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Autore: graziiia    18/11/2015    1 recensioni
E' la mia primissima long, quindi siate clementi, vi prego. Ha come protagonista assoluta Caroline e naturalmente il mio amatissimo Klaroline. La storia non segue del tutto lo show se non per alcuni piccoli aspetti,(qualcuno morto ritorna in vita) quindi aspettatevi di tutto.
Verrà aggiornata ogni martedì.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline\Klaus, Enzo, Klaus, Originari, Tyler Lockwood, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il suo volto è spento. Quel piccolo sorriso che si era presentato sul suo volto qualche istante fa è scomparso.
< Come? >
Si allontana dal letto come se avesse paura di starmi accanto.
< Io e Mikel abbiamo avuto uno scontro mentre ero addormentata, e mi ha colpito più volte il ventre, tanto da aver aperto un varco nel mio ventre e ha.. >
< Non voglio sentire. >
Mi blocco, non avendo la possibilità di continuare.
Ha lo sguardo fisso fuori la finestra, lentamente mi alzo dal letto, mi avvicino a lui, lo abbraccio da dietro ma non ha nessuna reazione.
< Mi dispiace Klaus. >
Si distacca dal mio braccio e si allontana da me senza voltarsi neanche una volta, finché non arriva vicino la porta per poi voltarsi e concentrare i suoi occhi nei miei.
< Riposati, tornerò più tardi. >
La sua voce è così fredda da farmi venir voglia di correre da lui e dirgli che ho mentito che nostro figlio è vivo e che il braccialetto, che porto al polso, ha  mascherato il suo battito, ma non lo faccio devo proteggere questo bambino e so che per farlo dovrò mantenere il segreto con Klaus.
Ma nonostante cerchi di farmi forza con queste parole non riesco ad impedire alle lacrime di uscire. Devo trovare una soluzione, devo fare qualcosa che mi assicuri che i miei figli restino in vita. Stesa sul letto cerco di trovare una soluzione al mio problema, una città che nonostante i patti che si faranno nel corso degli anni resterà sempre in guerra, creature che non si rendono conto di quanto gioverebbe a ciascuno darsi una mano a vicenda invece di essere in continua guerra.
Un forte battito cardiaco che proviene dal entrata della mia stanza cattura la mia attenzione, è Camille. Meglio di cosi proprio non può andare.
< Cosa vuoi Camille? >
< Sono venuta a chiederti come stai. Klaus mi ha detto che hai perso il bambino. >
Da quant’è uscito dalla mia stanza, tre secondi? Ed è già andato a confidarsi con la sua psicologa?
< Che cosa ti ha raccontato Klaus? >
Non posso credere che invece di parlarne con me, sia andato a confidarsi con la donna che vuole portarmelo via. Non posso credere che invece di affrontare tutto questo insieme (anche se è una bugia) si sia allontanato da me, questo mi fa capire molto sul nostro rapporto, su di lui.
< Siamo amici è normale che lui si confida con me. >
Si giustifica avvicinandosi al quadro appeso sul muro. Questo raffigura il fiocco di natale che Klaus dipinse per l’asta di natale a Mystic Falls.
< Non mi interessa nulla che voi siate amici, tu devi stargli alla larga. Magari ti ha anche detto che mi ha proposto di sposarlo, beh mia cara, è cosi e tu devi stare fuori dalle nostre vite. >
Mi guarda per niente sorpresa anzi si avvicina a me con vigore e sicurezza.
< Pensi veramente che Klaus ti ha chiesto di sposarlo solo per amore? Lui lo ha fatto per il bambino non per te. >
Vuole ferirmi.
< Cara ti sbagli, glielo chiesto e mi ha confermato che lo fa perché mi ama e perché vuole governare questa città con me, quindi Camille sta alla larga dalla mia famiglia. >
Mi sorride come se avesse un asso nella manica che non sto considerando.
< Tu lo fai soffrire. I tuoi amici hanno ucciso due dei suoi fratelli con il tuo aiuto, ti ha chiesto di scappare con lui, ma tu ha sempre rifiutato, lui ha dimostrato gentilezza con te, ma tu hai festeggiato alla sua morte quando pensavate di averlo fatto fuori. >
Come ho detto prima? Che voleva ferirmi? Beh ci è appena riuscita.
< Non so che cosa Klaus ti abbia raccontato, ma se proprio vuoi saperlo ci siamo feriti a vicenda, ma nonostante tutto quello che lui ha fatto a me io sono qui. >
< Solo perché costretta. >
E dopo queste ultime parole mi da le spalle, lasciandomi da sola nei miei pensieri.
Il mio cellulare squilla incessantemente sul mio comodino mentre sono concentrata a fissare il soffitto.
< Pronto? >
< Caroline? >
La voce di Stefan mi riporta alla realtà.
< Stefan? >
È una vita che non sento i miei amici.
< Ciao Caroline, come va da quelle parti? >
Quanto vorrei che andasse tutto bene, ma non è cosi.
