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Autore: Rairakku    20/11/2015    2 recensioni
E se Itachi avesse preso un'altra decisione? Se avesse scelto di dire a Sasuke la verità durante il suo combattimento, come sarebbero andate le cose?
Un nuovo personaggio, una ragazza molto bella, legata a Itachi, di nome Raira.
Una Sakura che cerca di farsi forza per nascondere il suo cuore spezzato.
Un Sasuke confuso, e un Naruto che non si tira mai indietro.
Il passato di Kakashi verrà sempre di più alla luce, e dovrà affrontare tutto il suo dolore.
Personaggi: Raira e Nia (nuovi personaggi), Kakashi, Iruka, Itachi, Sasuke, Naruto, Sakura, Hinata, Ino, Sai, Shikamaru, Temari.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Cap.19

Quella sera le ragazze non avevano intenzione di dormire. Sakura, Ino, Hinata e addirittura Temari, si erano ritrovate a casa della prima, per passare la notte in chiacchiera.
Si era aggiunta anche Temari, che era arrivata al Villaggio della Foglia giusto il giorno prima, come 'ambasciatrice', in realtà, voleva passare del tempo con Shikamaru, ma non aveva perso occasione per stare anche con le sue amiche.
<< Allora, Temari, è ufficiale la cosa? >> chiese scherzosamente Ino, la quale aveva rimosso tutti i sentimenti per il compagno di squadra, se non quello di amicizia.
<< Sì, >> dichiarò lei << siamo fidanzati. Nonostante questo, il nostro caro 'amico' non si astiene dal dire che le donne sono una scocciatura, compresa me. >>
<< Meno male che riesci a tenerli testa! >> rise Sakura, invidiando un pochino la bella relazione dei due.
<< Infatti… lo sapete che è diventato jonin? >> Temari, con queste parole, spiazzò tutte.
<< Davvero? >> chiesero all'unisono le tre.
Nonostante il fatto che il Nara era conosciutissimo per la sua pigrizia, era un ottimo ninja, si meritava il rango di jonin, ma comunque sia, era davvero una sorpresa.
<< Sapete, mi ha confidato di avere un po' paura per la prima missione da jonin, anche se per ora il Quinto Hokage non gliene ha affidata nessuna. Penso proprio che sia a causa della prima da chunin, mi ricordo che era così abbattuto per aver fallito il recupero di Sasuke, che voleva mollare l'idea di fare il leader. >> continuò Temari, toccandosi il mento ripensando a quella volta.
Era la prima volta che l'aveva aiutato contro un nemico, insomma, la prima volta che erano stati complici. Lei l'aveva screditato addirittura per il fatto che non accettasse la sconfitta e le condizioni gravi dei suoi compagni. Probabilmente, era da lì che era nato il suo amore per Shikamaru.
A interrompere i suoi pensieri, ci fu la voce squillante di Ino.
<< Parlando di Sasuke, come va, Sakura? >>
La rosa s'incupì all'istante: << Beh ecco… mi ha detto che gli piaccio. E stavamo anche per farlo. >>
<< COSA?! >> urlarono le amiche stringendosi intorno a lei, piene di curiosità.
<< Sì, ma ho scoperto che per lui non era la prima volta. Ha perso la verginità insieme a una subordinata di Orochimaru. >>
L'entusiasmo delle altre, svanì.
<< Mi spiace, Sakura >> le disse comprensiva Hinata.
Ino le appoggiò una mano su una spalla, comprendendo il perché della malinconia dell'Haruno.
<< Non ti disperare, i ragazzi non sono come noi, non sanno stare da soli. Adesso fagli vedere quanto vali e che non sei meno di quella tipa! >> la incitò Temari.
La rosa la guardò basita. La stava spingendo ad andare a letto con l'Uchiha?
Comunque sia, lei non aveva il suo stesso carisma e farlo la intimidiva anche un po'.
La Hyuga, capendo che l'argomento la metteva a disagio, cercò di cambiarlo. Sputò la prima cosa che le venne in mente, sacrificando la sua timidezza: << Io e Naruto ci siamo messi insieme. >>
Lo disse tutto di un fiato, per poi sentire il cuore martellarle dalla felicità. Ancora non l'aveva detto a nessuno.
<< Ohh, complimenti >> fece Temari, mentre Ino cominciò con le sue battutine.
Sakura, invece, si era chiusa con quella rivelazione. Dunque anche Hinata aveva chiarito con Naruto. Si trovava in una stanza con tre amiche felicemente fidanzate, mancava solo lei. E non che il suo amore non fosse corrisposto, semplicemente aveva fatto la preziosa.

