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Autore: Cloe87    20/11/2015    2 recensioni
E se quelli che all’inizio erano sembrati degli Angeli salvatori si rivelassero invece dei diavoletti tentatori?
Beh… Atena potrebbe finire a ballare sul cubo e Poseidone a chiedere consulenza su come rimorchiare le ragazze…
Tra dubbi, ripensamenti, oscuri presagi di una guerra imminente e sfiancanti allenamenti per recuperare le lacune, gli Emissari si ritroveranno ad architettare uno strampalato piano per far capire a tutti che essere uomini è meglio che essere dei, soprattutto se si è dei ricchi ereditieri con patrimoni da far impallidire chiunque … in nome del Cosmo!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Che il Cosmo sia con noi'
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CHI SEMINA VENTO, RACCOGLIE TEMPESTA!

E si becca una pietra in testa!

 

Freddo. Tanto freddo e umido, uniti ad un senso di torpore diffuso in tutto il corpo, furono le prime sensazioni che avvertii quando iniziai a riprendere conoscenza, per poi trovarmi ad osservare un paesaggio degno di un trip mentale con i fiocchi!

Mi sembrava di essere finita nel film della Sirenetta, salvo il fatto che era tutto sottosopra. Difatti il mare era il cielo, io respiravo perfettamente senza bisogno di branchie e il fondale era asciutto!

 A dirla tutta il posto sarebbe anche stato carino (una sorta di piacevole esperienza alternativa) se non fossi stata incatenata ad un’altissima colonna e che mi scappasse la pipì!

“Fantastico! E adesso in che casino sono finita?” mi chiesi, cercando invano di liberarmi dalle catene, che mi imprigionavano i polsi e che mi tenevano inchiodata a quel dannato pilastro, per poi sobbalzare dallo spavento, avvertendo la presenza di una persona nei pressi della colonna. 

«Finalmente ti sei svegliata, zuccherino» mi disse il nuovo venuto e fu così che mi ritrovai a guardare un tizio rivestito da una luccicante armatura d’oro che stava venendo verso la mia direzione, con fare decisamente sicuro di sé.

«Chi sei, dove mi trovo, e cosa vuoi da me?» gli domandai quindi io, non appena mi fu di fronte, guardandolo in cagnesco, cosa che lo fece divertire molto, dato che abbozzò una mezza risata.

«Quanto siamo minacciose! E io che pensavo di avere a che fare con un’ancella impaurita! Ma a quanto pare le donne del Grande Tempio hanno una tempra più dura di quanto immaginassi, anche se mi rincresce che non mi hai riconosciuto, dopo il bacio che mi hai dato!»

«Eh? Ma di che diamine stai parlando?» gli domandai quindi io, incredula. E chi l’aveva mai visto quello! Anche se poi dovetti ricredermi non appena quel tizio si tolse l’elmo che gli copriva praticamente mezza faccia, dato che era la fotocopia di Saga, tranne per la sfumatura di blu dei capelli, che era leggermente più chiara.

«Ma tu sei quello che mi ha rapito prendendo le fattezze del mio ragazzo! Cos’è, un’illusione? Perché nel caso non è divertente!» esclamai io e lui mi rivolse un sorrisetto ironico:

«Mi spiace, zucchero, nessuna illusione! Anche se effettivamente tra di noi c’è uno che è in grado di cambiare aspetto, ma nel mio caso non c’è né stato bisogno» mi rispose però lui, afferrandomi il viso con la mano e costringendomi con la forza a guardarlo negli occhi, in cui brillava una luce sinistra:

«Perché devi sapere che io sono il fratello gemello del tuo adorato Saga. Mi chiamo Kanon. Kanon di Sea Dragon. Generale dell’Oceano Atlantico settentrionale. Benvenuta nel regno di Poseidone»

«Eh? Assurdo! Lui non mi ha mai detto di avere un gemello!» 

Dire che ero allibita era poco! Perché mai tenermi nascosta una cosa del genere?

