castiel.
“Non più di quanto farebbe male perdere Dean!” lo rincuorò l’altro.
 
Dean era l’unica cosa che lo faceva andare avanti, come disse quando dovevano uccidere la Puttana di Babilonia. Dean era l’unico motivo per cui accettava la sua vita e non voleva quella vita senza suo fratello, come confidò a Charlie.
Quindi per Dean e tutto ciò che Dean rappresentava , Castiel poteva prendersi fino all’ultima stilla di energia della sua anima.
 
“Afferrati alle sbarre della gabbia. Ti aiuterà a contrastare il dolore.”
Sam obbedì e sedendosi spalle alla gabbia , portò le mani ad afferrarsi a due barre d’acciaio e strinse forte.
“Fa’ quello che devi e salva Dean!”
“Farò tutto quello che posso!” e pregando che funzionasse e soprattutto sperando di non uccidere anche Sam, l’angelo infilò una mano nel torace del giovane mentre l’altra la poggiava fermamente su quello di Dean.
Chiuse gli occhi e cercò concentrazione , estraniandosi dalle grida di dolore di Sam e dall’immagine di Dean morto.
 
Tutto durò pochi minuti anche se per Sam sembrò un Inferno tascabile. Ma avrebbe sopportato qualsiasi tipo di Inferno, pur di riavere suo fratello.
Cas sfilò la mano docilmente dal torace del giovane amico che si piegò in due tenendosi le mani sul petto dolorante e lentamente si sedette esausto e sfinito accanto al corpo di Dean, sperando con tutto sé stesso che quel gesto azzardato avesse funzionato.
Sia lui che Sam restarono a fissare il corpo del maggiore. In attesa. Quasi trattenendo il respiro.
 
Un attimo.
E poi un altro.
E poi un altro ancora.
 E poi….
 
 Un respiro strozzato e sforzato uscì dalle labbra ancora leggermente livide di Dean che aprì gli occhi, spaesato da quello che provava  e sentiva.
“Ma…ma cosa….cosa…” balbettò ancora confuso il maggiore dei Winchester.

Castiel sorrise sollevato. Sam non disse niente. Incredulo. Sollevato. Confuso. Felice. Stranito.
Il minore afferrò il fratello per il bavero della giacca , lo tirò su quel tanto per farlo sedere e lo abbracciò. Forte.
Sapeva che magari gli stava facendo anche male, ma non gli interessava. Non in quel momento.
In quel momento voleva solo abbracciare suo fratello di nuovo con lui. Vivo.
Dean capì ogni gesto che faceva il fratello. Sentì il suo respiro tremante contro il suo petto. Sentì l’umido della pelle all’altezza del viso di Sam.
“Ok! Va tutto bene, Sammy! Va tutto bene, fratellino!” disse trovando la forza di accarezzargli la schiena.
 
“A quanto pare , con voi Winchester, devo imparare a giocare di anticipo!” fece una voce poco lontana da loro.
 
Sam si girò di scatto. “Billie!” esclamò sorpreso e anche alquanto intimorito che aveva riconosciuto la voce del mietitore.
“Quella….Billie?!” chiese tentennate Dean e il giovane annuì. “Mi dispiace , dolcezza. Hai fatto un viaggio a vuoto. Almeno per oggi!”
“Non sarò sempre così impegnata, Dean.” replicò con calma la reaper.
“Tranquilla!, noi non siamo persone che si fanno ammazzare tutti i giorni!” intervenne Sam.
“Ma si fanno ammazzare spesso.” convenne rivolta al maggiore. “Quindi dovrò…come dire…far coincidere i nostri impegni!” rispose anche al minore.
“Beh!! ti consiglio di non aspettare accanto al telefono!” continuò Dean.
“Ti toglierò quel sorriso strafottente dalla faccia Dean Winchester e poi attenderò con ansia di trascinarmi dietro anche il tuo caro fratellino!” fu la poca velata minaccia.
“Il tuo capo non era stronzo come te, lo sai dolcezza?!” la stuzzicò il maggiore dei fratelli.
“Il mio capo aveva una ingiustificata simpatia per voi due e guarda come è finito!” disse quasi con aria rabbiosa mentre si avvicinava ai due fratelli.
Castiel si alzò velocemente  e si mise tra il Mietitore e i suoi due protetti.
“Non osare toccarli!” ringhiò funesto, l’angelo , mentre i suoi occhi divennero azzurri ed incandescenti mostrando la potenza della sua grazia angelica.
“Non mi abbasserò a tanto , angelo! Ma da oggi ti consiglio di non perderli mai di vista!” sembrò minacciarlo e senza perdere mai quella inquietante flemma, uscì dalla stanza.
 
