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Autore: Clira    26/02/2009    11 recensioni
Che cosa accadrebbe se un giorno la bellissima Rosalie Hale Cullen, contro ogni legge della "vampiristica", scoprisse di essere in dolce attesa? Come si spiegherebbe il fatto? E cosa succederebbe se la coppia decidesse di scappare senza lasciare traccia per scoprire come sia potuta accadere una cosa del genere? Come reagirebbe il resto della famiglia Cullen? E se per ultimo...la notizia arrivasse alle orecchie di certi vampiri che abitano in Italia? In questa ff si scoprirà anche il lato oltre la facciata di Rosalie, i suoi atteggiamenti con Emmett, l'amore che prova per lui e per la sua famiglia e la gioia nel diventare finalmente madre... La storia si svolge in seguito a "Breaking Dawn"
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emmett Cullen, Rosalie Hale
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Speranza cap.1-Bellissima, inaspettata sorpresa                                                 Speranza
                                                 

                                                          CAPITOLO 1: INASPETTATA, BELLISSIMA SORPRESA

Era così bello ritrovarsi ogni mattina tra le braccia di Emmett (non che comunque sprecassimo la notte per dormire), però quando il sole sorgeva, stranamente anche noi, seppur per poco, ci calmavamo ed era un momento di pura e semplice tranquillità in cui restavamo stretti l'uno all'altra come se al mondo non ci fosse altro che il nostro amore. E poi Emmett, come ormai faceva da quando la nostra relazione aveva avuto inizio, interrompeva quel momento con frasi del tipo: - Ehi piccola, non vedo l'ora che venga la notte...!  - oppure con certi commenti del genere: - Caspita Rose, ci hai davvero dato dentro! - ma dopotutto io lo amavo anche per qusto.
Quel momento però mi trasmetteva anche emozioni e sentimenti contrastanti. In fin di conti un nuovo giorno significava nuova vita, quella vita che non sarebbe mai cresciuta in me. Tutti mi credevano solo un pezzo di ghiaccio; un'arpia senza cuore. Effettivamente potevo sembrare un pezzo di ghiaccio data la temperatura e la durezza della mia pelle, inoltre...era anche vero che il mio cuore non batteva più, ma io provavo sentimenti come ogni altro essere  umano, anzi, forse anche più forti.
Bella non aveva idea di quanto fosse fortunata; lei aveva Renesmee: la sua bambina, la luce dei suoi occhi oltre Edward, la sua ragione di vita. Io avevo il mio Emmett, il mio grande amore, mio marito, però non mi sarei mai potuta sentire del tutto completa senza quel bambino che avevo sognato durante la mia vita umana e che avevo continuato a sognare nella mia esistenza da vampira
A quel punto sospirai ed Emmett si fermò con le dite tra i miei capelli biondissimi e fluenti.     - Cosa c'è, Rose? - io lo guardai e lui inclinò la testa fino alla mia altezza per fissarmi negli occhi. - Allora? Sei triste? Forse...non hai voglia di andare a trovare Tanya, Kate e gli altri a Denali? Possiamo sempre chiamare e accampare una scusa... - disse riprendendo ad accarezzarmi i capelli. Oltre alle apparenze, il mio Emmett era meraviglioso. E l'unica cosa che gli importava ancor più delle partite e delle risse ero io. Se non mi vedeva felice, non si dava pace. Sfoderai il mio sorriso migliore, anzi...il suo preferito, quello che gli riempiva il cuore di tutto il mio amore. - No, è tutto a posto. Andiamo pure da Tanya. - risposi alla fine. Infatti, un mese e mezzo dopo il quasi (grazie a Dio) scontro con i Volturi, io ed Emmett eravamo partiti e prima di rientrare a casa, circa tra due settimane, saremo passati a trovare il clan di Denali. Mio marito rispose al sorriso, poi mi strinse a sè e mi baciò con quella sua passione capace di soggiogarmi. - Allora...tra quanto ci aspetta Tanya? - chiese lui. - Abbiamo ancora una settimana di tempo... - risposi massaggiandogli una tempia. Emmett mi prese la mano e ne baciò le dita. - Ti amo, bimba. -  - Ti amo anch'io, mio  amore... - risposi posando la testa nell'incavo del suo collo. Le sue braccia incredibilmente forti mi strinsero dolcemente.
Un'ora dopo ci alzammo dal letto e restammo tutto il resto del giorno chiusi in casa, come una normale coppia di innamorati.
