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Autore: Darth Ploly    16/11/2015    1 recensioni
Una Ponyville corrotta e marcia. Uno spietato killer a piede libero. Una puledra che cerca di portare giustizia nella sua città.
Tra indagini, sentimenti e una buona dose di citazioni, le cupe avventure di una detective che muove i suoi passi in una Ponyville più pericolosa e oscura di Gotham City.
Ho deciso di affidare il ruolo da protagonista a uno dei background pony di Friendship is Magic, ma compariranno comunque le Mane 6, altri pony che tutti conoscete e anche alcuni personaggi inediti.
Questa è la mia prima storia, spero sappia prendervi per mano e trascinarvi in un mondo folle e magnifico.
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Derpy, Le sei protagoniste, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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È mezzanotte e mezza e sono appostata in un vicolo in attesa di Twilight Sparkle. Sono corsa ad avvisarla non appena Fluttershy se ne è andata. Come immaginavo, la notizia l’ha riempita di gioia, al punto da non voler attendere  l’orario stabilito. Fortunatamente sono riuscita a convincerla: la situazione è già difficile senza che lei inizi a fare i capricci. Abbiamo deciso di non muoverci insieme ma di incontrarci direttamente davanti al commissariato, in modo da evitare di incuriosire eventuali nottambuli.
Ho deciso di arrivare in anticipo. Sono in attesa in questo vicolo da venti minuti, con la sola compagnia di un gatto spelacchiato che cerca del cibo tra i rifiuti. Immersa nel buio, sento il vento freddo giocare con la mia criniera. Davanti a me si staglia la centrale, unico edificio illuminato nella notte. Dalla mia posizione ho un’ottima visuale di quel che succede di fronte all’ingresso e lungo la strada principale, tale da consentirmi di individuare la scienziata avanzare con passo lento. Imito il verso di un gufo per richiamare la sua attenzione e lei mi raggiunge comportandosi con naturalezza. Una volta arrivata, noto che porta con sé uno zaino pieno di strumenti vari.
“Non ti fidi di quelli della scientifica?” domando indicandoglieli.
“Non si tratta di fiducia, sono solo affezionata ai miei”
“Curioso: l’ultima volta che ci siamo viste non facevi altro che distruggerli con i tuoi incantesimi”
“Fai sempre caso a dettagli inutili, tu?” ribatte stizzita. Non riesco a trattenere una risatina. L’unicorno continua: “Piuttosto, la tua amica è già arrivata?”
“No, da quando dono qui non è passata. Ma manca ancora mezz’ora all’appuntamento: ci sarà”
“Immagino tu non sappia come ci farà entrare”
“Immagini bene. Il mio unico indizio è questo” Tiro fuori dalla mia borsa ciò che mi ha lasciato prima Fluttershy: una carota! La scienziata è divertita, non vede l’ora di scoprire quale sia il piano della pegaso. Eppure, dopo trenta minuti, la mia fiducia inizia a vacillare: Fluttershy non si è fatta viva.
Che il suo piano sia fallito? Forse è stata scoperta! Incerta sul da farsi e totalmente presa dai miei pensieri, vengo richiamata all’attenzione da Twilight: “Hey detective, guarda lì: qualcosa inizia a muoversi”
Una finestra del commissariato si apre e ne esce un piccolo coniglio bianco, L’animaletto si guarda intorno annusando l’aria, per poi avanzare con decisione nella nostra direzione: avverte l’odore della carota. Quando ci raggiunge, ci accorgiamo che ha un foglio di carta legato alla zampa. Mentre il coniglio mangia i pezzettini di carota datigli da Twilight, leggo il messaggio: “La porta è aperta”
Ottimo lavoro, Fluttershy!
Raggiungiamo velocemente l’ingresso e, con due leggeri colpi di zoccolo, avvertiamo della nostra presenza. La pegaso apre e ci osserva studiando attentamente Twilight.
