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Autore: destiel87    16/11/2015    3 recensioni
Dopo un caso più cruento del solito, Dean sente il bisogno di passare una giornata divertente e rilassante per scordare tutto.
Castiel gli propone di uscire dai loro ruoli per un giorno, non più un angelo e un cacciatore, ma solo due semplici amici che si divertono a Chicago. Inizia così il più bel giorno della loro vita.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 2 - NIGHT
 
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Il cinema era quasi vuoto, le luci erano già spente e il film stava inziando, avevano scelto una commedia divertente che non gli ricordasse la loro vecchia vita, puntando su Una notte da leoni.
Risero dall' inizio alla fine, con i piedi poggiati sui sedili davanti e i pop corn che si stavano lanciando sparsi da tutte le parti.
Avevano comprato ogni tipo di caramelle che si rubavano a vicenda, giocando come bambini mentre i pazzi sullo schermo ne combinavano di tutti i colori.
Una volta usciti decisero di fare qualcosa di più adulto, buttandosi in un locale di musica dal vivo dove suonava un gruppo rock e servivano alcool a fiumi.
"Allora pennuto, vediamo quanto riesci a bere!" L' aveva sfidato Dean alzando il bicchiere.
"Sicuramente più di te!" Aveva risposto l' altro, bevendo la sua birra tutta d' un sorso.
"Amico, parli con uno che potrebbe fare il presidente degli alcolisti anonimi!"
"Amico, parli con uno che potrebbe scolarsi tutto il bar dove si rifugiano gli alcolisti anonimi!"
Iniziò così una sfida all' ultima birra, che si risolse con la vittoria di Castiel, anche se cadde dalla sedia e Dean dovette afferrarlo all' ultimo minuto per evitare che si ritrovasse sul pavimento.
Davanti a loro c' erano un sacco di persone che ballavano e si dimenavano al ritmo della musica, mentre la band ci dava dentro assordando tutti i presenti.
"Dev' essere davvero liberatorio ballare così..." Disse Castiel sovrapensiero.
Senza pensarci due volte Dean colse l' occasione al volo, acchiappò l' amico per il polso trascinandolo sulla pista da ballo, pregustandosi la sua imbranataggine.
"No Dean, aspetta! Non so ballare!"
"E' qui che sta il bello!"
"Dean sul serio, non ho davvero idea di cosa fare!" Protestava Castiel cercando di liberarsi dalla presa.
"E' facile, devi solo seguire la musica, lasciarti andare! Fai come me!" Rispose lui facendogli l' occhiolino e imitando John Travolta nella febbre del sabato sera.
Castiel scoppiò a ridere e provò ad imitarlo, rischiando di far soffocare Dean dalle risate.
Continuarono a ballare per ore facendo gli idioti e inventando stupidi balletti. Per una volta Dean non stava pensando a farsi bello di fronte ad una ragazza, pensava solo a far ridere l' amico, e così facendo si lasciò completamente andare, facendo i balli idioti che era solito fare a casa, quando nessuno lo guardava.
Ad un certo punto uno spintone gettò Castiel tra le braccia di Dean, che si bloccò imbarazzato a pochi centimentri dal suo viso.
Si guardarono intesamente per qualche momento, mentre le luci colorate luccicavano sopra di loro e partiva un assolo di chiatarra.
Poi il momento passò, i due si separarono e ripresero a ballare un po' a disagio.
Quando furono troppo stanchi per continuare decisero di andare a prendere una boccata d' aria fresca, passeggiarono per le vie semi deserte mentre Dean gli raccontava di quando era andato a ballare per la prima volta con una ragazza, e delle figure da imbranato che aveva fatto.
Improvvisamente si ritrovarono davanti ad un negozio di tatuaggi, Castiel si bloccò mentre un idea folle gli strappava un sorriso.
"Vuoi fare un altra cosa folle?" Chiese a Dean indicando il negozio.
"Che domande stupide fai?" Rispose lui entrando dentro.
"Facciamoci un tatuaggio uguale!" Propose Castiel.
"Senti se stai per dire di farci cuoricini, stelline o pezzi di puzzle io esco immediatamente!"
"Veramente avevo in mente un' altra cosa..."
"E non pensare neanche a iniziali o a nomi!"
Castiel sorrise e afferrò una penna, poi prese il polso di Dean sollevandogli la felpa e iniziò a disegnare: Dapprima disegnò una piuma, poi invece dello stecco fece una lama che finiva dentro la carne, facendo colare piccole goccioline di sangue.
Dean lo guardò affascinato e poi guardò il disegno, non era affatto male come idea.
Sorrise e disse al tatuatore di iniziare, così entrambi si fecero la piuma, Dean nel interno del polso destro, con la piuma che puntava in quella direzione, Castiel la stessa cosa ma a sinistra, come se fossero due ali nello stesso corpo, identiche ma sospinte in due direzioni opposte.