Sasuke, nuovamente non riusciva a dormire. I sensi di colpa lo invadevano e una strana sensazione gli albergava nello stomaco.
Si era ripetuto più volte che era uno stupido, ma questo non bastava per placarlo. Si rivedeva gli occhi di lei, che lo fissavano con una tristezza infinita. Non era riuscito neanche a fermarla, a chiederle di rimanere. Non le aveva detto neanche che non provava assolutamente niente per Karin, che probabilmente aveva cercato un po' di lei nell'Uzumaki, senza trovare nulla.



<< Vedi, Nia, impugnandoli così, hai più probabilità di colpire il bersaglio. >> spiegò Raira all'amica.
Come ogni mattina, stavano intraprendendo una lezione sugli shuriken.
Nia annuì, cercando di imitarla. Mirò e ne lanciò quattro contemporaneamente, di cui solo tre, però, colpirono il bersaglio.
<< Dai, di poco. Riprova. >> l'intimò l'amica.
Così fece, ma il risultato restò invariato.
<< È inutile, non ce la farò mai. >> mugolò, affranta.
Raira la guardò con rimprovero, non sopportava sentirla lamentarsi ogni singola volta se non le riusciva qualcosa.
<< Il punto è che non credi in te! Ti convinci che sbaglierai ed è ovvio che di conseguenza sia così. >>
L'altra sbuffò, nervosa. Sapeva benissimo che era la verità, non ci credeva minimamente in quello che faceva.
Era tutto nato dalla morte di sua sorella. Quando le diedero la notizia, era davvero piccola, non aveva altre memorie di quel tempo, se non quella del funerale di Rin. Senza la salvaguardia di un elemento tanto essenziale, dal suo punto di vista, si era sempre considerata una perdente. Solo l'amicizia di Raira l'aveva spinta ad entrare nell'Accademia, eppure si erano diplomate con grande distanza. Aveva sempre invidiato la bravura dell'amica, "fortunata, discende da un clan noto per la loro grandezza" così si era sempre detta. In seguito all'abbandono di Raira, il suo maestro l'aveva iscritta all'esame di selezione dei chunin e lì aveva fatto un bel fiasco, deludendo i propri compagni di squadra, la sua famiglia e lo stesso sensei. Aveva addirittura lasciato la nomina di genin e il suo sogno di essere ninja. Ma ora era una ventenne, non più una ragazzina.
Impugnò nuovamente gli shuriken, in modo che si sentisse più agevolata.
<< Stai a guardare! >> urlò, decisa. Doveva farcela, doveva mostrare che gli allenamenti non erano stati vani, che la poca pazienza di cui era disposta Raira, non era stata impiegata inutilmente.
Quattro stock smorzarono il silenzio di tensione che si era creato, Nia non si lasciò sorprendere.
Raira, compiaciuta, andò a riprendere i quattro shuriken che erano stati conficcati con precisione nel centro.
<< Ottimo lavoro >> si complimentò << adesso, però, è il momento di usare un bersaglio mobile. >>
<< Eh? >> Nia non capiva cosa intendesse, ma restò di stucco nel vederla auto indicarsi.
<< Saresti tu il bersaglio?! >> urlò incredula.
<< Esatto. Non avere paura, farò in modo di non essere colpita. >>
Nia annuì, sapeva che era molto fluida nei movimenti e sapeva evitare bene gli attacchi. Rincuorata da questo, riprese in mano gli shuriken.
<< Pronta? >>
<< Pronta. >>
Ne lanciò solo uno, cercando di colpirla da destra e successivamente, dopo che Raira si era spostata a sinistra, ne lanciò un altro per prenderla da quella parte. Ma la velocità dell'amica era superiore alla sua e neanche questo andò in segno. Comunque, la tattica era buona.
<< Come va con Kakashi? >> chiese Nia, lanciando altri shuriken.
Raira li evitò con facilità: << Stai cercando di distrarmi? >>
<< Forse >> la beffeggiò << comunque sia, mi interessa. >>


