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Autore: piccolo_uragano_    19/11/2015    5 recensioni
(Missing Moments di 'ti amo più di ieri ...')
Come nacque l'amicizia tra James e Martha?
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“La tua amica è insopportabile, Padfoot.” Esordì James, sedendosi sul letto.
“Quale amica?” domandò Sirius, guardando Prongs esausto dopo solo mezz’ora di lezione.
“La Redfort!” esclamò. “Voglio dire, lo sai che tifa Puddlemore, vero?”
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“Dì al tuo orgoglio che il mio gli chiede scusa.”
“Il tuo orgoglio parla?” domandò Martha in risposta. “Che simpatico.”
James scosse la testa. “Io non ti piaccio, vero, Redfort?”
Martha si voltò, per squadrarlo. “Ehm, no: scusa, ma non sei proprio il mio tipo.” Rispose, storcendo il naso.
“Non ti stavo per chiedere di uscire, sai? Non penso solo a quello.”
“Oh, no: anche al Quidditch.” Rispose lei, secca.
“Pensavo che visto che stai diventando molto amica del mio migliore amico, potremmo provare ad andare d’accordo.”
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Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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"Tuo padre, Harry, era una di quelle persone che si incontrano quando la vita decide di farti un regalo."
(Martha Redfort Black, 'Ti amo più di ieri e meno di domani')



