Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Serpeverde_    11/11/2015    1 recensioni
Una semidea, figlia della dea della verginità. Ha infranto un' antico giuramento.
La luna scomparirà.
Un'antica vendetta si ripercuoterà su entrambe.
Un impresa per salvare la madre,
una profezia,
un sacrificio,
chi porterà a termine l'incarico?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Artemide, Leo Valdez, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Apachtheís ~ Rapita

(18)



Attento, sto venendo a cercarti

Buona Lettura tadadadamm!


― Distruggiti ― urlò Piper alla bestia, con così tanta forza che per poco non convinse anche me a fare lo stesso. La testa da leone del mostro cominciò a mordere quella di capra, e così anche la coda da serpente. In poco tempo, di lei, rimase solo una polvere d'oro. Probabilmente una volta uscita dalla caverna non aveva più niente che le desse la possibilità di attaccare, e così la lingua ammaliatrice aveva funzionato persino meglio del previsto.
― Ben fatto Piper ― affermò energico Jason ottenendo un'occhiataccia fulminante da quest'ultima. 
L'acidita di quella ragazza era inesaurbile. 

 

...Subito Shika si agitò per il fatto che le cacciatrici erano ancora all'interno, e infatti, quest'ultimo non se lo fece ripetere due volte. Cominciò a correre di nuovo all'interno della cava, per raggiungere la sorella.
Tutti lo seguimmo, ma alla fine io rimasi per ultima. Con Sebastian vicino, cosa che mi mise in soggezione. Anche perchè non aveva la minima voglia di levarmi gli occhi di dosso. Ed era angosciante.
― E quindi tu sei figlia di Artemide ― dichiarò infine rivolgendosi verso di me. Guardai gli altri che ormai ci avevano lasciato indietro e pregai che qualcuno tornasse ad aspettarmi. Stare con quel ragazzo mi metteva in ansia.
Cercai di sembrare disinvolta ― Così sembra.
― Come l'hanno presa le altre persone? Intendo, non deve essere stata una passeggiata coi greci del campo per essere accettata.
Aggrottai la fronte sconcertata, girandomi verso di lui una volta per tutte. I suoi occhi verdi avevano assunto una sfumatura cristallina ― Niente che non si possa superare.
Lui annuì scuotendo il ciuffo castano ― Lo spero.
Proseguii la mia camminata in silenzio con ancora una smorfia interrogativa in volto, ma presto non pensai nemmeno più allo sguardo persistente di Sebastian dietro di me perchè Leo mi aveva aspettato davanti all'ingresso del covo della Chimera.
Mi sfoggiò un sorriso contagioso ― Sei proprio lenta, lunatica.
Gli diedi una pacca leggera sulla spalla per poi oltrepassarlo interdetta. Tutti gli altri avevano circondato il corpo delle cacciatrici tenendo Shika al centro che ne stava tenendo una per il polso ad occhi chiusi. La ragazza che reggeva aveva dei corti capelli neri, un corpo atletico e nonostante il viso rilassato si intravedeva l'atteggiamento fiero. Jason le teneva la testa, con una mano affondata nella chioma corvina.
― Dai Talia, svegliati ― le sussurrava con leggerezza il biondo mentre Annabeth teneva ben salda la mano di Percy altrettanto scosso. Mi tenni a distanza dal gruppetto per il semplice fatto che mi sembrava irrispettoso. Leo mi tenne compagnia, affiancandomi.
― Mmh, è una magia potente. Molto potente. Non sono morte, sono solo addormentate. Come le principesse nelle favole, sentono chi parla ma non possono rispondere. Sono perse nei meandri delle loro menti, sole, che aspettano il risveglio. Purtroppo che in questo caso non serve uno stupido bacio, ma un rimedio efficace ― mormorò Shika verso Jason e noi. Aveva le mani sporche di terriccio, di nuovo.