“È lei?” mi domanda.
“È lei”
“Bene, entrate allora! Non abbiamo tutta la notte”
Ci lascia passare per poi chiudere il portone il più delicatamente possibile.

“Oh, era da tempo che non venivo qui” Twilight si guarda attorno con un’espressione felice stampata sul muso, neanche fosse in gita scolastica. Io invece sono tesa come una corda di violino e decisamente più consapevole dei rischi che stiamo correndo. E in più mi piacerebbe avere delle risposte: “Come hai messo fuori gioco le guardie, Fluttershy? Non ti ho neanche vista arrivare alla centrale, nonostante io sia stata fuori per almeno un’ora. Eri già qui?”
“Sì detective, sono venuta poco dopo aver finito la nostra discussione. Ho detto loro di voler lavorare un po’ dato che a casa non pensavo ad altro che alla giornata di oggi. Mi hanno creduto e, dopo qualche ora, ho attuato il piano”
“Di cui conosco solo la fase finale, a dirla tutta. Ammetto che il coniglio messaggero mi ha stupita”
La pegaso ridacchia: “Lui è Angel. Lo uso spesso per recapitare messaggi rapidamente”
“E prima di inviare Angel che hai fatto?” la incalzo “Dove sono le guardie?”
“Nello studio del commissario, occupate a leggere un libro sulla storia di Equestria. Non ci disturberanno, ma vi chiedo di non fare rumori troppo forti o potrebbero accorgersi di noi”
Mi fermo all’improvviso ed elaboro quel che mi ha detto: “La sicurezza è sveglia? Fluttershy, ma cosa …”
“Io possiedo lo Sguardo”
Silenzio. Non riesco a muovere un muscolo. Persino Twilight torna a interessarsi a noi: vedo i suoi occhi brillare.
“Non … non avrei mai immaginato. Qui in centrale lo sanno?”
“No, nessuno. Neanche il commissario”
“Oh, tesoro! Sei una ragazza piena di sorprese, eh?” Twilight avanza verso Fluttershy “Non pensavo ci fossero pony con questo potere in città. Nella mia vita ho incontrato un possessore dell Sguardo solo una volta, da puledrina, e da allora ho potuto trovare solo vaghe informazioni sui miei libri. Mi piacerebbe davvero tanto approfondire l’argomento! Non potresti parlarmene un po’?” La sua voce è quella di una puledrina che chiede alla madre di prenderle un gelato.
“Preferirei evitare: non è un lato di me che amo”
“Ma perché? È un potere magnifico, utile e anche molto raro. Sei fortunata”
“Fortunata?” sbotta Fluttershy furibonda “Certo, ho un potere strano di cui si sa ancora molto poco, ma glielo donerei senza pensarci due volte se solo ci fosse un modo! Lei può anche aver letto ogni libro di Equestria, ma non sa che significa essere guardata con paura e sospetto da chi le sta intorno! Non sa cosa vuol dire essere costantemente presa in giro da tutti i tuoi coetanei quando sei una puledrina! Non sa che vuol dire … essere chiamata mostro”
Mostro, demone, abominio. Sono solo alcuni degli insulti scagliati in genere contro i possessori dello Sguardo. Considerato un dono da alcuni, rischia in realtà di divenire una maledizione che costringe chi lo ottiene a essere evitato, deriso, ripudiato. Nessuno sa da cosa nasca questo potere, anche se le storie al riguardo sono tante, spesso poco credibili, ma in molti continuano a essere spaventati da questa specie di “magia nera”. Bah, tutte idiozie!
“Sei convinta che io non possa conoscere nulla di tutto ciò?” Vengo scossa dai miei pensieri dalle parole di Twilight. La sua voce è seria, quasi non sembra la stessa di prima.