Venti settembre millenovecentosettantasei.
“Redfort, finalmente!” esclamò la professoressa Vector.
Martha era appena entrata nella classe di Artimanzia spettinata e con il fiato corto, i libri in mano e due occhiaie pazzesche. “Mi scusi, professoressa.” Disse.
La verità, era che Martha si era completamente dimenticata di avere lezione, le prime due ore: era rimasta assieme a quello scansafatiche di Sirius Black, con il quale ultimamente stava stringendo un legame davvero strano: non avrebbe mai pensato di potersi considerare quasi amica di un Malandrino. Eppure, ultimamente, lei e Sirius stavano diventando davvero amici. Talmente amici che da dieci giorni a scuola non si parlava d’altro, e talmente amici che erano rimasti a vagabondare per il castello, parlando di Quidditch, quando lui le aveva detto “Ehi, ma tu non avresti Artimanzia, con James?” lei aveva borbottato qualche scusa e aveva iniziato a correre.
“Puoi sederti lì, accanto a Potter.”
Martha scrutò il posto vuoto accanto a James Potter.
Conosceva quel ragazzo: era, senza ombra di dubbio, il ragazzo più popolare di tutta la scuola, insieme a Sirius. Forse, James era più famoso grazie al Quidditch, ma una cosa era certa: non esisteva James senza Sirius, e non esisteva Sirius senza James.
L’amicizia di Martha e Sirius aveva portato James e la ragazza a scontrarsi un paio di volte, mentre si studiavano con diffidenza, perché James non era abituato a dividere Sirius con una presenza femminile (non più di una delle loro partner occasionali) e perché Martha non vedeva di buon occhio il giovane Potter per via del suo interesse morboso nei confronti della sua migliore amica, Lily Evans. Insomma, chi non aveva mai sentito Potter rincorrere la Evans per chiederle di uscire?
Nonostante questo, si sedette accanto a James, sentendo lo sguardo assassino di Brianna Clark – un’oca bionda cotta di James dalla notte dei tempi – trucidarle la nuca. Si girò, e le fece una linguaccia.
“Sai, Redfort” esordì il ragazzo “non credo di averti mai vista arrivare in ritardo a una lezione.”
Lei sistemò la penna e l’inchiostro. “Oh, Potter, c’è sempre una prima volta.” Poi alzò gli occhi verso la lezione. “Che si dice qui?” domandò.
“Che i Chudley Cannons vinceranno anche il prossimo anno.” Rispose lui, iniziando a giocare con l’angolo della pergamena sulla quale avrebbe dovuto prendere appunti.
“Parlavo della lezione, Potter.” Rispose lei, alzando gli occhi al cielo. “E, per la cronaca, io tifo Puddlemore.”
Lui la guardò sconcertato. “Che cosa?!”
Lei lo scrutò, senza rispondere.
Come fai a tifare Puddlemore ed essere amica di Sirius?”
Martha alzò gli occhi al cielo, esasperata. “Ma ti conosco, Potter?” sbuffò.
Lui sembrò rifletterci, poi le tese la mano destra. “Piacere, James Charlus Potter.” Esordì, nuovamente. “Nato il ventisette marzo millenovecentosessanta, da Dorea Black e Charlus Potter. Fiero tifoso dei Chudley Cannons, e non importa quanto ci metterò, ma li amerai anche tu.”
Martha stava per rispondere, quando la voce della professoressa Vector la precedette: “Potter! Redfort!”  Loro si voltarono immediatamente. “Dieci punti in meno a Grifondoro se non saprete rispondere alla domanda che ho appena posto!”
James sorrise. “Insomma, professoressa, stavo cercando di fare amicizia con la Redfort!”
“La risposta non è esatta, signor Potter: cinque punti in meno a Grifondoro!” poi si rivolse a Martha. “Signorina Redfort?”
Lei fissò per qualche secondo la lavagna, e poi pensò velocemente. “Non credo che tra Capricorno ed Acquario esista tutta questa affinità. Punterei di più su Acquario e Pesci.” Rispose, sicura.
La professoressa Vector ne rimase stupita: era sicura che Martha non avesse prestato attenzione. Quindi, ferita nell’orgoglio, si girò e continuò la lezione.
Dopo qualche secondo (secondi in cui Martha si appuntò velocemente tutto ciò che l’insegnante aveva detto) James si voltò di nuovo verso di lei. “Come hai fatto?” le chiese, nemmeno troppo a bassa voce.
“A fare cosa?” rispose lei.
“A rispondere! Stavi parlando con me quando ha fatto la domanda!”
Martha scosse la testa. “No, Potter, tu stavi parlando con me.”
Lui la scrutò. “Quindi non mi stavi ascoltando?”
“Ti ho ascoltato, James Charlus Potter, ventisette marzo, tifoso dei Chudley.” Rispose lei sicura, mentre si appuntava un’altra cosa che l’insegnante aveva appena detto.
“Come hai fatto ad ascoltare sia me che lei?”
“Merlino, Potter, non è difficile!” rispose, ormai esasperata dalla presenza del compagno di Casa. “E non amerò mai i Cannons, dannazione.”
“Quale atto di masochismo ti spinge a tifare Puddlemore?!” James aveva ufficialmente alzato la voce.
“Potter! Redfort! Punizione, giovedì sera!”
Martha alzò gli occhi al cielo. “No, signora: non punterei mezzo galeone su un legame tra Toro e Capricorno, perché sono entrambi segni di terra.”
“Ma non è possibile!” strillò James. “Stavi parlando con me, come hai potuto prestare attenzione?!”
“Potter, modera i toni!” lo riprese la Vector.
“Professoressa, le giuro: la Redfort stava parlando con me! Non è possibile che abbia prestato attenzione alla sua lezione!”
“Mi giuri che la Redfort stava parlando con te? Che bell’amico!” esclamò l’insegnate. “Due settimane di punizione, entrambi!”
“Oh, insomma: io ho risposto alla domanda due volte, e mi mette in punizione?” domandò Martha.
“Potter giura che stessi parlando con lui!” rispose la donna. “Come ti difendi da questo?”
“La parola di Potter vale quanto quella della Cooman, professoressa!”
“Ehi!” si offese James.
“Signorina Redfort, non le permetto di parlare male di una collega! Tre settimane di punizione!”
“Tre settimane?” esclamò James. “Per avermi paragonato alla Cooman le ci vorrebbero mesi di punizione!”
“Perfetto, allora: Potter e Redfort, un mese di punizione, il martedì ed il giovedì sera, nel mio ufficio!”
Martha si coprì il viso con le mani, mentre James si lasciò cadere sulla sedia. “Un mese, porco Salazar!” imprecò.
“Questa me la paghi, Potter.” Ringhiò la ragazza.
“Perché, secondo te a me fa piacere?” replicò lui.
“Il mercoledì devo accompagnare Lily al Lumaclub, ed è già abbastanza terribile. Ora anche la punizione!” James si trattenne, ma si vedeva benissimo che stava per scoppiare a ridere. Lei lo fulminò. “Beh, si può sapere che ti prende?!”
“Tu vai al Lumaclub!” scoppiò lui. “E dire che mi sembravi a posto! Il Lumaclub!”
JAMES POTTER!”
In pochissimi secondi, Grifondoro si ritrovò con venti punti in meno e James Potter era fuori dall’aula di Artimanzia, ma non aveva smesso di ridere. Martha, invece, aveva scosso la testa ed era rimasta seduta, chiedendosi cosa il mondo ci trovasse in James Potter.


