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Autore: MaddaLena ME    17/11/2015    1 recensioni
Un repayment un po’ per tutti:
* Hermione
* Neville
* Piton
* i secondogeniti
* i secondi nomi
* i Serpeverde
* l’Occlumanzia e le Arti Oscure
* i sognatori, gli appassionati e i caparbi
* gli studenti
* i professori

Il cambiamento è goccia che scava la roccia: di fronte ad una mente brillante, un'altra non può evitare di esserne influenzata.. il rapporto è biunivoco!
Capitoli totali: 12
Dal cap. 2:
Squadrò la divisa, avvicinandosi, con un moto serpeggiante e sinuoso, fino a vorticare attorno al ragazzo. Con stupore evidente:«Dunque, sei un Serpeverde, per via del tuo secondo nome… per me?» domandò, ripensando a quanto gli aveva detto il giorno precedente.
Piton era incredulo. Lui ha fatto e avrebbe fatto qualsiasi cosa per Lily. Ma nessuno, che lui ricordasse, aveva fatto mai qualcosa per lui, solo per lui. Appositamente per lui. Tutto ciò gli parve insolito, per non dire sospetto.
Infatti, con una smorfia dipinta sul volto sgraziato, gli si avvicinò, per indurlo a parlare.
«Già, esattamente » disse appena, in un soffio, il giovane Albus Severus.
Genere: Comico, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Non cambi mai!