“Vengo considerata un mostro da quando lavoravo qui in polizia, ma deduco che tu non mi conosca. Ho fatto molte cose sbagliate nella mia vita, ho compiuto azioni di cui mi pento. Adesso sono diversa ma, nonostante abbia messo la testa a posto, tutti mi temono, tutti mi odiano. L’unico vero amico che ho è un drago che mi ha aperto le porte di casa sua per ospitarmi quando ero in difficoltà, per darmi un tetto sopra la testa, un posto dove poter continuare i miei studi e dove sentirmi al sicuro mentre tutta la città mi detestava. Ero appena uscita dal carcere e mi avevano sottratto ogni mio bene. Persino il proprietario dell’appartamento in cui abitavo decise di cacciarmi. Spike mi salvò la vita. È stato l’unico ad avermi trattato con dolcezza da allora, l’unico che non mi abbia considerata un mostro. Oltre a lui non ho nessuno. Tu sei un demonio, mia piccola pegaso, io sono una psicopatica, anche Spike è considerato pericoloso, sebbene sia stato allontanato dal suo stesso nido perché destinato a non crescere e dunque giudicato come un “errore”. Siamo tutti mostri. Eppure lui mi disse che ogni creatura considera mostri gli dei che incontra sula sua strada ma di cui non riesce a comprendere la grandezza. Ricorda queste parole, piccola pegaso, e forse inizierai ad avere una nuova considerazione di te e del tuo potere. E ora sbrighiamoci! Raggiungiamo il reparto della scientifica” Detto questo, si dirige verso i sotterranei. Fluttershy guarda a terra, incapace di fare alcunché. Non avrei mai voluto che succedesse tutto questo. Rimango in attesa, Twilight conosce la strada.
“Lei chi è?” domanda Fluttershy con voce flebile.
“Lavorava per la scientifica ma venne radiata e incarcerata per una serie di crimini. Adesso è una semplice scienziata, ma nessuno l’ha mai perdonata per quel che ha fatto, nemmeno Dash. A dirla tutta, nemmeno io. Ma se c’è qualcuno in grado di capirti, quella è Twilight Sparkle” Mi avvicino e le poggio uno zoccolo sulla spalla “Credi di essere in grado di continuare? Se la raggiungiamo, non si torna più indietro”
Deglutisce, la sento tremare. Poi solleva gli occhi e mi dice: “La missione ha la precedenza. Andiamo!”
Le sorrido soddisfatta: “Brava, soldato”

Troviamo Twilight in un laboratorio, intenta a tirar fuori dalla borsa l’occorrente per le indagini. Senza sollevare lo sguardo, ci dice: “Mi piace questa stanza, vorrei lavorare qui. È possibile avere quel composto ora?
Fluttershy si reca nella stanza accanto e, quando torna, ha con sé una fialetta di sangue. Sul vetro, un adesivo presenta la scritta “Lyra”.
“Ecco, il suo lavoro inizia da qui”
“Molto bene” Twilight sorride avidamente, la scienziata che è in lei freme “Da questo momento non voglio essere disturbata. Non parlatemi, non toccatemi, non distraetemi in alcun modo. Ho i miei strumenti ma potrei chiedervi qualche informazione oppure aiuto: rispondete e agite velocemente. Piccola pegaso, avete modo di fare del caffè qui in centrale?”
“Sì, abbiamo un cucinino più avanti”
“Preparamene un po’, per favore. Sarà una lunga notte” Dopo aver dato disposizioni, preleva una goccia di sangue e si mette all’opera. Fluttershy va a fare quel che le è stato chiesto mentre io mi siedo su uno sgabello all’angolo della stanza per non essere d’impiccio a Twilight. L’unicorno studia con un microscopio la goccia prelevata, ingobbita sulla scrivania. Al suo fianco sono impilati alcuni libri portati da casa, alle sue spalle fluttuano i suoi strumenti. Ogni tanto uno di questi viene richiamato sulla scrivania, altre volte Twilight sfoglia con foga i suoi libri alla ricerca di informazioni.