I tre per un po’ si guardarono quasi storditi da quello, da tutto quello che era successo in quelle poche ore. Poi, Sam aiutò Dean a rimettersi in piedi e con Castiel, andarono verso la macchina dell’angelo.
Dovevano prima recuperare l’Impala e poi sarebbero potuto ritornare al bunker.

……
 
“Ok! Mi dici come hai fatto, Cas?!” chiese Dean decisamente curioso. “Hai sempre detto che dopo essere caduto e dopo che le porte di Paradise City erano chiuse , non eri più in grado di riportare indietro le persone e invece….”
“In parte è vero quello che…” fece l’angelo seduto ad una delle sedie del grande tavolo del bunker.
“In parte?!” si intromise Sam.
“Non sono più in grado di riportare indietro le persone le cui anime sono state già raccolte. Ma quando sono arrivato e ti ho toccato ho sentito che la tua anima era ancora dentro di te. Credimi, nemmeno io ci credevo. Perché di solito il mietitore arriva sul posto un attimo prima dell’ultimo respiro, quindi non riesco a capire come mai tu…” spiegò mentre invece non riuscì a spiegare il perché della presenza dell’anima.

“Beh! a quanto pare dovrò comunque mandare un cesto di frutta a Billie per ringraziarla di averci messo più tempo del dovuto per truccarsi!!” ironizzò il maggiore.
“Dean, io non ci scherzerei troppo. Quella Billie non è Morte e noi non le siamo per niente simpatici!” gli fece presente Sam, passandogli una birra.
“Trovami un essere soprannaturale a cui siamo simpatici, Sammy!” replicò Dean issando verso l’alto la bottiglia.
“A…a me, voi…siete simpatici!” ci tenne a precisare l’angelo con quella sua, ormai, familiare innocenza.
“Tu sei incasinato almeno quanto noi, se non di più. Quindi non fai numero!”, lo redarguì Dean. “Comunque, come hai fatto a farmi la rianimazione angelica?!” ritornando al discorso iniziale
“La tua anima era avvolta dai primi torpori della morte, in attesa di essere raccolta. Avevo bisogno di risvegliarla, ma ero ancora debole e così ho cercato la fonte di energia più vicina che potessi usare in quel momento!” spiegò Castiel.
Dean fece spallucce e ironizzò come suo solito.
“E questo che significa? Che ti sei trasformato in un angelico Horace Pinker?”

Castiel lo guardò stranito e in un certo senso anche un tantino offeso, capendo ormai la maggior parte dei riferimenti filmici dei due fratelli.
“Io non sono un serial Killer , Dean. E non era di certo di energia elettrica che avevo bisogno.” lo riprese con tono seccato.
“E allora!?” chiese esasperato il maggiore dei Winchester.
L’angelo a quel punto spostò lo sguardo su Sam, che stava assistendo in silenzio alla loro conversazione , per alcuni versi, spassosa.
Dean compì il suo stesso movimento e si ritrovò a fissare il fratello.
“Anima per anima!” sentì dire a Castiel mentre guardava Sam che abbassava lo sguardo, quasi come se fosse una colpa quello che aveva fatto.

“Sammy?!” sussurrò il nome del minore.
“Era l’unico modo per riportarti indietro. Da me!” sembrò volersi o doversi giustificare Sam.

