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Autore: Rairakku    18/11/2015    3 recensioni
E se Itachi avesse preso un'altra decisione? Se avesse scelto di dire a Sasuke la verità durante il suo combattimento, come sarebbero andate le cose?
Un nuovo personaggio, una ragazza molto bella, legata a Itachi, di nome Raira.
Una Sakura che cerca di farsi forza per nascondere il suo cuore spezzato.
Un Sasuke confuso, e un Naruto che non si tira mai indietro.
Il passato di Kakashi verrà sempre di più alla luce, e dovrà affrontare tutto il suo dolore.
Personaggi: Raira e Nia (nuovi personaggi), Kakashi, Iruka, Itachi, Sasuke, Naruto, Sakura, Hinata, Ino, Sai, Shikamaru, Temari.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Cap.18

Non riusciva neanche ad assimilare i pensieri. Veramente Kakashi aveva sofferto così tanto per lei? Non le pareva vero. Eppure, l'aveva visto con i suoi occhi, o meglio, con il suo occhio.
Le lacrime che le bagnavano il volto, le inzuppavano anche il cervello. Non capiva più nulla, tremava. Quando sentì l'Hatake appoggiarle una mano sulla spalla, si ritrasse. Il movimento era stato involontario, non sentiva neanche più il corpo rispondere.
Odiava mostrarsi fragile, ma non riusciva a controllarsi. Si infilò a letto, cercando di regolarizzare il respiro. Portò le mani al cuore e strinse il tessuto della maglietta, pregando affinché quell'inferno potesse finire.
<< Raira… mi spiace. >> furono le uniche parole che riuscì a pronunciare il jonin.
Gli dispiaceva vederla così, ma allo stesso tempo sapeva che era giusto che lei fosse cosciente di tutto quello che aveva passato. Era una crudele verità per la ragazza, ma era necessario che la comprendesse e l'accettasse al più presto.
Già Tsunade e Itachi si erano offerti per risolvere quella situazione al posto di Kakashi, e questo non poteva accettarlo. Sarebbe stato in grado di trovare una soluzione.
I fatti di quella sera ne erano l'inizio.


Hinata passò per la millesima volta davanti all'abitazione di Naruto. Dalla loro uscita, non si erano più rivolti la parola. Lei era stata davvero fin troppo impulsiva e cattiva, ma questo l'aveva capito quand'era ormai troppo tardi. Ma piangere non l'avrebbe sicuramente aiutata, doveva parlarli. Così usciva di casa per andare sotto quella dell'Uzumaki, ma ogni volta le mancava il coraggio di chiamarlo.
Hinata sentiva la propria vita vacillare su due decisioni differenti, sempre. Erano la sua timidezza e mancanza di sicurezza a farla essere così fragile.
Sospirò, rassegnata e girò l'angolo.
Quando vide un biondino appoggiato al muro, con lo sguardo basso, spalancò gli occhi.
Era il destino che voleva che parlasse con lui, o semplicemente era sfiga? Non si fermò a pensarci troppo, doveva dileguarsi. Ma prima di poter fare un passo in più, Naruto alzò il viso per guardarla.
L'impatto di quell'azzurro pulito, fece tremare la Hyuga, che si sentì sciogliere quando lui la chiamò per nome.
<< Hinata, speravo proprio di vederti. >>
Il tono era pacato, sembrava privo di emozione. La corvina annuì debolmente, cercando di non scappare più. Era l'occasione giusta, e nonostante il cuore sembrasse dover scoppiare, doveva restare calma e parlarli.
<< A-anche io… devo parlarti. >> disse timidamente.
<< Per questo ti cercavo. Ho pensato molto in questi giorni e sono giunto alla conclusione che… >>
<< Aspetta! Prima che tu aggiunga qualcosa, vorrei che ascoltassi quello che ho da dirti. >>
Naruto fu sorpreso dall'interruzione di Hinata. Lesse nei suoi occhi determinazione, a momenti si commuoveva. Così la fece continuare.
