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Autore: Sweetcurry    28/02/2009    3 recensioni
«Ehi, Bert!» lo salutò Quinn appena lo vide, l’altro fece un cenno con la testa.
«Buongiorno McCracken, dormito bene?» chiese Jepha una volta finito il the. Bert lo fulminò con lo sguardo.
«Ehi, calmino…» rispose il più grande dei tre una volta ricambiata l’occhiataccia. Bert manco gli diede importanza, li superò con le mani nelle tasche, mentre nelle orecchie le cuffie sparavano musica a livello tale da non sentire nemmeno un tir andare a sbattere contro un muro ad un metro di distanza.
Quinn una volta preso qualcosa da bere grazie all’ennesimo prestito di Jephree, salutò il tatuato e raggiunse Bert che appena vide il contenuto del bicchierino bianco che Quinn cercava di non far rovesciare, glielo sfilò allegramente dalle mani per farne fuori metà. «Grazie, Quinny!» sfarfallò dopo.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Altri, Bert McCracken, Jeph Howard, Quinn Allman
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2° avvicinali
Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter Two -

- Seconda: Sei solo.

 

«Me ne vado» disse rimettendosi la felpa chiara, si sporse per dare un bacio sulla guancia a tutti e due e poi sparì oltre la porta.
Lasciandoli soli.

Quinn si avvicinò lievemente a Jepha. «Secondo te…?» mormorò indicando la porta con un cenno della testa.
«Sì, probabilmente però si è fatto qualche canna.. non penso roba forte, non gli ha fatto molto effetto» sussurrò Jepha scuotendo la testa. Bert prendeva troppa droga, da quando avevano scoperto che potevano averne un po’ da quel ragazzo col cappello verde a scuola, Bert non si era più fermato. Diceva che poteva smettere quando voleva, ma ogni giorno era peggio.
E davvero, non poteva farcela. Non avrebbe potuto smettere. Jepha, Quinn lo vedevano, ci stavano affianco ogni giorno. E ogni giorno si faceva di qualcosa. All’inizio  era stata solo erba, ma poi era passato alle sostanze più  forti. E pericolose.
Una volta Quinn aveva beccato persino una siringa nel suo zaino, lì, si era spaventato sul serio, in quei tempi Bert era sempre stato bene, non aveva davvero creduto a quel che aveva visto. Dio, Bert, forse era eroina.
Li si spaventò a tal punto da rimanere scioccato per tre giorni di fila, non ne parlò con Jepha, perché sapeva cosa avrebbe fatto. Probabilmente sarebbe andato a picchiarlo, perché erano arrivati al punto di far passare queste idee folli con le maniere forti a Bert, ma davvero, non voleva che gli succedesse nulla.
Il brutto, è che erano già nella merda.
Le siringhe non le aveva più viste da alcuni mesetti, aveva anche cercato, pure nella stanza di McCracken, ma per fortuna nulla.  Gli aveva pure guardato le braccia.
Nulla.
Non seppe dire quante volte ebbe sospirato di sollievo in quei giorni. Fatto sta che ora aveva paura, Bert era una delle persone senza di cui non sarebbe riuscito ad andare avanti. E se con questa stramaledetta storia del trasferimento l’avrebbe perso, allora sarebbe stata la fine.

Bert cominciò a correre più forte che poteva. Doveva finire da qualche parte, in un qualsiasi luogo da cui non sarebbe stato capace di tornare a casa. Doveva perdersi.
Amava Jepha e Quinn come dei fratelli, ma loro in un certo senso non lo capivano: stava una merda, e nessuno avrebbe potuto farlo stare meglio, a meno che non se ne sarebbe andato.
Questo pensiero nella sua mente lo fece bloccare di colpo. Gli venne da piangere: non voleva andarsene.
Non voleva rimanere solo.
Non voleva che Jeph e Quinn andassero avanti con la loro vita senza lui.
Loro erano una famiglia, dovevano stare assieme. Nessuno doveva rimanere indietro.
Si sedette di colpo, sbattendo il sedere contro l’asfalto grigio. Era sul ciglio di una stradina che confinava con una sorta di campo secco.
Cominciò a grattare il terreno con i polpastrelli per staccare i sassolini dall’asfalto. Si morse un labbro.
Perché in quel paese in mezzo al niente la gente non riusciva a stargli vicino? Insomma, conosceva tutti dall’infanzia. Quelli della scuola, del lavoro al mini market, i vicini di quartiere, i vicini di Jepha e quelli di Quinn… nessuno lo capiva.
Era insopportabile quel posto. Non si poteva scappare da lì.
Alzò lo sguardo intorno a sé: sapeva benissimo dov’era, nonostante avesse corso per quasi un ora per la città.
«Cazzo» strappò un ciuffo d’erba secca dal bordo della strada.

