CAP 3
"grazie honey, sai come li odio gli snob"
come volevasi dimostrare.
"tanto la pausa era quasi finita quindi … abbiamo
lezione insieme giusto?" lei annuì e prese un foglio dal suo
zaino.
"Storia americana ora … e subito dopo ed.
fisica" sbuffai. Lei rise. "preoccupiamoci di storia americana ora" e iniziò a camminare.
Helena aveva un grande senso dell’orientamento, non si
perdeva mai. Al contrario di me. Ancora non capivo come facessimo a essere
sorelle.
"eccoci" sussurrò
Entrammo in classe c'erano pochissime persone.
Guardai fra quelle. Non notavo nessuno somigliante a Robert. Lo ammetto, mi
aveva incuriosita con i commenti su suo fratello.
Ci sedemmo a un tavolo e aspettammo che l’aula si riempisse,
mentre parlavamo del più e del meno. Storia americana mi ha sempre infastidito,
e oggi più degli altri giorni. Fortuna che il prof non ci interrogò.
Suonò la campana e io
lasciai andare un rumoroso sbuffo.
Educazione fisica, la mia maledizione. Mi trascinai lentamente negli
spogliatoi
e poi nella palestra. Ne uscii indenne e come al solito Helena fece la
sua bellissima figura: era agilissima e aveva vinto 4 partite su 5, e
la quinta non era
stata conclusa. A guardarla mi scoraggiavo.
"è arrivata la fine" sussultai, e guardai
quella pazza di mia sorella, confusa.
"si dai, è l’ultima ora e poi ritorniamo a casina
nostra non sei contenta?"
"eccome!" e sorrisi. "solo che
l’ultima ora saremmo separate … peccato, mi sarebbe piaciuto sentirti cantare e
vedere le facce delle ochette" e risi.
"ti racconto tutto a casa, ora vado, che devo andare
dall’altra ala" un sorriso luminoso e sparì.
Sospirai e andai verso l’aula di biologia. Non c’era nessuno
nel corridoio. Forse ero in ritardo. Iniziai a camminare più velocemente.
"signorina Swan, grazie per la sua presenza" abbassai il capo, lo sapevo che ero in ritardo. Arrossii.
"si sieda accanto a Cullen" e mi indicò il
posto, accanto a quello che doveva essere il fratello di Robert Cullen. A capo
chino mi sedetti.
"ciao, io sono Edward Cullen" era una delle
voci più melodiose che io avessi mai ascoltato. Con cinque parole mi aveva
riempito il cuore. Feci un respiro profondo e alzai lo sguardo.
Era identico al fratello, solo alcuni particolari del viso
erano diversi, e forse una tonalità di capelli. Aveva i capelli ramati e
ribelli, gli occhi ambra, il volto perfetto. Era bellissimo, forse più del
fratello. Ma la cosa sorprendente e che mi guardava con occhi sgranati, come se
non si aspettasse di vedermi lì, come se mi conoscesse da una vita.
Si riprese, mi sorrise e mi accorsi che lo stavo guardando
come una scema.
"Isabella Swan" gli porsi una mano "puoi chiamarmi Bella se ti va"
"è davvero un onore
conoscerti Bella" non mi porse la mano, quindi piano piano abbassai la
mia, imbarazzata "come mai qui a
biologia? Sei portata?"
"non più di tanto, più o meno come le altre materie.
È l’unica che mi entusiasmasse un po’, senza dover fare figuracce. Tu invece?" chiesi curiosa.
"perché non c’era nulla di meno compromettente" e sorrise.
La voce del professore ci ridestò dalle nostre chiacchiere.
"bene ragazzi, ora lavoreremo sulle fasi della
mitosi. Dovete prendere i campioni, esaminarli al microscopio e scrivere sulla
carta quale fase è. Poi verrò a controllare. Bene iniziate!"
"vuoi incominciare tu?" mi chiese.
"no incomincia tu non ti preoccupare" e
sorrisi timida.
Lui si avvicinò al microscopio ed esaminò attentamente ma in
pochissimi secondi il contenuto del vetrino. Poi scrisse sul foglio e mi passò
il microscopio.
Guardai anche io dentro il microscopio. Era facile, gli
passai il microscopio e inserii “anafase” nella tabella. Non mi ero accorta di
aver lasciato lì il vetrino, ma lui stava controllando e annuiva
impercettibilmente. Non si fidava di me? Chissà perché questo pensiero mi diede
fastidio …
Finimmo molto prima degli altri e guardavamo l’uno la parte
opposta dell’altro. Il professore finalmente ci vide e si avvicinò a noi.
"problemi Cullen?" chissà perché sembrava
scettico.
"assolutamente no signore. La mia collega è stata
molto veloce e ha fatto un lavoro eccellente" e mi sorrise. Diventai
rossa come un peperone.
Il prof borbottò qualcosa.
"potete andare ragazzi, complimenti" e così
io ed Edward uscimmo, contemporaneamente.
Avevo una stranissima voglia di vedere che combinava quella
pazza di Helena.
"io andrei … vado ad aspettare mia sorella vicino
all’aula di musica" mi scusai con lui, mentre lui fissava il soffitto
con quegli occhi ambra.
"Anche io devo andare lì" e cominciò a
camminare verso l’altra ala, seguito da me.
"Allora siete solo voi due da quanto ho capito,
giusto?" Mi chiese, mentre io guardavo il soffitto.
"si, solo io ed Helena. Voi invece? Siete solo tu e
Robert?"