<< Io non volevo dirti quelle brutte cose, quel giorno. Il fatto è che, tu, con tutti quei complimenti, mi confondi. Non riesco a capire cosa pensi e soprattutto… >> la corvina indugiò, sentendo il cuore battere all'impazzata << …cosa provi per me. >>
L'Uzumaki, in risposta, si avvicinò a lei e la strinse fra le sue braccia. Non poteva aspettare più. Si riempì i polmoni del dolce profumo della ragazza e le sussurrò: << Sono io quello che deve scusarsi. Non ci ho mai pensato seriamente, prendevo tutto alla leggera. Ma adesso l'ho finalmente capito. >>
La Hyuga attese in silenzio, quei pochi secondi le sembravano un'infinità. Sentiva il sangue pulsare nelle orecchie, il battito del cuore farsi sempre più forte. Temette anche che Naruto potesse sentirlo.
<< Tu mi piaci, Hinata. >>
Lui spostò sulle guance della ragazza, che si erano dipinte lievemente di rosso. Guardò negli occhi perlacei che brillavano teneri e bellissimi.
Adagiò le proprie labbra su quelle di lei, con cautela, come se avesse paura di rovinare la perfezione e la delicatezza della bocca rosea di Hinata.
Il tumulto che la perseguitava, finalmente si calmò. Il calore che sentiva si fece più forte e confortante. Si lasciò perdere tra i movimenti incerti del biondo.
Quel bacio non era come quello con Kiba. C'era di più, molto di più. Li poteva sentire in ogni parte del corpo, i leggeri brividi che le procurava la felicità del momento.
"E questa volta, non durerà poco." si disse la Hyuga.


Sakura Haruno, ninja medico e infermiera dell'Ospedale di Konoha, stava facendo di tutto, tranne che pensare al lavoro. Non riusciva a concentrarsi, tant'è che anche la signorina Tsunade le aveva consigliato di andare a casa, poiché era praticamente inutile la sua presenza fisica, senza quella mentale. La ragazza si era scusata più volte con la propria insegnante, ma lei aveva risposto che in quei giorni aveva lavorato tanto e che era normale che non si sentisse in forma.
In realtà, non era la stanchezza a crearle brutti scherzi, ma Sasuke. Sì, perché lui era fisso nei suoi pensieri e non sembrava intenzionato ad andarsene.
Dopo la scenata di gelosia che aveva fatto a Sai, il giovane Uchiha l'aveva completamente evitata. Le poche volte che l'incrociava, lui faceva finta di nulla, senza degnarla di uno sguardo.
C'era rimasta molto male a vedere questo comportamento, soprattutto dopo le ultime attenzioni cariche di affetto che aveva ricevuto. Non poteva negare che il ragazzo era stato molto carino nei suoi confronti, quando l'aveva fatta riposare a casa sua o quando, pensando che Sai le venisse dietro, era andato ad affrontarlo.
Adesso, però, i suoi dubbi necessitavano di una risposta. Così era andata da lui con l'intento di parlarli.
Bussò alla porta dell'appartamento più volte, finché non notò che era già aperta. Probabilmente non l'avrebbe dovuto fare, ma entrò lo stesso.
L'Uchiha non c'era, né nel cucinotto né nella camera da letto. C'era un unico posto in cui non aveva controllato e neanche in sogno l'avrebbe fatto.
La porta del bagno era collegata propria nella stanza dove il ragazzo riposava. Sentiva chiaramente il rumore dell'acqua che veniva giù e ci volle poco per comprendere che si trovava sotto la doccia.
Sentiva che doveva andarsene, però, qualcosa di sconosciuto dentro lei, la faceva rimanere a fissare il legno che divideva le due stanze.
Ad un tratto, il rumore dell'acqua si fermò, nello stesso modo in cui lo fece il cuore della ragazza. Doveva uscire di lì, al più presto. Il tempo di fare qualche passo, che la porta dietro di lei era già stata aperta. Sull'uscio ci stava Sasuke, con un asciugamano in vita, con ancora i capelli bagnati.
<< Chi… >> l'Uchiha vide la sua ex compagna di team paralizzata che le dava le spalle << Sakura? >>
Era alquanto sorpreso di vederla lì.
<< Come hai fatto ad entrare? >> chiese, sperando che non si fosse inventata chissà che cosa per spiarlo.