«Umpf, la cosa non mi stupisce. Ma dimmi; come diamine avete fatto ad essere ancora vivi nonostante il casino che avete combinato con Atena?» mi domandò, costringendomi a voltare il viso da una parte e poi dall’altra per potermi osservare meglio, nonostante la mia resistenza.

«Di che parli? Non ti seguo!»

«Oh, dai, non fare l’ingenua! Sei la fotocopia della statua di Atena che svetta alla cima del Santuario, quindi non venirmi a dire che il mio fratellino si è legato a te solo per divertirsi! Perché altrimenti non mi capacito di come abbia fatto ad ingannare l’intero Grande Tempio per tredici anni!»

«Sono un branco d’idioti senza cervello?» fu la mia risposta ironica (non avevo proprio voglia di mettermi a raccontare a lui tutta la faccenda), cosa che fece assumere a Kanon uno sguardo stupito, per poi far comparire sul suo volto un sorrisetto divertito.

«Ma guarda che tipa» mi disse infatti per poi staccarsi da me: «Se non vuoi dirmelo non importa. Intanto morirete comunque tutti molto presto»

«Che hai in mente?» Gli chiesi di conseguenza guardinga, capendo che con quel tipo c’era poco da scherzare. Infatti il presunto gemello di Saga non mi piaceva nemmeno un po’.

«Beh, mi sembra ovvio! Non penserai mica che ti abbia rapito senza scopo, vero?»

«Guarda che sanno che non sono Atena!» gli feci notare.

«Lo so, zuccherino! Ma dato che il tentativo di far uscire Atena allo scoperto, sfruttando l’ingenua sacerdotessa di Asgard è stato vanificato da un Cosmo divino a me ignoto, e che quell’incapace del mio sottoposto sia stato ucciso dal Gold del Leone*,  ho deciso di attirare qui i suoi Saint, sfruttando le persone a cui sono legati. E una volta che l’esercito di Atena verrà distrutto, prendere la vita della dea sarà una bazzecola!»

«Onestamente ho qualche dubbio che l’intero Santuario si smobiliterà per me. Senza contare che non si sa nemmeno dove sia questo posto!» gli risposi.

«Quello che dici è vero, ma si da il caso che non solo tu sia stata rapita! E per quanto riguarda il resto… ho fatto in modo di far recapitare al Santuario il luogo preciso dell’ingresso del regno. Quindi, con permesso, ma mi devo congedare per andare a prepararmi per accogliere adeguatamente i nostri futuri ospiti! Nel frattempo goditi il panorama!» e detto questo Kanon mi mollò alla colonna.

«Ehi, aspetta!» ma a nulla valse tentare di richiamare la sua attenzione, perché era già sparito tra i coralli, mentre a me toccava rimanere lì come una cretina e con il disperato bisogno di un bagno!

Comunque, sorvolando che mi scappava da morire, purtroppo il fatto che non ero stata l’unica ad essere stata rapita era vero, così come era anche vero che tra i sottoposti di Poseidone ci fosse uno in grado di mutare forma in modo d’adescare le sue vittime senza pericolo. Il suo nome infatti era Kaysa di Lymnades che, grazie alla sua abilità, era riuscito a catturare anche Katy, assumendo le sembianze di Camus; Sayuko, ingannata da una magistrale interpretazione di Afrodite;  Lythos, tramite le fattezze di Aioria ed Esmeralda, tramite l’aspetto di Ikki. Un po’ meno fortunato fu invece con Eva e Alexis. Con l’Alchimista aveva infatti avuto la pessima idea di assumere le fattezze di Shaka, dato che tra i due non correva esattamente buon sangue in quel periodo. Quindi il suo fare un po’ troppo amichevole aveva subito messo sulla difensiva Eva, che però fu prontamente messa a nanna con un pugno alla bocca dello stomaco. Stessa sorte toccò ad Alexis che, essendo la Sensitiva, non si era fatta fottere dal finto Shiryu ed era quindi riuscita a rifilare un doloroso calcio nelle palle al Generale degli Abissi, prima di venite tramortita dal “Salamader Shock”.