Il giorno seguente piovve a dirotto, così decidemmo di andare ad allenarci a baseball; il tempo era ideale. L'ultima volta che avevamo giocato, era stato il giorno della disastrosa partita che avevamo organizzato poco fuori Forks, il giorno in cui eravamo stati interrotti dall'arrivo di James, Victoria, Laurent e tutto ciò che ne era seguito. Sembrava fosse passato più tempo di quanto ne fosse trascorso in realtà.
Emmett battè una palla che schizzò sul campo più veloce della luce e io non ebbi grosse difficoltà a prenderla, stavo cominciando anche a diventare più veloce. La cosa non sarebbe piaciuta a Edward!  - Fantastica, baby! Vedrai che quando torneremo a casa stracceremo tutti! - esclamò Emmett entusiasta. Io gli sorrisi radiosa, ma ad un certo punto, un dolore lancinante mi squarciò l'addome e io lanciai un grido agghiacciante, cadendo rovinosamente al suolo, sporcandomi dalla testa ai piedi di fango. Mio marito era rimasto così atterrito che restò immobile, paralizzato dallo sgomento vedendo quella scena. Un attimo dopo, però mi fu subito accanto. - Rose! Rose! Che ti succede?! Amore mio, rispondimi! - il dolore si faceva sempre più straziante e intenso. Io gridavo in preda all'agonia, Emmett gridava sopra di me in preda al panico. - Rose! Rose! Che cos'hai? Amore, rispondi! -. Non lo sapevo, non sapevo cosa mi stesse succedendo, ma ovviamente non era normale quel dolore al ventre; non per chi, come noi, era un vampiro. Rovesciai gli occhi indietro e capii dal tono in cui Emmett "parlò" che non era stato più preoccupato in tutta la sua vita. - ROSALIE! - non lo avevo davvero mai visto più spaventato di quanto lo fosse in quel momento; lui era sempre così forte. - Em...m...ett... - biascicai - Ri...por...tami... de...ntr...o... - sentii le sue braccia possenti avvolgermi in un abbraccio protettivo e in meno di due secondi fummo a casa. - Rose! Amore mio, dimmi cos'hai! -  - La mia...pancia... -  - Hai mal di pancia?! - Emmett era sempre più sconvolto. - Rose, adesso chiamo Carisle, vediamo se lui... -  - Cosa? - lo interruppi - Vediamo se lui...ha mai sentito di...una vampiro...con il mal di pancia? No, Emmett. Lascia per...dere, non...facciamoli preoc...cupa...re inultilmente... -  - Ma Rose, stai malissimo! - Emmett urlava sempre più forte e probabilmente non se ne accorgeva neanche. Poi poggiò la testa sul mio petto, che continuava ad alzarsi e ad abbassarsi irregolarmente. - Che cosa devo fare? - questo però lo disse ad alta voce, con uno spesso velo di tristezza ben evidente nel suo tono, che mi fece stare ancora più male, non volevo che soffrisse. Lui odiava essere impotente, poi se si trattava di me... - Stammi vicino, amore mio... - dissi infine, accarezzandogli la testa per confortarlo. - Non ti preoccupare Emmett, sta già passando. - e grazie a Dio era vero, meno di un minuto dopo il dolore si placò, lasciandomi esausta e ansante.
Ciò che era successo era davvero fuori dal comune; decisamente anormale per un vampiro. - Rosalie, amore come ti senti? -  - È passato, Emmett...è passato... - lui mi accarezzò i capelli incrostati di fango e mi baciò la fronte.
Per tutto il resto della giornata io rimasi a letto, più costretta da Emmett che per altro e la notte si infilò anche lui sotto le coperte, ma non la trascorremmo al solito modo. No, Emmett mi strinse a sè e io posai la testa sul suo petto, con gli occhi chiusi. Lui invece, li tenne spalancati per tutta la notte, quasi sgranati; il torace era fermo immobile: non stava respirando.
La mattina dopo, nell'attimo in cui ci fissammo, lui si accigliò. - Che cosa c'è? - gli chiesi. - Hai gli occhi quasi neri, Rose, abbiamo cacciato tre giorni fa. Cosa ti sta succedendo? -  - Non lo so Emmett, ma adesso mi sento bene. -  - Mmm...ora andiamo a caccia, poi torniamo a casa, rinvieremo la visita a Denali. -  - No amore, voglio stare ancora un po' da sola con te e a casa sarebbe praticamente impossibile...è troppo affollata. -  - Ma Rose... - cercò di protestare. - Andiamo a caccia, Emmett - tagliai corto. - Ho sete. - lui cedette. - Va      bene... -.