Dopo un po’, le sue azioni cambiano: messo da parte il sangue, inizia a creare nuovi composti. Mescola polveri e liquidi, mette a bollire alcune miscele, altre le riscalda appena. Vederla al lavoro è affascinante, sebbene quel che fa sia totalmente incomprensibile. Ogni sua azione è attenta e precisa nonostante lei divenga sempre più iperattiva man mano che beve il suo caffè.
Passano quattro ore, forse di più. Io e Fluttershy ci siamo scambiate appena qualche occhiata per tutta la notte, eppure so che entrambe temiamo di non farcela. Ormai manca poco all’alba e qualcuno potrebbe arrivare in anticipo al lavoro, magari la stessa Dash. Eppure, quando sto per perdere le speranze, Twilight esulta: “È fatta!”
Subito corriamo verso la scienziata che sta agitando al cielo una provetta con un liquido di color blu elettrico.
“Hai risolto il mistero del composto, Twilight?”
“Sì Octavia, e devo ammettere che non è stato per niente facile. Chiunque sia il vostro assassino, sicuramente è un pony molto intelligente e acculturato. Riesco a capire perché non siate riusciti a comprendere la natura del composto: non solo non è una sostanza reperibile nel regno di Equestria, ma solitamente non è nemmeno usata come sedativo”
“Spiegati meglio” Sono decisamente interessata.
“Nelle terre dell’Estremo Oriente non si praticano solo arti magiche e fisiche uniche al mondo, ma anche una medicina qui da noi quasi totalmente sconosciuta. Una sostanza molto usata permette di rilassare i muscoli di un individuo e di porlo in una situazione di pace, quasi di stasi, durante la quale si possono compiere molte operazioni con maggior sicurezza. Questa sostanza si ottiene lavorando le foglie di una ben precisa pianta, pestandole e mescolandone i frammenti a dei liquidi di vario tipo. Tuttavia la preparazione è molto complessa e, se le proporzioni non sono corrette, si può creare un sedativo o addirittura un veleno. Le sostanze verdi contenute nel sangue si vengono a formare quando il medicinale entra in circolo e restano lì per un periodo massimo di due giorni. Wow! Immaginavo che non sarebbe stato un lavoro facile, ma addirittura una sostanza così rara! Wow!”
È incredibile, tutto dannatamente incredibile! Con chi abbiamo a che fare?
“E questa pianta cresce solo in quelle zone?” domanda Fluttershy “Non potrebbe essere coltivata in casa?”
“Lo escludo, il nostro clima non glielo permetterebbe. Ha bisogno di condizioni climatiche particolari che neanche le serre tradizionali possono garantire”
Serre … tradizione … piante esotiche … clima …
“Che mi dici di un orto botanico?”
Le due si girano a guardarmi. Twilight ci pensa su e poi risponde: “Non sono mai stata all’orto botanico di Ponyville, ma se avesse delle sale dedicate a quelle terre … sì, potrebbe”
Bingo! Abbiamo una pista! Quasi non ci credo.
Adesso dobbiamo capire come agisce l’assassino, anche se Fluttershy ha già avuto l’intuizione corretta qualche giorno fa.
“È necessaria un’iniezione per far entrare in circolo il sedativo?”
“Sarebbe il metodo più sicuro, ma in realtà basterebbe anche che sole poche gocce entrassero in contatto con il sangue”
“Ottimo! Allora devi aiutarci un’ultima volta” Il tempo sta per scadere, ma non avremo più un’occasione del genere “Fluttershy, possiamo esaminare i corpi?”
La pegaso annuisce e ci dirigiamo subito all’obitorio, una stanza situata pochi metri più avanti. Su un tavolo, in una busta verde, è posto il cadavere del grifone. Mentre lo tiriamo fuori, Fluttershy spiega la situazione a Twilight: “La scientifica non è mai riuscita a capire come sia entrata in circolo la sostanza. Non sapendo nemmeno cosa fosse, abbiamo ritenuto plausibile che fosse stata respirata o ingerita … beh, questo fino al caso Heartstrings”
Lyra. Il suo destino dipende da questa verifica.
