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Autore: calzonaxx    19/11/2015    1 recensioni
La mia fanfic prende come ispirazione i personaggi della serie televisiva Grey's Anatomy e li trasporta in un mondo completamente diverso dal loro, ma molto simile al mio. La caratterizzazione dei personaggi presenta elementi simili alla personalità che assumono nella serie ed elementi discordanti. Da calzona-dipendente mi auguro che apprezziate questa coppia e che la storia vi appassioni.
calzonaxx
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Io difendo sempre ciò che amo, Calliope. 


I giorni seguenti passarono con una monotonia e una lentezza disarmante per Calliope. La scuola era iniziata da poco tempo, ma già doveva studiare pagine su pagine per interrogazioni, compiti ed esercitazioni.
In quei casi la sua voce interiore chiedeva sempre: 'Calliope Torres, per quale assurdo motivo ti sei iscritta al liceo?!'

Ecco, bella domanda.

Per di più, le sue due migliori amiche non facevano altro che ripeterle che doveva smettere di studiare, che doveva andare a fare shopping, che doveva stare con il suo super-figo fidanzato muscoloso ecc...Calliope, puntualmente, non faceva caso ai loro commenti.
Il poco tempo libero che le rimaneva lo impiegava stando seduta in giardino, leggendo o semplicemente guardando la strada, per godersi quei pochi giorni che restavano prima dell'arrivo della pioggia e del freddo.
Quel pomeriggio, però, avrebbe dovuto vedere Mark, il suo migliore amico di una vita. Mark era partito per una vacanza-studio in Italia a giugno, ed era tornato in tempo per l'inizio del nuovo anno scolastico. Era un ragazzo fantastico, comprensivo e conosceva Callie come le sue tasche.
Alle quattro in punto la latina sentì suonare quattro volte il campanello, un sorriso si formò sul suo volto e, velocemente, si avviò ad aprire la porta a Mark. Beh, sapeva per certo che era lui perché era l'unico che suonava per ben quattro volte il campanello.
“Mark!” esclamò Callie saltando letteralmente addosso all'amico.
“Ehy ehy gioia, vacci piano!” disse il ragazzo con voce suadente “so di esercitare un certo fascino su chiunque, ma questo non ti giustifica affatto..:”
“Sta' zitto e fatti abbracciare!” replicò stizzita, ma divertita, l'altra “mi sei mancato Mark!”
“Anche tu, mostriciattola!” disse lui, mettendo in disordine i capelli della ragazza.
Mark e Callie si misero a sedere in giardino, uno accanto all'altro, ed iniziarono a parlare del viaggio di Mark.
“L'Italia è stupenda, di una bellezza mozzafiato...” disse Mark “credo che sia uno dei Paesi più affascinanti del mondo! E poi c'erano delle ragazze, mh...”
“Mark! Non riesci ad apprezzare niente che non c'entri con le donne?” replicò innervosita la mora.
“Callie un uomo deve sempre apprezzare certe cose!” disse Mark sorridendo “Ah, giust'appunto, mentre venivo ho visto che hai una nuova vicina...e che vicina!”
Callie dette un pugno sul braccio all'amico. “Sei incredibile, non ti smentisci mai!” disse lei, sospirando. La ragazza che aveva visto Mark doveva essere la biondina che aveva conosciuto qualche pomeriggio prima. Arizona, ecco come si chiamava. Arizona Robbins. Callie si ricordava del modo bizzarro con cui quella ragazza si era presentata ed era rimasta stupita di tutti quei complimenti. Se proprio dobbiamo ammetterlo, Callie pensò a quella ragazza per più tempo del dovuto, perché quegl'occhi azzurri come il mare era troppo belli per essere accantonati subito. Ariziona, inoltre, si era dimostrata subito una ragazza socievole e molto simpatica, così Callie la salutava tutte le volte che la incontrava per i corridoi di scuola.
