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Autore: MysteriousSx    21/11/2015    1 recensioni
"Mi ricordo ancora quel giorno.
Era il 26 giugno ed erano appena le dieci. Faceva un caldo tremendo, che diventava peggiore sotto la tunica che indossavamo noi diplomati. D’altronde, quest’ultima era nera, e si sa, il nero attira il sole. Era il giorno che mi avrebbe cambiato la vita.
Ma non per il fatto che mi stavo appena diplomando e che quindi sarei andato al college e tutto il resto … no, quel giorno lo ricorderò per sempre per un altro motivo.
Era il 26 giugno ed erano appena le dieci, quando mi dissero che Thomas Edison era scomparso."
Un'indagine in corso. Un ragazzo scomparso. Numerosi sospettati. Ognuno ha qualcosa da nascondere. Ma chi sarà il colpevole?
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Brenda, Minho, Newt, Teresa, Thomas
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Mi manchi
 
Pov- Thomas

Piove. Dannazione, piove anche.
Non solo mi sono dovuto sorbire Teresa e i miei per tutta la sera, ma nemmeno posso andarmene dal mio ragazzo in condizioni normali.
Ma in quel momento, non ci faccio molto caso. Afferro la maniglia della porta ed esco di casa.
 
Casa sua è poco distante da qui, ma la pioggia non mi risparmia per niente (le mie scarpe sembrano barche che hanno una falla e accumulano acqua su acqua).
Sono così arrabbiato, frustrato. Ho bisogno di lui. Ne ho un bisogno disperato.
Non so come farò a dire tutto questo a Teresa, ma in qualche modo dovrò fare.
Non me ne starò nascosto in eterno.
Prima o poi, tutti sapranno la verità.
Perfino lei, che ancora crede che io la ami.
Non mi sono nemmeno accorto, immerso da questi pensieri, di essere arrivato di fronte alla porta di casa sua. Ormai mi viene quasi automatico il tragitto.
So che i suoi non sono a casa, ma fuori ad una festa di colleghi di lavoro.
Ci siamo solo io e lui.
E la cosa un po’ mi spaventa … ma non tanto quanto il dover affrontare mio padre. Suono il campanello.
Neanche due secondi, e la porta si spalanca, facendomi scoprire Newt in pigiama di pile, con due grandi pantofole calde ai piedi. Comincio a sentire freddo.
“Tommy, come mai sei così zuppo?”
Le lacrime della frustrazione sono così tante che non riesco più a trattenerle.
Mi butto su di lui e lo abbraccio, piangendogli sul pigiama.
“Avevo bisogno di te!” gli sussurro all’orecchio.
Lui mi fa scansare il viso dalla sua spalla e i miei occhi incontrano i suoi. Adoro i suoi occhi.
Mi asciuga una lacrima che mi è caduta e poi mi accarezza la guancia.
“Cosa è successo?” mi domanda, preoccupato.
“Dobbiamo parlare!”
 