Lo sguardo per un attimo dolce e comprensivo da parte del maggiore al fratello, divenne, un secondo dopo, furioso e rivolto verso l’angelo.
“Tu…tu, grandissimo figlio di puttana con le ali!!! Hai stuprato l’anima di mio fratello per riportarmi indietro?!” accusò.
“Cosa??…io….ma tu..tu eri….”
“Già. Io ero. Come ogni volta. Io ero!” asserì con convinzione. Ma non fece in tempo ad inveire ancora che la frustrazione di Sam coprì le sue rimostranze.
“Maledizione, Dean!!” urlò Sam alle sue spalle. “Dannazione! Dannazione!!!” fece furioso mentre colpiva una bottiglia di birra sul tavolo facendola schizzare contro un muro su cui andò in frantumi.
“Sammy?!” sussurrò preso di sorpresa Dean mentre vedeva il giovane uscire a grandi passi, dal salone principale.
 

.........

Qualche ora dopo, Dean raggiunse Sam in una delle stanze archivio del bunker. Si affacciò con cautela all’entrata e vide il giovane fratello seduto ad una panca che si toccava il petto.
Il primo pensiero del maggiore fu quello che forse Sam provasse ancora dolore, poi, però, cercò di rimanere lucido per cercare di affrontare la cosa con calma.
“Ehi!?” fece entrando appena nella stanza.
Sam scostò immediatamente la mano dal petto e fece una pallida imitazione di uno che stava sistemandosi la camicia. Dean decise di ignorare quel gesto.
“Ehi!...senti…scusa…scusa per prima , ma io….” si scusò Sam guardandolo appena.
“No, Sam. Sono io che devo scusarmi per come ho reagito alla cosa e ho se può farti sentire meglio ho chiesto scusa anche a Cas!” e il giovane sorrise compiaciuto.

Per un attimo i due stettero in silenzio. Chi doveva parlare per primo? Chi doveva ascoltare per primo?

“Che cosa hai visto, Dean?!” azzardò Sam.
“Visto?!” chiese Dean, non capendo all’inizio a che cosa si riferisse il fratello.
“Quando…insomma….quando tutto si è spento. Che cosa hai visto?!”
Dean sorrise amaramente. Chiuse per un attimo gli occhi come se stesse ricordando. “Niente. Niente, Sammy.” rispose pacatamente.
Poi guardò Sam, seduto al suo fianco che lo guardava e capì che il giovane voleva comunque sapere. “Sai? È strano da dire, ma è stato differente. Le altre volte c’è  stato l’Inferno e poi il Paradiso e poi, anche se in maniera diversa, quella sosta al villaggio vacanze del Purgatorio. Ma…insomma.. c’era sempre qualcosa dopo l’arcobaleno. Non so se il non aver visto niente fosse dovuto al fatto che la mia anima fosse ancora nella panic room..” ironizzò portandosi una mano al petto. “… oppure era qualcosa che precedeva…”
“..il vuoto?” finì cautamente il minore.
“Non lo so. Ma di una cosa sono certo, Sammy. Mette i brividi.” Ricordando quella sensazione di “niente” in cui si era ritrovato.
E poi ancora silenzio tra i due, come se stessero assimilando e rimuginando su quel niente a cui erano stati destinati. O a cui avrebbero cercato di destinarli.
“Dovevo farlo, Dean. Era l’unico modo. Niente patti, niente accordi. Solo io potevo!” iniziò d nuovo, il più giovane.
“Lo so ed è per questo che sono qui. In tutti i sensi!” precisò, Dean.
“Che vuoi dire?!”
“C’è una cosa che non ti ho detto in tutte le stronzate che invece non mi sono risparmiato ..” riprese il maggiore.
“Dean..” come a volerlo giustificare, l’altro.
Ma Dean non sembrava aver finito. Sembrava che ci tenesse a dire quello che voleva dire.
“…ed è una cosa che non ti ho detto da…wow!! Non ricordo nemmeno da quanto tempo…”, fece sorprendendosi ancora per quella sua consapevole mancanza. “Grazie!” disse sinceramente. “Grazie, Sammy!”
“Dean , tu non…”
“No. Non dirmi ancora che non devo dirtelo. Devo, invece. Cavolo!!, se devo. Mi hai salvato la vita, fratellino. Me l’hai salvata sul serio!” ribadì con decisione.
“Avresti fatto lo stesso per me!”
“Oooh!! su questo puoi scommetterci tutti i tuoi libri da nerd, ma il fatto è che questa volta, dopo che Morte è andato, che Crowley difficilmente scenderebbe di nuovo a patti con noi, con Castiel sempre a mezza ricarica e tutto il resto…..questa volta davvero mi hai salvato.” e Sam capì che Dean si riferiva al “vuoto” menzionato dal nuovo mietitore.
“Dean loro possono minacciare di spedirci in ogni dove. Possono sbatterci a terra , possono colpirci e torturarci con ogni arma reale o immaginaria, ma non potranno mai…mai, impedirmi di tentare di salvarti.” sembrò nuovamente promettere Sam.