Il giorno dopo come di consueto Bertie si risvegliò con una mal di testa da record, conseguenza della sbronza depressa della sera prima.
Scese per cercare qualche aspirina nell’armadietto dei medicinali nel bagno dei suoi. Incontrò per le scale sua madre, che dopo avergli rifilato un’occhiataccia osservò che i boxer, le calze e la t-shirt non erano l’abbigliamento più consono per far colazione, ma Bert continuò a scendere imperterrito. Era ancora nel mondo dei sogni, già era tanto riuscire a beccare gli scalini e non ruzzolare giù come un sacco di patate, se poi gli si chiedeva di stare a sentire qualcuno e rispondere magari, allora non poteva proprio.
«Hai deciso, Robert?» proruppe suo padre una volta che Bert inconsciamente e per un errore madornale fece la sua entrata in cucina. Il ragazzo sbattè più volte gli occhi, quasi incredulo di esser finito in quella stanza. Insomma, avrebbe dovuto rendersi conto di star andando contro il nemico, ma nulla, era peggio di un sordo-cieco-muto-incapace-d’intendere e quant’altro gli impedisse di ragionare allo stesso livello di una persona normale, quale già non era affatto.
«Eh?» chiese strofinandosi gli occhi con le dita per cercare di mettere a fuoco la figura di suo padre seduto a tavola con un caffè fra le mani.
«Non te lo ripeto più» fece suo padre con aria annoiata.
A quel punto Bert non lo sopportò più, sbattè l’anta del frigorifero e ritornò su in camera sua. Che bella mattinata.


Arrivò a scuola che era peggio del solito: aveva i vestiti del giorno prima, era completamente arrabbiato e si era pure dimenticato i libri a casa. Beh, non che fosse tanto diverso dagli altri giorni, tutto sommato.
Incontrò Quinn davanti alla macchinetta del caffè che cercava qualche monetina dispersa nelle sue tasche, con affianco Jepha che mentre sorseggiava il solito the freddo gli raccontava di qualche cazzata fatta in giro.
«Ehi, Bert!» lo salutò Quinn appena lo vide, l’altro fece un cenno con la testa.
«Buongiorno McCracken, dormito bene?» chiese Jepha una volta finito il the. Bert lo fulminò con lo sguardo.
«Ehi, calmino…» rispose il più grande dei tre una volta ricambiata l’occhiataccia. Bert manco gli diede importanza, li superò con le mani nelle tasche, mentre nelle orecchie le cuffie sparavano musica a livello tale da non sentire nemmeno un tir andare a sbattere contro un muro ad un metro di distanza.
Quinn una volta preso qualcosa da bere grazie all’ennesimo prestito di Jephree, salutò il tatuato e raggiunse Bert che appena vide il contenuto del bicchierino bianco che Quinn cercava di non far rovesciare, glielo sfilò allegramente dalle mani per farne fuori metà. «Grazie, Quinny!» sfarfallò dopo.
Il biondino d’altronde non poteva farci nulla, Bert quella sottospecie di ruba borse dei suoi stivali, oltre a rubargli lui stesso le monetine, gli fregava le bibite e anche qualche bacio.
Amava descrivere Bertie, come una piccola troietta, che se solo avesse avuto il buon umore necessario si sarebbe fatto tutta la scuola. Dal primo all’ultimo degli studenti. Senza eccezioni per i ragazzi, sia ben chiaro.
Bert, però era quel tipo di persona che un giorno su mille era felice, e quindi quasi tutta la scuola gli stava lontana, anche perché lui odiava chiunque camminasse sul suolo terrestre.
No, loro due, insieme a qualche altro ragazzo e a qualche amico del quartiere, riusciva a sopportarli, ma la luna doveva essere dritta.
«Ti prego, Allman, fai che quel cazzo di cane di quella stronza sia morto da qualche parte e lei debba andare a portarlo all’ospedale o dove cazzo si portan gli animali, perché non voglio che mi scassi ancora i coglioni… la odio con tutto me stesso e…» Quinn nuovamente girò gli occhi: un’altra lamentela di Bert, che sarebbe finita con “hai mica del fumo?” oppure “Quinny buona fortuna, ti aspetto fuori”, o semplicemente lo avrebbe costretto ad entrare, dicendogli che la prof oggi non c’era e che il cane si era sentito male: ovvero una balla.
Bert si accasciò sulla tazza del water all’interno dei bagni della scuola, era andata male al biondino e se l’era filata ai cessi, così adesso si stava rilassando a fumarsi qualcosa che aveva le sembianze di una canna.

.