Doveva andare da Sasuke, doveva parlarli. Doveva dirli che non le importava non essere la prima per lui, ma solo che lui l'amasse. Doveva dichiararli che era pronta per quel passo e che era felice di condividerlo con lui. Doveva dichiararli che era la persona più importante, per lei.
<< Sarà la prima volta che farete l'amore. Sai, non è solo una cosa carnale, ma sentirai la sua anima più vicina, tanto che si confonderà con la tua. >> Le aveva detto Raira.
<< Non ti disperare, i ragazzi non sono come noi, non sanno stare da soli. Adesso fagli vedere quanto vali e che non sei meno di quella tipa! >> Le aveva detto Temari.
Erano questi i pensieri che aveva Sakura, mentre correva per le strade di Konoha, quella mattina, per raggiungere l'abitazione dell'Uchiha.
Quando arrivò, riprese finalmente fiato. Il cuore che scoppiava, le gambe le tremavano e aveva il fiatone.
Degluitì, cercando di calmarsi.
Ogni volta che si trovava di fronte a quella porta, era per impulsività, e come sempre si rendeva conto solo all'ultimo che era troppo tardi.
Quella volta, lo capì quando Sasuke uscì frettolosamente di casa, finendo per scontrarsi con la ragazza.
<< Sakura? >> chiese sorpreso, rialzandosi da terra.
La rosa sentì gli occhi pungerle, non sapeva bene cosa provava in quel momento, si sentiva felice e triste, stupida e pensante, gelida e bollente.
<< Sasuke! >> si buttò fra le braccia di lui, che ancora non era riuscito a comprendere la situazione.
La sentì cadere in un pianto, mentre ripeteva il suo nome soffocandosi nel suo incavo del collo.
<< Io…io ti amo, Sasuke. >>
Una scarica invase il corpo del corvino, quelle parole l'avevano risvegliato dal suo stato di incomprensione.
La strinse forte a lui, non badando al fatto che erano ancora seduti a terra.
<< Ti amo anche io, Sakura. >>