Lei si girò, tutta rossa e farfugliò qualcosa che assomigliava a: << La porta era aperta. >>
Sasuke la squadrò. Era la verità. L'idea di osservarlo di nascosto sarebbe potuta venire all'Haruno di qualche anno fa, non di certo a quella che stava di fronte a lui in quel momento.
<< E per questo sei entrata? >> ok, la porta era aperta, però doveva ancora spiegare cosa ci faceva lì.
Sakura non ebbe neanche il coraggio di guardarlo, sentendo il viso scottarle dall'imbarazzo: << Scusa… adesso me ne vado. >>
E avrebbe fatto davvero così, se il corvino non l'avesse fermata. Aveva appena preso in considerazione che quello fosse il momento giusto per chiarirsi. Era vero, l'aveva evitata in quei giorni, ma non poteva scappare all'infinito.
<< Aspetta, c'è qualche cosa che devo dirti. >>
La rosa sentiva chiaramente il suo cuore palpitare: << Sì, Sasuke? >>
Lui si schiarì la gola. Da dove cominciare? Erano tante le cose di cui avrebbe voluto parlare, ma non poteva trattenerla lì a lungo, considerando il fatto che fosse ancora semi nudo.
<< Sei ancora innamorata di me? >>
<< Ehh? >> Sakura non poteva credere alle proprie orecchie. Era stato così diretto, che a momenti le sarebbe venuto un infarto.
Era evidente che l'Uchiha non sapesse trattare le ragazze. Inoltre, c'erano altri punti da chiarire, prima di arrivare a quella confessione.
<< Ti pare il modo di chiederlo? >> sbraitò l'Haruno << Prima di tutto, saresti te che mi dovresti dare delle spiegazioni. >>
Non ci aveva pensato. In effetti, Sasuke aveva completamente ignorato il fatto che lui avrebbe dovuto chiarire alla ragazza il perché avesse fatto la scenata di gelosia a Sai. Era difficile ammetterlo a se stesso, come avrebbe fatto a dirlo a lei?
<< Beh, ecco… >> borbottò << …può darsi che fossi geloso… >>
Le guance di Sakura si tinsero nuovamente di rosa, ma questa volta non era più imbarazzata, ma compiaciuta. Lo trovava tenero quando provava ad esprimere i propri sentimenti. Si avvicinò a lui e gli prese le mani. Lo guardò penetrando con la luce dei suoi occhioni verdi in quelli bui e neri del ragazzo. Sapeva che il ragazzo non avrebbe mai confessato nulla in più.
<< Sì… >> sussurrò, alludendo alla domanda che gli aveva posto inizialmente.
Sasuke si sentì arrossire, si trovò anche ridicolo, ma un senso di felicità stava nascendo in lui. La voglia irrefrenabile di baciarla, si fece sentire.
Avvicinò il suo viso a quello della rosa.
<< Anche io. >> le sussurrò a fior di labbra, prima di impadronirsi di quella bocca tanto perfetta che l'aveva perseguitato anche nei sogni.
Un mix di emozioni crebbe in Sakura. Non si aspettava che Sasuke potesse essere così audace, ma si lasciò trasportare entro poco. Era elettrizzata, il ragazzo che aveva amato da sempre, finalmente la ricambiava e le aveva aperto i suoi sentimenti.
L'Uchiha la portò nel letto che fortunatamente era vicino. La lasciò sdraiare e si mise sopra di lei, tenendosi sui gomiti che aveva appoggiato accanto alla testa di lei. Cominciò a baciare il collo e ogni centimetro di pelle scoperta.
L'eccitazione nel ricordarsi di trovarsi nudo con solo un asciugamano in vita, crebbe pericolosamente. Voleva che anche lei si spogliasse, voleva arrivare fino in fondo.
Questo Sakura lo percepì quando lui cominciò a metterle le mani nei vestiti e ne fu un po' spaventata. Si scostò dal viso dell'Uchiha, mormorando le parole fatali: << Sasuke… è la mia prima volta. >>
Un lampo di tristezza percorse gli occhi neri. Ma non era tristezza, quanto pentimento. Non ci volle molto all'Haruno ha capire che non era più vergine. E dopo essersi sentita libera e felice, i dubbi l'assalirono nuovamente.