“Comunque la ragazza che hai visto si chiama Arizona” disse Callie con tranquillità.
“Come la nave da guerra?” rispose Mark interessato.
“Ehm...non lo so! Dovresti chiederlo a lei!” scherzò Callie, allargando le braccia.
“Bene, allora andrò da lei!” esclamò Mark, alzandosi dall'erba.
“Cosa!? Sei pazzo?” disse Callie alzandosi a sua volta.
“Dovevo trovare comunque un pretesto per parlare con quella ragazza e, come si dice, ho colto la palla al balzo!” rispose Mark, facendo l'occhiolino.
“Mark, aspetta! Non puoi presentarti da solo da Arizona, non ti ha mai visto prima! Faresti meglio a parlarle a scuola! Mark! Ascoltami!” urlò Callie nel tentativo di fermare l'amico.
“Allora vieni con me, Calliope!” disse Mark, scavalcando il muretto e dirigendosi verso il giardino dei Robbins.
Callie sbuffò e partì a corsa verso l'amico, che intanto aveva già bussato alla porta. La ragazza si affiancò a Mark e, prima che potesse dire qualcosa di offensivo verso l'amico, un uomo adulto aprì alla porta.
“Signor padre di Arizona?” disse Mark dopo qualche secondo di silenzio. Callie alzò gli occhi al cielo e si vergognò come mai prima di quel momento di essere amica di un tale idiota.
“Sì, sono il signor Robbins. Posso fare qualcosa per voi, ragazzi?” disse l'uomo, accennando un sorriso di cortesia.
“Signore, volevamo sapere se Arizona era a casa” continuò Mark.
“Sì, dovrebbe essere in camera sua a studiare, ma ve la chiamo subito” disse il padre, che si voltò per raggiungere la camera della figlia.
“Tu non capisci niente! Come diavolo ti è venuto in mente?! Che figuraccia!! Poi suo padre...” protestò la ragazza, mettendosi le mani sul viso.
“Stai calma, il piano sta funzionando! Stasera, ci scommetto, riuscirò ad uscire con questa ragazza! Te lo assicura il vecchio Mark!” rispose lui, fiero.
“Io mi domando: come si fa ad essere così dannatamente stupidi?! Spero proprio che Arizona-” iniziò Callie, per poi fermarsi, vedendo la ragazza aprire la porta. I capelli biondi le scivolavano dolcemente sulle spalle, una maglietta di lino accarezzava dolcemente i suoi fianchi ed un paio di jeans scuri le fasciavano perfettamente le gambe snelle. Callie rimase un attimo in silenzio ad osservarla, con accanto Mark che aveva la bocca aperta e gli occhi spalancati. Poi la latina tossì e riuscì a parlare.
“Ciao Arizona” disse la mora, dando una gomitata nelle costole all'amico.
“Ciao Callie” disse Arizona, sorridendo.
“Ehy, ciao. Sono Mark” disse poi il ragazzo, porgendo la mano destra alla bionda. “Volevamo chiederti se ti andava di stare un po' con noi, sai per parlare e per conoscerci. So che ti sei trasferita da poco...”
“Ciao, sono Arizona. Sì, in effetti sono qua da poco...” disse Arizona “comunque mi farebbe piacere venire con voi” concluse la bionda, guardando Callie.
“Bene, andiamo a casa di Callie!” disse Mark, alzando i pollici.
Callie lo guardò per un attimo e poi accennò un sorriso alla bionda, che continuava a guardarla.
I tre ragazzi arrivarono velocemente nel giardinetto di Callie e si misero a sedere sull'erba fresca.
“Allora, Arizona, ti sei trovata bene nella nuova scuola?” chiese Mark.
“Sì, molto bene a dire il vero. Ci sono persone molto carine in giro” rispose Arizona, guardando la latina.
Callie intanto si sentiva imbarazzata per quella situazione, anche se non riusciva a capire il perché. Lo sguardo di Arizona puntato su di lei la metteva in soggezione.
“Lo puoi dire forte!” disse Mark, sentendosi chiamato in causa “quanti anni hai?”
“Ho un anno meno di Callie, quindi diciassette” rispose la bionda con un sorriso di cortesia.
