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Autore: elsa_the_snow_queen_    12/11/2015    1 recensioni
"Appena ti ho vista, ho capito che tutte le distanze si possono annullare, oppure annullarsi da sé senza farlo sapere."
- Jack Frost
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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NOTE: Anzi, no, così è monotono, facciamo che sono angoli pre e post capitolo… in inglese, però, perché io può XD
Quindi …
PRE-CHAPTER CORNER: Capitolo un po’ pepato, qualche scaramuccia …  Ok, avvisati!
Per la prima volta nella storia, la polvere di Sandy fallì. Jack si svegliò appena un paio d’ore dopo essere stato “annientato” da Sandman, con un unico desiderio: tornare ad Arendelle. – Ehi, vento! Portami da Elsa! – ordinò il ragazzo. La tramontana si alzò, e Jack iniziò a volare a velocità folle, con i capelli scompigliati e, malgrado tutto, un gran sorriso sulle labbra. – Parlerò con lei! – urlava felice mentre zigzagava tra i tetti – Ciascuno potrà sapere qualcosa di più sui poteri dell’altro!-. Poi, una scia verdina e violetta gli bloccò il passo. Era Dentolina: probabilmente l’aveva seguito sentendolo uscire.  – Torniamo al Rifugio. Ora. – disse la fata imperiosamente. Era un tono che non ammetteva repliche, ma Jack Frost non aveva certo paura di un tono di voce più autoritario del solito. – No. Devo sbrigare alcune faccende, e al rifugio ci tornerò da solo quando vorrò. Non prendo ordini da te. – le rispose il ragazzo. Le ali di Dentolina iniziarono a battere più freneticamente che mai: era un chiaro indizio di nervosismo, ma Jack non ci badò e fece per rimettersi in volo, quando la Fata del Dentino tornò a tagliargli la strada. Stavolta lei aveva la risposta pronta, e infatti ruggì petulante: – E da chi li prendi gli ordini, dalla tua Elsa? Non ti curi più dei bambini? Potrebbero vederti! –. Jack sbatté il bastone, congelando il tetto su cui si trovavano. – Dei bambini ne abbiamo già parlato, sai come la penso – ribatté furente il Guardiano – Ma adesso dovresti smetterla Denty, ti stai rendendo ridicola. E poi, non temi che possano vedere anche te? -. – Non chiamarmi così! – sbottò Dentolina – Come osi, ingrato, dire ad una Leggenda più esperta di te, che si è esposta al pericolo per te, quello che deve fare?  Sei solo uno sfacciato, Jackson Overland! -. Il cuore di Jack smise per un attimo di battere: sapeva che Dentolina aveva accesso ai suoi ricordi e a tutta la sua vita passata, ma non avrebbe mai immaginato che avrebbe usato quelle informazioni  per uno scopo simile. Glielo aveva confidato lui stesso, che stava male nel sentire il suo vecchio nome, fidandosi ciecamente di lei … ed ora eccola lì, la sua presunta amica, che in tutta sicurezza affondava il coltello nella piaga! – Cosa sei capace di fare per gelosia … non me lo sarei mai aspettato. Vattene, Dentolina, o perderai anche questa seconda vita!!! – tuonò Jack. Il suo urlo, misto di rabbia e di dolore, lacerò il silenzio della notte. Gli occhi della Fata si riempirono di lacrime. – Io … oh, Jack, mi dispiace! Non so cosa mi sia preso! – singhiozzò lei. – È che sei gelosa, gelosa perché per la prima volta potresti non essere la mia unica amica! Sono così simile ad Elsa che temevi ti dimenticassi … ti garantisco, non lo avrei fatto, ma ormai è tardi. Per favore, lasciami in pace adesso. – replicò il ragazzo duro; se l’era legata al dito e non ardì abbassare i toni,  né tantomeno lasciarsi intenerire dalle lacrime. – Molto bene – borbottò la Fata tra i denti, in un ultimo tentativo di controllarsi: purtroppo fallì e, tra i singulti, riprese il volo. – Ho perso la mia unica vera amica – si disse Jack risoluto – Devo guadagnarne un’altra. -. Il volto dell’Uomo nella Luna parve rimproverarlo, ma lui scosse la testa e tornò a cavalcare il vento.