<< Chi… >> provò a chiedere, ma la voce le era morta in gola. Davvero voleva saperlo?
Ormai, però, il corvino aveva capito e rispose a bassa voce: << Karin, una subordinata di Orochimaru. >>
<< Ah… >> la voce di Sakura uscì flebile << È meglio che vada. >>
Si alzò frettolosamente, lasciando il ragazzo a bocca aperta. Si ricompose, per poi salutarlo e andarsene senza girarsi a guardarlo.
<< Sakura… >>

Le lacrime caddero fredde e non si impegnò neanche per trattenerle. Anche se per poco, si era illusa. Lei, che aveva aspettato Sasuke per tutto quel tempo, aveva creduto che lui avesse fatto lo stesso. Si sentì ridicola. Corse via, per le strade del Villaggio, senza neanche sapere se era diretta a casa. Seguiva solo i piedi.
La sua fuga, però, finì tragicamente: si scontrò con una figura e finì con il culo per terra.
<< Ohia >> sentì una voce femminile lamentarsi.
<< Scusi… >> si affettò a dire, asciugandosi gli occhi. Quando lì aprì, vide Raira davanti a lei, che la guardava stupita.
<< Sakura? >> chiese.
Era sorpresa di vederla di fretta e piangente. Non si preoccupò minimamente della caduta, si alzò porgendo una mano alla ragazza. Le dispiaceva vederla in quelle condizioni.
<< Cos'è successo? >>
La rosa non seppe cosa rispondere. Poteva raccontarle la verità, o era meglio nasconderla? Raira, nei suoi confronti, era sempre stata carina e gentile. Quegli occhi splendenti, accompagnati da quel sorriso, le trasmettevano fiducia. Inoltre, aveva il bisogno di sfogarsi.
<< È Sasuke… >> mormorò.
Raccontò a grandi linee i propri sentimenti che provava fin da quando era una bambina, della sera in cui se ne andò dal Villaggio, del suo ritorno.
Parlò, cercando inutilmente di non piangere, di quanto era successo prima.
La castana la guardò, l'Haruno le faceva una gran tenerezza, aveva sofferto quanto lei. "Sono gli Uchiha" pensò divertita.
Tornò poi nuovamente seria, preoccupandosi di asciugarle le lacrime.
<< Sakura, capisco benissimo il tuo dolore. È normale che tu stia male per una persona, se ci tieni. >>
<< Io… sono stata disposta ad aspettarlo >> singhiozzò << m-ma lui no. >>
<< Anche Sasuke ha passato un brutto periodo con Orochimaru. Ha dovuto eliminare tutti i suoi sentimenti, se non l'odio verso suo fratello. Mi spiace dirtelo, ma non puoi aspettarti sempre che una persona agisca come fai tu. >>
Sì, era vero, però… << Avrei voluto che fosse la prima volta per entrambi >> si lamentò.
Era il suo sogno e lei era una ragazza innamorata. Insomma, era difficile abbandonarlo così.
<< Ma lo sarà >> rispose convinta Raira. La rosa non capì.
<< Sarà la prima volta che farete l'amore. Sai, non è solo una cosa carnale, ma sentirai la sua anima più vicina, tanto che si confonderà con la tua. >>


Iruka si era sorpreso nel vedere Kakashi fuori dall'Accademia, soprattutto quando capì che cercava lui. Il jonin si era appostato sotto l'ombra di un albero, appoggiandosi con la schiena alla staccionata, il suo sguardo era basso e trasmetteva malinconia. Appena vide il castano, lo salutò, cercando di mantenere una certa nonchalance, fallendo.
Era palese che fosse lì per un motivo particolare, e Iruka sospettava anche quale.
<< Che ci fai qui? >> domandò. Non voleva costringerlo subito ad arrivare al sodo, preferiva girarci un po' intorno.
<< Avrei voluto fare quattro chiacchiere con te. >>
"Riguardo a…?" si chiese mentalmente Iruka, ma avrebbe preferito che fosse lui a dirlo di propria spontanea volontà. Soltanto che non lo fece.
Proseguì un silenzio imbarazzante per il chunin e malinconico per Kakashi.
