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Autore: _Aural    16/11/2015    2 recensioni
"Fu chiesto a un gufo di fare ciò che sapeva: egli gridò e parlò della Stella del mattino. E gridò ancora e parlò dell’Alba."
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Il ritorno del Principe fu motivo di grande festa a Mirkwood, molto era amato dal popolo e anche il Re Thranduil, sebbene avesse avuto da ridire sul viaggio intrapreso e sulla compagnia, trovò opportuno sostituire le parole con un sorriso quando finalmente il suo sguardo si posò nuovamente su suo figlio.

 

Appena Legolas mise piede tra gli alberi iniziarono i preparativi per la serata, nulla sfuggiva agli occhi del Sire Elfico dentro il suo territorio.

Sarebbe stato celebrato il ritorno della foglia più verde del Reame Boscoso, una foglia regale che non sarebbe mai caduta nè appassita, una foglia che durante la notte raggiungeva il cielo per divenire una Stella e illuminare il regno più di suo Padre.

 

Il Principe andò a lavarsi e sistemarsi prima di uscire nuovamente dalla sua stanza. Indossava la divisa regale: una tunica azzurra quasi quanto i suoi occhi fasciava quel corpo slanciato e i capelli ora liberi dalle trecce erano tenuti dietro le orecchie e sormontati da un sottile diadema elfico.

Chi incrociava il suo passo sorrideva, felice di averlo nuovamente tra loro e si inchinava in segno di rispetto.

Fortunatamente quella giornata il Re non aveva troppi impegni e riuscì a finirli mentre il Principe si riposò; così una volta tornato al cospetto di Thranduil, Padre e figlio passarono del tempo assieme.

Come non facevano ormai da molti anni andarono a passeggiare tra i loro boschi e Legolas raccontò tutto quello che gli successe, ma le predilette furono le bellezze dell’Ithilien.

Thranduil silenzioso ascoltava e una volta che il figlio ebbe finito di narrare, per un momento si sentì solo il rumore dello strascico della tunica del Re.

Lo stesso Re ruppe il silenzio, infatti dopo aver soppesato le parole dell’erede, lo informò di cosa fosse successo durante la sua assenza: a quanto pare un periodo di pace stava attraversando il Regno.

Chiese ancora della Terra della Luna e poi di Aragorn, per sapere con chi suo figlio fosse stato in compagnia. Notò che parlando di questo Estel Legolas tradiva le proprie emozioni, cosa inusuale per la loro razza, perchè ne parlò con lo stesso ardore con cui aveva descritto l’Ithilien. Lo stesso entusiasmo che lo caratterizzava sin da bambino, ma se prima aveva fatto sorridere il genitore per i ricordi rievocati, ora non suscitò nessun sorriso nel volto del Re che per questa volta decise di rimanere in silenzio e non rovinare quel magico momento.

 

Per la sera un grande banchetto fu allestito in uno spazio aperto, le tavole erano imbandite con i cibi più pregiati, il soave suono di arpe e flauti accompagnava i calici riempiti di Dorwinion, il vino preferito del Sire. Tutto il popolo era invitato e chi voleva poteva iniziare a danzare e fare compagnia ai sette giovani Elfi che già si muovevano sulle note della musica.

Quando il Sole salutò il bel popolo, delle lanterne presero il suo posto, proiettando una luce più tenue rendendo il posto ancora più incantato. Musica, parole, risa e canti riempivano l’aria. Finito di mangiare il Principe si unì alle danze, da molte e da molti era richiesta la sua mano.

Legolas iniziò a ballare con una giovane Elfa dai capelli scuri e gli occhi chiari, e tutti si fermarono, la bellezza dell’Elfo toglieva il fiato e nessuno voleva perdersela. Quando i due finirono altri Elfi si fecero avanti per danzare con la creatura al Re e al popolo più cara.

 

Il Principe si stava divertendo, il suo animo era allegro e il cuore leggero, si fermò un attimo mettendosi a sedere a terra e pensò. Dovrebbe esserci Estel, dopotutto gli aveva parlato delle feste tra la sua gente e le aveva scritte come di gran lunga migliori rispetto alla serata passata con gli altri Raminghi. Infine, anche la presenza dei tre fratelli di Imladris sarebbe stata a lui molto gradita.

Gli Elfi aspettarono finchè il Sole non tornò e dopo cominciarono a sistemare.

 

Legolas tornò alla sua solita vita, cacciando, esplorando il bosco e passando il tempo con i suoi amici. In animo suo era tranquillo e per ora non sentiva più il bisogno di viaggiare dal momento che nelle terre che non visitava da molto, c’era stato poco tempo fa.

