Raggiunta la
porta dell’ufficio, non entrò subito. Posò la mano sulla maniglia e pensò a
coloro che aveva lasciato: sua madre le sarebbe mancata un po’ e anche suo
padre, dovette ammettere. Si era sentita una nullità in quegli ultimi tempi,
sola perché Elizabeth non era più stata a Port Royal e incompresa perché
nessuno capiva che lei sposava Beckett solo per ottenere un permesso; ed ora
era addirittura il capitano di un vascello, la persona più importante in tutta
la nave.
- Ma a chi
vuoi darla a bere? – si domandò nella testa. – Sai a malapena riconoscere la
prua dalla poppa! E poi vuoi essere il capitano di una nave? – Ma lei era il
capitano. E lo sarebbe stato finché qualcuno non avesse pugnalato il suo cuore
per poi prendere il suo posto.
Con questi
pensieri girò la manopola ed entrò nella stanza: era piuttosto buia e spoglia,
verdastra a causa delle alghe che ricoprivano le pareti e il pavimento. Facendo
attenzione a non scivolare, si sedette alla scrivania e cominciò a cercare una
lampada ad olio per illuminare un po’ l’ambiente. Trovò un baule sotto il
tavolo e lo aprì: dentro c’erano cianfrusaglie di Davy Jones, un vecchio
quaderno ingiallito e umido, scartoffie e una lampada. La accese. In un angolo
c’era un’amaca dall’aria particolarmente comoda e una coperta buttata in un
angolo. Poi lì vicino un altro baule, più grosso di quello sotto alla
scrivania, dove poté trovare un enorme giaccone pesante e altre coperte.
- Avrei
dovuto portarmi dietro dei libri… - pensò. – Chissà che faceva Jones durante il
giorno… - si chiese, ma non trovò nulla che potesse rispondere alla sua
domanda. Ad un tratto, affiorò dalla memoria il ricordo del dolce suono di un
organo, sentito il giorno in cui si era dovuta trasferire sull’Olandese Volante: il giorno dopo
l’avrebbe cercato. Stava ancora guardando in giro alla scoperta qualche
segreto, quando qualcuno bussò alla porta.
“Avanti!”
disse, ma si alzò troppo velocemente e mise male il piede. “OOOOOOOOOOH!”
scivolò e cadde sopra a chi era entrato. Quando aprì un occhio per controllare
su chi era caduta addosso, impallidì di colpo al vedere il viso rosso
dell’ammiraglio.
- Oddio!!!! –
imprecò mentalmente. Poi si rialzò velocemente.
“S-scusa,
J-James…sono…ehm…scivolata sulle alghe e…ehm…” Non aveva il coraggio di
guardarlo dalla vergogna.
- Ma perché
devo sempre fare queste splendide figure davanti a lui??? – si domandava. Ma
una fragorosa risata ruppe il silenzio calato nella stanza: quando alzò lo
sguardo vide Norrington che rideva come un pazzo.
“Cosa…cosa…stai
ridendo?” gli chiese ancora più confusa.
“Dovresti
specchiarti!” rispose tra una risata e l’altra. “Hai un’espressione che, senza
offesa, fa veramente ridere.” E continuò imperterrito a ridere. Josephine
arrossì ancora di più, poi sorrise
maligna.
“Anche tu hai
proprio un bell’aspetto…” commentò guardandolo da capo a piedi. Lui smise
subito di ridere e tornò serio. “Soprattutto i capelli…mi ricordi il giorno che
sei tornato a Port Royal qualche tempo fa…spettinato e trasandato.” Disse
ghignando. L’uomo si portò le mani ai capelli: non ce n’era uno che stava al
proprio posto e tra le risate della ragazza si sciolse i capelli rifacendosi il
codino, ma il risultato non cambiò molto.
“Non è
divertente!” esclamò mentre provava a rendersi presentabile.
“Ma certo che
si! Ti fossi visto saresti scoppiato anche tu a ridere, anche se sei sempre
serio!” ribatté la ragazza ridendo.
“Io non sono
sempre serio.” Commentò l’uomo mentre la ragazza continuava imperterrita a
ridere.
“Ma cosa
stavi facendo?” si informò l’uomo cambiando argomento.
“Stavo
esplorando la cabina.” Rispose lei. “Ma non ho trovato nulla di interessante.”
“Josephine.”
La chiamò James.
“Si?” disse
lei.
“Hai bisogno
di una mano qui sopra. Non sai guidare una nave e non ti consiglierei di
riporre tutta la tua fiducia nella ciurma.” Commentò. Josephine sorrise.
“Me la cavo.
Io mi fido del signor Turner e poi avrò tutto il tempo per imparare a manovrare
un veliero.” Concluse la ragazza.
“Sei sicura?”
domandò l’ammiraglio seriamente. La ragazza annuì, rispondendo che era troppo
orgogliosa per aiutare l’aiuto di qualcuno. Lui scosse la testa arreso
commentando che doveva smetterla con la scusa del suo orgoglio. Lei, in tutta
risposta gli sorrise divertita.
Rimasero a
chiacchierare a lungo: ora non sentivano né la fame né la sete e continuavano a
chiacchierare del più e del meno, fino a notte fonda e la ragazza, nel
frattempo si offrì per sistemargli i capelli. Lui la guardò confuso ma alla
fine la lasciò fare, sorridendo senza saperne il vero motivo mentre lei gli
sistemava il codino. Josephine, col passare del tempo, si sentiva sempre più
stanca, ma cercava di non darlo a vedere. Poi si accorse di non essersi informata
di un particolare dal signor Turner.
“Ma dove
passerete la notte?” domandò assonnata.
Ciao a tuttiiiiiiiii!!!!!!!!! vi mancavo vero?? Portate pazienza se è un po' tanto corta (che italiano...) e se aggiorno ogni morte di Papa, ma (sigh) esiste una cosa chiamata istruzione e un'altra cosa chiamata simulazione di terza prova... penso che qualcuno ne sappia qualcosa...
A parte ciò, spero stiate tutti bene, niente fratture o tentativi di suicidio o non-so-cosa. Allora, come vedete un altro capitolo! Spero sia stato di vostro gradimento. Grazie a tutti coloro che l'hanno letta (ben 77 persone, wow ^o^) e tra questi:
Polla: se non ti muovi... come dice il proverbio? Uomo avvisato, mezzo salvato... tvb ;P
QueenLilly: Sei già andata in Spagna, chica guapisima?? Uffa, ho sempre l'intenzione di chiamarti, ma non ho il tempo e poi non so se ti trovo in casa. A proposito di aggiornamenti, pubblica il tuo, il mio turno è fatto! Inoltre mi devi spiegare questa storia del pigiamino anni 40, della Lambretta e poi quella tua pazza idea di andare ad urlare viva il re davanti al Parlamento... io ti disconosco!!!! XD Ti consiglio di leggerti tranquillamente il tuo libro nuovo (che cos'è???), svaccata sul divano e berti un succo di frutta invece di farti venire strane idee... come me: io mi sto leggendo Notre Dame de Paris e fammelo dire... Quasimodo the best!!!! e' un grande quell'uomo!! Spero di risentirti presto!!! Hasta pronto, amiga!!! Y buen fin de semana!! Besitos!!!
Lollapop: direi che a distanza di un mese circa, la febbre dovrebbe esserti passata da un pezzo... quindi dovresti stare relativamente bene, giusto? Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo e spero ti piaccia anche questo!!!
Bueno!! Ahora... ehm, dunque... ora faccio che salutarmi e vado a leggere qualche ficcy!! un bacione a tutti!!!!!! Ciao!!!!! monipotty