I giorni passarono e tutto tornò alla normalità se non fosse stato per il solo fatto che avevo più sete del solito.
La sera prima di partire per andare a trovare Tanya però, mi accorsi di una cosa e rimasi pietrificata. Stavo per infilarmi il completo da notte preferito da Emmett (per intenderci, eravamo tornati alle nostre solite occupazioni notturne), ma poi i miei occhi la videro: quella piccola protuberanza dell'addome. No, non poteva essere; era letteralmente impossibile. - Emmett! - mi uscì come un suono stridulo, quasi isterico e questa non era decisamente una cosa da me. Mio marito arrivò in una frazione di secondo. - Cosa c'è, Rose? Stai ancora male?! - era di nuovo preoccupato. Mi indicai il ventre. - La vedi anche tu? - lui seguì la direzione che le mie dita gli mostravano. Sbarrò gli ochhi, li sgranò, boccheggiò. Non lo avevo mai visto così in difficoltà prima di allora. - Io... -   - Tu... -  - Sono incinta...! -   - Sei incinta...! - parlammo contemporaneamente. Ci fissammo, sconvolti, felici e un mare di altre emozioni indescrivibili, ma ad un tratto qualcosa cambiò.
L'espressione di Emmett si indurì. - Cosa c'è? - gli chiesi; io ero al settimo cielo. Adesso non avrei più avuto nulla da invidiare a Bella e forse, sarei davvero riuscita a trattarla come una sorella, infondo lo volevo. Ora avevamo una cosa in comune, una cosa più forte della nostra natura di vampire: la maternità. Ma c'era una falla in tutta quella mia felicità. Tra me e Bella c'era stata una differenza; una differenza fondamentale: lei era ancora umana quando era rimasta incinta di Renesmee, io , ovviamente, non lo ero. Quel pensiero cominciò a strisciare prepotentemente in me come la più velenosa delle serpi. Com'era possibile? Forse era questo stesso pensiero che aveva reso l'espressione di Emmett così fredda e distaccata. Infatti un attimo dopo... - Rose, non è...possibile che tu sia incinta; il tuo corpo non può subire variazioni. -. Emmett cercava di di rimanere calmo e razionale, la parte non gli si addiceva molto, ma apprezzai i suoi sforzi più di ogni altra cosa. Mi avvicinai a lui e lo strinsi con le mie braccia sottili e forti. lui posò la testa nell'incavo del mio collo e io presi ad accarezzargli la nuca. - Andrà tutto bene Emmett, vedrai che andrà tutto bene. - restammo lì in piedi abbracciati per quasi sei ore, senza sentire la stanchezza, poi Emmett ruppe il silenzio. - Che cosa diremo a Tanya? Sono quasi le tre di mattina, dobbiamo... -  - Non diremo niente a Tanya. - Emmett parve perplesso. - Non andremo a Denali, non torneremo a casa. -  - Ma Rose! Carlisle potrebbe aiutarci! -  - Era già in diffcoltà quando si trattava della gravidanza di Bella che era anormale solo per metà; figurati, per la mia non saprà proprio cosa fare! No. Carlisle ci ha sempre aiutati, ma questa volta non sarà possibile neanche per lui. -  - E allora dove vuoi andare, Rose? -  - A scoprire la verità. -

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Ed eccomi con una nuova ff per voi! La prima che scrivo su Twilight! Allora...che ne dite? Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto. Magari adesso il titolo della storia non vi sembrerà particolarmente azzeccato, però con l'evolversi dei fatti i nodi cominceranno a sciogliersi e gli eventi si chiariranno.
 Che cosa intendeva la bella Rose con " Andremo a scoprire la verità" ? Come si comporterà Emmett adesso che la sua vita è stata così radicalmente stravolta? E come prenderanno i Cullen la scomparsa di due membri della loro famiglia? Mah!
 Questi misteri saranno svelati nei prossimi capitoli...
Fatemi sapere cosa ne pensate! Ringrazio in anticipo chi leggerà e soprattutto chi mi lascerà una piccola recensione! Anche le critiche sono ben'accette. Mi scuso invece, per i probabili errori, la maggior parte di battitura.
 Baci a tutti!
                                                                                                                                         
  
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