Ogni tanto suo Padre gli commissionava qualche incarico che lo portava per la maggior parte delle volte a Dale dove approfondì la sua amicizia con l’ormai Re Bard l’Arciere, l’uccisore del Drago. Era un Uomo dal viso severo e dai capelli neri, aspro ma veritiero. Portava sempre con sè un arco. A colpire Legolas furono la sua saggezza e la sua determinazione, che il Principe potè osservare durante la battaglia.

 

Trascorsi molti mesi, un giorno si presentò un vecchio amico del Regno, accolto con gioia dal popolo e dai Reali.

“Mio buon Legolas!”

Disse l’ospite prima di abbracciare il Principe

“Mithrandir”  Legolas ricambiò l’abbraccio con gli occhi che mostravano evidente gioia, teneva molto allo Stregone

“Mithrandir, da quanto tempo” lo accolse il Sire felice, era una delle poche persone che non fossero Elfi che aveva guadagnato il suo rispetto e la sua amicizia

“Re Thranduil, se solo ti allontanassi più spesso dal trono come fa tuo figlio avremmo più possibilità di incontrarci” rispose.

 

Gandalf il Grigio, o Mithrandir in elfico, era amato anche per questo, per la sua sincerità. Era un vecchio Stregone coperto da stracci color cenere, una sciarpa argentea, con un cappello a punta e un alto bastone che non abbandonava mai. La faccia era coperta da una folta e lunga barba bianca, bianca e lunga quanto i suoi capelli. Se dall’aspetto pareva trasandato bastava poco tempo per accorgersi che erano pochi coloro che, non appartenenti al popolo elfico, lo superavano in saggezza, intelligenza, ma anche in sincerità, spontaneità e in semplicità d’animo.

 

“A cosa devo questa tua visita? Amico mio” continuò il Re facendosi portare del vino da offrire al vecchio e spostandosi nella sala più grande

“Ospitale come sempre, ma mi dispiace rifiutare, non posso fermarmi nemmeno per un sorso”

“Devi andare via subito?” chiese Legolas dispiaciuto

“Si, Verdefoglia, altre faccende più importanti richiedono la mia attenzione. Sono venuto a dire che in questi giorni andrò alla ricerca dell’essere chiamato Gollum. Mi accompagnerà un Uomo, grande amico di cui mi fido, lo porterà da voi il prima possibile qui a Bosco Atro e vi pregherei di custodirlo”

Il Sire stava già ribattendo ma venne interrotto dallo Stregone

“Re Thranduil, come ho detto non ho tempo da perdere, per le discussioni aspetti l’arrivo della creatura.”

Si salutarono e il Principe accompagnò Gandalf fino al confine del bosco, lo Stregone chiese a Legolas di mitigare il carattere del Padre quando ce ne sarebbe stato bisogno.

 

L’Elfo biondo tornò dal Re non adirato più di tanto avendo fatto l’abitudine al carattere di Mithrandir.

“Lo custodiremo?”

“Non penso” rispose Thranduil senza smentirsi, finì il bicchiere di vino portatogli e sotto gli occhi del figlio uscì dalla sala.

 

-

 

L’arrivo di Aragorn a Gran Burrone fu accolto anch’esso con gioia, ma la festa fu meno fastosa, non era facile rivaleggiare con la sontuosità del Re di Bosco Atro, soprattutto se si trattava di qualcosa che riguardasse suo figlio.

 

Il Ramingo andò a fare compagnia agli altri Elfi solo dopo essersi sistemato.

La serata fu passata ugualmente tra musica e canti, ma i suoni lenti e delicati creavano un clima molto più calmo rispetto a quello del Reame Boscoso.

Con la melodia di sottofondo l’Uomo raccontò del viaggio, di quando rischiarono di essere scoperti da un gruppo di Orchi e di quando effettivamente lo furono, per poi finire ad esaltare le doti belliche di Legolas. Parlando del Principe narrò della vista incantevole di Lothlórien e della fortuna di aver incontrato la Bianca Dama col suo sposo.

I gemelli lo riempirono di domande, molto curiosi delle risposte, mentre Arwen rimaneva ad ascoltare sorridendo in silenzio, felice che Estel fosse tornato.

A racconto finito ognuno dei presenti intonò un canto e quello di Aragorn poteva essere scambiato facilmente per uno di Elrohir o di Elladan.

A serata inoltrata i due gemelli si congedarono, seguiti successivamente da loro Padre.

Nella radura erano rimasti il Ramingo e la Dama che sedevano vicini parlando a bassa voce mentre altri Elfi continuavano con la musica e i canti.

