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Autore: Lady Hamamelis    13/11/2015    0 recensioni
Nel tempo delle dame e dei cavalieri, un salice ridente vive in un bosco del nord, lontano dalla sua terra d'origine e i suoi simili. Pur essendo tanto solo, è sempre contento della sua vita, finché un giorno una bambina dagli occhi azzurri visita il bosco e riempirà quella solitudine. Poi succede qualcosa che cambierà a entrambi le loro vite tranquille...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A un certo punto la fanciulla dagli occhi azzurri non si vide più per un bel po’ tra i sentieri del bosco. Tuttavia le piante erano preoccupate per ben altro: erano giunte voci dai piccoli passerotti, che all’inizio del bosco, dove confinava con il primo paese di uomini, molti alberi venivano abbattuti e poi bruciati, per fabbricare oggetti appuntiti di pietra lucida o costruire delle scatole aperte che galleggiavano sull’acqua.
Tali parole misero paura e rabbia nei cuori verdi. Tutti si armarono delle poche difese di cui potevano usufruire e il bosco si fece cupo e pericoloso per l’uomo: i rovi in particolare, fecero crescere spine appuntite e si arrampicarono addirittura sugli altri alberi.
“Non dovreste preoccuparvi più di tanto! Il limite del bosco è lontano migliaia di alberi da qui e noi siamo sempre stati pacifici verso le creature del mondo” provò a far ragionare la grande quercia. Ma i rovi gettavano angosce sulle povere anime spaventate degli alberi dicendo che se gli uomini fossero arrivati fin lì, li avrebbero certamente gettati tutti alle fiamme. Così la paura prevalse sul buon senso e tutta la comunità acconsentì che i rovi si infittissero affinché potessero proteggerli.
Tutto questo fece rattristare il povero salice ridente, che pensava con dispiacere solo alle numerose insidie che tendevano i suoi vicini alla sua amica. “Ah, non rivedrò mai più la mia cara  piccola amica!” e si ritrasse in sé stesso, senza partecipare ai progetti sinistri del bosco. 

Verso la primavera le voci di orrori e pericoli si erano diradate, fin quasi a scomparire, così gli alberi imponenti si erano tranquillizzati e pian piano tutto il bosco. Fino a quel momento non avevano visto nemmeno un uomo arrischiarsi di avventurarsi nei loro sentieri, perciò intimidirono i rovi a ritornare al loro posto e si prepararono per dare i primi teneri boccioli della stagione.
Queste erano le intenzioni degli alberi, ma non sapevano che la guerra degli uomini non era ancora finita. 

Una notte buia e fredda, il salice fu svegliato da urla e terribili suoni di spade. Rimase immobile e muto, spaventato da quelle grida soffocate di sofferenza che lo pietrificavano. Dopo lo shock iniziale cercò di capire da dove potessero provenire quei rumori agghiaccianti, ma la notte senza luna faceva appena vedere le sue stesse foglie. Non fu per molto però che mancò la vista: fiamme alte si alzarono dal centro del fiume e la loro luce mostrava ciò che finora aveva nascosto il buio.
Il fuoco si ergeva spaventoso e spietato sulle navi, facendo scorgere i visi bestiali e pieni di  dolore degli uomini, e sembrava divorasse quel che incontrava velocemente come era apparso. Il fiume si spaventò altrettanto per tutto quel calore e sangue che si rovesciavano su di lui, perciò provò a spegnere quel nemico distruttore con onde più forti, ma in questo modo non fece che peggiorare la situazione che cominciava a essere insostenibile per gli uomini.
Il bosco si era ormai svegliato e assistette a quello spettacolo surreale nel più completo terrore, senza riuscire a muovere una foglia.

C’erano solo tre navi che non stavano andando a fuoco, ed erano quelle che l’avevano appiccato sulle altre. Non erano molto diverse rispetto alle loro nemiche, se non che si potevano distinguere delle grandi bandiere in cima all’albero maestro con un drago a due teste che sputava fiamme, e forse sembravano leggermente più piccole. Sicuramente però, gli uomini che le guidavano erano stati più astuti e spietati. Le navi attaccate invece erano imponenti e proprio ciò fu il loro svantaggio. Infatti erano più difficili da governare sul fiume e il fuoco divampava più in fretta. La loro bandiera aveva due punte, e sembrava che fosse raffigurato un fiore.
Dopo un tentativo di contrattacco da parte delle navi in svantaggio, nonostante le gravi perdite che stesse provocando il fuoco, si arresero, occupandosi solo della difesa e riparazione.
Purtroppo in una battaglia se ci sono i vincitori, ci devono anche essere gli sconfitti: gli uomini dei draghi non ebbero pietà e spazzarono dal fiume ogni possibile nemico. 

“Di quali atrocità è capace il mondo!” pensarono sconvolti il salice e gli altri alberi.
Dopo questi avvenimenti, che durarono per più della metà della notte, i poveri alberi non riuscirono a prendere sonno e dovettero sopportare la distruzione della battaglia che l’alba iniziava a far scorgere. 

  
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