“Lasciate fare a me. Non è semplice studiare il corpo di un grifone senza rimuovere le piume, ma forse conosco l’incantesimo adatto” Il suo corno si illumina e lei inizia a osservare il corpo. Controlla le zampe, i fianchi, il collo.
Dopo qualche minuto annuncia il suo successo: “C’è un buco sul collo. Sembrerebbe provocato dall’ago di una siringa ma, se possibile, è ancora più piccolo”
“Come riesci a vederlo?” domando incuriosita.
“Ho scritto un incantesimo che rende i miei occhi simili a dei potenti microscopi. Nessuna lente può superarmi”
Notevole. Davvero notevole.
“E allora cosa pensi abbia usato il killer?”
Restando in ambito Estremo Oriente, ci sono degli aghi estremamente sottili usati sia per la medicina sia per le uccisioni. Ritengo che il killer ne possegga qualcuno”
Ho letto anche io qualcosa su questi aghi. Normalmente non si potrebbe uccidere qualcuno usandoli ma, essndo molto sottili, possono centrare con precisione le vene. Bagnandoli con del veleno, si possono rendere armi letali. L’assassino deve averli usati con il sedativo. Dovrò capire come possa esserseli procurati, ma non adesso: è tardi ormai. Rimettiamo ogni cosa al suo posto, recuperiamo gli strumenti di Twilight e ritorniamo al piano di sopra. Nello studio di Dash, i pony della sorveglianza sono ancora intenti a leggere. Giunti davanti all’uscita sul retro, Fluttershy ci informa: “Mi occuperò io delle guardie, non ricorderanno nulla di questa notte” dopodiché si rivolge rispettosamente a Twilight “Dottoressa Sparkle, io … la ringrazio per quel che ha fatto … e per quel che ha detto”
Twilight sorride premurosa. La sua espressione dolce suscita però una strana sensazione per via degli occhi vispi che si guardano attorno con rapidità. Troppo caffè, senz’altro.
“Dammi del tu, piccola pegaso. Mi auguro ci rivedremo presto. Se ti va, passa a trovarmi: ti presenterò Spike”
La scienziata ci lascia due fogli con su scritto il nome della pianta orientale. Dopo che anche io ho salutato Fluttershy, usciamo dal commissariato. Di fronte a noi risplende una nuova alba.

Dopo aver finito il lavoro, siamo andate al lago. Pensavo che Octavia volesse andare a casa a riposarsi dopo questa lunga notte, ma ha detto di aver bisogno di aria fresca. Dal canto mio, io non riuscirei a chiudere occhio dopo tutta quella caffeina, quindi tanto vale consumare un po’ di energia. Siamo sedute sulla riva a guardare la città che si estende davanti a noi. Con la mia magia, mi intrattengo creando dei giochi d’acqua. Nel frattempo penso a quanto abbiamo scoperto oggi: armi orientali, medicinali e sedativi misteriosi, e poi quella pegaso con lo Sguardo … è tutto così eccitante! Sapevo che questo caso mi avrebbe fatta divertire. Eppure Octavia sembra così seria! Capisco che sia stanca e che questo caso sia importante per lei, ma suvvia: un po’ di vita!
“Heeey! Dai Octavia, perché questo muso lungo? Non sei soddisfatta dei risultati?”
La detective sospira: “Non è questo, Twilight, anzi sono molto felice. Stavo solo riflettendo”
“Qualunque cosa tu stia facendo, la fai in maniera totalmente diversa da me. Ma guardaci! Abbiamo fatto enormi passi avanti stasera e abbiamo scoperto tante cose. E nonostante questo, ora sono ancora più curiosa. Potrei … esplodere!” Mentre lo dico, perdo il controllo su una sfera d’acqua che va a colpire e bagnare due scoiattoli spaventati. Ops!