<< Ieri abbiamo parlato, ma nulla di che. >> la informò Raira, continuando a schivare i vari shuriken.
<< Come nulla di che? >> ribadì l'altra, prima di lanciarne un altro.
Mentre l'amica era in grado di parlare e stare attenta ai propri movimenti, Nia non se ne sentiva in grado, preferiva concentrarsi.
Raira si abbassò velocemente per non essere colpita, poi ruzzolò di lato per evitare anche il secondo che arrivava.
Le piaceva quell'esercizio, perché le permetteva anche a lei di allenarsi.
<< Mi ha chiesto di guardare nei suoi ricordi >> si spostò nuovamente << io l'ho fatto, ma quello che ho visto erano solo le sue lacrime. Continua a dire di amarmi, è patetico. >>
I muscoli di Nia si tesero a quelle parole. Un onda di nervosismo l'attraversò, ma cercò di trattenersi.
<< Patetico? >> chiese in un ghigno, cercando di non tradire la sua falsa tranquillità.
Comunque sia, Raira notò lo strano comportamento dell'amica: << Nia, qualcosa non va? >>
La Nohara strinse il prossimo shuriken che avrebbe lanciato tra le mani, facendole sanguinare. Si morse il labbro, non voleva perdere la pazienza, ma quello era troppo. Ripensò a lei, che ogni volta che cercava Kakashi, lo trovava piangente a pensare a Raira. Alla ragazza che in quel momento lo stava deridendo.
<< Come puoi dire queste cose di una persona che ti amata nonostante tutto?! >> urlò mentre gli occhi le divenivano lucidi << A lui non importava se gli altri ti vedevano come una traditrice, forse lui non te l'ha mai detto, ma ti difendeva sempre e comunque! E tu adesso, vorresti dire che tutto questo è patetico? Solo perché hai Itachi, non dovresti ridicolizzare gli altri. Sei una bambina, Raira! >>
La scarica di rabbia le attraversò il corpo, fredda e possente, fino a giungere al braccio che si mosse come da solo. Lo shuriken smorzò l'aria, viaggiando a una velocità inaudita e mai sognata dalla stessa Nia.
Ma Raira era troppo occupata a pensare a quelle parole, che non si rese conto dell'arma che volteggiava in aria. Non si accorse neanche di essere stata colpita alla parte superiore del braccio.
Insieme all'arrivo della consapevolezza di quello che aveva fatto e detto, Nia, vide il sangue schizzare. Corse da lei, piena di risentimento e preoccupazione. Della rabbia provata momenti prima, non c'era già più nulla.
<< Avevi detto che non ti saresti fatta colpire, Raira! >>
Quella la guardò senza capire, ancora scossa. Si girò lentamente verso l'arto sinistro e notò la ferita. Ne toccò i bordi insanguinati con le dita, delicatamente, come se non le sembrasse vero.
<< Oh, non è nulla >> sorrise falsamente << sei davvero diventata brava. >>
Nia la guardò preoccupata, gli occhi della migliore amica erano velati di tristezza. Tristezza di chi è consapevole.
Le guardò nuovamente il braccio, e si rincuorò nel notare che non era profonda, ma doveva lo stesso fasciarla o fare un controllo.
<< È meglio andare in ospedale. >>
<< Non essere sciocca, non è nulla. >> le rispose Raira << Vabbè, adesso devo andare. >>
Detto questo, si allontanò.
Nia Nohara, che da sempre aveva considerato Raira Ku come sua sorella, non provò a seguirla, sapendo che in certi momenti era meglio che restasse sola. Nonostante non avrebbe voluto sbatterle in faccia la verità, si era rivelato un modo efficace per farlela apprendere.


Sasuke si rigirò nel letto, sentendo le coperte a contatto con la pelle nuda e bollente. Guardò la ragazza che lo affiancava, che si era appallottolata, sembrando ancora più piccola e tenera di quello che era già. Allungò un braccio, come per cingerla, ma si fermò, dubbioso. Non voleva disturbarle il sonno, soprattutto adesso che la vedeva con quel sorrisetto sincero che la rendeva bellissima. Sorprendentemente, lei si mosse furtiva, schiacciandosi sul petto dell'Uchiha, che l'avvolse in un abbraccio. La strinse con delicatezza, non voleva più perderla.
Quello provato con Sakura, non aveva nulla a che fare con quello provato con Karin. Non era per sfizio questa volta, anzì, era l'opposto. Era indispensabile, non avrebbe mai potuto fare a meno dell'amore di Sakura.
Non avevano aggiunto nessuna parola, non ne avevano bisogno. I sentimenti erano chiari da parte di tutti e due, come il pentimento.
Senza parlare, si erano perdonati a vicenda.
Sasuke sorrise, e prima di addormentarsi, mandò il pensiero al fratello Itachi.


