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Autore: RuWeasley    16/11/2015    1 recensioni
Sei schiavo degli stereotipi. Tu come tutti gli altri.
Il tuo essere libero è sbagliato sin dal concetto.
E nonostante tu lo sappia
ora è troppo tardi. Le mie parole ti appartengono. Ho narrato la tua storia.
Quindi, perchè ora non posso continuare a farlo?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brianne Crowe - il numero 3

Non passerà questa giornata se non smetti di osservare.
Un continuo osservare
che si gela
all’incrocio di sguardi.
Ha i capelli biondi corti ed occhi di ghiaccio. Nascosta dalle sue ginocchia, abbracciate al petto, spiava il mondo che la circondava. Posava il suo sguardo per attimi fuggenti e subito distoglieva lo sguardo,  quasi come se si sentisse colpevole, una ladra che in mano non aveva nulla, eppure sentiva di aver preso tanto.
Ladra di un piccolo tesoro
piccolo ed inestimabile
tra cui c’era anche
il mio osservare.

Lo rivoglio, ma non riesco ad averlo. Il mio sguardo rimane fisso su di lei, un intenso scambio
gelido.
I suoi occhi sono innocenti nella loro freddezza
sono innocenti riparati dalle sue ginocchia.
Distolgo lo sguardo, ed inizio a chiudere una sigaretta.
Nell’istante stesso in cui prendo il tabacco in mano e distolgo lo sguardo da lei avverto un movimento.
Non distolgo lo sguardo, ma appena finì di chiudere la mia sigaretta sento una voce.
-Hai una sigaretta?-
un tono interrogativo di una voce sottile
alzo lo sguardo e vedo ancora una volta i suoi occhi
occhi ladri
avvolgenti
freddi.
Senza nemmeno pensarci le do la sigaretta che ho in mano e lei, nel ringraziarmi, si siede accanto a me.
Portava, nonostante il freddo autunnale, una maglietta a maniche corte.
Le sue parole inizialmente mi scivolano via dalla mente. Parole volatili nelle quali mi perdo, incapace di comprenderne il significato, lo spessore, quasi impalpabili. Ma va avanti, e si
addentra nella sua storia. La sua storia invece, riesco a leggerla.

La leggo nei suoi polsi
come se il sangue versato dalle parole taglienti
abbia formato le frasi che le escono dalla bocca.
D’istinto porto le mie mani ai suoi polsi, e noto un dito fasciato.
Il mio silenzio non la turba
la mette a suo agio.
E finite le sue parole, mi ringrazia.
-Come stai?- le chiedo. Non riesco a comprendere il motivo delle mie parole
-Meglio- Mi risponde sorridendo.
Chiedimi come sto
ti prego
chiedilo.
Ti risponderò non lo so
e ne sarò convinta.

 
   
 
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