Elena andò a dormire con il sorriso sulle labbra. Non ci credeva. I Panic Mode erano diventati la band di supporto di un gruppo straniero:da lì al contratto discografico il passo sarebbe stato breve. Sognando di entrare finalmente in una sala d’incisione,si addormentò.

Mattia era tornato a casa molto,troppo tardi per i gusti di suo padre. E quando quest’ultimo lo vide entrare con la chitarra in spalla,la sua rabbia esplose. “Dove sei stato?”Mattia ebbe seriamente paura,quando ascoltò il tono della voce di suo padre.”Sono stato al Farfarello con degli amici.”disse,cercando di apparire calmo.Suo padre lo squadrò dalla testa ai piedi. “E cosa sarebbe il Farfarello?”

“Si tratta semplicemente di un locale,papà. Sono stanco ora,fammi dormire.”

“Un’ultima domanda,poi ti lascio stare. Perché hai quella cosa in spalla?Se non sbaglio ti avevo detto di non suonarla. E inoltre”ghignò”ho incontrato il tuo insegnante di musica,che mi ha detto di essere stato felice che io abbia finalmente deciso di pagare per farti continuare a studiare….ma non ricordo affatto di aver pagato.”Si alzò in piedi e si avvicinò a Mattia. Gli tirò un pugno sul naso. “Che hai combinato,bastardo?”urlò. Mattia capì che era ubriaco. “Hai preso i miei soldi,vero?Ora ti sistemo io!”Gli tolse il basso dalla spalla. Mattia capì che stava per distruggerglielo di nuovo. Si mise a urlare. “Non farlo!Non farlo!”Nella disperazione,si gettò addosso a suo padre. “Lasciami!!”Mattia non voleva picchiarlo. Gli strappò il basso dalle mani e uscì di casa correndo. Aveva ancora la fronte imperlata di sudore,quando arrivò a casa di Elena. “Mattia!Che è successo?Hai una faccia…” Mattia scoppiò a piangere prima di proferire parola. “Shh…cosa è successo?Aspetta,ora chiamo gli altri.”Nel giro di mezz’ora arrivarono anche Enrico e Andrea. Mattia abbracciò i suoi amici,poi raccontò del litigio con suo padre. Dopo un minuto di silenzio,Enrico si accese una sigaretta e disse:”Che stronzo. Ora il problema principale è trovarti un posto dove stare e recuperare i tuoi libri di musica”. Mattia si asciugò le lacrime:”Grazie,ragazzi.”

“Che ne dici di stare da me?”propose Andrea.”C’è una camera in più…invece,per quanto riguarda i libri,ci andrà Enrico…”

“Che cosa??”esclamò il ragazzo,e la sigaretta gli cadde a terra.”Dopo tutto quello che mi ha raccontato Mattia,ho paura!!E poi non so che libri sono,non so che devo fare,sono inadatto!!”Elena sorrise.”Dai,non preoccuparti,vengo io con te”.”Non se ne parla nemmeno”ribattè Andrea”è pericoloso. Ci vado io.” “Si,così poi vieni pestato”rispose Elena,poi lo baciò.”Ruffiana”rise Andrea”se proprio ci tieni,vacci tu. Ma cerca di tornare viva,che fra una settimana partiamo in tour con gli HIM!!” Enrico sbuffò.”Ah,quelli. Mi stanno antipatici. Si truccano che sembrano dei panda. Suonano male. Fanno musica depressiva!” Elena rise,ma poi tornò seria.”A me sembrano bravi. Anche se sembrano leggermente dei vampiri,lo devo ammettere.”Enrico le tirò una cuscinata,ridendo,poi guardò l’orologio. “Ehm,ragazzi,sono le cinque e mezza. Forse è il caso di tornarcene tutti a casa…”Si salutarono,certi che per quel giorno le sorprese fossero finite.