Le Cacciatrici potevano benissimo incarnare delle reali. Erano bellissime e giovani.
― C'è un modo per far ritornare i sensi a tutte loro? ― chiesi a bassa voce per paura di essere invadente, e gli altri semidei si voltarono interessati.
Shika sospirò profondamente ― Un modo c'è. O meglio, una persona a cui possiamo rivolgerci. Un dio per la precisione.
Jason sembrò aver capito e si alzò riponendo la testa della sorella delicatamente ― Ipno.
― Il dio del sonno? Ma, insomma, è una divinità... non credo di avere molta esperienza a riguardo, ma da quello che ho potuto vedere non è che questi dei sono molto propensi a dare una mano ― affermai anche stavolta a voce piuttosto bassa, fermandomi di tanto in tanto col fiato sospeso.
Vidi Leo annuire dal mio fianco ― Giusto. Ma se è successo questo casino è solo colpa loro e dei numerosi nemici che si fanno durante il corso della loro vita immortale. E poi dobbiamo rimetterci noi quando non hanno nemmeno voglia di sistemare i loro problemi.
Jason si fece cupo in viso, gli occhi adirati, i pugni stretti. Sapevamo che era arrabbiato, e sapevamo che qualsiasi cosa costasse avrebbe contattato Ipno. E avrebbe ottenuto un incontro, con o senza il suo consenso.
Shika sospirò rumorosamente pulendosi il terriccio sotto le unghie laccate di bianco ― Il problema è arrivare fino a Catania.
Piper strabuzzò gli occhi, sconvolta, mentre Annabeth le rivolse un'occhiata saggia ― Le porte del sonno si trovano in Italia. L'unico modo per incontrarlo è recarsi nella sua dimora. Ipno è il dio del sonno, certamente si capirà perchè lo è diventato. Dormire è il suo hobby, e quale miglior bellezza di passare la propria vita interminabile su un letto nelle braccia di Morfeo
Percy squadrò la sua ragazza con fare pensieroso ― Non fa una piega.
― Per cui dobbiamo viaggiare in Europa, okey. Ma come? ― dichiarai sedendomi a terra. Leo prima mi guardò riflettendoci un po su poi mi imitò prendendo posto accanto a me.
― Volare è il metodo migliore, risparmierebbe un sacco di tempo. E noi non abbiamo tempo da perdere ― spiegò poi. Un ciuffo mi ricadde sugli occhi, ma senza preavviso, Leo me lo sfiorò e passò la ciocca dietro il mio orecchio facendomi sorridere.
''Deborah, riprenditi il controllo del tuo corpo per l'amor degli dei'' mi dissi perdendomi nelle iridi scure del moro. Poi scossi la testa e mi voltai verso gli altri.
― Io avrei un'idea ― si intromise Sebastian che in quel momento se ne stava nella penombra della cava con le mani affondate nelle tasche. Sembrava uno di quei protagonisti dei film gialli, silenziosi e particolarmente inquietanti.
Jason intimò l'amico a parlare e il figlio di Apollo riprese il discorso ― Non sono sicuro che funzioni ma tanto vale provare. Mi serve tempo fino a domani. Almeno fino a domani mattina.
Ci fu un minuto di silenzio dove Annabeth era visibilmente tesa e Jason in conflitto con la sua parte razionale che sicuramente gli stava dicendo ''No. Agisci. Subito.'' ma alla fine, con il consenso di tutti, decidemmo di attuare il piano di Sebastian dopo che Shika, con serietà, aveva spiegato che le Cacciatrici non avrebbero subito conseguenze anche se avessimo aspettato un giorno in più.
''Mamma, spero che tu stia bene'' mormorai tra me e me prima di uscirmene fuori dalla caverna.