“Che è successo?” mi domanda di nuovo Newt, dopo minuti di silenzio.
Sono appoggiato con la testa sulle sue gambe, e lui intanto mi accarezza i capelli.
Mi ha prestato uno dei suoi pigiami e mi ha chiesto se avevo voglia di dormire lì.
Ho accettato.
“Niente … Teresa ha dato di matto, come al solito!”gli rispondo, chiudendo gli occhi.
“Non sei un po’ troppo duro con lei?”
“Cosa? Io? Ma se è lei che fa il bello e il cattivo tempo!” riapro gli occhi.
Lui si avvicina con le labbra e mi bacia la fronte.
“Guarda che è lei che comunque ci rimette!” dice lui, ricominciando ad accarezzarmi i capelli.
“No, Newtie! Sono io che ci sto rimettendo! Con il fatto che non posso dirle di noi due, mi sento oppresso. Non ce la faccio più a starmene zitto.”
“Ma dall’altra parte, hai anche paura di parlare! Vero?”
Ci rifletto su.
La paura c’è, e tanta, anche.
Con il fatto che questa società di merda giudica tutto quello che fai, oggi, non so se ce la farei a rivelare ciò che sono, così, apertamente.
“Si …” mormoro piano.
So che Newt non si vergogna di niente e di nessuno.
Non avrebbe problemi, nemmeno se Minho gli dicesse di spogliarsi in mezzo alla strada.
E infatti so che vorrebbe dirlo in giro.
Ma non possiamo. Non adesso. Lo abbiamo concordato.
Io risolvo la situazione con Teresa e con i miei, e poi mi farò finalmente coraggio a parlare.
“Ehi … guarda che non ti giudico! E’ normale avere paura …” mi dice lui.
Mi metto seduto, per riuscire a guardarlo negli occhi.
“Da quando sai essere così?” gli chiedo.
“Così come?” mi risponde, avvicinandosi.
“Così … filosofico!”
“Filosofico?”
“Si! Te ne esci sempre con queste frasi …”
“Ma quali frasi, Tommy!” mi dice avvicinandosi per baciarmi.
I suoi baci … quanto mi erano mancati.
Erano due giorni che non potevamo vederci così.
Ed essere noi stessi, finalmente.
Ricordo ancora il nostro primo bacio. Io ero impacciato al massimo e Newt invece era … così dolce, sciolto e deciso. Sapeva quel che faceva.
Mi ha baciato così, diciamo quasi per sbaglio.
Eravamo ad una festa, con Minho e Brenda. La musica ci stordiva, l’alcool girava e … tra una cosa e l’altra è capitato. Ma invece di oppormi, come avrebbe fatto chiunque, l’ho lasciato fare.
Era da tempo che sentivo per lui qualcosa di più forte dell’amicizia.
Per questo, non mi sono opposto.
Ci stacchiamo. Io lo abbraccio.
Gli accarezzo la testa.
“Tempo fa, mi avevi fatto una proposta …” gli dico “Ma non ti ho mai dato una risposta …”
“Tommy, te l’ho detto, non devi per forza! Era solo un’idea …”
“La risposta è si! Si, stasera, Newt!”
Lui si stacca dal mio abbraccio e mi guarda fisso negli occhi.
Vedo la serietà nel suo sguardo. Una delle cose di lui che mi fanno impazzire.
“Sei sicuro? Non c’è fretta, davvero! Possiamo aspettare …”
“Sono stanco di aspettare! Sono sicuro … ma devo avvertirti … sono un po’ impacciato!”
Lui ridacchia. Poi mi accarezza la guancia.
“Cosa vuoi che me ne importi? Impacciato faresti ancora più tenerezza, Tommy!”
“Tenerezza? Non voglio fare tenerezza … non sono mica una femmina!”
Newt ride di nuovo. E poi mi bacia, di nuovo.
Mi faccio coraggio e prendo l’iniziativa. Approfondisco decisamente quel semplice dolce bacio, facendolo diventare più passionale.
Newt ricambia a sua volta, facendo scorrere le sue mani sul mio petto. Il suo tocco mi fa decisamente rabbrividire.