“Io ho la stessa età di Callie, ci conosciamo da una vita ormai...” disse Mark cercando di risultare dolce “per lei è una fortuna avere un amico come me!” concluse facendo il simpatico.
“Oh, Mark, se fossi in te inizierei a sfoderare delle battute migliori per fare colpo” rispose Callie, sorridendo all'amico. Arizona rise di gusto, mentre Mark sbuffava risentito.
“Ehy Arizona, lascia perdere Calliope...” disse Mark, sospirando.
“Calliope è il tuo nome per esteso? E' magnifico!” esclamò Arizona, voltandosi verso la mora.
“In realtà a me non piace molto, quindi preferisco sempre che gli altri mi chiamino Callie, non è vero Mark?” disse Callie, leggermente infastidita.
“Non dovrebbe darti fastidio, Calliope è un nome così particolare...” disse Arizona sorridendo sinceramente.
Il suo nome suonava così bene detto da Arizona che iniziò improvvisamente ad apprezzarlo di più.
“Ed invece il tuo nome? Arizona come la nave da guerra?” domandò Mark, rientrando nel discorso e rattristito per avere un nome 'normale'.
“Ebbene sì. Più precisamente come la U.S.S Arizona. Sono stata cresciuta per essere un buon marinaio anche durante una tempesta” rispose Arizona, con tono fiero. Callie alzò lo sguardo ed incontrò quello della bionda.
“Dovrai essere orgogliosa di portare questo nome” disse la mora.
“Lo sono. Il mio nome mi descrive perfettamente. Io difendo sempre ciò che amo, Calliope” rispose lei.
Callie la guardò, accennando un sorriso. Arizona Robbins era pazzesca.
“Ehy, Arizona” Mark cercò di interrompere lo scambio di sguardi tra Callie e la bionda “ti andrebbe di uscire con me una di queste sere? Mi piacerebbe conoscerti meglio”
Arizona guardò Mark e sospirò.
“Mark, mi trovo in imbarazzo...” rispose Arizona.
“Per ora possiamo farlo anche solo in amicizia! Poi si sa, dall'amicizia nasce sempre qualcos'altro...!” disse Mark, facendo un occhiolino.
“Mark, non so come dirtelo, ma diciamo mi piace un altro genere di persone...” Arizona sospirò e guardò Callie, che intanto stava trattenendo una risatina.
“Arizona ti farò cambiare idea! Te lo assicuro!” esclamò Mark.
“Mark, sono lesbica!” disse Ariziona spazientita “quando dico che mi piace un altro genere di persona, intendo nel vero senso della parola!”
Callie sorrise vedendo la faccia dell'amico, che sembrava aver appena visto un asino che vola.
“Scusalo, Arizona. E' sempre stato abituato ad ottenere ogni ragazza che desiderava, diciamo che non accetta la sconfitta” disse Callie, facendo ridere la bionda. Callie pensò a quanto fosse bello quel sorriso, aveva qualcosa di magico...
“Mark, vai a casa e chiama Addison” disse Callie all'amico.
“Perché dovrei chiamarla?” rispose Mark.
“Magari ti fa compagnia lei, ti vedo triste” rispose Callie sorridendo.
Addison aveva sempre avuto una cotta per Mark e forse quello era il momento giusto per far mettere insieme i suoi due migliori amici.
“Eh va bene...” disse sconfitto il ragazzo “ci vediamo in giro” salutò sia Callie sia Arizona.
“Ciao Mark, mi dispiace..” disse Arizona, nascondendo un sorriso.
Mark se ne andò e solo quando voltò l'angolo le due iniziarono a ridere così tanto da far affacciare la vicina per vedere se tutto andasse bene.
“Hai visto la sua faccia? Arizona, sei fantastica! Questa scusa per non uscire con un ragazzo l'avevo provata anche io, ma non mi era mai riuscita così bene!” disse Callie, che stava ridendo ancora.
Arizona si fermò improvvisamente. Una scusa? Callie era forse impazzita?
“Che succede?” chiese Callie, preoccupata.
“No niente, tranquilla. Adesso però devo proprio andare. Ci vediamo” Arizona non dette il tempo a Callie di rispondere, poiché se ne andò lasciandola da solo sull'erba piena di rugiada.

   
 
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