Appoggiarono le braccia una accanto all' altra, ammirando il risultato.
"Bellissimi!" Esclamò Castiel.
"Meglio non farli vedere troppo in giro, ma si, non sono male!" Rispose Dean.
Usciti dal negozio vagarono un po' nella notte, ridendo e passando le dita sui nuovi tatuaggi che bruciavano e arrossivano nel vento freddo.
Finirono in un piccolo parchetto, c' era un grosso spiazzo erboso e alcuni giochi per bambini, che a Dean ricordavano le poche volte in cui ci era stato con Sammy.
"Sei mai stato su uno scivolo?" Chiese a Castiel salendo sulla scaletta.
"Perchè avrei dovuto?"
"Perchè è divertente! Ci andavo sempre con Sammy, quando eravamo piccoli!"
Discese dallo scivolo con le mani alzate gridando come un ragazzino, non gli importava quanto fosse ridicolo, dopotutto era la serata giusta per rivivere quelle piccole gioie infantili.
Castiel decise di fare lo stesso contagiato dal suo entusiasmo, finendo col divertirsi anche lui.
Passarono alle antalene e fecero a gara a chi arrivava più in alto, mentre Dean si dava la spinta con le gambe e Castiel cercava di non cadere.
"Dio, era una vita che non lo facevo! Mi sento davvero un bambino oggi!"
"Io mi sento un idiota, ma un idiota felice!"
"Sai quando ero piccolo pensavo di poter arrivare al cielo se salivo abbastanza in alto..."
"Sarebbe bello... Sembra così vicino, come se allungando la mano potessi afferrare una stella..."
Rimasero un po' a dondolarsi assopiti nei loro pensieri, poi Dean scese per sgranchirsi un po' le gambe. Fu a quel punto che a Castiel venne un' altra idea, un idea folle, che lo spaventava, ma era troppo eccitato per non provarci.
Si diede una bella spinta e quando fu sul punto più alto saltò sulla schiena di Dean, stringendo le gambe sul suo petto e le braccia intorno al suo collo.
"Preso!"
"Idiota! Scendi subito!" Disse Dean, cercando di divincolarsi.
"No!"
"Allora mi paghi, sono 50 dollari per il passaggio!"
"Non li ho 50 dollari Dean!"
"Allora dovrai trovare un' altro modo per pagarmi o ti butto giù!"
Castiel ci pensò per un momento, poi con le mani alzò il viso di Dean, incliandolo all' indietro, di modo che fosse proprio sotto il suo.
"E se ti pagassi con un bacio?"
Dean spalancò gli occhi e lo fissò incredulo. Rimase in silenzio alcuni istanti, poi fece un profondo respiro e disse:
"Bhe per quella cifra potrei farci sesso, ma... Immagino che il bacio di un angelo valga di più!"
"Non sono un angelo oggi, ricordi? Sono solo un ragazzo, che vuole baciare un' altro ragazzo..." Rispose lui con un timido sorriso.
Dean lo guardò intesamente, mentre una miridiade di emozioni lo attraversavano e gli bruciavano dentro.
"Allora forse dovresti baciarlo, quel ragazzo. Perchè sai, potrebbe rinsanire da un momento all' altro e buttarti giù!"
Castiel rise, poi chiuse gli occhi e inclinò la testa.
Lo baciò piano, delicatamente, restando qualche secondo sulle sue labbra semi aperte.
Dean era ancora piegato con la testa all' indietro, le braccia a sorreggere le gambe dell' amico, mentre quelle di Castiel gli avvolgevano il collo e le spalle. Gli occhi chiusi, il cuore che batteva come un tamburo e la testa che esplodeva.
"Direi che li valeva tutti quei 50 dollari..." Disse piano, sentendosi invaso da una felicità che non provava da molto, troppo, tempo.
"Allora mi devi un passaggio!"
"E dove vuole che la porti signore?" Rispose ridendo.
"Nel tuo cuore..." Sussurrò Castiel.
"Quanto sei idiota!" Sbottò Dean, ridendo di nuovo.
Aprì gli occhi e cercò le labbra di Castiel, poi le baciò, tenendole avidamente tra le proprie, mentre la luna illuminava i loro corpi incastrati l' uno sull' altro.
"Questo è davvero il giorno più bello della mia vita..." Disse Castiel restando sulle sue labbra, mentre con le mani gli accarezzava le guance calde.
"Adesso è anche il mio... Ma può diventare ancora più bello!"
"Come?"
"Vuoi che te lo dica o che ti porti dalla mia piccola e te lo mostri?"
"Mostramelo... Mostrami tutto di te!"
Dean sorrise, gli diede un ultimo bacio e iniziò a camminare verso la macchina, con Castiel in braccio che appoggiava la testa sulla sua spalla e gli passava le dita tra i capelli, sentendosi l' uomo più stupido e più felice sulla fottuta faccia della terra.
  
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