Cantico dei Dannati
Tutti errammo folli gioiosamente.
Immolammo la virtù all'ardore.
Ghignando noi, giammai ci venne in mente
Che a morir sull'altare fosse il cuore.
Ma non colma il vizio spirti malati
D'una gioia ormai persa nel ricordo
In chi da tempo alla sua voce è sordo
Ma unisce la sua al coro dei dannati.
Nella notte ci perdemmo tra strade
Polverose ed ubriache di peccato;
Tra muri sporchi di sangue seccato
Di chi a Delirio cede e infine cade,
Di altri cristi che di qui son passati
Con un riso folle e stolto alla Sorte
Portando sull'ombra un profumo di morte
Cantando i sonni bui dei dannati.
Il giorno strisciò piano nelle vïe,
La sua aurora soffocata nel fango:
Una luce scura sulle follïe
Nel gelo del primo vento ramingo.
C'inganna ma noi non siamo ingannati
Poichè porta l'identico colore
Del sole quando in vespro muore,
Lo stesso ch'è così caro ai dannati
Suggellammo infine il nostro bel patto
Di drogarci solo d'Eternità
E con un gesto grazioso e distratto
Piegammo i sorrisi alla volontà
Nostra, a quella brama di tempesta.
Ma cosa fu danzare forsennati,
Il corpo rotto ma l'anima desta,
Se non fregiarsi del nome Dannati?
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E non dite mai che voi non sapevate
Che le vostre pazzie le vostre ferite
Avremmo infin neramente esacerbate
Per la cupidigia che di noi voi sentite
L'amor che offrite il potere che date
La Morte porta memorie immeritate
Sorrisi antichi che anche noi conoscemmo
Prima di derider la felicità.
Nelle carezze d'una candida rosa
In un viso di fanciulla ritroviamo
L'Amore di chi da sempre raggiriamo
Di chi ancor vuol cullarci l'anima rosa.
Però non rendeteci nell'ultima ora
La libertà empia del vostro perdono
Per le nostre mani atre non v'è condono
Poichè siam Dannati e peccheremo ancora
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è da tempo che non scrivo e mi sentivo piuttosto male proprio per questo. Dopo un po diventa un bisogno viscerale quello di riversare noi stessi nei nostri confusi versi. Ultimamente ero troppo impegnato a vivere per poter scrivere, anche questo è vero. Tuttavia restava quel bisogno latente di graffiare il foglio e magari in modo meno confuso che nella precedente, quindi, finalmente, ecco la mia nuova, reduce dell'aver letto quell'insano genio di Wilde. Spero vi piaccia, ci ho messo tutto quello che avevo