Parlarono a lungo e Aragorn si sentì onorato per tutte le attenzioni che la Stella del Vespro gli diede anche nei giorni successivi.

 

Capitava sempre più spesso che l’Uomo la mattina andasse a caccia con i due gemelli o esplorasse boschi vicini, mentre quando tornava passava il tempo con gli altri Elfi, in particolare con Arwen.

Aragorn era molto colpito dalle premure che gli riservava la bella Dama e provò sentimenti di natura contrastante a trascorrere i giorni con l'Elfa, non sapendo ancora cosa volesse, nè lui nè lei.

 

I gemelli non fecero caso al rapporto che stava nascendo tra loro sorella e loro fratello, ma Elrond si e non ne fu entusiasta perchè se la cosa diventava seria sapeva a cosa avrebbe portato e lui avrebbe fatto il possibile per evitarlo.

 

Estel si accorse che stare vicino ad Arwen lo rendeva felice, uno strano calore sentiva ogni qual volta passava del tempo accanto all’Elfa e i loro discorsi somigliarono a quelli avuti dal Ramingo con Legolas.

Fu allora che Aragorn dopo tanto tempo pensò al Principe e averlo ignorato fino ad allora gli dava la sensazione di aver perso qualcosa, di aver sprecato tempo. E nacque in lui il desiderio di vederlo. E i discorsi tra l’Uomo e la Dama di Gran Burrone cambiarono.

La Dama si accorse che l’altro era più distante, come se avesse avuto un pensiero che non lo facesse concentrare sulle parole che ella gli rivolgeva, ma non sapeva trovarne la causa.

 

Questo evento spinse la figlia di Elrond a voler passare più tempo con suo fratello adottivo e il Sire non fu contento, così quando ricevette una lettera per Aragorn che gli chiedeva di allontanarsi fu quasi felice, ma non del tutto perchè il suo cuore elfico glielo impediva.

 

Raggiunse i due nella radura dove avevano preso posto.

“Estel, è appena giunto un messaggio per te, è Mithrandir che lo manda”

“É da tanto che non ho sue notizie, cosa dice?”

“Gli sono giunte notizie di un avvistamento di Gollum nei pressi delle Paludi Morte e vuole catturarlo prima che faccia altri danni. Chiede il tuo aiuto e prega di aspettarlo domani al Guado di Gran Burrone alle prime luci dell’alba”

 

Il Ramingo fu lieto della notizia, era sempre un piacere partire per una nuova avventura.

Si alzò e congedandosi dalla sua interlocutrice andò a preparare le cose per il viaggio.

 

La mattina dopo, ancor prima che i gemelli venissero a salutare loro fratello, si presentò la Dama.

“Estel” lo richiamò dolcemente e il suddetto sussultò, non avendola sentita arrivare

“Arwen” rispose girandosi per spostare l’attenzione sull’Elfa davanti a lui

“Ti volevo dire di fare attenzione, sono posti ormai pericolosi quelli dove andrai”

Un sorriso apparve sul volto del Mortale per la frase premurosa che gli rivolse, una frase da mamma.

Sorrise un po’ meno quando la Stella del Vespro, avendo il presentimento di perdere la persona amata, baciò l’Uomo. Delle carnose e soffici labbra si posarono sulle sue che rimasero ferme per l’inaspettatezza del gesto.

La bocca dell’Elfa si mosse sopra la sua. Essendo più alto Aragorn poteva vedere il volto femminile e si accorse che gli occhi erano chiusi.

Quella situazione gli provocò una sensazione di calore, ma decise di allontanarsi lentamente per non farla rimanere male.

Arwen lo guardò e dopo un timido sorriso andò via, lasciando che anche i suoi fratelli che stavano per arrivare potessero salutare l’Uomo.

 

Il Ramingo partì abbastanza confuso, ma riconobbe che non era il momento di farsi distrarre e rimandò i pensieri al futuro.

 

 

 

Note

Ebbene si, la storia è stata aggiornata e non è un’illusione!

Mi scuso tantissimo, ma non pensavo che il quinto anno di liceo  mi prendesse così tanto tempo.

Come capito è tranquillo, apparte le ultime righe eheh Solo leggendo scoprirete come andrà a finire!

Felicissima di chi continuerà a seguire la storia e dei nuovi lettori :)

E ringrazio naturalmente tutti quelli che hanno recensito, favorito, seguito, preferito ma anche solamente letto la storia, siete persone belle c:

Spero di mettere fra non troppo tempo pure il prossimo capitolo.

Alla prossima and stay tuned ;)

   
 
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