Non resisto più: gli sfilo la maglia del pigiama e la getto sul pavimento. Poi comincio ad accompagnare il mio corpo sopra il suo. Mi stacco dalla sua bocca per guardarlo negli occhi. Gli sorrido scansandogli i capelli biondi dalla fronte.
“Beh …” dice Newt ansimando leggermente “Non mi sembri poi così tanto impacciato …”
Io ridacchio e riprendo a baciarlo. Gli lascio un livido violaceo sul collo, facendolo ansimare più forte.
Scendo dal collo, per iniziare a baciargli il petto. A ogni bacio che gli do’, rabbrividisco. E’ strano, perché sono sempre stato abituato con le ragazze … con lui è tutto diverso.
Diverso, ma straordinariamente piacevole. Non ho mai provato sensazioni del genere con nessuna.
Gli mordicchio la clavicola.
Si sta eccitando, lo sento.
E comincio ad esserlo anch’io.
Scendo giù con altrettanti baci fino ai bordi dei pantaloni del pigiama.
Ecco … e qui viene il problema …. Arrossisco impercettibilmente.
“Perché ti sei fermato?” domanda Newt, issandosi sui gomiti per guardarmi. Ma io volto lo sguardo altrove.
Non posso farmi vedere così davanti a lui, non posso.
Mi prende il mento con l’indice e mi fa voltare di nuovo verso di lui.
“Vuoi che continui io?” mi domanda.
Non vorrei annuire, ma il mio cervello, automaticamente, me lo fa fare. Mi metto in piedi, ancora rosso in viso. Perché non sono andato avanti? Perché?
Newt viene vicino a me e mi accarezza il braccio.
“Hai paura, Tommy?” mi domanda.
Annuisco di nuovo. Ora penserà che sono debole e stupido, incapace di prendere una cavolo di iniziativa e poi portarla a termine.
“Possiamo rimandare, se vuoi …”
Respira, Thomas. Respira. Calmati.
Tu lo ami?
Si.
Sicuro?
Allora tira fuori le palle, una volta buona. Mostrati sicuro di te.
Se lo ami, lo desideri anche. Tu lo desideri, vero?
Si?
E buttati, allora!
Lo bacio, questa volta con più passione di prima. Gli passo le mani tra i capelli, inspiro il suo profumo così dolce. Faccio scivolare le mani sulla sua schiena, facendolo rabbrividire di piacere.
Ci stacchiamo, entrambi con il fiato corto.
“Ti amo!” gli dico, quasi sussurrando. Gli accarezzo il viso.
“Anche io, Tommy!” mi risponde lui, baciandomi la guancia.
“Allora fammi tuo! Adesso!”
Non se lo fa ripetere. Mi bacia lui con più fervore e ci stacchiamo solo quando la mia maglia, tolta da lui, deve trapassare la mia testa.
Continuiamo a baciarci, Newt mi riconduce verso il divano, dove mi fa opportunamente distendere sotto di lui. Comincia a baciarmi più lentamente di prima. Poi si stacca.
No, ti prego … ti prego, continua …
“Dimmi se ti faccio male, Tommy …” sussurra, gemendo.
“Tranquillo … so che non lo farai …”
“No, io farò di tutto per non farlo ma … se succede fermami, ok?”
“Ok …”
Newt smette di far incastrare le nostre labbra e comincia ad appoggiare le sue sul mio collo.
Mi lascia anch’egli un livido violaceo sul collo, e poi da lì scende a baciarmi lungo lo sterno, fino ad arrivare alla linea dei pantaloni. Ci scambiamo uno sguardo veloce.
Io sono ufficialmente a corto di fiato e respiro a fatica, i suoi occhi è come se mi chiedessero “Posso?”. Io annuisco. Sicuro di me.
Armeggia un po’ con i miei pantaloni e poi riesce a sfilarmeli. Provo anch’io, a fare lo stesso con i suoi e, meno abile di lui, alla fine ci riesco.
Quindi ora, ci sono solo pochi centimetri di stoffa di biancheria intima a dividerci … bene …
 