< Diciamo che non va né molto bene né molto male. >
< Noi qui abbiamo un problema e abbiamo bisogno di te. >
Dannazione! I miei amici, ovvero coloro che consideravo tali, mi chiamano solo per essere aiutati! È impossibile che la mia vita sia piena di pericoli e problemi. Perché non posso vivere tranquillamente come le persone normali? Dimentichi di essere un ibrido/strega Caroline, mi suggerisce il mio inconscio.
< Che succede? >
< Tre streghe sono arrivate in città per catturare Elena e la sola magia di Bonnie non basta. >
Elena. Come sempre tutto ruota intorno ad Elena Gilbert, la persona che non riesce nemmeno ad accettare il suo essere vampiro!
< Non so se posso venire Stefan.. qui c’è una guerra e non so… >
< Caroline abbiamo bisogno di te. >
Mi spezza il cuore sentire la voce di Stefan così disperata.
Sto per rispondergli quando un rumore assordante arriva dalla camera accanto la mia, lo studio di Klaus.
< Ora devo andare Stefan, ti richiamo io. >
Metto il cellulare in tasca e mi dirigo alla stanza accanto dove vedo Klaus distruggere i suoi quadri uno dopo l’altro.
< Klaus. >
Lo chiamo, ma non mi ascolta continua a distruggere i quadri come se fosse posseduto.
< Klaus. >
Lo richiamo avvicinandomi a lui e porgendomi al suo fianco.
I suoi occhi sono iniettati di sangue, i canini pronti a mordere qualcuno e la sua rabbia mi fa perdere il respiro.
< Esci da qui Caroline. >
< No. Affrontiamola insieme. >
Mi avvicino a lui gli accarezzo la guancia cercando di tranquillizzarlo ma è tutto inutile, mi prende la mano e la allontana da sè.
< Io volevo questo bambino Caroline, volevo questa vita, simbolo del nostro amore, questo bambino che sarebbe stato solo nostro. >
< Klaus anch'io ho perso un bambino se non te ne fossi reso conto, dunque cerca di ragionare e comportati da persona adulta, quale dovresti essere! >
Urlo con tutta la rabbia che posso, odio questa situazione. So che la mia è una bugia, so che nostro figlio è ancora qui, ma devo riuscire a mantenere il segreto e quindi con molta più calma tento di avvicinarmi a lui dicendogli:
< Abbiamo Hope, Klaus. Anche se non l'ho partorita io, ha ugualmente il mio sangue>
Cerco di avvicinarmi ma si allontana continuando a distruggere i dipinti che tanto lo rappresentano.
< Non è la stessa cosa, io amo Hope che sia chiaro, ma questo bambino sarebbe stato nostro, senza una terza persona che ne faccia parte, ma a causa di mio padre questo non è possibile. >
E questo ricordo scatena in Klaus ancora più furia, più rabbia.
< Per favore lasciami solo Caroline, per favore. >
Accolgo la sua supplica allontanandomi dallo studio, estraggo il cellulare e invio la mia risposta a Stefan.
Finalmente ho capito, non sto nascondendo questo bambino a Klaus perché ho paura che non lo ami, lo sto nascondendo a Esther, perché lei saprebbe pronta a fare di tutto per farsi perdonare dai suoi stupidi Spiriti.
Non so se devo portarmi via tutto o solo il necessario visto che molti dei miei vestiti stanno ancora a casa, meglio portare il necessario.
< Dove stai andando? >
Cattura la mia attenzione Klaus alle mie spalle.
< Mi ha chiamata Stefan chiedendo il mio aiuto devo tornare a casa per qualche mese. >
Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.
< Quando pensavi di dirmelo? >
La sua voce è dura.
< Te lo avrei detto non appena avrei finito di preparare i bagagli e poi non è per sempre, giusto il tempo di andare e venire.  >
< Non possono cavarsela da soli? >
< Se mi hanno chiamata penso proprio di no. >
Gli rispondo voltandomi dopo aver appoggiato la valigia per terra.
< Non voglio che tu vada. >
< Ho aiutato New Orleans, è giusto che aiuti anche Mystic Falls. >
Mi avvicino a lui con alla mia destra la valigia orami pronta. Abbasso il volto sul mio anulare e mi tolgo l’anello a malincuore.
< Penso che questo debba tenerlo tu. >
< Vuoi lasciarmi. >
I suoi occhi sono lucidi.
< No, ti sto dando la possibilità di scegliere se quando tornerò mi vorrai ancora, portai ridarmelo. Oppure donalo alla donna che pensi che sia più adatta a te. >
Non posso restare ancora nella  stessa stanza insieme a lui senza sentirmi morire al pensiero di stargli nascondendo una cosa molto importante.
< Torna da me >
Sono le sue parole mentre tiene strinto il mio polso per fermare la mia uscita.
< Se mi vorrai, tornerò sempre da te. >
Non potevo immaginare che fosse così doloroso, ma lo devo fare.
Se ami qualcuno lascialo andare, se è vero amore tornerà.
  
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