L'aria fredda del crepuscolo entra miei occhi, vispa e formicolante mi addensa delle lacrime sui bordi esterni.
Gli alberi del parco respirano e spargono la loro ombra tutta in loco, frammentata da bagliori di sigarette e lampioni . C'è un profumo fosco e fumoso altanelante
tintinnante
di foglie passite: di frassino, pungente e legnoso; di pino balsamico e pungente;
di ginkyo antico, malinconico unico ed indescrivibile. Le bacche improprie del tasso, son foglie macilenti sanno di bugie, ma anche di amore.
Il tutto profanato arricchito, da un polveroso e secco odore di intonaco e mattoni, sviscerato dall' umidità crescente. Un folle profumiere che mescola al mondo La sua essenza.
Un essenziale tutto che la sera scava. Memorie indicibili fatte di cieli stellati prati lucenti.
Parole come semi
del tarasacco leggere si susseguono come un'essenza con l'esigenza di essere carpita assaporarata resa immortale.
e tu scivoli Tu ti infrangi Tu torni, ma resti poco, cosa c'è che non va hai tra le mani un foglio pallido.
Quanto astio per il puro bianco, Ma basta un niente per sporcarlo, odiarlo in silenzio è candeggiarlo sempre più. Agisci, colpisci al cuore. O muori nel tentativo di sfuggire dalla...
Troppi problemi e pensieri sgretolano la mia prospettiva sulla scia d'umido di stasera.