<< Che cos'è questo?! >> urlò Raira togliendo il libro dalle mani di Kakashi.
L'Hatake non si era accorto del suo ritorno ed era stato colto in flagrante. La ragazza gli sventolò Le tattiche della pomiciata davanti agli occhi, rimproverando. Lesse ad alta voce il titolo e l'imbarazzo del jonin era tale che si sentì il viso andarli in fiamme.
<< Sei un pervertito! Non dirmi che hai anche il resto dei libri del Sennin… >>  si girò verso la teca dove teneva tutti i libri e sentì il fumo uscirle dalle orecchie quando vide Il paradiso della pomiciata e La violenza della pomiciata tenute come se fossero d'oro << Ma chi speri di portarti a letto, maniaco! >>
Kakashi prese le difensive, cercando di ostacolarla dal sciupare i suoi bei volumi: << Nessuno, ma adesso calmati. >>
<< Non ti si può prendere mai sul serio, che rabbia >> sbuffò la castana.
Agilmente prese il primo libro della collana, ma appena ne sentì il peso sul braccio sinistro, lo lasciò cadere insieme a un urlo di dolore.
Solo in quel momento l'Hatake si accorse della ferita che riportava.
<< Che ti sei fatta? >> chiese allarmato.
Lei cercò di prendere le distanze: << Nulla, ho insegnato una nuova tecnica con gli shuriken a Nia. >>
A Kakashi parve fin troppo strano che fosse stata colpita. In fondo aveva sempre mostrato un'abilità e una scioltezza nei movimenti che superavano anche le sue. Evidentemente, avevano litigato. Il perché, però, era superfluo, in quel momento, il taglio era di netta importanza.
<< Io in ospedale non ci vado >> si lamentò lei << ci sono casi molto più importanti, tipo quello di Itachi. >>
Si morse la lingua, maledicendosi per aver parlato nuovamente dell'Uchiha. Kakashi, comunque, non parve esserne infastidito, si limitò a sospirare, comprendendo.
<< Va bene, ma lascia almeno che te la disinfetti. >>
Raira sgranò gli occhi. Non ci aveva pensato. Restò ferma, aspettando che l'Hatake la curasse. Le spalmò una sostanza che aveva lo stesso colore dell'argilla, anche se era più liquida. Bruciava leggermente e questo le fece scappare un gemito. Kakashi, infine, la pulì, per poi fasciarle il braccio con una garza.
La castana rimase sorpresa nel vedere la cura e la precisione dei suoi movimenti.
<< A lui non importava se gli altri ti vedevano come una traditrice, forse lui non te l'ha mai detto, ma ti difendeva sempre e comunque >>
L'armatura di ghiaccio si sciolse a contatto con il calore che sentiva invaderle il corpo. "Kakashi…"
Ripensò a tutte le volte che l'aveva trattato male, guardato con astio, considerato ridicolo. Era stata terribilmente cattiva e ingiusta nei suoi confronti.
<< Mi spiace, Kakashi. >> gli disse in un soffio.
Lui sollevò l'unico occhio aperto verso i suoi, e si accorse del pentimento che vi scorreva. Sapeva benissimo a cosa si riferisse, ma si impietosì e preferì far finta di nulla.
<< Scusa per cosa? >>
<< Per averti fatto credere che ti odiavo. >>
Una lacrima fece per scorrerle sulla gota, ma lui la fermò con il dito, senza interrompere il contatto visivo.
Le vide gli occhi tremare e ebbe la sensazione che anche per lui fosse lo stesso. "Quanto sei bella" pensò, ma preferì non dirlo, aveva paura di spezzare quel momento magico.
Si limitò a tirarla verso di lui, cingendola in un abbraccio. Raira non fece resistenza, anzi, ricambiò, sorridendo debolmente.
Era quella la pace.


Spazio autrice:
Come avevo detto ad alcuni di voi, sono riuscita ad aggiornare entro stasera (yuppi)
In questo capitolo abbiamo ben due chiarimenti! Finalmente li lasciamo un po' di felicità, anche se non so quanto potrà durare (muahah).
Passiamo alla notizia che tutti voi starete aspettando, nonché anticipo sul prossimo capitolo: Itachi viene dimesso dall'ospedale.
Bene, penso che potrei chiudere anche qui, non ho molto altra da dirvi, se non ché ringrazio infinitamente chi recensisce e segue la storia.
Bacini a tutti~
   
 
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