“Per non parlare della piccola pegaso. Ma ti rendi conto? Un pony con lo Sguardo qui a Ponyville!” Sono euforica.
“Già, è strano che ultimamente mi capiti di parlarne tanto spesso”
“Che vorresti dire?”
Octavia si morde la lingua. Pensa a qualcosa, si guarda intorno con circospezione e poi mi dice: “Voglio domandarti una cosa, ma deve restare una discussione privata”
“Lo sai che non parlo con molti pony, cara. Dimmi tutto”
E quel “tutto” è davvero interessante. Strane vicende legate a discussioni tenute con un’altra pony e il suo sospetto possesso dello Sguardo.
“Mi dispiace, da quel che so lo Sguardo non si manifesta in questo modo. Magari se la incontrassi potrei …”
“No! Teniamola fuori da tutto questo! Io ti ho solo espresso un mio dubbio, nulla di più e nulla di meno”
“Va bene, va bene. Sei tu il capo” Eppure ora la vita a Ponyville sembra addirittura più divertente di prima. Aaah, io amo questa città!

Una volta tornata a casa, ho dormito tutto il giorno. Quando mi sono svegliata era già sera. Dopo aver mangiato qualcosa, ho chiamato Derpy per raccontarle quel che era successo e per spiegarle le nostre scoperte mentre prendiamo un the. Per tutto il tempo mi ha fissata curiosa, desiderosa di sapere. Sicuramente sarà stata in pensiero per tutto il giorno. Quando finisco il racconto, inizia a fare una lunga serie di complimenti elogiando il coraggio di Fluttershy, la mia perspicacia e l’intelligenza e la saggezza di Twilight. Ammetto che fa piacere ricevere complimenti di tanto in tanto.
“Quindi adesso Lyra è ufficialmente fuori indagine?”
“Non ufficialmente, perché la nostra azione non è stata proprio … regolare, per così dire. Di sicuro però noi possiamo smettere di preoccuparci”
“Ne sono davvero felice” risponde con uno splendente sorriso “Quindi pensate di aver quasi risolto il caso?”
Scuoto la testa: “No. Sicuramente abbiamo fatto dei passi avanti, ma è ancora tutto molto ingarbugliato. In particolare mi sarebbe d’aiuto capire che disegno segue l’assassino”
“I giornali dicono che i ponycidi non sembrano avere punti in comune”
“Esattamente. Prima c’è stato l’orologiaio Tokmane, lanciato giù dalla Celestia Tower; sette giorni dopo abbiamo trovato la Liddell affogata. E adesso c’è il grifone con quei maledetti uccelli. Giuro, non riesco a togliermeli dalla testa: tutti con le ali legate, bagnati, che si muovono in quella specie di corsa confusa …”
CRASH!
La tazzina di Derpy cade a terra. Lei è sbiancata, le sue pupille incredibilmente dilatate. Quasi in stato di choc mi chiede: “Cosa hai detto?”
Non capisco che stia succedendo, ho paura che si senta male. La mia voce esprime la mia preoccupazione: “Derpy, stai bene? Ti serve aiuto?”
Mi ripete la domanda. Posso solo rispondere: “Gli uccelli … legati … bagnati … corsa confusa …”
Derpy balza in avanti: “Potrei vedere i tuoi documenti sul caso?”
Continuando a osservarla, mi avvicino alla libreria e afferro il fascicolo, facendone cadere altri a terra.
“Ecco, è tutto qui dentro”
Derpy inizia a studiare appunti, disegni, fotografie scattate di nascosto. Dalla fronte le scendono gocce di sudore. Mentre sfoglia più volte il fascicolo la sento sussurrare: “Ma no, non può essere così facile …”
   
 
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