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Autore: Dora95    13/11/2015    1 recensioni
Dal testo:
La ragazza non perse altro tempo e spalancò la porta della prigione, precipitandosi dentro prima che le guardie potessero fermala di nuovo.
Quello che vide la lasciò sconvolta.
"No..."
Sentì una fitta al centro del petto, mentre cercava di riprendere a respirare regolarmente. Tra tutti quelli che potevano essere, si trovò davanti proprio lui.
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Post 2x16. Ho iniziato ad immaginare cosa poteva accadere dopo la seconda stagione e così sono arrivata a scrivere questa fan fiction. Spero vi piaccia. [BELLARKE]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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The Choice


Clarke pensò che Bellamy dovesse essere completamente impazzito. Lo fulminò con lo sguardo.

Lei non sarebbe tornata a Camp Jaha, fine della discussione.

"Ti avevo detto di non muoverti dal letto!"

Sibilò Clarke. Lui fece finta di non averla sentita e continuò a fissare Nia, in attesa di una risposta.

Clarke si avvicinò al ragazzo, su tutte le furie.

"Come ti è saltato in mente, me lo spieghi?!"

Bellamy continuò ad ignorarla, come se lei non fosse neanche lì.

"Se ti fidi di Clarke falla venire con noi e sarai sicura che non potremo fare del male al tuo popolo....ed io sarò sicuro che tu non ne farai a noi."

Nia continuò a fissarlo in silenzio, due fessure al posto degli occhi. Stava sicuramente architettando qualcosa. Clarke approfittò di quel momento per inserirsi nella conversazione.

"Heda, ho bisogno di parlare con Bellamy, adesso."

La terrestre annuì con un lieve cenno del capo, soprappensiero. 

Senza aspettare oltre Clarke afferrò la camicia di Bellamy e lo trascinò fuori dalla tenda.

"Hey piano principessa, fa ancora male!"

Protestò lui, toccandosi le ferite. Lei lo ignorò.

"Mi spieghi che cosa ti passa per la testa?! E non chiamarmi così!"

Quel nomignolo la mandava ancora su tutte le furie. Incrociò le braccia al petto, in attesa di una risposta che avrebbe salvato Bellamy dall'essere preso a pugni all'istante.

"È un buon piano, ammettilo. Ho visto che Nia si fida di te. Così lei potrà controllarci e noi saremo sicuri che non manderà dei terrestri ad ucciderci!"

Non lo avrebbe mai ammesso al ragazzo ma effettivamente aveva senso come cosa. A parte il fatto che lei non aveva alcuna intenzione di muoversi da lì.

"Io non ci torno a Camp Jaha chiaro? Se Nia approverà questa cosa al massimo vi accompagnerò nella foresta e poi tornerò indietro."

Bellamy la guardò per un lungo istante.

"Tu devi venire con noi invece."

"Cosa vuoi dire?"

"Se Lexa non è un'opzione allora aiutaci tu! I terrestri a te daranno ascolto!"

Il ragazzo prese un respiro profondo prima di continuare.

"Puoi fare qualcosa per il nostro popolo, Clarke...i terrestri ti rispettano! Sanno chi sei e quello che hai fatto e ti saranno sempre riconoscenti per averli liberati dai mietitori e dagli uomini della montagna....Tu puoi convincerli a ristabilire l'alleanza....Non Lexa, non tua madre, ma tu!"

Disse con una luce di speranza negli occhi. Quel ragazzo ci credeva veramente, al contrario di lei, che invece sentiva di non essere più la leader di un tempo, di averne passate troppe per poter essere ancora utile...

"Tu sei pazzo..."

Come poteva credere che lei fosse in grado di fare tutto ciò?! 

Prima che lei potesse replicare qualcosa una delle guardie di Nia si avvicinò loro, dicendogli che il comandante voleva parlare con Bellamy in privato. Questo fece arrabbiare Clarke ancora di più: sentiva che la situazione le stava sfuggendo di mano e la cosa non le piaceva per niente. 

Bellamy rientrò nella tenda del comandante, lasciando Clarke lì fuori da sola, arrabbiata e spaventata. 

Si precipitò in infermeria, dove trovò Jasper e Sylia. 

"Oddio non mi dire che lo ha fatto sul serio."

Disse Jasper non appena la vide.

"Eccome se lo ha fatto, Jasper, eccome. Non posso crederci! ...Hey aspetta un attimo, quindi tu lo sapevi?!"

"Mi ha detto qual era il suo piano solo mezz'ora fa, giuro!"

Disse il ragazzo cercando di schivare l'uragano Clarke.

"Nia non può permetterlo, insomma non ha senso...io non posso, non dopo quello che ho fatto. Non posso tornare, Jasper!"

Clarke lanciò uno sguardo disperato all'amico, facendo avanti e indietro per la stanza con fare nervoso.

"Clarke tu sei molto più forte di quanto pensi. E sei anche il nostro leader. Bellamy ha ragione, noi abbiamo bisogno di te!"

A Clarke quello sembrava un brutto sogno. Era successo tutto così velocemente da non sembrarle neanche vero.

"Non sono pronta ad affrontarli, ad affrontare mia madre."