 

 

Il pomeriggio passò più lentamente delle ore di matematica. Sembrava interminabile, come se le lancette proseguissero a passo di lumaca.
Anche tutto il cibo che avevamo mangiato dalla Cornucopia sembrava non aver voglia di essere digerito, tanto che il sandwich ai gamberetti lo sentivo ancora salire e scendere nel mio stomaco.
Annabeth aveva passato cinque ore a parlare freneticamente dei possibili piani che avremmo potuto usare nel caso Sebastian non ce l'avesse fatta, Percy l'ascoltava interessato e Piper aveva deciso di dormire per la maggior parte del tempo.
Shika provava a invocare sua madre nel tentativo di trovare qualche modo per svegliare le Cacciatrici, Jason non perdeva mai d'occhio sua sorella nonostante sapesse che non poteva muoversi da dove era e Sebastian ci aveva abbandonato per starsene da solo in un angolo a biascicare parole a voce bassa, occhi chiusi e smorfia concentrata.
Per quanto riguarda me, decisi di passare il tempo a cercare Katagida rassettando qualsiasi angolo della montagna. Ma niente. Della mia spada non c'era traccia, come volatilizzata.
Leo mi diede una mano, ma solo dopo tre mie ore di perlustrazione perchè aveva dovuto assistere Shika all'interno della cava con il suo fuoco.
― Te ne posso forgiare una nuova ― aveva detto il figlio di Efesto facendomi intenerire.
― Non voglio che perdi tempo per me. La troverò, tranquillo ― ed era vero, non volevo che perdesse tempo con me. Shika aveva bisogno di lui e non io con le mie manie megalomani di avere una spada nuova.
Poi arrivò il momento di dormire, e nemmeno durante la notte Sebastian ci raggiunse. Doveva essere esausto. Mi rannicchiai con il mio piumone giallo vicino a un masso, mentre un caldo fuocherello mi scaldava. A differenza della sera prima non ebbi troppo imbarazzo a condividere la mia coperta con Leo, anche se potevo scommettere che il mio viso avesse lo stesso colore di un candelotto di dinamite.
― Buonanotte, lunatica ― mi mormorò a un orecchio facendomi passare il braccio dietro la testa. Così mi ritrovai a dormire sul petto di Leo. Cullata dai suoi respiri regolari e dal battito del suo cuore.
Jason stava facendo la guardia insieme a Percy, niente sarebbe potuto andare storto. Ma non dovevo preoccuparmi delle minacce esterne, piuttosto di quelle interne.

 

''Abbiamo abbastanza scorte'' mormorò una voce proprio dietro le mie spalle. Come se fosse lontana ma estremamente vicina. Era cupa, dura, la solita voce che mi pugnalava la testa ogni volta che chiudevo gli occhi. Il problema era che la mia visuale era tutta buia. Un buio tetro.
Poi ci fu un colpo, come un pugno che sbatte contro un pezzo di legno. Magari un baule o un tavolo. Poi il nero sparì, rivelando la stessa scena che mi sembrò di vedere al campo Mezzosangue. L'uomo e il cane.
''Ce la faremo. Sirio, finalmente ci vendicheremo'' disse l'uomo dalla voce d'alabastro verso il cane.
E un urlo. Forte, deciso, disperato. L'urlo di guerra coronato da un nome, il nome di colui che ha rapito mia madre e che ha portato alla scomparsa della luna.



Mi svegliai di soprassalto, annaspando. Leo fu subito in piedi cercando di calmarmi passandomi la mano tra i capelli.
Ma persi il controllo, tirai un urlo. Un urlo addirittura più forte di quello nel sogno, così forte che non pensai nemmeno
che fosse la mia voce


 

― Ti troverò Orione! 




 

Buonaseraa!
 

Finalmente è arrivato il momento di svelare chi c'è dietro a il rapimento!
Sono davvero contenta di Little_Fox che già al 13 capitolo aveva indovinato chi era il nostro malefico antagonista, davvero brava!
Ebbene sì, è Orione. Nel prossimo capitolo una persona molto particolare spiegherà alla nostra piccola Debb chi è costui.
Non so dirvi di preciso quanto manca alla fine della storia, ma ci stiamo arrivando. Prima però i nostri eroi dovranno affrontare più viaggi, il che spero vi intrighi.
Un bacione,

 

-Serpeverde 

 


Personaggi

 

              Sebastian       Deborah          Percy            Annabeth           Leo               Piper              Shika                         

 

Twitter

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Serpeverde_