Se Manny da una parte aveva appena assistito ad uno scontro molto aspro tra due Leggende, dall’altra era rimasto ad ascoltare la voce stanca e tesa della regina delle nevi che gli chiedeva aiuto. – Manny – stava dicendo in quel momento Elsa, ancora con gli occhi lucidi – Perché piango? Sarà forse l’ansia, saranno le emozioni? Oppure semplicemente sono lacrime allegre? Sono stata felicissima nel conoscere Jack Frost, uno dei tuoi fidati Guardiani, ma una cosa così bella non può togliermi il sonno! O forse può? Beh, l’aver finalmente scoperto che c’è qualcun altro uguale a me è una gioia incontenibile, quasi da non poterci dormire la notte … Oh, io semplicemente non credo che sia per questo. I miei poteri stanno di nuovo prendendo il sopravvento, le mie emozioni stanno diventano incontrollabili … di nuovo. Credevo di averli domati, ma mentre venivo qui ho gelato le scale, e non credo che sia un buon segno. Forse è stata un’emozione fortissima a farmi perdere il controllo, ma quale esattamente? Rabbia e tristezza non possono essere, il ghiaccio sarebbe stato giallognolo, invece era stupendo, aveva dei suggestivi riflessi azzurri … non ho dubbi, era il ghiaccio che creo quando sono contenta. Eppure piangevo … dimmi, Uomo nella Luna, che devo fare? -. La ragazza guardò intensamente la Luna biancastra, speranzosa, sorridendo a quel volto che poteva essere scorto solo da un buon osservatore. Ma la Luna era impassibile, continuava a brillare come aveva sempre fatto, senza dare alcun segno di risposta. Elsa, insolitamente ottimista, continuava a fissarla con tutte le sue forze, sperando di scorgere un qualsiasi cambiamento, anche minimo, in Manny.  Ma nulla accadeva.
- Ehi, Regina, è inutile fare domande alla Luna, non lo sapevi? Io non gli ho chiesto che una cosa, ho aspettato per secoli e ho comunque dovuto risolvere il problema da solo! – ridacchiò Jack, sedendosi accanto a lei. – Jack Frost! – esclamò Elsa sorpresa – Mi hai spaventato … -. Il ragazzo s’inchinò. – Chiedo perdono, Vostra Altezza! – declamò con voce teatrale. Elsa rise.
-  Dai, non prendermi in giro … Cosa sei venuto a fare qui a quest’ora? –
- E tu perché sei ancora sveglia? –
- C’ero prima io con le domande! –
- Beh, e se io voglio diventare primo cosa mi fai? –
- Non dimenticare che abbiamo gli stessi poteri, Frost … -
- Appunto, dovresti stare in guardia anche tu! –
- Non ho paura di te! –
- Neanche io di te, se è per questo. –
- Lasciamo stare, non voglio litigare … -
- Già, io nemmeno, ho avuto la mia parte … -
- Che vuoi dire? –
- No, niente. –
- Va bene, ad ogni modo che ci fai qui? –
- Avrei giurato che tu fossi sveglia, volevo parlare … -
Puf! Elsa cadde a terra. Jack, terrorizzato, istintivamente si voltò. Era Sandman, le mani ancora sporche di sabbia dorata. – Wow, l’hai solo addormentata, meno male! Ma sul più bello … - gemette il Guardiano – E va bene, torno indietro. Ma domani mattina torno qui, e presto anche! -. Sandy fece una faccia spazientita. Stavano per andarsene, quando Jack fece segno di aspettare. Prese il fiocco di neve che gli era rimasto sulla felpa, lo rese un pendaglio di ghiaccio brillante e lo lasciò accanto ad Elsa, con un bigliettino scritto in fretta che diceva: “Al mio Fiocco di Neve”.
POST-CHAPTER CORNER: Finale leggermente fluff, lo so :3 Mi piace troppo questo capitolo, non so perché XD 
   
 
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