Morale della favola? Anche le restanti fanciulle erano finite incatenate ad una colonna. In particolare Eva era finita tra le grinfie di  Krishna di Crisaore Generale dell’Oceano Indiano; Katy era stata affidata alla custodia di Isaac di Kraken, Generale dell’Oceano Artico, Sayuko era incappata in Baian di Sea Horse, Generale dell’Oceano Pacifico Settentrionale, Alexis invece si era ritrovata in balia di Io di Scilla, Generale dell’Oceano Pacifico Meridionale ed infine Esmeralda e Lythos erano finite rispettivamente sotto Kaysa, Generale dell’Oceano Antartico, e sotto Sorrento di Siren, Generale dell’Oceano Atlantico Meridionale.

Nel frattempo la visita di Tetis, la tirapiedi bionda di Kanon, al vecchio maestro di Shiryu ai Cinque Picchi, con la conseguente rivendicazione del nostro rapimento, aveva sollevato non poche controversie al Grande Tempio. Infatti c’era chi sosteneva  la tesi che, essendo noi le Emissarie del Cosmo, era compito nostro risolvere la questione senza l’intervento del Grande Tempio, siccome probabilmente era una prova a cui il Cosmo stesso ci voleva sottoporre (tesi sostenuta dal simpatico Doko e, a sorpresa, pure da Mu); c’erano poi i Saint colpiti da vicino, che erano decisamente dell’idea di scendere in campo per spaccare il culo a Poseidone e ai suoi Generali, per riprendersi il maltolto (tipo i bronzini, Saga, Aioria, Afrodite,  Camus e, stranamente, pure Milo) ed infine c’era chi osservava, giustamente, che lasciare delle fanciulle in balia dei propri rapitori non fosse esattamente un gesto degno di un cavaliere, ma che comunque si rimettevano al volere comune (tipo Aldy e Shura e, incredibile ma vero, anche Shaka), mentre la proposta di tentare una mediazione, da parte di Saori, non venne praticamente presa in considerazione da nessuno.   

Così, mentre il Santuario si divideva tra interventisti e menefreghisti e Saga mandava tutti a fanculo, insieme ai bronzini, partendo con loro alla volta del regno sottomarino, e Saori si preoccupava di fare la sua solita cazzata chiedendo a Tetis di scortarla dal re dei mari, noi ragazze ci davamo da fare per levarci più o meno da sole dai pasticci.

Esmeralda aveva infatti optato per cercare di fare saltare i timpani a Kaysa urlando disperata come un ossesso. Lythos aveva invece cercato d’intimorire Sorrento elencandogli tutti i tipi di morte in cui sarebbe andato incontro non appena Aioria e Milo fossero venuti a conoscenza del suo rapimento, mentre Sayuko cercava di farsi liberare da Baian incitandolo ad un combattimento alla pari con lei, ma con scarso risultato. Katy invece aveva scelto il metodo della contrattazione; offrendo i suoi servigi da Guaritrice a Isaac, che aveva perso un occhio, in cambio della libertà, venendo però snobbata. Infine Alexis ed Eva avevano scelto un metodo più spavaldo. Infatti, forti della loro padronanza nel Cosmo Negativo, erano riuscite a liberarsi delle catene passando per fessi Io e Krishna, dando così un bel grattacapo ai due Generali che, dopo essersi presi il cazziatone da Kanon, per la loro negligenza, era toccato andarle a cercare.

Ovviamente nemmeno io ero rimasta con le mani in mano, ma purtroppo, e per quanto mi sforzassi, con il mio Cosmo Positivo non riuscii a concludere molto. Infatti era come se la Creazione fosse troppo lontana per poter sentire la mia richiesta d’aiuto, ritrovandomi così a considerare di essere finita in una situazione molto simile a quella in cui mi ero ritrovata con Ian a Milano, il giorno del risveglio del mio Cosmo Negativo. Avevo infatti la netta sensazione che in quel luogo il tempo e lo spazio non coincidessero, creando così una sorta di dimensione alternativa e la cosa non mi piaceva per nulla…

Ah, però!Non ti facevo così sveglia Arianna! Non avrei mai immaginato che ci saresti arrivata da sola a capire che ti trovi in uno spazio che non coincide con il resto del Mondo”

Una fastidiosa vocina risuonò nella mia testa, facendomi irritare e non poco:

Buon giorno a te Custode! Sempre gentile eh? Ma ti fai sempre sentire solo per sfottermi? Un aiutino no? Perché se non lo avessi notato, sono incatenata ad una colonna!” sbottai quindi mentalmente io e il Custode sospirò rassegnato:

“Arianna, credi seriamente che Morgana avesse insistito così tanto per farvi risvegliare il Cosmo Negativo solo perché non aveva di meglio da fare?”

