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Autore: Assasymphonie    15/11/2015    1 recensioni
[Fate/strange fake]
Enkidu rise, di nuovo.
Era cominciata l'eclissi.
[ Gilgamesh - Enkidu ]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo del capitolo: Eclissi.
Personaggi:  Gilgamesh / Enkidu
Rating: Giallo
Note dell'autore: Introspettiva / Romantica
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà dell'autore; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Eclissi.

Neppur lo splendore dell'oro di cui sembrava lastricata la sua intera strada avrebbe potuto eguagliare il brillio di quelle giade incastonate, neppur la stoffa migliore prodotta da tessitrici dalle vergini mani avrebbe potuto vestir quel corpo d'alabastro meglio di quei capelli che parevan fondersi nella natura dipinta su quel muro. Questo pensava Gilgamesh, Re di tutti i Re, nel posare il vermiglio sguardo, stanco e cupo, su Enkidu baciato appena da una luna già vecchia.
Conosceva così bene ogni piega delle cosce morbide, ogni curva delle spalle sottili, ogni profilo del piccolo naso e del mento sfuggente, che neppure avrebbe avuto il bisogno di guardarlo per tracciarne gli odori, i sapori, i suoni atti a riempire il contorno di una figura né uomo né donna, né umano né cosa; gli angoli delle labbra si incurvarono verso l'alto, una mano tracciò la rotondità del fianco altrui.

" Ti piace mostrarti alla luna, Enkidu? Farmi ingelosire persino di lei... "

In tutta risposta ottenne una risata come campanelle d'oro, chiara e piena, ricca e profumata; Enkidu trovava divertenti quelle manifestazioni di setosa gelosia, che indossava come un manto nobile. Gilgamesh lo vide girare il capo, i capelli che frusciarono, il corpo intero che si abbassò per coprirgli il petto. Sentiva le dita lievemente callose, rovinate dall'amore per una Terra che ricambiava quasi meglio di lui, tracciargli linee immaginarie sull'addome, sul petto che seguì il tocco con il respiro fino a vederlo morire sulle labbra arrossate, gonfie di baci quanto quelle dell'uomo che fu d'argilla.

" Oh Gilgamesh, neppure la luna avrebbe il potere di distogliermi dallo splendore d'oro che emani. Non ero tuo, stanotte? Non sarò tuo per tutte le notti a venire? "

Il suo respiro sapeva d'erba, sapeva di quella rugiada quando la temperatura sulle montagne si abbassava, era fresco come i grandi fiumi da cui tutto era nato. Gilgamesh se ne abbeverò avidamente, espandendo il sorriso, assottigliando quegli occhi tanto veri quanto disumani. Le uniche parole a cui avrebbe mai creduto erano le sue, un professare l'amore che di eterno aveva solo l'aspetto ed entrambi lo sapevano. Fermò quella mano, vi giocò appena, morse il labbro inferiore altrui per vederlo arrossarsi di nuovo, sporcare quella bellezza -o renderla, se possibile, ancor più sua?-.

" Comincia ad essere mio ancora una volta, Enkidu. Ora, mentre la luna ci guarda, così si oscurerà per la gelosia verso di noi. "

Enkidu rise, di nuovo.
Era cominciata l'eclissi.

.Fine.

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Non fucilatemi, ci ho voluto provare.
   
 
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