Un sospiro.
Uno solo.
L’ultimo.
Ed io e Newt ci lasciamo cadere sul divano. Io con le sue braccia che mi circondano.
 
La mattina dopo, mi sveglia un semplice raggio di sole proveniente dalla finestra. Apro gli occhi e li stropiccio. Non mi sembra vero. Niente di tutto quello che è successo ieri notte, mi sembra vero.
E invece è così. Sono sopra il petto di Newt, con solo una coperta che ci avvolge entrambi.
Sorrido come un ebete.
Gli bacio la fronte scompigliandogli un po’ i capelli per svegliarlo.
Lui sorride.
“Tommy …” sussurra. Apre, finalmente gli occhi e mi guarda. Ci baciamo dolcemente.
“Buongiorno …” gli dico.
“Anche a te. Dormito bene?” mi domanda.
“Dormito … non si può dire che io abbia dormito granché …”
“Ah, davvero?” chiede ridacchiando “E come mai?”
Io lo bacio di nuovo. Adoro quando fa così.
“Ah, non lo sai, biondino?”
Lui ridacchia di nuovo. “Senti parliamo di cose serie … va tutto bene?”
“Sto benissimo, davvero!”
“Se ho fatto qualcosa di sbagliato basta che tu me lo dica …”
“No!” appoggio, di nuovo, la mia testa sul suo petto. “Non hai fatto niente di sbagliato! Sei stato perfetto!”
Ora è lui che mi scompiglia i capelli. Poi, mi lascia un bacio leggero sulla testa.
“Sicuro, si?”
“Si, Newt, si! Smettila di domandarmelo, ti prego!”
“Ok, ok … volevo esserne certo …”
Lui mi accarezza la schiena. Rabbrividisco.
Con lui è sempre così.
Rimaniamo in silenzio per alcuni minuti. Tra me e lui, quando si crea questo silenzio, è come se tutto il resto dell’universo non esistesse  e ci fossimo solamente io e lui e nessuna realtà sconcertante che ci disturba.
Per questo, parliamo pochissime volte. Adoriamo entrambi, goderci il nostro silenzio.
“Che cosa hai detto a tuo padre?” mi chiede lui, rompendo quel magico istante.
Mi riscuoto dai miei pensieri e gli rispondo.
“In che senso?”
“Nel senso che lo sa che sei qui?”
“Ovvio che no! Gli ho detto che andavo da Minho! Anche se prima che uscissi di casa, ci ho litigato di nuovo …”
“Come mai?”
“Sempre per le stesse cose. Non sto ad elencartele …”
“Ok, come vuoi … ma …”
“Ma cosa?”
“Niente, lascia stare …”
“No, dimmi!”
“Pensavo … glielo dirai mai di noi due?”
Mi mordo il labbro.
Ho pensato mille volte di dirlo a mio padre.
Ma con lui, non sarà così facile come lo è stato con Minho. Mi sto prendendo tempo per questo.
E’ che ogni volta che sono sul punto di farlo, è come se mi caricassi il peso del mondo sulle spalle.
Non vorrei deluderlo, o che ci rimanesse male.
Ma è logico che glielo dirò. La mia vita non esiste senza quella di Newt. E lui dovrà accettarla.
Questa è la verità.
Che anche se ho paura di deluderlo, gli dirò tutto ugualmente.
Spero prima che poi. Mi manca il coraggio. Ma lo farò.
Sorrido a Newt e poi lo bacio come per dirgli “Certo che gli dirò di noi, piccolo scricciolo!”
 
Penso a tutto questo, mentre, con le mani legate ancora dietro la schiena e lo scotch premuto sulla bocca, mi cominciano a scendere le ennesime lacrime.
Mi manchi, Newt.
Mi manchi.



*Angolo Autrice*
Ragazzi, davvero perdonate l'aggiornamento così in ritardo ma con il fatto che ho appena iniziato l'università, ho avuto davvero pochissimo tempo per dedicarmi alle due storie che sto scrivendo. In più c'è anche il fatto che sto partecipando ad un concorso su Wattpad. Se vi va, andatevi a leggere le mie one-shots sulla mia pagina (mi chiamo MysteriousSx). Comunquuuuee.... spero che il capitolo vi sia piaciuto. Spero di risentirvi nei commenti e che alcuni di voi non mi abbiano abbandonato.
Vi saluto. Be crazy and Smile.
MissNiceOwl289

 
  
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