Quel loro patto di andare avanti se uno dei due non ce l’avesse fatta. Quel “patto che non era un patto”, come diceva sempre il caro Bobby,  era stato consolidato ancora.

“E che fine ha fatto il “salvare tutti gli altri”, Sammy?!” chiese ironicamente Dean.
“Dove sta’ scritto che gli “altri” non siamo anche noi, Dean. E poi noi…siamo più forti se siamo insieme, no?”
“Puoi dirlo forte, fratellino. Puoi dirlo forte!” disse battendogli una mano sulla gamba.
 
Castiel al di fuori di quella stanza aveva udito l’ennesima riconciliazione tra i due fratelli. Li conosceva da anni ormai e sapeva che i due avevano bisogno di questi momenti per ristabilire le cose, per rinforzare il loro legame, la lealtà che provavano uno per l’altro. Il forte senso di protezione che li spingeva sempre ad affrontare quel limite umano e a volte anche ad oltrepassarlo.
Non era voluto intervenire prima per lasciar loro il modo e il tempo di spiegarsi e si palesò solo quando fu certo che ormai era tutto a posto.
Così entrò nell’archivio.
“Ehi! voi due!!” li appellò spavaldo tanto che i due fratelli si ritrovarono a sorridere nello stesso momento e nello stesso modo sorpreso. “Quando avete finito di interpretare i fratelli MacManus, là fuori ci sarebbe un entità metafisica più vecchia di Dio, di cui Dio stesso si è voluto liberare perché….come direste voi?...è una grandissima stronza!!”
“Wow!! Castiel?? Stai diventando troppo esplicito, amico!” esclamò Sam.
“Già, Mr. Miracolo, qui, vuole farci concorrenza!” si accodò Dean, mentre entrambi si rimettevano in piedi e raggiungevano l’amico angelo.
“Dai! Muoviti angioletto o finisco di spennarti quelle quattro piume che ti sono rimaste!!” fece Dean spingendo fuori dall’archivio Castiel, che si lasciava portare via.
“Sai, Dean? È umanamente impossibile che tu riesca a toccare le mie ali. Loro…loro non…” provò a spiegargli assumendo di nuovo la sua solita espressione perplessa.

“Sta’ zitto, Cas!” esclamarono all’unisono i Winchester mentre raggiungevano di nuovo il centro del bunker per riprendere da dove avevano lasciato con l’Oscurità.

 


Seconda parte delle note!!
E già!! Sono una precisa, io!!! 


N.d.A.: ......
  • Horace Pinker è il personaggio di un film di Wes Craven. E’ un serial killer che dopo essere stato giustiziato sulla sedia elettrica torna dall’aldilà e diventa più forte se si attacca alla rete elettrica. Indovinate chi lo interpretava? Niente di meno che Mitch Pileggi. E già!! Nonno Samuel in persona.
  • I fratelli MacManus sono due personaggi – fratelli - di un film in due parti: “The Boondock Saint”. Vanno in giro in macchina, armati da capo a piedi, ad eliminare i malvagi perché è questo che gli ha insegnato il padre. Vi ricordano qualcuno?? Ps: i 2 film sono molto pulp, per chi ama il genere.
Oddio, credo che, messe insieme alle note della prima parte , da quando scrivo su EFP, queste siano le note più lunghe che io abbia mai messo.

Ok! Chiederò perdono anche di questo.
Per adesso…
Baci, Cin!!!
   
 
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