“Guarda che l’ho capito che l’ha fatto per preparaci a situazione come queste!”

“Bene, allora usalo!”

“Ma io non sono in grado di controllarlo! Quindi?” 

“Quindi cazzi tuoi! La prossima volta ti svegli prima!” e detto questo il Custode non si fece più sentire, lasciandomi nella melma e nella disperazione più totale (e nel disperato bisogno di un bagno!)

«Menomale che questa non è andata da nessuna parte!» la voce gracchiante di un uomo mi fece ritornare alla realtà, facendomi prendere un mezzo infarto.

«Bah, a me questa donna non mi sembra così pericolosa, tanto da farci venire qui in fretta e furia a sorvegliarla perché non scappi. Il Generale Sea Dragon è proprio uno schiavista!» commentò un secondo uomo e io mi ritrovai ad osservare due tizi vestiti da pesce, come quello che aveva tentato di rapire Saori.

«Forse è perché due prigioniere sono già riuscite a scappare. Anche se non capisco come abbiano fatto a liberarsi da sole dalle catene e ad eludere la sorveglianza di due Generali» commentò quindi il primo tipo che aveva iniziato a parlare.

«Mah, ho sentito dire che sono piuttosto gnocche dal Generale Kaysa. Soprattutto la rossa. Quindi magari sono riuscite a sedurli e a fargliela sotto il naso. Sai, qui in giro, tolta Tetis che se la fa con il Generale Kanon, non è che ci siano molte donne…» commentò l’altro, facendo storcere il naso al compare, lanciando un’occhiata verso di me:

«Il Generale Io e soprattutto il Generale Krishna non sono uomini così facili da corrompere. Ci deve essere dell’altro. D'altronde sono tutte fanciulle dal Grande Tempio, quindi magari non sono proprio indifese» 

«Ehm, al dire il vero io non sono del Grande Tempio, ma di Milano» mi sentii quindi in dovere di precisare.

«E allora dimmi; che ci facevi al Santuario al seguito di un Gold Saint?» mi domandò scettico il tizio più sospettoso.
«Credo che tu sia abbastanza grande per immaginarlo da solo. D'altronde mi sembra di aver capito che pure qui siete carenti di donne…» lo sfottei, facendo ridacchiare il suo compare, che disse:

«Quindi praticamente anche i Saint vanno a puttane! Quando si dice che ogni posto è paese!»

A dire il vero non era quello che intendevo dire, ma dovevo ammettere che me l’ero andata a cercare. Inoltre in quel momento avevo un problema impellente da risolvere:

«Ma cambiando discorso… non sapete mica dirmi se da queste parti c’è un bagno?»

I due si scambiarono un’occhiata perplessa per poi chiedermi:

«Perché vuoi saperlo?»

Cosa che mi fece capire che quei due non erano molto più svegli dei due Generali di cui parlavano prima:

«Mi scappa la pipì da più di due ore e tra poco me la faccio addosso» risposi loro.

«Allora c’è ne uno in quell’edificio laggiù» mi indicò uno dei due uomini e io feci cenno al genio di buttare l’occhio sulle mie catene.

«Grazie per l’informazione, ma sarei leggermente inabilitata a raggiungerlo. Non è che potreste gentilmente accompagnarmi?»

«Così ci scappi? Scordatelo!» mi disse quindi il tipo sospettoso.

«Per favore!» gli implorai quindi io. Per poi iniziare a piagnucolare ripetendo ad oltranza un “Ti prego, ti prego, ti prego!”