Quest'ultimo avrebbe voluto dialogare liberamente, ma il peso che gli schiacciava il cuore era insopportabile e non riusciva ad aprire bocca su quell'argomento. Un argomento che aveva un nome, un cognome, un occhio nero e l'altro viola.
Aveva rifiutato l'aiuto del Quinto Hokage e di Itachi, perché voleva mostrarsi forte e in grado di agire da solo, ma presto si era accorto che non era così. Quando si era svegliato, quella mattina, di Raira non c'era già più traccia, se non un biglietto con su scritto "torno tardi". Ci aveva pensato tutta la giornata, poi si era deciso di andare da Iruka. Il ragazzo, in quanto amico stretto della Ku, avrebbe potuto dare qualche consiglio. Solo da lui l'avrebbe accettati. Sì, perché non si sarebbe mai considerato migliore di Kakashi, né tanto meno l'avrebbe fatto sentire un incapace.
<< Tu conosci molto bene Raira, vero? >> cominciò << Bene, perché io no. E tanto meno lei me lo vuole concedere. >>
Iruka annuì, comprensivo. Sapeva benissimo che lei aveva sempre tenuto comportamenti alquanto diversi in base alla persona o alla situazione.
<< Vedi, Kakashi, veniva considerata una tipa allegra e spensierata, solo perché lei nascondeva il proprio dolore. Dopo che Itachi se n'è andato, è come se si fosse dimenticata che si era promessa di sorridere sempre e ha cominciato a mostrare il suo lato cupo. Anche adesso, che ha di nuovo trovato la felicità, secondo me, nasconde qualcosa. Non le ho mai chiesto come andavano le cose con te, ma ho intuito che nelle sue preoccupazioni, ci sei tu. >>
<< Da quell'episodio >> l'Hatake sapeva che Iruka ne era a conoscenza << ho capito che mi odiava. Non sono riuscito a comprenderne il motivo, però. L'astio tra noi non sembra voler cessare e il Quinto Hokage me l'ha affidata come 'missione'. Ieri sera, tramite la sua abilità innata, ha visto la mia sofferenza dopo la sua partenza, non ha avuto reazione, se non quella di piangere e non mi sembra ne voglia parlare. >>
Umino capì che il Ninja Copiatore voleva il suo aiuto. La faccenda era anche un po' buffa, perché lui l'aveva sempre considerato come il Jonin per eccellenza, aveva ancora molto da imparare da lui, ma in quel momento, era Kakashi a voler apprendere qualcosa.
Gli sorrise sincero, l'avrebbe sicuramente aiutato.
<< Ha bisogno di tempo, non forzare le cose. Vedrai che appena se la sentirà, sarà lei la prima a parlare e risolverete. E non pensare che ti odi, probabilmente è una tua impressione. >>
Kakashi gradì quelle parole, anche se non era molto sicuro sul fatto che era una sua impressione. Lo ringraziò, prima di salutare e andarsene.


<< A quanto pare anche Sasuke è un frantuma-cuori >> scherzò Raira << avrà preso da suo fratello >>
<< E con questo cosa vorresti dire? >> disse Itachi, facendo il finto offeso, ma poi seguì nella risata della sua fidanzata.
Raira era andata a trovarlo in ospedale, ma a differenza di molti, si preoccupava maggiormente di farlo ridere, cercava di nascondere la propria preoccupazione per la salute del ragazzo.
<< Povera Sakura, anche lei è cascata nel tranello degli Uchiha. >> continuò la castana, prendendolo in giro.
<< Ehi! >> Itachi mise il broncio, facendola nuovamente ridere.
Con la mano, poi, le fece gesto di avvicinarsi. Lei ubbidì, anche se inizialmente aveva rifiutato. Itachi allungò un braccio e con la mano la prese dietro la nuca e fece combaciare le loro labbra. Nonostante la delicatezza del bacio, al ragazzo uscì un gemito di dolore. Raira si staccò, preoccupata.
Itachi sorrise nel vedere i suoi occhioni che si sentivano colpevoli.
<< Uscirò qui il più presto possibile, Raira. >>
<< È una promessa? >>
<< Sì. >>
   
 
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