L’ufficio della preside era illuminato dalla luce solare, che si diffondeva uniformemente nella stanza, attraverso le finestre spalancate.
«Ah, Severus! Che bello rivederti! Te la sei spassata un po’, fuori dal castello, eh!» iniziò allegramente Silente, dalla sua cornice.
«Spassata, non direi proprio… ho lavorato alacremente, come ho  sempre fatto!»
Del resto, stare dietro ad un Potter è sempre impegnativo e, oltre alle ore effettive di lezione, dà sempre da fare, per tutte le restanti ore del giorno. Non aveva esagerato.
«Senza di te, era davvero un’altra cosa….» sospirò. E Piton davvero non capì se il Preside avesse fatto una battuta oppure no.
«Davvero era avvenuta una maledizione? Alla cornice? E per quale motivo?» provò a domandare Piton, che aveva sempre avuto grande stima per la brillante mente del mago, anche quando tutti pensavano fosse diventato un vecchio rimbambito.
«Sì, ragazzo mio. È arrivato un Mangiamorte incappucciato. Io stavo ancora dormendo, non sono riuscito a reagire. Ti ha fatto un incantesimo. Ti sei dissolto. La cornice è rimasta intatta. E da quel momento, nulla al Castello è stato come prima. Nulla, Severus. Noi tutti siamo come pietre di questo castello. Se le guardi bene, non ce n’è nessuna uguale. Siamo tutti diversi, Severus. Nessuno può sostituirti. Senza di te, avevamo irrimediabilmente perso un pezzo di questo iridescente, curioso puzzle che costituisce l’affascinante quadro realizzato dall’unione di tutti noi. È stata colpa nostra, Severus! Avremmo dovuto aspettarcelo, stare più attenti. Sei un bersaglio troppo ghiotto. Quei ragazzi irrequieti si stanno senz’altro organizzando, anche se non ho idea di cosa abbiano in mente di fare, né se siano riuniti intorno ad un nuovo capo. Comunque, è innegabile che tu sia importante. Tu sei la testimonianza che è possibile tornare indietro, dopo essere diventati Mangiamorte. Che anche un Mangiamorte può seguire la via della Luce, fino alla fine. Tu sei un esempio, e un monito, per tutti i Mangiamorte: per chi lo è, per chi lo è stato, per chi intende diventarlo. Tu sei più fastidioso di tutti noi messi insieme, che tu lo voglia o no!» spiegò Silente, con un sorriso affettuoso.
«Io, un esempio?» disse a stento Piton, ridendo fragorosamente, tanto che Silente lo rimbeccò: «Hai imparato a.. ridere? Dovresti farlo meno sonoramente, sebbene sia un gran sollievo per me, se non vuoi che i nostri discorsi privati siano immediata preda di tutta la scuola! Ah, Severus, i tuoi vecchi colleghi devono aver stimato ben poco il tuo lato migliore, se hanno pensato che tu non saresti mai riuscito a vincere i tuoi pregiudizi sul sangue e...sui Potter! Perché hai capito che di quello si trattava, no?»
Non l'aveva proprio capito in verità, ma aveva intuito che la maledizione che riguardava il suo quadro dovesse concernere qualcosa di simile, quello sì.
«Devo dedurre che tu abbia trascorso molto tempo col secondogenito dei Potter. Sbaglio?»
Piton annuì soltanto.
«E… com’è andata: racconta, ragazzo mio, non vedo l'ora!» domandò, curioso.
«Ho allenato Albus Potter, un serpeverde del terzo anno. È dotato per l’occlumanzia, ha buona concentrazione e, anche se forse non sei d’accordo con quanto ho fatto, gli ho passato tutta la conoscenza che ho. Compresa quella oscura, Preside. Tranne quella del volo; solo perché non ne ho avuto il tempo, naturalmente!»
«E come l’hai trovato?»  s’interessò Silente. E dalla concisione della risposta ricevuta, comprese che il Grifondoro non stava disapprovando nulla del lavoro che il pozionista aveva svolto con il ragazzo. Questo dettaglio, inevitabilmente, lo spinse a domandarsi se non fosse rimasto all’oscuro di qualcosa, rispetto alle idee o ai piani del barbuto mago.
«In gamba. Del resto, non avrei potuto aspettarmi di meno, dato il secondo nome che porta!» ghignò, ancora soprappensiero.
«Oh, caro il mio ragazzo, vorrei però rammentarti di chi è il primo nome!» specificò Silente.
«Non mi è sfuggito. Ma forse a te è sfuggito chi lui sia venuto a cercare!» replicò, con un certo orgoglio, che non l’aveva mai abbandonato, nel pensiero che il ragazzo si fosse cimentato nella preparazione di una pozione tanto difficile, pensando di riportare in vita proprio lui.  
«Oh, capisco cosa intendi! Non credere di essere stato l’unico ad avere il privilegio di conoscere da vicino il piccino! Forse non te l’ha detto? Ah, quale tatto quell’animo gentile! Non che entri di soppiatto o tramite incantesimi in questa stanza (è un allievo molto rispettoso, lo avrai notato!), ma se la preside, accidentalmente beninteso, si dimentica di chiudere la porta… suvvia, la curiosità non sarà una colpa, no?»
«Preside! Non ci posso credere!» lo ammonì il ritratto di Severus.
Capì che il ragazzo gli aveva detto la verità. I fatti dimostravano quale immensa fiducia gli avesse concesso, senza che Piton avesse fatto nulla per incoraggiarlo davvero ad aprirsi con lui in modo spontaneo e sincero. Era più che lecito che volesse conoscere tutta la propria storia, di cui, innegabilmente, anche Silente faceva parte. Eppure, continuava a essere fastidioso come il solletico il modo con cui quell’ottimo mago riusciva ad ottenere esattamente ciò che voleva, pur facendoti credere che fosse stata tutta una tua idea!
«Oh, suvvia, non c’è nulla di male. È così un caro ragazzo, tanto garbato e gentile, e simpatico pure! Non deve essere solo l’ottima combinazione Weasley - Potter… anche la materia grezza dell’allievo è di prima qualità, nel caso del piccolo Albus! Perché non avrei dovuto conoscerlo, Severus?»
«Preside, a questo punto sto pensando seriamente che Lei possa aver dato (ipotizzo!)qualche suggerimento rispetto a qualche pozione per trovarmi e sconfiggere la maledizione che aveva colpito il mio quadro. Sbaglio?»
Il professore dalla lunga barba bianca accennò un sorriso innocente quale sua risposta, ma lo sguardo malizioso e furbetto tradiva tutt’altro.
«Comunque sia andata, dopo anni, ho ricevuto un po’ di soddisfazione come insegnante. Per anni, l’ho sempre fatto solo come copertura. Odiavo quei mocciosi e i miei sforzi mi sembravano vani. Con lui… era tutto diverso! Seguiva, talvolta preveniva. Ha una mente brillante, una fiducia al di là di ogni aspettativa, un’umiltà e un rispetto rari. Non solo: la sua capacità di concentrazione lo rende malleabile e capace di assorbire, con ragionevolezza, ogni indicazione. Il suo punto debole è la sua empatia: mi spaventa quanto sappia leggere in profondità l’animo umano, anche senza l’occlumanzia. Al contempo, mi ha rassicurato vedere come il suo interesse verso l’occlumanzia sia sincero, ma al tempo stesso, sempre volto al bene. Salvo complicazioni particolari, in futuro, mi sento di dire che il suo giovane cuore è rivolto alla via della luce, nonostante l’interesse per l’occlumanzia (e ad ogni genere di incantesimo). Lo spingono la sete per il sapere e la volontà di migliorarsi, non ha pregiudizi con nessuno, ma sa leggere le persone meglio dei libri!»
«Hai trovato un ottimo studente, insomma, Severus?»
«Un ottimo Serpeverde!» ghignò, soddisfatto.
«… che terrà alto il nome di Hogwarts!» concluse Silente.
Incredibile:ancora una volta, quella vecchia volpe riusciva ad avere l’ultima parola.
E, come sempre, riusciva a parlare di tutt’altro l’attimo seguente.
«Severus, guarda che splendida giornata! È una fortuna che siamo proprio qui, nel posto migliore per vedere l’alba, oltretutto! Dà… speranza, non trovi?» squittì con entusiasmo.
   
 
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