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Autore: LordRandal    26/02/2009    4 recensioni
Ho scritto queste poesie perché non avrei potuto fare altrimenti. Spero di avervi regalato almeno qualche emozione. Eccone una:
Oggi
Il vento
Porta sulla pelle
Strani echi
Genere: Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Cantico dei Dannati


Tutti errammo folli gioiosamente.

Immolammo la virtù all'ardore.

Ghignando noi, giammai ci venne in mente

Che a morir sull'altare fosse il cuore.

Ma non colma il vizio spirti malati

D'una gioia ormai persa nel ricordo

In chi da tempo alla sua voce è sordo

Ma unisce la sua al coro dei dannati.


Nella notte ci perdemmo tra strade

Polverose ed ubriache di peccato;

Tra muri sporchi di sangue seccato

Di chi a Delirio cede e infine cade,

Di altri cristi che di qui son passati

Con un riso folle e stolto alla Sorte

Portando sull'ombra un profumo di morte

Cantando i sonni bui dei dannati.


Il giorno strisciò piano nelle vïe,

La sua aurora soffocata nel fango:

Una luce scura sulle follïe

Nel gelo del primo vento ramingo.

C'inganna ma noi non siamo ingannati

Poichè porta l'identico colore

Del sole quando in vespro muore,

Lo stesso ch'è così caro ai dannati


Suggellammo infine il nostro bel patto

Di drogarci solo d'Eternità

E con un gesto grazioso e distratto

Piegammo i sorrisi alla volontà

Nostra, a quella brama di tempesta.

Ma cosa fu danzare forsennati,

Il corpo rotto ma l'anima desta,

Se non fregiarsi del nome Dannati?


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E non dite mai che voi non sapevate

Che le vostre pazzie le vostre ferite

Avremmo infin neramente esacerbate

Per la cupidigia che di noi voi sentite

L'amor che offrite il potere che date

La Morte porta memorie immeritate

Sorrisi antichi che anche noi conoscemmo

Prima di derider la felicità.


Nelle carezze d'una candida rosa

In un viso di fanciulla ritroviamo

L'Amore di chi da sempre raggiriamo

Di chi ancor vuol cullarci l'anima rosa.

Però non rendeteci nell'ultima ora

La libertà empia del vostro perdono

Per le nostre mani atre non v'è condono

Poichè siam Dannati e peccheremo ancora








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è da tempo che non scrivo e mi sentivo piuttosto male proprio per questo. Dopo un po diventa un bisogno viscerale quello di riversare noi stessi nei nostri confusi versi. Ultimamente ero troppo impegnato a vivere per poter scrivere, anche questo è vero. Tuttavia restava quel bisogno latente di graffiare il foglio e magari in modo meno confuso che nella precedente, quindi, finalmente, ecco la mia nuova, reduce dell'aver letto quell'insano genio di Wilde. Spero vi piaccia, ci ho messo tutto quello che avevo


  
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