###

"Entra Bellamy"

La voce di Nia era bassa e fredda.

"Ho considerato la tua offerta..."

Bellamy era più teso di una corda di violino.

"....e mi sembra una buona idea. Ma ho delle condizioni."

"Certo, ti ascolto."

A Bellamy non sembrava vero che Nia gli stesse permettendo di far andare Clarke con loro. Fu come se un enorme peso si sollevasse dal suo stomaco.

"Il tuo piano è quello di stipulare un'alleanza con i clan attraverso Clarke, non è vero?"

"In effetti....si....come facevi a sap..."

"Io so molte cose, Bellamy Blake."

A quanto pare conosceva anche il suo cognome. Quella donna non faceva altro che diventare sempre più inquietante.

"Clarke ora è il mio secondo, ciò significa che prende ordini da me. Le dirò che ottenere la pace dei clan sarà la sua missione, se lei riuscirà ad ottenerla, io ne prenderò il comando. Ora che Lexa è sparita, i terrestri si sono nuovamente divisi e hanno bisogno di un leader."

"E tu vorresti prendere il posto di Lexa?"

Chiese Bellamy, incredulo dei piani di Nia.

"Questo è il mio prezzo per avere Clarke con voi."

"Non è detto che riusciremo ad ottenere la pace....sai bene quanto è difficile trattare con il tuo popolo."

"Conosco il mio popolo, ma conosco anche Clarke. Mi fido di lei e so quali sono le sue capacità. So che può riuscirci."

Almeno su una cosa erano d'accordo.

"Accetto le tue condizioni, a patto che Clarke possa tornare dal suo popolo una volta conclusa questa missione."

"E se Clarke volesse tornare qui invece?"

"Non lo vorrà."

Quella ragazza doveva ritrovare sé stessa; sapeva che il posto giusto per lei era con lui a Camp Jaha, non con i terrestri, e si sarebbe impegnato per dimostrarglielo nel tempo che aveva a disposizione.

"Quindi abbiamo un accordo, Bellamy Blake?"

"Abbiamo un accordo Nia Heda."

"Molto bene, ora ho bisogno di Clarke. Ci pensi tu a chiamarla?"

Bellamy annuì velocemente e ne approfittò per uscire subito dalla tenda del comandante. C'era qualcosa in quella donna che gli metteva i brividi. E lui non era una persona facilmente impressionabile. Almeno non più.

Si diresse al massimo che il dolore al torace gli consentiva verso l'infermeria, dove sperava di trovare Clarke.

"Hey Jasper hai visto Clarke?"

"È appena uscita, ha detto che aveva bisogno di stare sola....ti avverto: l'hai fatta arrabbiare ."

Bellamy si precipitò di nuovo fuori, giusto in tempo per scorgere l'inconfondibile chioma bionda svanire dentro una tenda non molto distante. Senza pensarci due volte la seguì. 

"Clarke?"

"Vattene, sono arrabbiata con te."

"Parlami Clarke, ti prego."

"Hai già fatto abbastanza per oggi."

Il ragazzo non resistette più ed entrò dentro la tenda. Clarke se ne stava seduta su un letto abbracciandosi le ginocchia, lo sguardo perso nel vuoto. 

Vederla in quello stato provocò in Bellamy una fitta di dolore al petto che non c'entrava nulla con le ferite che aveva riportato. 

"Clarke....Nia vuole parlare con te..."

"Non sono abbastanza forte, Bellamy."

"Come puoi anche solo pensarlo, dopo tutto quello che hai fatto per la nostra gente?"

"Non posso tornare e guardarli facendo finta che sia tutto ok perché non è così! Ho fatto cose....orribili....non merito di tornare lì, io non...."

Bellamy coprì in pochi passi la distanza che lo separava da lei e la strinse tra le sue braccia. Il suo profumo lo avvolse mentre affondava il viso tra i suoi capelli sciolti e per un attimo tutto quello che riuscì a pensare fu che non avrebbe mai voluto allontanarsi da lei. 

Quel pensiero lo spaventò terribilmente. Cosa gli stava succedendo? 

Si scostò leggermente da lei per poterla guardare negli occhi.

"Hey quello che è successo non determina chi sei, lo sai bene."

"Penso che a tutto ci sia un limite Bellamy. Ogni.....cosa....che ci é successa si è portata via un pezzo di me e non so che cosa sia rimasto."

"Se riuscissi a vederti da fuori capiresti che sei molto più forte di quello che pensi."

Gli disse con un mezzo sorriso. Quella ragazza aveva una percezione così sbagliata di sé. Con il dorso della mano le asciugò una lacrima sulla guancia.

"Dovevo essere forte per la nostra sopravvivenza..."

"Tutti abbiamo dovuto. Non capisci il vero significato di essere forte finché essere forte non diventa la tua unica opzione..."

Disse amaramente.

"...ma tu Clarke sei molto di più. Tu sei il nostro leader."

Il ragazzo si perse per un attimo nei suoi occhi azzurri, ora ancora più chiari a causa delle lacrime.

"Verrò con voi. Ve lo devo."

Bellamy pensò che per ora quello poteva bastare. Per ora.


 
   
 
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