"come fai a sapere il nome di mio fratello?"
era molto stupito.
"l’ho incontrato ad una lezione, e poi ho collegato
i cognomi" e fu silenzio. Ci mise un po’ a rispondere
"no, non siamo solo noi. Siamo in parecchi. Siamo
sei fratelli. Tutti adottati da Carlisle ed Esme. Io, Rob, Alice, Jasper,
Emmett e Rosalie; Alice ha la nostra stessa età, gli altri sono più grandi di
un anno. Io e Rob siamo fratelli gemelli."
"wow!!!" esclamai. "sembra una
storia surreale" eravamo giunti all’aula di musica. Era l’unica aula ad
essere dotata di vetri. Doveva probabilmente essere fatto per farli sbloccare e
per abituarli già da ora al pubblico. Davvero perfetto in questo momento.
Helena scriveva sul banco. Sembrava completamente assorta
nei capelli del ragazzo accanto a lei, Robert. Alzò lo sguardo solo quando si
vide una figura possente accanto.
"è quella tua sorella?" mi chiese Edward, indicandola
con il dito. Annuii.
"non vi assomigliate per niente" affermò lui.
"non infierire" borbottai.
"non ho detto che è una cosa brutta" e
sorrise. Mi aveva fatto un complimento. Sorrisi anch’io.
Mia sorella stava rispondendo tranquilla al professore
quando un tratto alzò la testa e il professore sbraitò qualcosa. Robert accorse
per difenderla e così mandò tutti e due sopra al palco, a cantare e suonare.
"Robert non ha spirito di conservazione" e
scosse la testa.
"me ne sono resa conto" risposi.
Mia sorella si avvicinò al microfono, con la sua solita
faccia da schiaffi. Robert prende posto al piano, con una naturalezza che solo
un pianista poteva avere. E diede l’accordo a mia sorella.
Era ‘Your Song’ di Elton John, una delle canzoni preferite
di mia sorella e che lei cantava divinamente, ovvio.
"Wow! Ha una tonalità eccezionale!" esclamò
Edward.
"si, non è male" Sorrisi. Era il mio
orgoglio. "Sono convinta che grazie alla sua voce possa farmi fare qualunque cosa"
"Sembri molto legata a lei". Annuii.
Il professore aveva un colorito tra il rosso gamberone e il
rosso scarlatto. Non se lo aspettava, probabilmente. La fine della canzone
coincise con la fine della lezione. Il professore si voltò verso di loro un
secondo e uscì dalla stanza. Helena aspettò che Robert prendesse le sue cose e
rideva insieme a lui. Sembravano amici da sempre.
Mossi la mano per farmi notare da lei, e lei si portò dietro
Robert.
"ciao Bella!" salutò Robert.
"ciao Robert!" sussurrai.
"ah bene vi conoscete allora faccio a meno di
presentarvi. Con lui mi presento sola" e mi guardò. "Helena
Swan" e gli porse la mano, che lui strinse.
"Helena lui è Edward, mio fratello" disse
Rob e mia sorella sorrise.
"Bells mi hai sentito mi hai sentito?!? E hai visto
la faccia del prof? Impagabile!"
"ho sentito Helena, come al solito hai steso tutti!" e mi diede il batti cinque.
"non c’è niente da fare sono fantastica!" e
rise. Sembrava diversa, più euforica del solito.
" è stato un piacere conoscervi. Noi andiamo a casa,
buon fine giornata!"
"Anche a voi!" risposero all’unisono.
Non pensavo di incontrare due ragazzi così belli,
intelligenti e affascinanti già il primo giorno. Edward mi aveva colpito. Aveva
qualcosa che non avevo mai visto.
"Ma lo hai visto Bella? Quanto è carino!"
Occhi sognanti. La situazione si mette male.
"Chi?" speravo non parlasse di Edward. Sapevo benissimo chi avrebbe scelto tra me e lei.
"Come chi?!? Robert! Sto per creare la cascata del
Niagara!"
Risi come non mai. Intanto eravamo fuori, ed entravamo nella
nostra auto.
Loro entravano con altre quattro persone in un enorme
macchinone che doveva avere minimo otto posti e si voltarono a guardarci ed a
salutarci. Noi ricambiammo.
Helena era già dentro la
macchina. Era pensierosa, guardava fisso di fronte a sè, come
per concentrarsi per guardare in un punto lontano.
"Hel? Tutto okay?" ogni tanto succedeva.
Helena si perdeva nel suo mondo che la faceva quasi piangere e tutt’un tratto
si risvegliava, più luminosa del sole d’estate.
"Si, non ti preoccupare". Arrivammo a casa, ed Helena disse di non aver fame e si coricò alle 4 e mezzo del pomeriggio. Non era da lei. Helena era l’ultima a coricarsi e la prima a svegliarsi. C’era qualcosa che non andava. Qualcosa che non riuscivo a comprendere.
NOTE DELL'AUTRICE
Buonasera! Sto postando molto velocemente, come vedete, perchè sto solo revisionando questi capitoli, li aggiusto meglio e li pubblico, quindi cerco di postarne uno al giorno!
Che dire, un primo giorno di scuola coi fiocchi! Bella ed Edward si conoscono e lei è mooooolto affascinata da lui...
Grazie mille a tutti quelli che leggono e seguono la storia. Lo ripeterò fino allo sfinimento: fatemi sapere che ne pensate, mi farebbe molto piacere!
Il prossimo capitolo sarà un POV Edward, quindi vedremo i Cullen al completo!
STAY TUNED!
ese96