“La tua amica è insopportabile, Padfoot.” Esordì James, sedendosi sul letto.
“Quale amica?” domandò Sirius, guardando Prongs esausto dopo solo mezz’ora di lezione.
“La Redfort!” esclamò. “Voglio dire, lo sai che tifa Puddlemore, vero?”
Sirius annuì, sedendosi ai piedi del letto dell’amica. “Si, ne abbiamo parlato.”
James sgranò gli occhi. “E perché è ancora tua amica, per Merlino?”
“Perché la trovo una tipa davvero interessante.” Rispose, con tono serio, ma distogliendo lo sguardo. “Tifa Puddlemore, è vero, ma dei Cannons non si è persa una partita.” La difese, infilandosi in bocca una sigaretta.
“Moony ti ammazza, se fumi in camera.”
“Martha mi ha dato un deodorante per ambienti babbano miracoloso. Devo solo capire come si usa.” Detto ciò, con la bacchetta accese la sigaretta, fece un tiro, e poi la passò a James. “Sbaglio o in teoria Artimanzia non è ancora finita?”
“La Vector mi ha cacciato.”
Sirius scoppiò a ridere. “Che cosa? E perché?!”
“Perché stavo ridendo.”
“Mh.” Rispose Padfoot, buttando fuori il fumo. “E non si ride, ad Artimanzia?”
“Fammi spiegare. La tua amica mi ha fatto mettere in punizione, e poi si è lamentata, perché il mercoledì sera deve accompagnare la rossa al Lumaclub. Capisci, Padfoot?! Tifa Puddlemore e frequenta il Lumaclub!” si lamentò, fingendo di piangere. poi, tirò la testa indietro, fingendosi disperato.
“E la Vector vi ha messi in punizione?”
“No, aspetta, non ho finito. Quella pazza della Redfort stava parlando con me, la Vector ci ha richiamati, e la tua amica è riuscita a rispondere ad una stupidissima domanda che l’altra aveva appena fatto. E questo è successo per due volte. Due volte, Sirius, non è normale!”
Sirius scoppiò a ridere, e James lo guardò con aria offesa. “No, ti prego Prongs, continua.” Lo invitò, trattenendo le risate.
“Allora mi sono alzato in piedi e forse ho urlato ‘come hai fatto? Professoressa, le giuro che stava parlando con me’, lei ha richiamato la Redfort, perché, insomma, non di parla con James Potter, e quella pazza ha detto ‘professoressa, la parola di Potter vale quanto quella della Cooman!’ ora io mi chiedo, come fai ad andarci d’accordo? Tifa Puddlemore, va al Lumaclub e dice una cosa del genere di me! Di me, Padfoot che, se non te lo ricordassi, sono il tuo migliore amico!”
Sirius, a quel punto, quasi cadde dal letto per le troppe risate. James lo fissò, offeso nell’orgoglio. “Oh, per Godric, ma che ti ha fatto quella ragazza? Voglio dire, sei … stai ridendo di me!”
Sirius tentò di ricomporsi, notando l’umore dell’amico. “Perdonami, fratello. Mi dispiace, davvero, ma …” e scoppiò a ridere di nuovo.
James gli tirò un cuscino, furioso. “Non ridere di me, Sirius!”
“Oh, ma io non sto ridendo di te, James: io sto ridendo di te e Martha.”