«Ok, basta che ti sbrighi e smetti di fare la lagna!» mi rispose quindi l’altro tappandosi le orecchie, venendo però rimproverato subito dal collega:

«Ma sei matto? Se succede qualcosa Kanon ci ammazza!»

«Ma che vuoi che succeda!»

«Non si sa mai!»

«E dai!»

«No»

«Dai! Che poi magari per ringraziarci ci fa un bel lavoretto gratis!»

«Ho detto no!»

E via dicendo…

Fu così che mentre quei due idioti battibeccavano, non si accorsero di due figure che, stando bene attente a non farsi scoprire, sfruttando le formazioni coralline come nascondigli, piombarono alle loro spalle, tramortendoli con una sassata alla testa.  

«Upfh, a quanto pare i soldati semplici del re dei mari fanno concorrenza a quelli del Grande Tempio in fatto di stupidità» commentò infatti Alexis, mentre Eva si affrettava a liberarmi delle catene rompendole grazie all’uso del suo Cosmo Negativo.

«Ragazze! Non sapete come sono contenta di vedervi! Ma come avete fatto a liberarvi e ad eludere la sorveglianza?» domandai quindi loro.

«Fortunatamente anche i Generali di Poseidone devono andare in bagno ogni tanto. E dato che non si aspettavano minimamente che delle fanciulle in catene potessero dar loro problemi, è stato facile sfruttare la loro distrazione per liberarci e darci alla macchia» mi spiegò Eva.

«Fantastico. E a proposito di bagni, anche io avrei un’urgenza…» dissi, ma Alexis mi afferrò per un braccio per poi iniziare a correre insieme all’Irlandese, che aveva assunto un’espressione molto preoccupata avvertendo due potenti cosmi ostili in rapido avvicinamento:

«Mi spiace Arianna, ma vedi di tenertela, perché se quei due ci beccano sono cazzi amari. Ho ancora male ovunque a causa delle scariche elettriche del colpo di quello stronzo del Generale di Lymnades!»  mi rispose infatti Alexis.

«Già, questi non scherzano! Quindi sarebbe meglio che indossassi anche tu la tua armatura» mi disse Eva, facendomi così porre l’attenzione sulle loro, che notai essere diverse dalla corsa alle 12 Case. I loro Porno Cloth erano infatti decisamente più coprenti di prima, dato che assomigliavano di più ad un Gold Cloth, che ai succinti bichini in metallo delle Silver Saint:

«Ma come avete fatto a …»

«Farle diventare così?» mi chiese Alexis intuendo quello che volevo dire e io annuii.

«Nulla di particolare. Abbiamo solo imparato a controllare il nostro Cosmo Negativo. Infatti l’evoluzione delle nostre armature dipende dalla nostra capacità di controllo su di esso, dato dalla nostra forza di volontà» mi spiegò l’Alchimista.

«Quindi chi non ha fatto bene i compiti, ora si trova nella cacca, vero Arianna? Anche se devo dire che purtroppo nemmeno io e Eva potremmo combattere ad armi pari contro i Generali. La nostra esperienza nell’uso del Cosmo Negativo è infatti troppo poca per permetterci di batterli. Quindi spero che i simpaticoni del Santuario vengano a darci una mano o siamo fregate!» commentò Alexis. Cosa che mi fece decisamente preoccupare, mentre ci addentravamo alla cazzo di cane nel Regno di Poseidone.

 

XXXXXXXXX

NOTE

*Per ora Kanon non è ancora cosciente che alcune delle fanciulle rapite possano essere un notevole bastone tra le ruote, in quanto durante il fallimentare tentativo di rapimento di Saori, Arianna ha usato solo il Cosmo Positivo che, per la sua natura pacifica, non viene preso molto in considerazione (come già spiegato durante la Saga del Grande Tempio). In più il testimone del fatto che tale Cosmo sia invece piuttosto insidioso in contesti ottimali è stato fatto fuori da Aioria ed è per questo che Kanon, dalla sua postazione in fondo al mare, ha percepito solamente il cosmo del Leone.  

  
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