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Autore: RuWeasley    20/11/2015    2 recensioni
Sei schiavo degli stereotipi. Tu come tutti gli altri.
Il tuo essere libero è sbagliato sin dal concetto.
E nonostante tu lo sappia
ora è troppo tardi. Le mie parole ti appartengono. Ho narrato la tua storia.
Quindi, perchè ora non posso continuare a farlo?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oliver Smith - il numero 19

Era una sigaretta dopo l’altra che diminuivano i miei problemi
E nel frattempo, diminuivano le sigarette.
Ristabilivo il mio equilibrio
nel peggiore dei modi.
Erano giorni che uscivo solo con Brianne, giorni di romantica malinconia che di romantico non avevano nulla.
Passavamo il tempo seduti per terra, appoggiati alle assi dell’altalena, cullati da un muto silenzio.
Nuvole di fumo che salivano lentamente, e speravo che con sé si portassero tutto.
Poco a poco, le mie urla andavano sfocandosi in quei corridoi troppo bianchi.
Passavamo le giornate, insieme, ad ignorare le nostre giornate, le mie giornate vuote, un limbo dove le cose riprendono il loro posto quasi spontaneamente. Le giornate erano uguali, contavo solamente i filtri che mi rimanevano in mano, fino al giorno in cui in tutta la giornata, me ne rimase solo uno.
Ci sono altre cose che vanno ricordate di quei giorni, che andrebbero ricordate.
So solo che ora Brianne è la mia migliore amica,
so solo che voglio vedere la ragazza dai sandaletti,
so solo che Igor mi avrebbe preso a sberle se mi avesse visto fumare,
e che sono contento di aver buttato l’ultimo filtro.
Brianne è cambiata. Lo avverto, anche fisicamente.
Ora mi guardava dai suoi occhiali tondi
ed i suoi capelli ora stavano così bene sulle mie felpe.
Un nero su un viso pallido.
La frangia a volte copriva i suoi occhi persi.
Persi da troppo tempo;
persi troppo spesso.


So solo che le voglio bene.
Trattengo le lacrime proprio per questo.
Ho paura,
Solo paura.
Ho tra le gambe la sua cartella, che aveva dimenticato al parco.
Ho tra le dita una bustina di plastica
con dentro dei cristalli bianchi.
Porto la cartella a casa mia, con un nodo in gola.
Non voglio che le succeda qualcosa.
Non voglio
non voglio.
Non voglio perdere anche lei.


Ed a chi importa cosa vuoi?

 
   
 
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