“Stai ridendo di me, Sirius Black!” Martha proseguì a grandi passi per il corridoio. “Il tuo amico mi ha fatto mettere in punizione, e tu ridi di me!”
Sirius prese a rincorrere Martha. Era più forte di lui, quei due che bisticciavano senza nemmeno conoscersi lo facevano ridere. “Redfort, ti prego, fermati!” le disse. “Insomma, hai detto che la sua parola vale quanto quella della Cooman!” buttò lì. “Come potevi pretendere che non si arrabbiasse?”
Martha sbuffò e alzò gli occhi al cielo, riprendendo a camminare. “L’ho detto per dire, Sirius, insomma: il tuo amico è talmente idiota da prendere tutto sul serio?”
“James non è idiota, sai? È solo permaloso, egocentrico, narcisista e drammatico. Ma non è idiota.”
Martha si fermò di nuovo, e scosse la testa. “Permaloso, egocentrico, narcisista e drammatico? James Potter ti sembra solo questo? È una fottutissima primadonna isterica, con un disperato bisogno di attenzioni, e …”
“Ti sento, Redfort!” strillò James, all’inizio del corridoio.
“Oh, grandioso: il tuo migliore amico ha appena detto che sei permaloso, eg-“
“Si, Redfort, ti ha sentito tutto il castello!” rispose il ragazzo, avvicinandosi. “Poi sarei io, la primadonna isterica!”
“James, tu sei una primadonna isterica.” Lo corresse Sirius, appena si fu avvicinato.
“Padfoot, ma tu da che parte stai?”
“Come ti ha chiamato?” domandò la ragazza.
“Questi sono fatti nostri.”
“Oh, beh, allora non urlarlo, se sono fatti vostri!”
“Guarda che sei tu che stai urlando.” Commentò Lily Evans, passando accanto a loro per entrare nell’aula di Trasfigurazione.
“Oh, fottiti, Potter!” strillò nuovamente Martha, seguendo l’amica, la quale però aveva già preso posto accanto a Remus.
Intanto, James e Sirius erano rimasti con Peter fuori dall’aula. “Dovresti chiederle scusa.” Esordì Padfoot.
“Cosa? Io?! Tu sei matto, Sirius, quella ti ha fatto il lavaggio del cervello!”
“No, per niente.” Rispose. “Potresti sforzarti e provare ad andare d’accordo con lei?”
“Padfoot, con quella non si può andare d’accordo!”
Sirius si guardò attorno, poi guardò di nuovo negli occhi l’amico. “Non so come, ma io mi trovo benissimo con lei. Non è come le altre, James, io sto bene con lei. E non so come finirà, non so quanto durerà, ma ti prego, prova a rendermi felice e ad andarci d’accordo, okay?”

James si sedette accanto a Martha, visibilmente imbarazzato. Lei spostò leggermente la sedia. “Il tuo ego mi soffoca, Potter.” Ringhiò.
Lui annuì, estraendo una pergamena dalla borsa. “Dì al tuo orgoglio che il mio gli chiede scusa.”
“Il tuo orgoglio parla?” domandò Martha in risposta. “Che simpatico.”
James scosse la testa. “Io non ti piaccio, vero, Redfort?”
Martha si voltò, per squadrarlo. “Ehm, no: scusa, ma non sei proprio il mio tipo.” Rispose, storcendo il naso.
“Non ti stavo per chiedere di uscire, sai? Non penso solo a quello.”
“Oh, no: anche al Quidditch.” Rispose lei, secca.
“Pensavo che visto che stai diventando molto amica del mio migliore amico, potremmo provare ad andare d’accordo.”
“Penso che sia una stupidaggine: secondo questo nobile principio morale, io dovrei essere amica di Severus.”
“Godric, mi stai paragonando a Mocciosus?”
“Ti sembra che lo stia facendo?”
“Sì!” esclamò lui, offeso.
“No!” replicò lei. “Non ti sto paragonando a lui, sto allargando la tua visione della cosa!”
“Quale cosa?!”
“La cosa del ‘potremmo provare ad andare d’accordo perché sei amica del mio migliore amico’! Lo trovo un principio nobile, ma, se dovessi rispettarlo, mi toccherebbe diventare amica di Severus Piton!”
James la mandò a quel paese con un gesto. “Come non detto, Redfort.”
Si chinò sulla pergamena, offeso, mentre lei lo guardava, e, per la prima volta in quel giorno, sorrise.
Sirius, dietro di loro, li osservava orgoglioso. “Peter, dieci galeoni che prima di Natale James e Martha saranno amiconi.”
“Quindici che si saranno già ammazzati.” Rilanciò Wormtail.
Sirius sorrise, e, in quello stesso istante, Martha si voltò a guardarlo. Lui non perse il sorriso, e lei, in risposta, gli fece una linguaccia.
Avevano sedici anni, voglia di vivere, di conoscere il mondo. Avevano sedici anni, e non avevano la più pallida idea di cosa avrebbero fatto l’indomani, ne di come sarebbero finiti, del bene che si sarebbero voluti, di come avrebbero combattuto l’uno di fianco all’altra, fidandosi e affidandosi. Avevano sedici anni, e quello era l’inizio di tutto.




Ciao personeeeee. Mi avete scritto in tanti che sentivate la mancanza dei Malandrini originali, e ho più volte risposto che era così anche per me, quindi eccoci qui!
Non so questa storia quanto durerà (ho già in testa tre o quattro capitoli, ma non più di dieci) ma spero vi piaccia - anche l'immagine e la citazione, che troveremo nella long originale nei capitoli a venire. 
Bene, al solito, spero di trovarvi nelle recensioni.

Fatto il misfatto!
Claude xx

 

   
 
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