°°°

Sweetcurry's Time

Sciauuuuu, <3, allora avevo detto che avrei postato mercoledì, ma capitemi, comprendetemi, sono terribilmente svogliata nonchè indaffarata e devo fare una tavola che sarebbe da uccidere la mia prof di discipline plastiche con i fili di lana *buaw*... facciamo finta che mercoledì 25 sia oggi e facciamo gli auguri a Bertie, che comincia ad essere vecchio anche lui xD ... Passando alla ff sono felice che sia piaciuta ^-^, ma cos'è questo terrore che mi passi l'ispirazione??
Credete così poco in me *occhi sberluccicosi*?
Che tristezza... il mio computer fa ancora lo stronzo e io non voglio, porca zozza!
Cooomunqueee *non sa nemmeno cosa sta scrivendo* in Grecia tutto bene, ho bevuto la birra *ç*, ho fatto casino e non mi ricordo nemmeno quanti after ho fatto xD... Fatto sta che martedì e mercoledì ho dormito come un ghiro, tanto che per andare fuori, mercoledì sera ho dovuto prendere un moment altrimenti non mi ripigliavo mica x°
Vi annuncio una cosa che mi spaventa alquanto, ovvero, sì, mi è un po' passata l'ispirazione per questa ff .__. ma penso che appena ricomincerò la scuola mi ritornerà u.u e invece mi sono messa a scrivere una frerard...
...
io.
Frerard.
O.o okay, sto cominciando a delirare xD... E' totalmente crazy il fatto che io mi metta a scrivere una Frerard ò.ò... E'... è il nemico delle GeeBert!!!
Okay, basta con gli scleri.  
Spero sia piaciucchiato il Bertie triste ç^ç quanto mi piace quell'uomo signore santo >.<... Spero abbiate apprezzato anche il caratteraccio che mostra pure con Jepha x° e invece con il Quinny <3 ehh... poi vedrete, non sembra affatto come pensate voi *buaw*.
Passiamo alle recensioni >.<:

echelon1985
Ciaoo!! La prima a recensire eh, che brava che sei u.u sono felice ti piaccia, ci speravo tanto <3. E gli usatini da G-g-giovani sono pucci al massimo. Bert già casinista fin dalla culla, ma incredibilmente fragile e impaurito, Jepha e Quinny che fanno gli amichetti dolci e che lo rassicurano. L'ho sempre vista così. Poi fra poco arriverà pure Branden *-* che carino pure lui. Ahah, spero che continuerà a piacerti. Una bacione one one <3

Dominil
Glo, zucchero mio!! <3 Sono felice che tu mi segua pure qui, grassie mille amore ^-^. Essì, guarda che chi ama Bert acquista spazio in più nel mio cuoricino eh u.ù quindi se per colpa mia ora tu ami Bert [ma quanto è bello?? Quantoo?! >.<] dovresti esserne felice.  Hai ragione bisognerebbe spacciare un po' di camomilla a Bertie [mi sa che se crede che sia altro la prende più volentieri X°D *che cattiva, no dai*] magari fargli fare pure un bel corso di yoga... *ci pensa* ... non ce la farebbe lo stesso, quella sotto specie di cracker ha l'adrenalina che gli scorre per il corpo costantemente xD... Beh, le sciarpette di Quinny mi sa che non verranno fuori perchè gliele vedo indosso quando invecchia... da ragazzo era ancora non-stempiato/ossigenato e quindi figo... ora -.-... Aspetto con impazienza gli aggiornamenti alle tue ff <3 e spero continuerai a recensire anche qui ^_- un abacionissimissimo

Lost In Camden Town

Ma che bellina >.< una nuova seguace del cracker? prima regola della setta: al mattino ti si mangi cracker usati imbevuti in una sostanza chimica mischiata col brandy [messaggio in codice, chiedere ad AintAfraidToDie xD] e soprattutto un vero seguace non disprezza lo screamo u.u altrimenti nulla.
Scusa me e i miei scleri notturni xD...  Tranquilla per il Bert tossicomane, c'è il pacchetto completo, è pure alcolizzato qua xD... Ma non ti pare tenero *-*? .... sono felice ti sia piaciuto il capitolo e stupendo è troppo ^//(^ spero che con l'avanzare dei capitoli e della storia ti piaccia ancora di più, eh? Un bacione

AintAfraidToDie
Amore!
Allora smettila con tutti questi complimenti che poi mi esalto xD... comunque sono felice ti piaccia lo stile che ho adottato in questa ff... più che altro era lo stile in quella precedente che era strano e voluto così. Adoro il fatto che ti vanti di essere la mia Twinna e di riuscire a farmi spoilerare qualsiasi cosa *tranne la Mollamy ahahaha!*, ti amo smorfiosa <3.  Cioè amore ti rendi conto che sai qual è il pairing principale e nessuno, ti dico nessuno manco se lo immagina? Vedi quanto ti amo?
I nostri cracker sono magici, ho adorato il tuo Bert coi jeans *immagine sbavosa* e tu adori il mio. Siam twinne u.u. I due amichetti sono adorabili nevvero? Poi vedrai *buaw* tanto non ti spoilero più *sa già che cederà*. Amore vorrei non smettere più di scrivere ma come avrai notato e avranno notato tutti il mio angolino è più lungo del capitolo la maggior parte delle volte quindi mi devo congedare. Ti amo, sempre e per sempre. Sei unica e giuro che se non ti potessi sentire più credo impazzirei e probabilmente non riuscirei più a vivere senza te. Grazie di esistere e di amare tutto ciò che amo io. Parleremo del molko prima o poi, se smettiamo di sproloquiare inutilmente xD.
<3 tua Frankie.


ps ho i biglietti dei FOB >.< chebbello!!! *aveva il bisogno di scriverlo pure qua -.-"*


Ringrazio FrankieLou e la mia Twinna che hanno messo la storia fra i preferiti e chiunque legge senza commentare. Suvvia non mi serve un romanzo, mi basta una recensione, non costa fatica bellezze!! 


Baci,

Curry*
   
 
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